Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Ezechiele 19


font

1Intona ora un lamento sui prìncipi d’Israele2dicendo:
Che cos’era tua madre?
Una leonessa fra leoni.
Accovacciata in mezzo ai leoni
nutriva i suoi cuccioli.
3Essa allevò uno dei cuccioli
che divenne un leoncello,
imparò a sbranare la preda,
a divorare gli uomini.
4Ma contro di lui le genti fecero lega,
restò preso nella loro fossa
e in catene fu condotto in Egitto.
5Quando essa vide che era lunga l’attesa
e delusa la sua speranza,
prese un altro cucciolo
e ne fece un leoncello.
6Divenuto leoncello,
se ne andava e veniva fra i leoni,
e imparò a sbranare la preda,
a divorare gli uomini.
7Penetrò nei loro palazzi,
devastò le loro città.
Il paese e i suoi abitanti
sbigottivano al rumore del suo ruggito.
8Lo assalirono le genti,
le contrade all’intorno;
tesero un laccio contro di lui
e restò preso nella loro fossa.
9Lo chiusero in una gabbia,
lo condussero in catene al re di Babilonia
e lo misero in una prigione,
perché non se ne sentisse la voce sui monti d’Israele.
10Tua madre era come una vite
piantata vicino alle acque.
Era rigogliosa e frondosa
per l’abbondanza dell’acqua.
11Ebbe rami robusti,
buoni per scettri regali;
il suo fusto si elevò
in mezzo agli arbusti,
mirabile per la sua altezza
e per l’abbondanza dei suoi rami.
12Ma essa fu sradicata con furore
e gettata a terra;
il vento d’oriente seccò i suoi frutti
e li fece cadere;
il suo ramo robusto inaridì
e il fuoco lo divorò.
13Ora è trapiantata nel deserto,
in una terra secca e riarsa;
14un fuoco uscì da un suo ramo,
divorò tralci e frutti
ed essa non ha più alcun ramo robusto,
uno scettro per regnare».
Questo è un lamento e come lamento viene usato.

Note:

Ez 19,1-14:Questo poema è una qina, cioè un lamento dal ritmo caratteristico, essendo composto ogni verso di due stichi disuguali (cf. Ez 26,17-18; Ez 27,3-9; Ez 27,25-36). La sua forma è allegorica, ma non è facile capirne tutti gli elementi.

Ez 19,2:La leonessa è Israele, e i suoi re i cuccioli.

Ez 19,4:Allusione a Joacaz, deposto e portato in Egitto da Necao nel 609.

Ez 19,7:Penetrò nei loro palazzi: BJ traduce «demolì i loro palazzi», con vers.; il TM ha: «conobbe le loro vedove».

Ez 19,9:in una prigione: BJ con volg. e LXX traduce «in luoghi scoscesi»; il TM invece ha: «in tranelli» (?). - Sembra che si tratti di Joiachìn, portato a Babilonia nel 597. Il profeta non ricorda il regno di Joiakìm che, perito di morte naturale, non costituisce una lezione per Sedecia e per i suoi contemporanei.

Ez 19,10:era come: con il Targum; il TM è incomprensibile (alla lettera «nel tuo sangue»). Nuova allegoria: la vigna è la nazione che un tempo fu prospera e che ora sta per essere distrutta.

Ez 19,12:disseccò: con i LXX; il TM ha: «sono stati spezzati», «sono seccati».