Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Genesi 37


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BIBBIA CEI 2008BIBBIA RICCIOTTI
1 Giacobbe si stabilì nella terra dove suo padre era stato forestiero, nella terra di Canaan.
1 - Giacobbe dunque abitò nella terra di Canaan, nella quale suo padre era stato pellegrino.
2 Questa è la discendenza di Giacobbe.
Giuseppe all’età di diciassette anni pascolava il gregge con i suoi fratelli. Essendo ancora giovane, stava con i figli di Bila e i figli di Zilpa, mogli di suo padre. Ora Giuseppe riferì al padre di chiacchiere maligne su di loro.
2 E questa è la serie dei suoi figliuoli. Giuseppe, ancor giovinetto, essendo di sedici anni, pasceva il gregge co' suoi fratelli, e si trovava coi figli di Bala e Zelfa mogli del padre suo, ed accusò al padre i fratelli di un peccato gravissimo.
3 Israele amava Giuseppe più di tutti i suoi figli, perché era il figlio avuto in vecchiaia, e gli aveva fatto una tunica con maniche lunghe.3 Ora Israele amava Giuseppe più che tutti gli altri figliuoli, avendolo generato da vecchio, e gli aveva fatto una veste di vari colori.
4 I suoi fratelli, vedendo che il loro padre amava lui più di tutti i suoi figli, lo odiavano e non riuscivano a parlargli amichevolmente.
4 I fratelli poi, vedendo che era amato dal padre più di tutti i figliuoli, lo odiavano, e non potevano parlar con lui senz'adirarsi.
5 Ora Giuseppe fece un sogno e lo raccontò ai fratelli, che lo odiarono ancora di più.5 Accadde ancora ch'egli raccontò ai fratelli un sogno di lui avuto; il che fu seme in essi d'un odio anche più grande.
6 Disse dunque loro: «Ascoltate il sogno che ho fatto.6 Disse a loro: «Udite il sogno che ho avuto.
7 Noi stavamo legando covoni in mezzo alla campagna, quand’ecco il mio covone si alzò e restò diritto e i vostri covoni si posero attorno e si prostrarono davanti al mio».7 Mi pareva che noi legassimo i manipoli nel campo, e che il manipolo mio s'alzasse e stesse su, e che i manipoli vostri intorno adorassero il mio».
8 Gli dissero i suoi fratelli: «Vuoi forse regnare su di noi o ci vuoi dominare?». Lo odiarono ancora di più a causa dei suoi sogni e delle sue parole.8 Risposero i suoi fratelli: «Sarai tu forse re nostro? O saremo noi sottoposti al tuo dominio?». Questa cosa dunque dei sogni e dei discorsi fomentò l'invidia e l'odio tra loro.
9 Egli fece ancora un altro sogno e lo narrò ai fratelli e disse: «Ho fatto ancora un sogno, sentite: il sole, la luna e undici stelle si prostravano davanti a me».9 Ebbe ancora un altro sogno, e lo raccontò ai fratelli, dicendo: «Ho visto in sogno come se il sole e la luna ed undici stelle mi adorassero».
10 Lo narrò dunque al padre e ai fratelli. Ma il padre lo rimproverò e gli disse: «Che sogno è questo che hai fatto! Dovremo forse venire io, tua madre e i tuoi fratelli a prostrarci fino a terra davanti a te?».
10 Il che avendo riportato al padre ed ai fratelli, il padre lo ammonì e gli disse: «Che cosa significa questo tuo sogno? Forse io e la madre tua ed i tuoi fratelli dovremo adorarti fino a terra?».
11 I suoi fratelli perciò divennero invidiosi di lui, mentre il padre tenne per sé la cosa.
11 Lo invidiarono dunque i suoi fratelli, ed il padre tacendo ripensava a queste cose.
12 I suoi fratelli erano andati a pascolare il gregge del loro padre a Sichem.12 Stando ora i suoi fratelli in Sichem, a pascere i greggi del padre,
13 Israele disse a Giuseppe: «Sai che i tuoi fratelli sono al pascolo a Sichem? Vieni, ti voglio mandare da loro». Gli rispose: «Eccomi!».13 gli disse Israele: «I tuoi fratelli pascolano le pecore in quel di Sichem; vieni, ti manderò a loro». Avendo egli risposto:
14 Gli disse: «Va’ a vedere come stanno i tuoi fratelli e come sta il bestiame, poi torna a darmi notizie». Lo fece dunque partire dalla valle di Ebron ed egli arrivò a Sichem.14 «Son pronto», gli disse: «Va', e vedi se tutte le cose vanno bene riguardo ai tuoi fratelli ed ai greggi, e poi riferiscimi che cosa fanno». Uscito dalla valle di Hebron, venne in Sichem;
15 Mentre egli si aggirava per la campagna, lo trovò un uomo, che gli domandò: «Che cosa cerchi?».15 un uomo lo trovò errante alla campagna, e gli domandò che cercasse.
16 Rispose: «Sono in cerca dei miei fratelli. Indicami dove si trovano a pascolare».16 Rispose: «Cerco i miei fratelli, insegnami dove pascolano i greggi».
17 Quell’uomo disse: «Hanno tolto le tende di qui; li ho sentiti dire: “Andiamo a Dotan!”». Allora Giuseppe ripartì in cerca dei suoi fratelli e li trovò a Dotan.
17 Quell'uomo gli disse: «Sono andati via di qui, e li ho sentiti che dicevano: - Andiamo in Dotain -». Partì dunque Giuseppe sull'orme de' suoi fratelli, e li ritrovò in Dotain.
18 Essi lo videro da lontano e, prima che giungesse vicino a loro, complottarono contro di lui per farlo morire.18 Quelli, vistolo da lontano, prima che giungesse a loro pensaron d'ucciderlo,
19 Si dissero l’un l’altro: «Eccolo! È arrivato il signore dei sogni!19 e si dicevano l'un l'altro: «Ecco il sognatore che viene;
20 Orsù, uccidiamolo e gettiamolo in una cisterna! Poi diremo: “Una bestia feroce l’ha divorato!”. Così vedremo che ne sarà dei suoi sogni!».20 venite, uccidiamolo, e gettiamolo in una cisterna vecchia, e poi diremo che una bestia feroce l'ha divorato; allora si vedrà a che gli hanno servito i suoi sogni».
21 Ma Ruben sentì e, volendo salvarlo dalle loro mani, disse: «Non togliamogli la vita».21 Ciò udito, Ruben si sforzava di liberarlo dalle loro mani, e diceva:
22 Poi disse loro: «Non spargete il sangue, gettatelo in questa cisterna che è nel deserto, ma non colpitelo con la vostra mano»: egli intendeva salvarlo dalle loro mani e ricondurlo a suo padre.22 «Non lo uccidete, nè versate il suo sangue; ma calatelo in questa cisterna che è nel deserto, e serbatevi monde le mani». Questo diceva, volendo cavarlo dalle loro mani, e renderlo al padre.
23 Quando Giuseppe fu arrivato presso i suoi fratelli, essi lo spogliarono della sua tunica, quella tunica con le maniche lunghe che egli indossava,23 Appena dunque fu giunto fra i suoi fratelli, lo spogliarono della veste talare a colori,
24 lo afferrarono e lo gettarono nella cisterna: era una cisterna vuota, senz’acqua.
24 e lo misero in una vecchia cisterna senz'acqua.
25 Poi sedettero per prendere cibo. Quand’ecco, alzando gli occhi, videro arrivare una carovana di Ismaeliti provenienti da Gàlaad, con i cammelli carichi di resina, balsamo e làudano, che andavano a portare in Egitto.25 Or mentre seduti mangiavano il pane, videro dei viandanti Ismaeliti che venivano da Galaad, ed i loro cammelli che portavano aromi, resina e mirra in Egitto.
26 Allora Giuda disse ai fratelli: «Che guadagno c’è a uccidere il nostro fratello e a coprire il suo sangue?26 Disse allora Giuda ai fratelli: «Che ci giova l'uccidere il nostro fratello, e nascondere la sua morte?
27 Su, vendiamolo agli Ismaeliti e la nostra mano non sia contro di lui, perché è nostro fratello e nostra carne». I suoi fratelli gli diedero ascolto.27 È meglio venderlo agli Ismaeliti, e non macchiarci le mani; è poi nostro fratello, e carne nostra». Accettarono i fratelli le sue proposte.
28 Passarono alcuni mercanti madianiti; essi tirarono su ed estrassero Giuseppe dalla cisterna e per venti sicli d’argento vendettero Giuseppe agli Ismaeliti. Così Giuseppe fu condotto in Egitto.
28 E quando passarono i mercanti Madianiti, lo cavarono dalla cisterna, e lo venderono per venti monete d'argento agl'Ismaeliti, che lo condussero in Egitto.
29 Quando Ruben tornò alla cisterna, ecco, Giuseppe non c’era più. Allora si stracciò le vesti,29 Tornato Ruben alla cisterna, non trovò il ragazzo,
30 tornò dai suoi fratelli e disse: «Il ragazzo non c’è più; e io, dove andrò?».30 e, strappatesi le vesti, corse ai suoi fratelli e disse: «Non v'è più il ragazzo, ed io che farò?».
31 Allora presero la tunica di Giuseppe, sgozzarono un capro e intinsero la tunica nel sangue.31 Quelli presero la veste di lui, la tinsero col sangue d'un capro da loro ucciso,
32 Poi mandarono al padre la tunica con le maniche lunghe e gliela fecero pervenire con queste parole: «Abbiamo trovato questa; per favore, verifica se è la tunica di tuo figlio o no».32 ed inviarono chi la portasse al padre, e gli dicesse: «Abbiamo trovato questa veste; vedi se è quella del tuo figliuolo, o no».
33 Egli la riconobbe e disse: «È la tunica di mio figlio! Una bestia feroce l’ha divorato. Giuseppe è stato sbranato».33 Il padre avendola riconosciuta, disse: «E' proprio la veste del figlio mio; un animale feroce lo ha ucciso, una bestia ha divorato Giuseppe».
34 Giacobbe si stracciò le vesti, si pose una tela di sacco attorno ai fianchi e fece lutto sul suo figlio per molti giorni.34 E strappatesi le vesti, si coprì di cilicio, piangendo per gran tempo il figlio suo.
35 Tutti i figli e le figlie vennero a consolarlo, ma egli non volle essere consolato dicendo: «No, io scenderò in lutto da mio figlio negli inferi». E il padre suo lo pianse.
35 Riunitisi poi tutti i suoi figliuoli per alleviare il dolore del padre, non volle ricevere consolazioni, e disse: «Discenderò piangendo nel soggiorno dei morti, al figlio mio». Intanto, mentre egli perseverava nel pianto,
36 Intanto i Madianiti lo vendettero in Egitto a Potifàr, eunuco del faraone e comandante delle guardie.36 i Madianiti venderono Giuseppe in Egitto a Putifar eunuco del Faraone, capo delle milizie.