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Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Genesi 37


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BIBBIA CEI 2008DIODATI
1 Giacobbe si stabilì nella terra dove suo padre era stato forestiero, nella terra di Canaan.
1 OR Giacobbe abitò nel paese dove suo padre era andato peregrinando, nel paese di Canaan.
2 Questa è la discendenza di Giacobbe.
Giuseppe all’età di diciassette anni pascolava il gregge con i suoi fratelli. Essendo ancora giovane, stava con i figli di Bila e i figli di Zilpa, mogli di suo padre. Ora Giuseppe riferì al padre di chiacchiere maligne su di loro.
2 E le generazioni di Giacobbe furono quelle. Giuseppe, essendo giovane, d’età di diciassette anni, pasturava le gregge, coi suoi fratelli, co’ figliuoli di Bilha, e coi figliuoli di Zilpa, mogli di suo padre. Ed egli rapportava al padre loro la mala fama che andava attorno di loro.
3 Israele amava Giuseppe più di tutti i suoi figli, perché era il figlio avuto in vecchiaia, e gli aveva fatto una tunica con maniche lunghe.3 Or Israele amava Giuseppe più che tutti gli altri suoi figliuoli; perciocchè gli era nato nella sua vecchiezza, e gli fece una giubba vergata.
4 I suoi fratelli, vedendo che il loro padre amava lui più di tutti i suoi figli, lo odiavano e non riuscivano a parlargli amichevolmente.
4 E i suoi fratelli, veggendo che il padre loro l’amava più che tutti i suoi fratelli, l’odiavano, e non potevano parlar con lui in pace
5 Ora Giuseppe fece un sogno e lo raccontò ai fratelli, che lo odiarono ancora di più.5 E Giuseppe sognò un sogno, ed egli lo raccontò a’ suoi fratelli; ed essi l’odiarono vie maggiormente.
6 Disse dunque loro: «Ascoltate il sogno che ho fatto.6 Egli adunque disse loro: Deh! udite questo sogno che io ho sognato.
7 Noi stavamo legando covoni in mezzo alla campagna, quand’ecco il mio covone si alzò e restò diritto e i vostri covoni si posero attorno e si prostrarono davanti al mio».7 Ecco, noi legavamo i covoni in mezzo di un campo; ed ecco, il mio covone si levò su, ed anche si tenne ritto; ed ecco, i vostri covoni furon d’intorno al mio covone, e gli s’inchinarono.
8 Gli dissero i suoi fratelli: «Vuoi forse regnare su di noi o ci vuoi dominare?». Lo odiarono ancora di più a causa dei suoi sogni e delle sue parole.8 E i suoi fratelli gli dissero: Regneresti tu pur sopra noi? signoreggeresti tu pur sopra noi? Essi adunque l’odiarono vie maggiormente per i suoi sogni, e per le sue parole.
9 Egli fece ancora un altro sogno e lo narrò ai fratelli e disse: «Ho fatto ancora un sogno, sentite: il sole, la luna e undici stelle si prostravano davanti a me».9 Ed egli sognò ancora un altro sogno, e lo raccontò a’ suoi fratelli, dicendo: Ecco, io ho sognato ancora un sogno: ed ecco, il sole, e la luna, ed undici stelle, mi s’inchinavano.
10 Lo narrò dunque al padre e ai fratelli. Ma il padre lo rimproverò e gli disse: «Che sogno è questo che hai fatto! Dovremo forse venire io, tua madre e i tuoi fratelli a prostrarci fino a terra davanti a te?».
10 Ed egli lo raccontò a suo padre, e a’ suoi fratelli. E suo padre lo sgridò, e gli disse: Quale è questo sogno che tu hai sognato? avremo noi, io, e tua madre, e i tuoi fratelli, pure a venire ad inchinarci a te a terra?
11 I suoi fratelli perciò divennero invidiosi di lui, mentre il padre tenne per sé la cosa.
11 E i suoi fratelli gli portavano invidia; ma suo padre riserbava appo sè queste parole
12 I suoi fratelli erano andati a pascolare il gregge del loro padre a Sichem.12 Or i suoi fratelli andarono a pasturar le gregge del padre loro in Sichem.
13 Israele disse a Giuseppe: «Sai che i tuoi fratelli sono al pascolo a Sichem? Vieni, ti voglio mandare da loro». Gli rispose: «Eccomi!».13 Ed Israele disse a Giuseppe: I tuoi fratelli non pasturano essi in Sichem? Vieni, ed io ti manderò a loro. Ed egli disse: Eccomi.
14 Gli disse: «Va’ a vedere come stanno i tuoi fratelli e come sta il bestiame, poi torna a darmi notizie». Lo fece dunque partire dalla valle di Ebron ed egli arrivò a Sichem.14 Ed esso gli disse: Or va’, e vedi se i tuoi fratelli, e le gregge, stanno bene, e rapportamelo. Così lo mandò dalla valle di Hebron; ed egli venne in Sichem.
15 Mentre egli si aggirava per la campagna, lo trovò un uomo, che gli domandò: «Che cosa cerchi?».15 Ed un uomo lo trovò ch’egli andava errando per li campi; e quell’uomo lo domandò, e gli disse: Che cerchi?
16 Rispose: «Sono in cerca dei miei fratelli. Indicami dove si trovano a pascolare».16 Ed egli disse: Io cerco i miei fratelli; deh! insegnami dove essi pasturano.
17 Quell’uomo disse: «Hanno tolto le tende di qui; li ho sentiti dire: “Andiamo a Dotan!”». Allora Giuseppe ripartì in cerca dei suoi fratelli e li trovò a Dotan.
17 E quell’uomo gli disse: Essi son partiti di qui; perciocchè io li udii che dicevano: Andamocene in Dotain. Giuseppe adunque andò dietro a’ suoi fratelli, e li trovò in Dotain.
18 Essi lo videro da lontano e, prima che giungesse vicino a loro, complottarono contro di lui per farlo morire.18 Ed essi lo videro da lungi; ed avanti che si appressasse a loro, macchinarono contro a lui, per ucciderlo.
19 Si dissero l’un l’altro: «Eccolo! È arrivato il signore dei sogni!19 E dissero l’uno all’altro: Ecco cotesto sognatore viene.
20 Orsù, uccidiamolo e gettiamolo in una cisterna! Poi diremo: “Una bestia feroce l’ha divorato!”. Così vedremo che ne sarà dei suoi sogni!».20 Ora dunque venite, ed uccidiamolo; e poi gittiamolo in una di queste fosse; e noi diremo che una mala bestia l’ha divorato; e vedremo che diverranno i suoi sogni.
21 Ma Ruben sentì e, volendo salvarlo dalle loro mani, disse: «Non togliamogli la vita».21 Ma Ruben, udendo questo, lo riscosse dalle lor mani, e disse: Non percotiamolo a morte.
22 Poi disse loro: «Non spargete il sangue, gettatelo in questa cisterna che è nel deserto, ma non colpitelo con la vostra mano»: egli intendeva salvarlo dalle loro mani e ricondurlo a suo padre.22 Ruben ancora disse loro: Non ispandete il sangue; gittatelo in quella fossa ch’è nel deserto, ma non gli mettete la mano addosso; per riscuoterlo dalle lor mani e per rimenarlo a suo padre
23 Quando Giuseppe fu arrivato presso i suoi fratelli, essi lo spogliarono della sua tunica, quella tunica con le maniche lunghe che egli indossava,23 E, quando Giuseppe fu venuto a’ suoi fratelli, essi lo spogliarono della sua giubba, di quella giubba vergata ch’egli avea indosso.
24 lo afferrarono e lo gettarono nella cisterna: era una cisterna vuota, senz’acqua.
24 Poi lo presero, e lo gittarono in quella fossa: or la fossa era vota, e non vi era acqua alcuna dentro.
25 Poi sedettero per prendere cibo. Quand’ecco, alzando gli occhi, videro arrivare una carovana di Ismaeliti provenienti da Gàlaad, con i cammelli carichi di resina, balsamo e làudano, che andavano a portare in Egitto.25 Poi si assettarono per prender cibo, ed alzarono gli occhi, e videro una carovana d’Ismaeliti che veniva di Galaad, i cui cammelli erano carichi di cose preziose, di balsamo e di mirra; ed essi andavano per portar quelle cose in Egitto.
26 Allora Giuda disse ai fratelli: «Che guadagno c’è a uccidere il nostro fratello e a coprire il suo sangue?26 E Giuda disse a’ suoi fratelli: Che guadagno faremo, quando avremo ucciso il nostro fratello, ed avremo occultato il suo sangue?
27 Su, vendiamolo agli Ismaeliti e la nostra mano non sia contro di lui, perché è nostro fratello e nostra carne». I suoi fratelli gli diedero ascolto.27 Venite, vendiamolo a cotesti Ismaeliti, e non mettiamogli la mano addosso; perciocchè egli è nostro fratello, nostra carne. E i suoi fratelli gli acconsentirono.
28 Passarono alcuni mercanti madianiti; essi tirarono su ed estrassero Giuseppe dalla cisterna e per venti sicli d’argento vendettero Giuseppe agli Ismaeliti. Così Giuseppe fu condotto in Egitto.
28 E come que’ mercatanti Madianiti passavano, essi trassero e fecero salir Giuseppe fuor di quella fossa, e per venti sicli d’argento lo vendettero a quegl’Ismaeliti; ed essi lo menarono in Egitto.
29 Quando Ruben tornò alla cisterna, ecco, Giuseppe non c’era più. Allora si stracciò le vesti,29 Or Ruben tornò alla fossa, ed ecco, Giuseppe non v’era più; ed egli stracciò i suoi vestimenti.
30 tornò dai suoi fratelli e disse: «Il ragazzo non c’è più; e io, dove andrò?».30 E tornò a’ suoi fratelli, e disse: Il fanciullo non si trova; ed io, dove andrò io?
31 Allora presero la tunica di Giuseppe, sgozzarono un capro e intinsero la tunica nel sangue.31 Ed essi presero la giubba di Giuseppe; e scannarono un becco, e tinsero quella col sangue.
32 Poi mandarono al padre la tunica con le maniche lunghe e gliela fecero pervenire con queste parole: «Abbiamo trovato questa; per favore, verifica se è la tunica di tuo figlio o no».32 E mandarono a portar quella giubba vergata al padre loro, ed a dirgli: Noi abbiam trovata questa giubba: riconosci ora se è la giubba del tuo figliuolo, o no.
33 Egli la riconobbe e disse: «È la tunica di mio figlio! Una bestia feroce l’ha divorato. Giuseppe è stato sbranato».33 Ed egli la riconobbe, e disse: Questa è la giubba del mio figliuolo; una mala bestia l’ha divorato; Giuseppe per certo è stato lacerato.
34 Giacobbe si stracciò le vesti, si pose una tela di sacco attorno ai fianchi e fece lutto sul suo figlio per molti giorni.34 E Giacobbe stracciò i suoi vestimenti, e si mise un sacco sopra i lombi, e fece cordoglio del suo figliuolo per molti giorni.
35 Tutti i figli e le figlie vennero a consolarlo, ma egli non volle essere consolato dicendo: «No, io scenderò in lutto da mio figlio negli inferi». E il padre suo lo pianse.
35 E tutti i suoi figliuoli, e tutte le sue figliuole, si levarono per consolarlo; ma egli rifiutò di esser consolato, e disse: Certo io scenderò con cordoglio al mio figliuolo nel sepolcro. E suo padre lo pianse.
36 Intanto i Madianiti lo vendettero in Egitto a Potifàr, eunuco del faraone e comandante delle guardie.36 E que’ Madianiti, menato Giuseppe in Egitto, lo vendettero a Potifarre, Eunuco di Faraone, Capitan delle guardie