Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Genesi 32


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BIBBIA CEI 2008BIBBIA RICCIOTTI
1 Làbano si alzò di buon mattino, baciò i figli e le figlie e li benedisse. Poi partì e ritornò a casa.
1 - Giacobbe pure partì per il cammino già intrapreso, ed ecco venirgli incontro degli angeli di Dio.
2 Mentre Giacobbe andava per la sua strada, gli si fecero incontro gli angeli di Dio.2 Quando li ebbe veduti, disse: «Questi sono gli accampamenti di Dio»; e chiamò quel luogo "Maanaim", cioè "Accampamenti".
3 Giacobbe al vederli disse: «Questo è l’accampamento di Dio», e chiamò quel luogo Macanàim.
3 Mandò poi innanzi a sè dei messi ad Esaù suo fratello nella terra di Seir, nella regione di Edom,
4 Poi Giacobbe mandò avanti a sé alcuni messaggeri al fratello Esaù, nella regione di Seir, la campagna di Edom.4 e comandò loro dicendo: «Così parlerete al signore mio Esaù. Questo dice il tuo fratello Giacobbe. Andai come pellegrino a Labano, e vi son stato sino ad oggi.
5 Diede loro questo comando: «Direte al mio signore Esaù: “Dice il tuo servo Giacobbe: Sono restato come forestiero presso Làbano e vi sono rimasto fino ad ora.5 Ho bovi, asini, pecore, servi e serve; mando ora un'ambasceria a te mio signore, per trovar grazia innanzi a te».
6 Sono venuto in possesso di buoi, asini e greggi, di schiavi e schiave. Ho mandato a informarne il mio signore, per trovare grazia ai suoi occhi”».6 E tornarono i messi a Giacobbe dicendo: «Fummo da Esaù tuo fratello, ed ecco ti viene frettolosamente incontro con quattrocento uomini».
7 I messaggeri tornarono da Giacobbe, dicendo: «Siamo stati da tuo fratello Esaù; ora egli stesso sta venendoti incontro e ha con sé quattrocento uomini».7 Temè Giacobbe grandemente, e spaventato divise in due schiere la gente che aveva seco, i greggi, le pecore, i bovi ed i cammelli,
8 Giacobbe si spaventò molto e si sentì angustiato; allora divise in due accampamenti la gente che era con lui, il gregge, gli armenti e i cammelli.8 dicendo: «Se Esaù verrà contro una schiera e l'assalirà, l'altra schiera resterà salva».
9 Pensava infatti: «Se Esaù raggiunge un accampamento e lo sconfigge, l’altro si salverà».9 Poi pregò: «Dio del padre mio Abramo, Dio del padre mio Isacco, Signore che dicesti: - Ritorna nella tua terra e nel luogo dove nascesti, ed io ti beneficherò -;
10 Giacobbe disse: «Dio del mio padre Abramo e Dio del mio padre Isacco, Signore, che mi hai detto: “Ritorna nella tua terra e tra la tua parentela, e io ti farò del bene”,10 ecco, io sono troppo piccolo appetto di tutti i tuoi benefizi, e delle promesse che hai mantenute al tuo servo. Col solo mio bastone ho passato questo fiume Giordano, ed ora ritorno con due schiere.
11 io sono indegno di tutta la bontà e di tutta la fedeltà che hai usato verso il tuo servo. Con il mio solo bastone avevo passato questo Giordano e ora sono arrivato al punto di formare due accampamenti.11 Liberami dalle mani del mio fratello Esaù, che non abbia a venire, ed uccidere madri e figli, ch'io molto lo temo.
12 Salvami dalla mano di mio fratello, dalla mano di Esaù, perché io ho paura di lui: che egli non arrivi e colpisca me e, senza riguardi, madri e bambini!12 Tu dicesti che m'avresti beneficato, ed avresti moltiplicato i miei discendenti come l'arena del mare, che non si può contare, tanto è numerosa».
13 Eppure tu hai detto: “Ti farò del bene e renderò la tua discendenza tanto numerosa come la sabbia del mare, che non si può contare”».13 Ed avendo ivi dormito in quella notte, di ciò che possedeva mise da parte, come dono ad Esaù suo fratello,
14 Giacobbe rimase in quel luogo a passare la notte. Poi prese, da ciò che gli capitava tra mano, un dono per il fratello Esaù:14 duecento capre e venti capri, duecento pecore e venti montoni,
15 duecento capre e venti capri, duecento pecore e venti montoni,15 trenta cammelle fresche di parto co' loro nati, quaranta vacche e venti tori, venti asine e dieci asinelli.
16 trenta cammelle, che allattavano, con i loro piccoli, quaranta giovenche e dieci torelli, venti asine e dieci asinelli.16 Mandò separatamente ciascun gruppo per mezzo dei suoi servi, e disse ai garzoni: «Andate avanti a me, e mantenete uno stacco fra un gruppo ed un altro».
17 Egli affidò ai suoi servi i singoli branchi separatamente e disse loro: «Passate davanti a me e lasciate una certa distanza tra un branco e l’altro».17 E comandò al primo, dicendo: «Se t'incontrerai col mio fratello Esaù, e ti domanderà di chi sei, o dove vai, o di chi sono quelli animali che tu conduci,
18 Diede quest’ordine al primo: «Quando ti incontrerà Esaù, mio fratello, e ti domanderà: “A chi appartieni? Dove vai? Di chi sono questi animali che ti camminano davanti?”,18 risponderai: - Sono del tuo servo Giacobbe, che le manda in dono al mio Signore Esaù, e viene anch'egli dietro a noi -».
19 tu risponderai: “Di tuo fratello Giacobbe; è un dono inviato al mio signore Esaù; ecco, egli stesso ci segue”».19 Gli stessi ordini dette al secondo, al terzo, ed a tutti quelli che accompagnavano i greggi, dicendo: «Dite ad Esaù queste stesse parole, quando lo incontrerete.
20 Lo stesso ordine diede anche al secondo e anche al terzo e a quanti seguivano i branchi: «Queste parole voi rivolgerete ad Esaù quando lo incontrerete;20 Ed aggiungete: - Il medesimo Giacobbe tuo servo ci vien dietro; giacchè egli ha detto: "Lo placherò coi doni che gli mando avanti, e poi lo vedrò, e forse mi diverrà benevolo" -».
21 gli direte: “Anche il tuo servo Giacobbe ci segue”». Pensava infatti: «Lo placherò con il dono che mi precede e in seguito mi presenterò a lui; forse mi accoglierà con benevolenza».21 Partirono dunque i suoi doni avanti a lui; ed egli per quella notte rimase nel [luogo da lui chiamato] "Gli accampamenti".
22 Così il dono passò prima di lui, mentre egli trascorse quella notte nell’accampamento.
22 Levatosi poi molto presto, prese le due mogli, le due ancelle, con gli undici figli, e passò il guado di Iaboc.
23 Durante quella notte egli si alzò, prese le due mogli, le due schiave, i suoi undici bambini e passò il guado dello Iabbok.23 E portato all'altra riva tutto quello che gli apparteneva,
24 Li prese, fece loro passare il torrente e portò di là anche tutti i suoi averi.24 restò solo. Ed ecco, un uomo lottò con lui sino a giorno.
25 Giacobbe rimase solo e un uomo lottò con lui fino allo spuntare dell’aurora.25 Il quale, vedendo di non poterlo vincere, lo toccò nel nervo d'una coscia, e subito vi restò senza forza.
26 Vedendo che non riusciva a vincerlo, lo colpì all’articolazione del femore e l’articolazione del femore di Giacobbe si slogò, mentre continuava a lottare con lui.26 Poi gli disse: «Lasciami andare, che è già l'aurora». Rispose Giacobbe: «Non ti lascerò andare, se non mi benedirai».
27 Quello disse: «Lasciami andare, perché è spuntata l’aurora». Giacobbe rispose: «Non ti lascerò, se non mi avrai benedetto!».27 Disse allora quell'uomo: «Qual è il tuo nome?». Rispose: «Giacobbe».
28 Gli domandò: «Come ti chiami?». Rispose: «Giacobbe».28 Ma quegli: «Il tuo nome non sarà più Giacobbe, ma Israele; chè se fosti forte lottando con Dio, quanto più avrai vittoria lottando con gli uomini?».
29 Riprese: «Non ti chiamerai più Giacobbe, ma Israele, perché hai combattuto con Dio e con gli uomini e hai vinto!».29 Giacobbe allora lo interrogò: «Dimmi, come ti chiami?». Ma quegli rispose: «Perchè mi domandi il mio nome?». E in quello stesso luogo lo benedisse.
30 Giacobbe allora gli chiese: «Svelami il tuo nome». Gli rispose: «Perché mi chiedi il nome?». E qui lo benedisse.30 Giacobbe a quel luogo mise nome "Fanuel", dicendo: «Ho visto Dio a faccia a faccia, eppure sono rimasto vivo».
31 Allora Giacobbe chiamò quel luogo Penuèl: «Davvero – disse – ho visto Dio faccia a faccia, eppure la mia vita è rimasta salva».31 Subito gli si levò il sole, appena uscito da Fanuel; e andava zoppicando.
32 Spuntava il sole, quando Giacobbe passò Penuèl e zoppicava all’anca.32 Ed ora, insino ad oggi, i figli d'Israele non mangiano [negli animali] il nervo che si seccò nella coscia di Giacobbe, in memoria che [quell'uomo] gli toccò il nervo della coscia, e vi restò impedito.
33 Per questo gli Israeliti, fino ad oggi, non mangiano il nervo sciatico, che è sopra l’articolazione del femore, perché quell’uomo aveva colpito l’articolazione del femore di Giacobbe nel nervo sciatico.