Scrutatio

Venerdi, 29 marzo 2024 - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi)

Geremia 4


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Gerusalemme, se non torna a Dio, sarà invasa dai Caldei

1Se tu vuoi ritornare, o Israele — dice il Signore, — torna a me. Se toglierai dal mio cospetto i tuoi scandali, non sarai più in agitazione,2e giurerai « Vive il Signore » con verità, con giudizio, con giustizia, e lo benediranno le genti, e gli daranno lode.3Or queste cose dice il Signore agli uomini di Giuda e di Gerusalemme: « Preparatevi i maggesi e non seminate sopra le spine.4Circoncidetevi pel Signore, e togliete i prepuzi dei vostri cuori, o uomini di Giuda, o abitanti di Gerusalemme; affinchè non divampi come fuoco il mio sdegno, e non diventi un incendio che nessuno possa estinguere a causa della malvagità dei vostri pensieri.5Annunziatelo in Giuda, fatelo sapere in Gerusalemme, parlatene, sonate la tromba per il paese, gridate forte e dite: « Radunatevi, rifugiamoci nelle città fortificate »;6alzate lo stendardo in Sion, fatevi coraggio, non vi fermate, perchè io faccio venire dal settentrione la sventura e la gran distruzione.7Il leone s'è slanciato dal suo covile, il predatore delle nazioni s'è alzato, è partito dalla sua dimora, per ridurre la tua terra a un deserto: le tue città saran devastate, rimarrai senza abitanti.8Per questo vestitevi di cilizi, piangete, urlate, perchè l'ira furibonda del Signore non s'è allontanata da noi.9E in quel giorno — dice il Signore — verrà meno il cuore del re e il cuore dei principi, resteranno stupefatti i sacerdoti, costernati i profeti.10Ed io dissi: «Ahi, ahi, ahi! Signore Dio, hai tu dunque ingannato questo popolo e Gerusalemme, col dire: Avrete la pace, ed ecco che la spada arriva fino all'anima? »11In quel tempo si dirà a questo popolo e a Gerusalemme: « Un vento infocato soffia dal deserto, sulla via (che conduce) alla figlia del mio popolo, non per vagliare, non per pulire ».12Un vento forte mi verrà da quelle parti, e allora io pronunzierò contro essi i miei giudizi.13Ecco egli verrà come una nuvola, i suoi cocchi come l'uragano, i suoi cavalli son più veloci delle aquile: « Guai a noi: siamo perduti! »14Purifica da ogni malizia il tuo cuore, o Gerusalemme, per esser salva. Fino a quando avrai nel cuore dei pensieri funesti?15Ecco una voce da Dan annunzia, fa sapere che l'idolo viene dalla montagna d'Efraim.16Dite alle nazioni: « Ecco si è sentito dire in Gerusalemme che le guardie vengono da lontano paese, a far sentire i loro gridi contro le città di Giuda.17Come i custodi dei campi essi circonderanno Gerusalemme, perchè essa mi ha provocato a sdegno — dice il Signore.18Le tue azioni, i tuoi pensieri t'han fatto questo: ecco la tua malizia com'è amara, come arriva al tuo cuore.19Le mie viscere! Le mie viscere! Io soffro: i sensi del mio cuore son turbati dentro di me: non potrò tacere, perchè l'anima mia ha sentito il suono della tromba, il grido della battaglia.20Una rovina è chiamata dopo l'altra, tutta la terra è devastata, in un colpo sono state distrutte le mie tende, in un istante i miei padiglioni.21Fino a quando dovrò vedere dei fuggiaschi, e udire il suono della tromba?22Questo mio popolo è stolto, non mi ha conosciuto, son figlioli insensati, senza intelligenza, son sapienti nel fare il male?, e il bene non sanno farlo.23Io guardai la terra, ed ecco era vuota, un niente: guardai i cieli e non avevan più splendore;24guardai i monti, ed ecco erano agitati, e tutte le colline? traballavano;25osservai e non v'era più un uomo, e tutti gli uccelli dell'aria eran fuggiti;26mirai ed ecco deserto il Carmelo: tutte le sue città son state distrutte all'apparir del Signore, davanti all'ira sua. furibonda.27Ecco quanto dice il Signore: « Tutta la terra sarà devastata, ma non compirò del tutto la distruzione.28Piangerà la terra, in alto i cieli saranno in lutto, perchè io ho detto, ho risoluto, e non mi ripento, e non muto parere.29Ai rumor dei cavalieri e degli arceri ogni città si dà alla fuga, si rifugiano in luoghi difficili, montano sulle rupi: tutte le città sono state abbandonate: non v'è più un uomo.30E tu, devastata, che farai? Anche se ti vestirai di porpora e ti adornerai d'aurei monili e ti dipingerai gli occhi coll'antimonio, invano ti farai bella, i tuoi amanti ti sdegnano, cercano la tua morte.31Ho sentito una voce come di donna in doglie, l'angoscia d'una donna nel suo primo parto: è la voce della figlia di Sion, che sta per morire e stende le braccia: « Guai a me! La mia anima vien meno a casa degli uccisi! »