Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Ecclesiasticus 41


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VULGATABIBBIA MARTINI
1 O mors, quam amara est memoria tua
homini pacem habenti in substantiis suis :
1 O morte quanto e amara la tua ricordanza per un uomo, che in pace vive tra le sue ricchezze;
2 viro quieto, et cujus viæ directæ sunt in omnibus,
et adhuc valenti accipere cibum !
2 Per un uomo tranquillo, e a cui tutto riesce felicemente, ed il quale può ancora gustare il cibo!
3 O mors, bonum est judicium tuum homini indigenti,
et qui minoratur viribus,
3 O morte, la tua sentenza è dolce all'uomo meschino, e privo di forze,
4 defecto ætate, et cui de omnibus cura est,
et incredibili, qui perdit patientiam !
4 Spossato dall'età, e pieno di cure, e senza speranza, ed a cui manca lapazienza!
5 Noli metuere judicium mortis :
memento quæ ante te fuerunt,
et quæ superventura sunt tibi :
hoc judicium a Domino omni carni.
5 Non temere la sentenza della morte. Ricordati di quello, che fu prima di te, e di quello, che sarà dopo di te: questa è la sentenza data da Dio a tutti gli animali:
6 Et quid superveniet tibi in beneplacito Altissimi ?
sive decem, sive centum, sive mille anni :
6 E che ti verrà aggiunto oltre la sentenza dell'Altissimo, siano essi o dieci, o cento, o mille i tuoi anni?
7 non est enim in inferno accusatio vitæ.
7 Perocché nell'inferno non si conta quel, che uno ha vissuto.
8 Filii abominationum fiunt filii peccatorum,
et qui conversantur secus domos impiorum.
8 I figliuoli de' peccatori sono figliuoli di abominazione, e similmente quelli, che bazzicano per le case degli empj.
9 Filiorum peccatorum periet hæreditas,
et cum semine illorum assiduitas opprobrii.
9 L'eredità de' figliuoli de' peccatori va in perdizione, e l'obbrobrio accompagnerà di continuo i loro posteri.
10 De patre impio queruntur filii,
quoniam propter illum sunt in opprobrio.
10 I figliuoli dell'empio si querelano del loro padre, per colpa del quale vivono nell'ignominia.
11 Væ vobis, viri impii,
qui dereliquistis legem Domini Altissimi !
11 Guai a voi uomini empj, che avete abbandonata la legge dell'Altissimo.
12 Et si nati fueritis, in maledictione nascemini :
et si mortui fueritis, in maledictione erit pars vestra.
12 Quando voi nascerete, nella maledizione nascerete, e quando morrete, la maledizione avrete per vostro retaggio.
13 Omnia quæ de terra sunt in terram convertentur :
sic impii a maledicto in perditionem.
13 Tutto quello, che vien dalla terra, tornerà nella terra; cosi gli empj dalla maledizione anderanno alla perdizione.
14 Luctus hominum in corpore ipsorum :
nomen autem impiorum delebitur.
14 Gli uomini fanno lutto sopra i loro cadaveri; ma il nome degli empj sarà scancellato.
15 Curam habe de bono nomine :
hoc enim magis permanebit tibi
quam mille thesauri pretiosi et magni.
15 Tien conto del buon nome; perocché questo sarà tuo più stabilmente, che mille tesori preziosi, e grandi.
16 Bonæ vitæ numerus dierum :
bonum autem nomen permanebit in ævum.
16 I giorni della buona vita si contano, ma il buon nome dura eternamente.
17 Disciplinam in pace conservate, filii :
sapientia enim abscondita, et thesaurus invisus,
quæ utilitas in utrisque ?
17 Figliuoli, conservate nella pace i i documenti, perocché la sapienza nascosta, è un tesoro, che non si vede, a che giovano l'uno, e l'altra.
18 Melior est homo qui abscondit stultitiam suam,
quam homo qui abscondit sapientiam suam.
18 E più stimabile colui, che nasconde la propria stoltezza, che chi nasconde la sua saggezza.
19 Verumtamen reveremini in his quæ procedunt de ore meo :
19 Or voi abbiate rossore delle cose, che io vi dirò:
20 non est enim bonum omnem reverentiam observare,
et non omnia omnibus bene placent in fide.
20 Imperocché non è bene di arrossire per qualunque cosa; e non tutte le cose ben fatte piacciono a tutti.
21 Erubescite a patre et a matre de fornicatione :
et a præsidente et a potente de mendacio :
21 Vergognatevi della fornicazione dinanzi al padre, e alla madre; della menzogna dinanzi al governatore, e all'uomo potente:
22 a principe et a judice de delicto :
a synagoga et plebe de iniquitate :
22 Della colpa dinanzi al principe, e al giudice; dell'iniquità dinanzi all'adunanza, e dinanzi al popolo:
23 a socio et amico de injustitia,
et de loco in quo habitas :
23 Dell'ingiustizia dinanzi al compagno, e amico, e del furto dinanzi alla gente del luogo, dove abiti,
24 de furto, de veritate Dei, et testamento :
de discubitu in panibus, et ab obfuscatione dati et accepti :
24 Per riguardo alla verità di Dio, ed alla legge. Vergognati di mettere il gomito sul pane, e di non tener chiaro il libro del dare, e dell'avere:
25 a salutantibus de silentio,
a respectu mulieris fornicariæ,
et ab aversione vultus cognati.
25 Vergognati di tacere con quelli, che ti salutano: di gettargli occhi sopra una donna impudica; e di non guardar in viso il parente.
26 Ne avertas faciem a proximo tuo,
et ab auferendo partem et non restituendo.
26 Non volgere altrove la faccia per non vedere il tuo prossimo. Vergognati di togliere altrui la sua parte, e di non restituire:
27 Ne respicias mulierem alieni viri,
et ne scruteris ancillam ejus,
neque steteris ad lectum ejus.
27 Non guardar in faccia la donna altrui, e non tentare la sua serva, e non accostarti al suo letto.
28 Ab amicis de sermonibus improperii :
et cum dederis, ne improperes.
28 Cogli amici guardati dalle parole ingiuriose: e se hai fatto alcun dono, noi rimproverare.