Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Ecclesiasticus 14


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VULGATABIBBIA MARTINI
1 Beatus vir qui non est lapsus verbo ex ore suo,
et non est stimulatus in tristitia delicti.
1 Beato l'uomo, che non ha fatto mancamento colle parole della sua bocca, e non è punto da rimorso di peccato.
2 Felix qui non habuit animi sui tristitiam,
et non excidit a spe sua.
2 Felice colui, che non ha nell'animo suo tristezza, e non ha perduta la sua speranza.
3 Viro cupido et tenaci sine ratione est substantia :
et homini livido ad quid aurum ?
3 Per l'uomo cupido, e tenace sono inutili le ricchezze; e che farà dell'oro l'uomo insidioso?
4 Qui acervat ex animo suo injuste, aliis congregat,
et in bonis illius alius luxuriabitur.
4 Chi accumula con defraudare in giustamente se stesso, accumula per altri, e un altro sguazzerà ne' beni di lui.
5 Qui sibi nequam est, cui alii bonus erit ?
et non jucundabitur in bonis suis.
5 Con chi sarà egli buono chi è cattivo verso se stesso, e non ritrae veruna soddisfazione da suoi beni?
6 Qui sibi invidet, nihil est illo nequius :
et hæc redditio est malitiæ illius.
6 Nulla v'ha di più iniquo di colui, che è invidioso verso se stesso; e questa, è la mercede della sua malignità.
7 Et si bene fecerit, ignoranter et non volens facit :
et in novissimo manifestat malitiam suam.
7 Che se egli fa qualche bene, senza saperlo lo fa, e senza volerlo: e alla fine manifesta la sua malizia.
8 Nequam est oculus lividi :
et avertens faciem suam, et despiciens animam suam.
8 Cattivo è l'occhio dell'invidioso, egli volta altrove la faccia, e disprezza l'anima propria.
9 Insatiabilis oculus cupidi in parte iniquitatis :
non satiabitur donec consumat arefaciens animam suam.
9 L'occhio dell'avaro non si sazia di una porzione ingiusta: non si sazierà fino a tanto, che abbia consumata, e strutta la sua vita.
10 Oculus malus ad mala, et non saturabitur pane,
sed indigens et in tristitia erit super mensam suam.
10 L'occhio maligno è inteso al male, e non si caverà la fame, ma resterà famelico, e malinconico alla sua mensa.
11 Fili, si habes, benefac tecum,
et Deo dignas oblationes offer.
11 Figliuolo di quello, che hai, fattene del bene, e fanne obblazioni degne a Dio.
12 Memor esto quoniam mors non tardat,
et testamentum inferorum, quia demonstratum est tibi :
testamentum enim hujus mundi morte morietur.
12 Ricorditi della morte, la quale non tarda, e della legge intimata a te di andar nel sepolcro: perocché è legge di questo secolo il morire assolutamente.
13 Ante mortem benefac amico tuo,
et secundum vires tuas exporrigens da pauperi.
13 Fa del bene al tuo amico prima di morire, e stendi la mano liberale verso del povero secondo la tua possibilità.
14 Non defrauderis a die bono,
et particula boni doni non te prætereat.
14 Non ti privare di un buon giorno, e del buon dono non perderne nissuna parte.
15 Nonne aliis relinques dolores et labores tuos
in divisione sortis ?
15 Non lascerai tu i tuoi sudori, e te fatiche ad altri da divìdersi a sorte tra loro?
16 Da et accipe,
et justifica animam tuam.
16 Da, e ricevi, e giustifica l'anima tua.
17 Ante obitum tuum operare justitiam,
quoniam non est apud inferos invenire cibum.
17 Pratica la giustizia prima della tua morte; perocché non si può trovar cibo nel sepolcro.
18 Omnis caro sicut f?num veterascet,
et sicut folium fructificans in arbore viridi.
18 Ogni carne appassisce com'erba, e come delle foglie, che spuntano da verde pianta,
19 Alia generantur, et alia dejiciuntur :
sic generatio carnis et sanguinis, alia finitur, et alia nascitur.
19 Altre nascono, e altre cadono a terra, cosi delle generazioni della carne, e del sangue una finisce, e una nasce.
20 Omne opus corruptibile in fine deficiet,
et qui illud operatur ibit cum illo.
20 Tutte le opere soggette alla corruzione verran meno una volta, e se n'anderà con esse colui, che le ha fatte.
21 Et omne opus electum justificabitur,
et qui operatur illud honorabitur in illo.
21 Ma tutte le opere elette saranno approvate, e chi le fece sarà per esse onorato.
22 Beatus vir qui in sapientia morabitur,
et qui in justitia sua meditabitur,
et in sensu cogitabit circumspectionem Dei :
22 Beato l'uomo, che è costante nella sapienza, e medita la giustizia, e colla sua mente pensa a Dio, che tutto vede all'intorno.
23 qui excogitat vias illius in corde suo,
et in absconditis suis intelligens,
vadens post illam quasi investigator,
et in viis illius consistens :
23 Il quale va studiando in cuor suo le vie di lei, e ne penetra gli arcani, e va dietro a lei per rintracciarla, e dalle strade di lei non esce.
24 qui respicit per fenestras illius,
et in januis illius audiens :
24 Il quale per le finestre di lei rimira, e alla porta di lei sta a udire:
25 qui requiescit juxta domum illius,
et in parietibus illius figens palum,
statuet casulam suam ad manus illius,
et requiescent in casula illius bona per ævum.
25 E presso alla casa di lei prende i suoi riposi, e fitto nette mura di essa un palo si fa un piccolo padiglione accanto a lei, e in questo piccolo padiglione avranno stanza perpetua tutti i beni.
26 Statuet filios suos sub tegmine illius,
et sub ramis ejus morabitur.
26 Alla tutela di lei raccomanderà egli i suoi figliuoli, ed egli starà sotto i rami di lei:
27 Protegetur sub tegmine illius a fervore,
et in gloria ejus requiescet.
27 E sotto l'ombra di lei sarà difeso dal caldo; e nella gloria di lei avrà riposo.