Scrutatio

Mercoledi, 1 maggio 2024 - San Giuseppe Lavoratore ( Letture di oggi)

Siracide 23


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NOVA VULGATABIBBIA TINTORI
1 Domine, pater et dominator vitae meae,
ne derelinquas me in consilio eorum
nec sinas me cadere in illis.
1 Signore, padre e padrone della mia vita, non mi abbandonare alle suggestioni delle mie labbra, non permettere che io cada a motivo di esse.
2 Quis superponet in cogitatu meo flagella
et in corde meo doctrinam sapientiae,
ut ignorationibus meis non parcant mihi,
et non appareant delicta mea,
2 Chi farà sentire ai miei pensieri il flagello ed al mio cuore la disciplina della sapienza; affinchè mi sian risparmiate le loro follie e non spuntino fuori i loro peccati?
3 et ne adincrescant ignorantiae meae,
et multiplicentur delicta mea, et peccata mea abundent,
et incidam in conspectu adversariorum meorum,
et gaudeat super me inimicus meus?
3 Affinchè non crescan le mie ignoranze, non si moltiplichino le mie colpe, non trabocchin dalla misura i miei peccati, e io non cada in faccia ai miei avversari, e di me non rida il mio nemico?
4 Domine, pater et Deus vitae meae,
ne derelinquas me in cogitatu illorum.
4 O Signore, padre e , Dio della vita mia, non mi abbandonare al loro capriccio,
5 Extollentiam oculorum meorum ne dederis mihi
et omne desiderium averte a me.
5 non permettere nei miei occhi l'alterigia, allontana da me ogni concupiscenza,
6 Aufer a me ventris concupiscentias,
et concubitus concupiscentiae ne apprehendant me,
et animae irreverenti et infrunitae ne tradas me.
6 toglimi l'intemperanza del ventre, non mi lasciare in potere delle impure passioni, non mi abbandonare ad un'anima senza pudore e senza ritegno.
7 De doctrina oris.
Doctrinam oris audite, filii;
et, qui custodierit illam, non capietur labiis
nec scandalizabitur in operibus nequissimis.
7 Figlioli, ascoltate la disciplina della bocca. Chi la osserverà non cadrà a causa delle labbra, e non inciamperà in opere malvage.
8 In labiis suis apprehendetur peccator,
et maledicus et superbus scandalizabitur in illis.
8 Il peccatore resta accalappiato nella sua stoltezza, e il superbo e il maldicente vi tro­vano occasione di caduta.
9 Iurationi non assuescas os tuum:
multi enim casus in illa.
9 Non avvezzare la tua bocca al giuramento, perchè da esso vengono molte cadute.
10 Nominatio vero Dei non sit assidua in ore tuo,
et nominibus sanctorum non admiscearis,
quoniam non eris immunis ab eis.
10 Il nome di Dio non sia troppo spesso sulla tua bocca, e non mescolare (al discorso) il nome dei santi, perchè non ne andrai impunito.
11 Sicut enim servus exquisitus assidue
livore carere non poterit,
sic omnis iurans et nominans in toto
a peccato non purgabitur.
11 Infatti, come lo schiavo messo spesso alla tortura non sarà esente da lividure, così chi giura e nomina Dio continuamente non sarà del tutto libero dal peccato.
12 Vir multum iurans implebitur iniquitate,
et non discedet a domo illius plaga.
12 L'uomo che giura molto si empirà di peccati, e il flagello non partirà dalla sua casa.
13 Et, si frustraverit, delictum illius super ipsum erit;
et, si dissimulaverit, delinquet dupliciter.
13 E se non adempie (il giuramento) il suo delitto sarà sopra di lui, e se non ne farà conto il suo peccato sarà doppio,
14 Et, si in vacuum iuraverit, non iustificabitur:
replebitur enim malis domus illius.
14 e se ha giurato invano, non sarà giustificato e la sua casa sarà piena di castighi.
15 Est et alia loquela morti comparanda:
non inveniatur in hereditate Iacob.
15 C'è anche un altro linguaggio che sta davanti alla morte: che esso non si trovi nell'eredità di Giacobbe.
16 Etenim a timoratis omnia haec sunt remota,
et in delictis non volutabuntur.
16 Tutte queste cose staran lungi dai misericordiosi, ed essi non sommergeranno nei delitti.
17 Indisciplinatae turpitudini non assuescat os tuum:
est enim in illa verbum peccati.
17 Non si avvezzi la tua bocca allo sfrenato parlare, perchè in esso v'è la parola del peccato.
18 Memento patris et matris tuae,
in medio enim magnatorum consistis;
18 Ricordati di tuo padre e di tua madre quando stai in mezzo ai grandi,
19 ne forte obliviscaris tui in conspectu illorum
et assiduitate tua infatuatus improperium patiaris
et maluisses non nasci et diem nativitatis tuae maledicas.
19 affinchè Dio non si scordi di te in loro presenza, e tu, infatuato per la familiarità con essi, non abbia improperi da desiderar di non esser mai nato, da maledire il giorno della tua nascita.
20 Homo assuetus in verbis improperii
in omnibus diebus suis non erudietur.
20 L'uomo avvezzo alle parole oltraggiose non si correggerà in tutto il tempo della sua vita.
21 Duo genera abundant in peccatis,
et tertium adducit iram et perditionem:
21 Due sorta di persone fanno molti peccati, e la terza si attira l'ira e la perdizione:
22 anima calida quasi ignis ardens
non exstinguetur, donec consumatur;
22 L'anima che brucia come ardente fiamma, e non si spegnerà prima d'aver divorato qualche cosa;
23 et homo fornicarius in corpore carnis suae
non desinet, donec incendat ignem.
23 l'uomo che pecca colla propria carne, e non cesserà finché non farà divampare il fuoco;
24 Homini fornicario omnis panis dulcis:
non cessabit nisi in morte.
24 per l'uomo dedito alla fornicazione ogni pane è saporito, non cesserà di peccare sino alla fine.
25 Omnis homo, qui transgreditur super lectum suum
contemnens in anima sua et dicens: “ Quis me videt?
25 Ogni uomo che profana il suo letto (coniugale), che disprezza la sua anima e dice: « Chi mi vede?
26 Tenebrae circumdant me, et parietes cooperiunt me,
et nemo circumspicit me; quem vereor?
Delictorum meorum non memorabitur Altissimus ”
26 Le tenebre mi circondano, le pareti mi nascondono, nessuno mi vede; di che temere? L'Altissimo non si ricorderà dei miei delitti »,
27 et non intellegit quoniam omnia videt oculus illius,
quoniam expellit a se timorem Dei huiusmodi hominis timor.
Et oculi hominum sunt timor illius,
27 e non riflette che l'occhio di Dio vede tutto. Perchè tal timore dell'uomo caccia da lui il timore di Dio, i suoi occhi han soltanto il timore degli uomini,
28 et non cognovit quoniam oculi Domini
multo plus lucidiores sunt super solem
circumspicientes omnes vias hominum et profundum abyssi
et hominum corda intuentes in absconditas partes.
28 e non pensa che gli occhi del Signore son molto più luminosi del sole, osservano ogni passo dell'uomo, il profondo dell'abisso, e vedono i cuori umani nelle parti più nascoste;
29 Domino enim Deo, antequam crearentur, omnia sunt agnita;
sic et, postquam perfecta sunt, respicit omnia.
29 perchè il Signore Dio conosceva tutte le cose prima che fossero create, e dopo averle fatte le mira tutte.
30 Hic in plateis civitatis vindicabitur
et quasi pullus equinus fugabitur
et, ubi non speravit, apprehendetur;
30 Un tal uomo sarà punito sulla piazza della città, sarà messo in fuga come puledro, e sarà agguantato dove non se l'aspetta,
31 et erit dedecus omnibus,
eo quod non intellexerit timorem Domini.
31 e sarà disonorato davanti a tutti, perchè non conobbe il timore del Signore.
32 Sic et mulier omnis relinquens virum suum
et statuens hereditatem ex alieno matrimonio.
32 Così pure sarà d'ogni donna che lascia il suo marito e gli dà come erede il nato da un altro.
33 Primo enim in lege Altissimi incredibilis fuit,
secundo in virum suum deliquit,
tertio in adulterio fornicata est
et ex alio viro filios statuit sibi.
33 Prima di tutto essa non ha creduto alla legge dell'Altissimo, in secondo luogo ha peccato contro il proprio marito, in terzo luogo si contamina coll'adulterio e si fa dei figlioli da un altro uomo.
34 Haec in ecclesiam adducetur
et in filios eius respicietur;
34 Questa donna sarà condotta nell'assemblea e sarà interrogata riguardo ai suoi figlioli.
35 non tradent filii eius radices,
et rami eius non dabunt fructum:
35 I figli di lei non metteranno radici, i suoi rami non daran frutto:
36 derelinquet in maledictum memoriam suam,
et dedecus illius non delebitur.
36 Lascerà una memoria maledetta, e il suo disonore non sarà mai cancellato.
37 Et agnoscent, qui derelicti sunt,
quoniam nihil melius est quam timor Dei,
et nihil dulcius quam attendere mandatis Domini.
37 E i superstiti riconosceranno che non c'è di meglio del timor di Dio, e che nulla è più dolce che osservare i comandamenti del Signore.
38 Gloria magna est sequi Dominum;
longitudo enim dierum assumetur ab eo.
38 E' grande gloria seguire il Signore: è da lui che si riceverà la lunga vita.