Scrutatio

Lunedi, 29 aprile 2024 - Santa Caterina da Siena ( Letture di oggi)

Qoelet 10


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NOVA VULGATABIBBIA CEI 2008
1 Muscae morientes perdunt et corrumpunt oleum unguentarii.
Gravior quam sapientia et gloria est parva stultitia.
1 Una mosca morta guasta l’unguento del profumiere:
un po’ di follia ha più peso della sapienza e dell’onore.
2 Cor sapientis in dextera eius,
et cor stulti in sinistra illius.
2 Il cuore del sapiente va alla sua destra,
il cuore dello stolto alla sua sinistra.
3 Sed et in via stultus ambulans, cum ipse insipiens sit, omnes stultosaestimat.
3 E anche quando lo stolto cammina per strada, il suo cuore è privo di senno e di ognuno dice: «Quello è un pazzo».
4 Si spiritus potestatem habentis ascenderit contra te, locum tuum ne dimiseris,quia lenitas faciet cessare peccata maxima.
4 Se l’ira di un potente si accende contro di te, non lasciare il tuo posto, perché la calma pone rimedio a errori anche gravi.
5 Est malum, quod vidi sub sole quasi errorem egredientem a facie principis:5 C’è un male che io ho osservato sotto il sole, uno sbaglio commesso da un sovrano:
6 positum stultum in dignitate sublimi et divites sedere deorsum.6 la stoltezza viene collocata in posti elevati e i ricchi siedono in basso.
7 Vidi servos inequis et principes ambulantes super terram quasi servos.7 Ho visto schiavi andare a cavallo e prìncipi camminare a piedi, per terra, come schiavi.
8 Qui fodit foveam,incidet in eam;
et, qui dissipat murum, mordebit eum coluber.
8 Chi scava una fossa vi può cadere dentro
e chi abbatte un muro può essere morso da una serpe.
9 Qui excidit lapides, affligetur in eis;
et, qui scindit ligna, periclitabitur ex eis.
9 Chi spacca pietre può farsi male
e chi taglia legna può correre pericoli.
10 Si retusum fuerit ferrum, et aciem eius non exacueris, labor multiplicabitur,sed lucrum industriae erit sapientia.
10 Se il ferro si ottunde e non se ne affila il taglio, bisogna raddoppiare gli sforzi: il guadagno sta nel saper usare la saggezza.
11 Si mordeat serpens incantatione neglecta, nihil lucri habet incantator.
11 Se il serpente morde prima d’essere incantato, non c’è profitto per l’incantatore.
12 Verba oris sapientis gratia,
et labia insipientis praecipitabunt eum.
12 Le parole del saggio procurano stima,
ma le labbra dello stolto lo mandano in rovina:
13 Initium verborum eius stultitia,
et novissimum oris illius insipientia mala.
13 l’esordio del suo parlare è sciocchezza,
la fine del suo discorso pazzia funesta.
14 Stultus verba multiplicat:
“ Ignorat homo quid futurum sit;
et, quid post se futurum sit, quis ei poterit indicare?”.
14 L’insensato moltiplica le parole, ma l’uomo non sa quello che accadrà: chi può indicargli ciò che avverrà dopo di lui?
15 Labor stultorum affliget eos,
qui nesciunt in urbem pergere.
15 Lo stolto si ammazza di fatica,
ma non sa neppure andare in città.
16 Vae tibi, terra, cuius rex puer est,
et cuius principes mane comedunt.
16 Povero te, o paese, che per re hai un ragazzo
e i tuoi prìncipi banchettano fin dal mattino!
17 Beata terra, cuius rex nobilis est,
et cuius principes vescuntur in tempore suo
ad reficiendum et non ad luxuriam.
17 Fortunato te, o paese, che per re hai un uomo libero
e i tuoi prìncipi mangiano al tempo dovuto,
per rinfrancarsi e non per gozzovigliare.
18 In pigris manibus humiliabitur contignatio,
et in remissis perstillabit domus.
18 Per negligenza il soffitto crolla
e per l’inerzia delle mani piove in casa.
19 In risum faciunt epulas;
vinum laetificat vitam,
et pecunia praestat omnia.
19 Per stare lieti si fanno banchetti
e il vino allieta la vita,
ma il denaro risponde a ogni esigenza.
20 In cogitatione tua regi ne detrahas
et in secreto cubiculi tui ne maledixeris diviti,
quia et aves caeli portabunt vocem tuam,
et, qui habet pennas, annuntiabit sententiam.
20 Non dire male del re neppure con il pensiero
e nella tua stanza da letto non dire male del potente,
perché un uccello del cielo potrebbe trasportare la tua voce
e un volatile riferire la tua parola.