Scrutatio

Sabato, 4 maggio 2024 - San Ciriaco ( Letture di oggi)

Siracide 19


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BIBBIA MARTININOVA VULGATA
1 L'operaio beone non arricchirà, e chi le piccole cose di sprezza, a poco a poco anderà in rovina.1 Operarius ebriosus non locupletabitur;
et, qui spernit modica, paulatim decidet.
2 Il vino, e le donne fanno apostatare i saggi, e screditano i sensati.2 Vinum et mulieres apostatare faciunt sensatos;
et, qui se iungit fornicariis, peribit:
putredo et vermes hereditabunt illum.
3 E chi fa lega con donna di mala vita, diverrà sfacciato: sarà retaggio della putredine, e de' vermini; egli sarà portato per grande esempio, e sarà levato dal numero dei viventi.3 Anima audax perdet dominum suum;
et tolletur de numero anima eius,
et extolletur in exemplum maius.
4 Chi è corrivo a credere, è leggero di cuore, e avranne il danno. Chi poi pecca contro l'anima propria, sarà stimato come uom da nulla.4 Qui credit cito, levis corde est et minorabitur;
et, qui delinquit in animam suam, quis innoxium faciet?
5 Chi si gode dell'iniquità, sarà vituperato, e a chi odia la correzione, sarà abbreviata la vita: ma chi odia la loquacità, spegne la malizia:5 Qui gaudet iniquitate, denotabitur,
et, qui odit correptionem, minuetur vita,
et, qui odit loquacitatem, exstinguit malitiam.
6 Chi pecca contro l'anima propria, se ne pentirà; e colui, che si gode della malizia, n' avrà infamia.6
7 Non riportare una parola cattivo, e offensiva, e non iscapiterai niente.7 Ne umquam iteres verbum nequam et durum
et prorsus non minoraberis.
8 Non manifestare i tuoi sentimenti all'amico, e al nimico, e se hai peccato, non lo svelare.8 De amico et inimico noli narrare
et, si notum est tibi delictum, noli denudare:
9 Perocché quegli ascolterà, e starà: attento a te, e facendo le viste di scusare il tuo fallo, ti odierà, e così starà sempre intorno a te.9 audiet enim te et cavebit te
et quasi defendens peccatum odiet te.
10 Hai tu udita una parola contro il tuo prossimo? fa, ch'ella muoia dentro di te, e abbi fidanza, che non ti farà crcpare.10 Audisti verbum adversus proximum tuum?
Commoriatur in te fidens quoniam non te dirumpet.
11 Lo stolto per una parola sta ne' dolori del parto, come donna, che geme per mettere alla luce un bambino.11 A facie verbi parturiet fatuus
tamquam parturiens a facie infantis;
12 Freccia fitta nella carnosa coscia ell' è la parola nel cuor dello stolto.12 sagitta infixa femori carnis,
sic verbum in corde stulti.
13 Correggi l'amico, il quale forse non ebbe (cattiva) intenzione, e dirà: ciò non feci io: che se lo avesse fatto, affinchè più nol faccia.13 Corripe amicum, ne forte fecerit malum et ipse dicat: “ Non feci ”;
aut, si fecerit, ne iterum addat facere.
14 Correggi l'amico, il qual forse non avrà detta quella tal cosa, e se la ha detta, affinchè più non la dica.14 Corripe proximum, ne forte dixerit
et, si dixerit, ne forte iteret.
15 Correggi l'amico; perché spesso si fanno delle calunnie.15 Corripe amicum, saepe enim fit criminatio,
16 E non credere a tutto quel, che si dice. V'ha chi sdrucciola colla lingua; ma non per mala intenzione;16 et non omni verbo credas.
Est qui labitur lingua sed non ex animo;
17 Perocché chi è colui, che non pecchi colla sua lingua? Correggi il prossimo prima di usar minacce,17 quis est enim qui non deliquerit in lingua sua?
Corripe proximum, antequam commineris,
18 E da luogo al timor dell'Altissimo: perché perfetta sapienza è il timor del Signore, ed in essa si ha il timore di Dio, e tutta la sapienza dispone ad adempiere la legge:18 et da locum legi Altissimi.
Quia omnis sapientia timor Dei et in illa timere Deum,
et in omni sapientia dispositio legis.
19 Perocché la sapienza non è l'arte di mal fare, e i consiglj de' peccatori non son prudenza.19 Et non est sapientia nequitiae scientia,
et non est consilium peccatorum prudentia.
20 Ella è malvagità, con cui va unita la esecrazione: e vi è uno stolto, che manca di giudicio.20 Est astutia et ipsa exsecratio,
et est insipiens, qui minuitur sapientia.
21 E da preferirsi l'uomo, che manca di salacità, ed è privo di scienza, tua è timorato, a quello, che abbonda di avvedutezza, e trasgredisce la legge dell'Altissimo.21 Melior est homo, qui minuitur sapientia et deficiens sensu in timore,
quam qui abundat sensu et transgreditur legem Altissimi.
22 V'ha una destrezza, che da nel segno, ma ella è iniqua.22 Est solertia certa et ipsa iniqua.
23 Ed havvi chi con frutto discorre esponendo la verità. V'ha chi maliziosamente si umilia; ma il cuore di lui è pieno di frode:23 Et est qui pervertit gratiam, ut proferat iudicium;
est qui videtur oppressus et fractus animo,
et interiora eius plena sunt dolo.
24 E v'ha chi si abbassa eccessiva mente con grandi sommissioni, e china la faccia, e finge di non vedere quello, che è segreto:24 Et est qui se nimium submittit a multa humilitate;
et est qui inclinat faciem suam
et fingit se non audire:
ubi ignoratus est, praeveniet te.
25 Ma se per mancanza di forze gli è vietato di peccare, trovata ch'egli abbia l'opportunità di far del male, il farà.25 Et, si ab imbecillitate virium vetetur peccare,
si invenerit tempus malefaciendi, malefaciet.
26 L'uomo si riconosce all'aspetto, e da quel, che apparisce sul volto, si conosce l'uomo assennato.26 Ex visu cognoscitur vir,
et ab occursu faciei cognoscitur sensatus:
27 La maniera di vestire, di ridere, e di camminare annunziano l'esser dell'uomo.27 amictus corporis et risus dentium
et gressus hominis enuntiant de illo.
28 Havvi una correzione falsa, quand'uno per ira vomita ingiurie, e si fa giudizio, che si trova non esser retto; ed havvi che si tace, e questi è prudente.28 Est correptio inopportuna,
et est indicium, quod non probatur esse bonum;
et est tacens, et ipse est prudens.