Scrutatio

Mercoledi, 24 aprile 2024 - San Fedele da Sigmaringen ( Letture di oggi)

Qoelet 7


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Il meglio

1Che bisogno ha l'uomo di andar cercando quel che è sopra di lui, mentre ignora ciò che gli è vantaggioso nella vita, per tutti i giorni del suo pellegrinaggio, pel tempo che passa come ombra? E chi potrà indicargli ciò che dopo di lui avverrà sotto il sole?2Un buon nome vai meglio che preziosi unguenti, e il giorno della morte vai meglio del giorno della nascita.3Meglio andare in una casa dove si fa duolo, che in una casa dove si banchetta; perchè nella prima si ricorda il fine di tutti gli uomini, e il vivo pensa a quello che sarà.4Lo sdegno è preferibile al riso, perchè colla severità del volto si corregge l'animo di chi ha mancato.5Il cuore dei saggi è dove è la tristezza, il cuore degli stolti dov'è l'allegria.6Meglio essere ripreso dal saggio, che essere ingannato dall'adulazione degli stolti.7Perchè il riso dello stolto è come lo schioppettìo dei pruni sotto il paiolo. Ma anche questo è vanità.8La calunnia conturba il saggio e ne accascia il cuore.9E' meglio il fine di una cosa che il principio. E' migliore il paziente dell'arrogante.10Non essere facile ad arrabbiarti, perchè la collera riposa nel seno dello stolto.11Non dire: « Chi sa perchè i tempi passati furon migliori di quelli d'ora? » perchè tale domanda è stolta.12La sapienza colle ricchezze è più utile e giova di più a chi vede il sole,13infatti come protegge la sapienza, protegge il danaro; ma il vantaggio dell'istruzione e della sapienza è questo, che dànno la vita a chi le possiede.14Considera le opere di Dio, e che nessuno può correggere quello che lui ha scartato.15Godi i beni nel giorno felice, e preparati al giorno della sventura, chè Dio ha fatto questo come quello, e in modo che l'uomo non possa trovare contro di lui dei giusti lamenti.16Ho visto ancor questo nei giorni della mia vanità: il giusto perisce nella sua giustizia, l'empio campa molto nella sua malizia.17Guardati dall'esser troppo giusto, nè voler esser più sapiente del necessario, per non diventare stupido.18Guardati dagli eccessi d'empietà e dalla stoltezza, per non morire prima del tempo.19E' bene che tu sostenti il giusto, ma anche che tu non ritiri da, lui la tua mano, perchè chi teme il Signore non trascura nulla.20La sapienza rende il saggio più forte di dieci principi d'una città.21Senza dubbio non v'è sulla terra un uomo giusto che faccia il bene e non pecchi.22Inoltre non por mente a tutte le chiacchiere che si dicono, per non sentire il tuo servo dir male di te.23Sa infatti bene la tua coscienza che tu spesso hai detto male degli altri.24Tutto io tentai per la sapienza: dissi: « Vo' diventar sapiente »; ma la sapienza s'allontanò da me.25Molto più di quello che era rimane alta e profonda: chi arriverà a trovarla?

La donna

26Percorsi coll'animo mio tutte le cose per conoscere, considerare, cercare la sapienza e la ragione, per distinguere l'empietà dello stolto e l'errore degl'imprudenti.27Ed ho trovato che la donna è più amara della morte, è un lacciò di cacciatore, il suo cuore è una rete, le sue mani son catene. Colui che è caro a Dio fuggirà da lei, ma il peccatore ne resterà preso.28Ecco quello che ho trovato fra una cosa e l'altra per trovare la sapienza — dice l'Ecclesiaste —29e la cerco ancora e non la trovo. Tra mille trovai un uomo; tra tutte le donne non ho trovata una donna.30Questo solo ho trovato: che Dio fece l'uomo retto e che l'uomo da se stesso si impigliò in infinite questioni. Chi è come il sapiente? E chi comprende la soluzione del problema?