Scrutatio

Sabato, 20 aprile 2024 - Beata Chiara Bosatta ( Letture di oggi)

Atti degli Apostoli 4


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1Stavano ancora parlando al popolo, quando sopraggiunsero i sacerdoti, il comandante delle guardie del tempio e i sadducei,2irritati per il fatto che essi insegnavano al popolo e annunciavano in Gesù la risurrezione dai morti.3Li arrestarono e li misero in prigione fino al giorno dopo, dato che ormai era sera.4Molti però di quelli che avevano ascoltato la Parola credettero e il numero degli uomini raggiunse circa i cinquemila.
5Il giorno dopo si riunirono in Gerusalemme i loro capi, gli anziani e gli scribi,6il sommo sacerdote Anna, Caifa, Giovanni, Alessandro e quanti appartenevano a famiglie di sommi sacerdoti.7Li fecero comparire davanti a loro e si misero a interrogarli: «Con quale potere o in quale nome voi avete fatto questo?».8Allora Pietro, colmato di Spirito Santo, disse loro: «Capi del popolo e anziani,9visto che oggi veniamo interrogati sul beneficio recato a un uomo infermo, e cioè per mezzo di chi egli sia stato salvato,10sia noto a tutti voi e a tutto il popolo d’Israele: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, che voi avete crocifisso e che Dio ha risuscitato dai morti, costui vi sta innanzi risanato.11Questo Gesù è la pietra, che è stata scartata da voi, costruttori, e che è diventata la pietra d’angolo.12In nessun altro c’è salvezza; non vi è infatti, sotto il cielo, altro nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che noi siamo salvati».
13Vedendo la franchezza di Pietro e di Giovanni e rendendosi conto che erano persone semplici e senza istruzione, rimanevano stupiti e li riconoscevano come quelli che erano stati con Gesù.14Vedendo poi in piedi, vicino a loro, l’uomo che era stato guarito, non sapevano che cosa replicare.15Li fecero uscire dal sinedrio e si misero a consultarsi fra loro16dicendo: «Che cosa dobbiamo fare a questi uomini? Un segno evidente è avvenuto per opera loro; esso è diventato talmente noto a tutti gli abitanti di Gerusalemme che non possiamo negarlo.17Ma perché non si divulghi maggiormente tra il popolo, proibiamo loro con minacce di parlare ancora ad alcuno in quel nome».18Li richiamarono e ordinarono loro di non parlare in alcun modo né di insegnare nel nome di Gesù.19Ma Pietro e Giovanni replicarono: «Se sia giusto dinanzi a Dio obbedire a voi invece che a Dio, giudicatelo voi.20Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato».21Quelli allora, dopo averli ulteriormente minacciati, non trovando in che modo poterli punire, li lasciarono andare a causa del popolo, perché tutti glorificavano Dio per l’accaduto.22L’uomo infatti nel quale era avvenuto questo miracolo della guarigione aveva più di quarant’anni.
23Rimessi in libertà, Pietro e Giovanni andarono dai loro fratelli e riferirono quanto avevano detto loro i capi dei sacerdoti e gli anziani.24Quando udirono questo, tutti insieme innalzarono la loro voce a Dio dicendo: «Signore, tu che hai creato il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che in essi si trovano,25tu che, per mezzo dello Spirito Santo, dicesti per bocca del nostro padre, il tuo servo Davide:
Perché le nazioni si agitarono
e i popoli tramarono cose vane?
26Si sollevarono i re della terra
e i prìncipi si allearono insieme
contro il Signore e contro il suo Cristo;
27davvero in questa città Erode e Ponzio Pilato, con le nazioni e i popoli d’Israele, si sono alleati contro il tuo santo servo Gesù, che tu hai consacrato,28per compiere ciò che la tua mano e la tua volontà avevano deciso che avvenisse.29E ora, Signore, volgi lo sguardo alle loro minacce e concedi ai tuoi servi di proclamare con tutta franchezza la tua parola,30stendendo la tua mano affinché si compiano guarigioni, segni e prodigi nel nome del tuo santo servo Gesù».
31Quand’ebbero terminato la preghiera, il luogo in cui erano radunati tremò e tutti furono colmati di Spirito Santo e proclamavano la parola di Dio con franchezza.
32La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un’anima sola e nessuno considerava sua proprietà quello che gli apparteneva, ma fra loro tutto era comune.33Con grande forza gli apostoli davano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù e tutti godevano di grande favore.34Nessuno infatti tra loro era bisognoso, perché quanti possedevano campi o case li vendevano, portavano il ricavato di ciò che era stato venduto35e lo deponevano ai piedi degli apostoli; poi veniva distribuito a ciascuno secondo il suo bisogno.
36Così Giuseppe, soprannominato dagli apostoli Bàrnaba, che significa «figlio dell’esortazione», un levita originario di Cipro,37padrone di un campo, lo vendette e ne consegnò il ricavato deponendolo ai piedi degli apostoli.

Note:

At 4,1:i sadducei: il partito dell'aristocrazia sacerdotale, opposto al partito religioso e popolare dei farisei (vedere Mt 3,7+). I sadducei sono presentati costantemente come contrari all'insegnamento della resurrezione (At 23,6-8; Lc 20,27-38p). L'antagonismo tra farisei e sadducei farà dei primi, in più d'un caso, gli alleati dei cristiani (At 5,34; At 23,8-9; At 26,5-8; Lc 20,39).

At 4,5:si radunarono in Gerusalemme: il gran sinedrio, supremo tribunale d'Israele.

At 4,6:Giovanni: BJ, con il testo occ., legge: Gionata.

At 4,10-12:BJ segue l'antico testo occ. che ha in più alla fine del v 10: «e in nessun altro». Il testo alessandrino, seguito da BC, omette queste parole, ma aggiunge all'inizio del v 12: «in nessun altro c'è salvezza».

At 4,12:essere salvati: il nome di Gesù significa: «Dio salva» (Mt 1,21).

At 4,18:ordinarono loro: proibizione che sembra un'ammonizione legale. In una causa di questo genere i trasgressori non potevano essere imprigionati se non recidivi, a meno che non fossero rabbini, e quindi conoscitori della legge. Sarà il caso del capitolo seguente (cf. At 5,28).

At 4,25:Testo alterato e traduzione incerta. - Il salterio in blocco viene attribuito a Davide.

At 4,26:Cristo: trascrizione letterale della parola greca che viene spiegata (v 27) nel significato etimologico, ossia «unto».

At 4,27:che hai unto come Cristo: «come Cristo», aggiunta esplicativa della BC; per mezzo dell'unzione, Dio ha fatto di lui il re messianico, il «Cristo» (cf. Mt 3,16+). - Erode e Ponzio Pilato: rappresentano rispettivamente «i re» e «i principi» (BJ: magistrati) del salmo. A proposito di Erode, cf. Lc 23,6-16 .

At 4,28:la tua mano e la tua volontà: traduzione letterale; BJ rende: «la tua potenza e la tua sapienza».

At 4,31:Una pentecoste minore, da confrontarsi con la prima (At 2,1s).

At 4,32-35:Sommario analogo a quello di At 2,42-47 . Ha per argomento la comunanza totale dei beni, e serve da introduzione ai due esempi che seguono: quello di Barnaba e quello di Anania e Saffira. L'insistenza sulla spogliazione effettiva delle ricchezze è una caratteristica della religiosità di Luca (cf. Lc 12,33+).

At 4,33:Con grande forza: una potenza che si traduceva nel far miracoli (cf. At 2,22; At 3,12; At 4,7; At 6,8; At 8,13; At 10,38; 1Ts 1,5; 1Cor 2,4-5). - grande simpatia: presso il popolo (cf. At 2,47; At 4,21; At 5,13).

At 4,36:figlio dell'esortazione: la parola greca esprime insieme consolazione ed esortazione (cf. At 11,23). - « figlio di» è un semitismo che qui significa: «capace di». Il nome «Barnaba» significa «figlio (del dio) Nabu», è di origine neo-babilonese come i nomi Nabucodonosor e Nabopolassar; si incontra nelle antiche iscrizioni siriache. Su Barnaba, vedere At 9,27; At 11,22-30; At 12,25 ; cc 13-15; 1Cor 9,6; Gal 2; Col 4,10 .