Genesi 26
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BIBBIA CEI 2008 | VULGATA |
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1 Venne una carestia nella terra, dopo quella che c’era stata ai tempi di Abramo, e Isacco andò a Gerar presso Abimèlec, re dei Filistei. | 1 Orta autem fame super terram post eam sterilitatem, quæ acciderat in diebus Abraham, abiit Isaac ad Abimelech regem Palæstinorum in Gerara. |
2 Gli apparve il Signore e gli disse: «Non scendere in Egitto, abita nella terra che io ti indicherò, | 2 Apparuitque ei Dominus, et ait : Ne descendas in Ægyptum, sed quiesce in terra quam dixero tibi, |
3 rimani come forestiero in questa terra e io sarò con te e ti benedirò: a te e alla tua discendenza io concederò tutti questi territori, e manterrò il giuramento che ho fatto ad Abramo tuo padre. | 3 et peregrinare in ea : eroque tecum, et benedicam tibi : tibi enim et semini tuo dabo universas regiones has, complens juramentum quod spopondi Abraham patri tuo. |
4 Renderò la tua discendenza numerosa come le stelle del cielo e concederò alla tua discendenza tutti questi territori: tutte le nazioni della terra si diranno benedette nella tua discendenza; | 4 Et multiplicabo semen tuum sicut stellas cæli : daboque posteris tuis universas regiones has : et benedicentur in semine tuo omnes gentes terræ, |
5 perché Abramo ha obbedito alla mia voce e ha osservato ciò che io gli avevo prescritto: i miei comandamenti, le mie istituzioni e le mie leggi». | 5 eo quod obedierit Abraham voci meæ, et custodierit præcepta et mandata mea, et cæremonias legesque servaverit. |
6 Così Isacco dimorò a Gerar. | 6 Mansit itaque Isaac in Geraris. |
7 Gli uomini del luogo gli fecero domande sulla moglie, ma egli disse: «È mia sorella»; infatti aveva timore di dire: «È mia moglie», pensando che gli uomini del luogo lo avrebbero potuto uccidere a causa di Rebecca, che era di bell’aspetto. | 7 Qui cum interrogaretur a viris loci illius super uxore sua, respondit : Soror mea est : timuerat enim confiteri quod sibi esset sociata conjugio, reputans ne forte interficerent eum propter illius pulchritudinem. |
8 Era là da molto tempo, quando Abimèlec, re dei Filistei, si affacciò alla finestra e vide Isacco scherzare con la propria moglie Rebecca. | 8 Cumque pertransissent dies plurimi, et ibidem moraretur, prospiciens Abimelech rex Palæstinorum per fenestram, vidit eum jocantem cum Rebecca uxore sua. |
9 Abimèlec chiamò Isacco e disse: «Sicuramente ella è tua moglie. E perché tu hai detto: “È mia sorella”?». Gli rispose Isacco: «Perché mi son detto: che io non abbia a morire per causa di lei!». | 9 Et accersito eo, ait : Perspicuum est quod uxor tua sit : cur mentitus es eam sororem tuam esse ? Respondit : Timui ne morerer propter eam. |
10 Riprese Abimèlec: «Perché ti sei comportato così con noi? Poco ci mancava che qualcuno del popolo si unisse a tua moglie e tu attirassi su di noi una colpa». | 10 Dixitque Abimelech : Quare imposuisti nobis ? potuit coire quispiam de populo cum uxore tua, et induxeras super nos grande peccatum. Præcepitque omni populo, dicens : |
11 Abimèlec diede quest’ordine a tutto il popolo: «Chi tocca quest’uomo o sua moglie sarà messo a morte!». | 11 Qui tetigerit hominis hujus uxorem, morte morietur. |
12 Isacco fece una semina in quella terra e raccolse quell’anno il centuplo. Il Signore infatti lo aveva benedetto. | 12 Sevit autem Isaac in terra illa, et invenit in ipso anno centuplum : benedixitque ei Dominus. |
13 E l’uomo divenne ricco e crebbe tanto in ricchezze fino a divenire ricchissimo: | 13 Et locupletatus est homo, et ibat proficiens atque succrescens, donec magnus vehementer effectus est : |
14 possedeva greggi e armenti e numerosi schiavi, e i Filistei cominciarono a invidiarlo. | 14 habuit quoque possessiones ovium et armentorum, et familiæ plurimum. Ob hoc invidentes ei Palæstini, |
15 Tutti i pozzi che avevano scavato i servi di suo padre ai tempi di Abramo, suo padre, i Filistei li avevano chiusi riempiendoli di terra. | 15 omnes puteos, quos foderant servi patris illius Abraham, illo tempore obstruxerunt, implentes humo : |
16 Abimèlec disse a Isacco: «Vattene via da noi, perché tu sei molto più potente di noi». | 16 in tantum, ut ipse Abimelech diceret ad Isaac : Recede a nobis, quoniam potentior nobis factus es valde. |
17 Isacco andò via di là, si accampò lungo il torrente di Gerar e vi si stabilì. | 17 Et ille discedens, ut veniret ad torrentem Geraræ, habitaretque ibi, |
18 Isacco riattivò i pozzi d’acqua, che avevano scavato i servi di suo padre, Abramo, e che i Filistei avevano chiuso dopo la morte di Abramo, e li chiamò come li aveva chiamati suo padre. | 18 rursum fodit alios puteos, quos foderant servi patris sui Abraham, et quos, illo mortuo, olim obstruxerant Philisthiim : appellavitque eos eisdem nominibus quibus ante pater vocaverat. |
19 I servi di Isacco scavarono poi nella valle e vi trovarono un pozzo di acqua viva. | 19 Foderuntque in torrente, et repererunt aquam vivam. |
20 Ma i pastori di Gerar litigarono con i pastori di Isacco, dicendo: «L’acqua è nostra!». Allora egli chiamò il pozzo Esek, perché quelli avevano litigato con lui. | 20 Sed et ibi jurgium fuit pastorum Geraræ adversus pastores Isaac, dicentium : Nostra est aqua, quam ob rem nomen putei ex eo, quod acciderat, vocavit Calumniam. |
21 Scavarono un altro pozzo, ma quelli litigarono anche per questo ed egli lo chiamò Sitna. | 21 Foderunt autem et alium : et pro illo quoque rixati sunt, appellavitque eum Inimicitias. |
22 Si mosse di là e scavò un altro pozzo, per il quale non litigarono; allora egli lo chiamò Recobòt e disse: «Ora il Signore ci ha dato spazio libero, perché noi prosperiamo nella terra». | 22 Profectus inde fodit alium puteum, pro quo non contenderunt : itaque vocavit nomen ejus Latitudo, dicens : Nunc dilatavit nos Dominus, et fecit crescere super terram. |
23 Di là salì a Bersabea. | 23 Ascendit autem ex illo loco in Bersabee, |
24 E in quella notte gli apparve il Signore e disse: «Io sono il Dio di Abramo, tuo padre; non temere, perché io sono con te: ti benedirò e moltiplicherò la tua discendenza a causa di Abramo, mio servo». | 24 ubi apparuit ei Dominus in ipsa nocte, dicens : Ego sum Deus Abraham patris tui : noli timere, quia ego tecum sum : benedicam tibi, et multiplicabo semen tuum propter servum meum Abraham. |
25 Allora egli costruì in quel luogo un altare e invocò il nome del Signore. Lì piantò la tenda, e i servi di Isacco scavarono un pozzo. | 25 Itaque ædificavit ibi altare : et invocato nomine Domini, extendit tabernaculum, præcepitque servis suis ut foderent puteum. |
26 Intanto Abimèlec da Gerar era andato da lui, insieme con Acuzzàt, suo consigliere, e Picol, capo del suo esercito. | 26 Ad quem locum cum venissent de Geraris Abimelech, et Ochozath amicus illius, et Phicol dux militum, |
27 Isacco disse loro: «Perché siete venuti da me, mentre voi mi odiate e mi avete scacciato da voi?». | 27 locutus est eis Isaac : Quid venistis ad me, hominem quem odistis, et expulistis a vobis ? |
28 Gli risposero: «Abbiamo visto che il Signore è con te e abbiamo detto: vi sia tra noi un giuramento, tra noi e te, e concludiamo un’alleanza con te: | 28 Qui responderunt : Vidimus tecum esse Dominum, et idcirco nos diximus : Sit juramentum inter nos, et ineamus f?dus, |
29 tu non ci farai alcun male, come noi non ti abbiamo toccato e non ti abbiamo fatto se non del bene e ti abbiamo lasciato andare in pace. Tu sei ora un uomo benedetto dal Signore». | 29 ut non facias nobis quidquam mali, sicut et nos nihil tuorum attigimus, nec fecimus quod te læderet : sed cum pace dimisimus auctum benedictione Domini. |
30 Allora imbandì loro un convito e mangiarono e bevvero. | 30 Fecit ergo eis convivium, et post cibum et potum |
31 Alzatisi di buon mattino, si prestarono giuramento l’un l’altro, poi Isacco li congedò e partirono da lui in pace. | 31 surgentes mane, juraverunt sibi mutuo : dimisitque eos Isaac pacifice in locum suum. |
32 Proprio in quel giorno arrivarono i servi di Isacco e lo informarono a proposito del pozzo che avevano scavato e gli dissero: «Abbiamo trovato l’acqua». | 32 Ecce autem venerunt in ipso die servi Isaac annuntiantes ei de puteo, quem foderant, atque dicentes : Invenimus aquam. |
33 Allora egli lo chiamò Siba: per questo la città si chiama Bersabea ancora oggi. | 33 Unde appellavit eum Abundantiam : et nomen urbi impositum est Bersabee, usque in præsentem diem. |
34 Quando Esaù ebbe quarant’anni, prese in moglie Giuditta, figlia di Beerì l’Ittita, e Basmat, figlia di Elon l’Ittita. | 34 Esau vero quadragenarius duxit uxores, Judith filiam Beeri Hethæi, et Basemath filiam Elon ejusdem loci : |
35 Esse furono causa d’intima amarezza per Isacco e per Rebecca. | 35 quæ ambæ offenderant animum Isaac et Rebeccæ. |