Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Ecclesiasticus 13


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VULGATABIBBIA CEI 2008
1 Qui tetigerit picem inquinabitur ab ea :
et qui communicaverit superbo induet superbiam.
1 Chi maneggia la pece si sporca,
chi frequenta il superbo diviene simile a lui.
2 Pondus super se tollat qui honestiori se communicat,
et ditiori te ne socius fueris.
2 Non portare un peso troppo grave per te,
non associarti a uno più forte e più ricco di te.
Perché accostare una brocca alla pentola?
Se questa cozza, l’altra si spezza.
3 Quid communicabit cacabus ad ollam ?
quando enim se colliserint, confringetur.
3 Il ricco commette ingiustizia e per di più grida forte,
il povero subisce ingiustizia e per di più deve scusarsi.
4 Dives injuste egit, et fremet :
pauper autem læsus tacebit.
4 Se gli sei utile, si approfitta di te;
se hai bisogno, ti abbandonerà.
5 Si largitus fueris, assumet te :
et si non habueris, derelinquet te.
5 Se possiedi, starà con te,
e ti impoverisce senza alcun rimorso.
6 Si habes, convivet tecum, et evacuabit te :
et ipse non dolebit super te.
6 Se ha bisogno di te, ti imbroglierà,
ti sorriderà e ti farà sperare,
ti rivolgerà belle parole e chiederà: «Di che cosa hai bisogno?».
7 Si necessarius illi fueris, supplantabit te,
et subridens spem dabit, narrans tibi bona,
et dicet : Quid opus est tibi ?
7 Con i suoi banchetti ti farà vergognare,
finché non ti avrà spremuto due o tre volte tanto.
Alla fine ti deriderà,
poi vedendoti ti eviterà
e scuoterà il suo capo davanti a te.
8 Et confundet te in cibis suis,
donec te exinaniat bis et ter :
et in novissimo deridebit te,
et postea videns derelinquet te,
et caput suum movebit ad te.
8 Sta’ attento a non lasciarti imbrogliare
e a non farti umiliare per la tua stoltezza.
9 Humiliare Deo, et exspecta manus ejus.
9 Quando un potente ti chiama, allontànati,
ed egli insisterà nel chiamarti.
10 Attende ne seductus in stultitiam humilieris.
10 Non essere invadente per non essere respinto,
non stare appartato per non essere dimenticato.
11 Noli esse humilis in sapientia tua,
ne humiliatus in stultitiam seducaris.
11 Non credere di trattare alla pari con lui
e non dare credito alle sue chiacchiere,
perché parla molto per metterti alla prova
e anche sorridendo indagherà su di te.
12 Advocatus a potentiore, discede :
ex hoc enim magis te advocabit.
12 Non ha pietà chi non mantiene la parola,
non ti risparmierà maltrattamenti e catene.
13 Ne improbus sis, ne impingaris :
et ne longe sis ab eo, ne eas in oblivionem.
13 Guàrdati e sta’ molto attento,
perché cammini sull’orlo del precipizio.
14 Ne retineas ex æquo loqui cum illo,
nec credas multis verbis illius :
ex multa enim loquela tentabit te,
et subridens interrogabit te de absconditis tuis.
14 Quando ascolti queste cose nel sonno, svégliati:
per tutta la tua vita ama il Signore
e invocalo per la tua salvezza.
15 Immitis animus illius conservabit verba tua :
et non parcet de malitia, et de vinculis.
15 Ogni vivente ama il suo simile
e ogni uomo il suo vicino.
16 Cave tibi, et attende diligenter auditui tuo,
quoniam cum subversione tua ambulas :
16 Ogni essere si accoppia secondo la sua specie,
l’uomo si associa a chi gli è simile.
17 audiens vero illa,
quasi in somnis vide, et vigilabis.
17 Che cosa può esserci in comune tra il lupo e l’agnello?
Così tra il peccatore e il giusto.
18 Omni vita tua dilige Deum,
et invoca illum in salute tua.
18 Quale pace può esservi fra la iena e il cane?
Quale intesa tra il ricco e il povero?
19 Omne animal diligit simile sibi,
sic et omnis homo proximum sibi.
19 Sono preda dei leoni gli asini selvatici nel deserto,
così pascolo dei ricchi sono i poveri.
20 Omnis caro ad similem sibi conjungetur,
et omnis homo simili sui sociabitur.
20 Per il superbo l’umiltà è obbrobrio,
così per il ricco è obbrobrio il povero.
21 Si communicabit lupus agno aliquando,
sic peccator justo.
21 Se il ricco vacilla, è sostenuto dagli amici,
ma l’umile che cade è respinto dagli amici.
22 Quæ communicatio sancto homini ad canem ?
aut quæ pars diviti ad pauperem ?
22 Il ricco che sbaglia ha molti difensori;
se dice sciocchezze, lo scusano.
Se sbaglia l’umile, lo si rimprovera;
anche se dice cose sagge, non ci si bada.
23 Venatio leonis onager in eremo :
sic et pascua divitum sunt pauperes.
23 Parla il ricco, tutti tacciono
e portano alle stelle il suo discorso.
Parla il povero e dicono: «Chi è costui?»;
se inciampa, l’aiutano a cadere.
24 Et sicut abominatio est superbo humilitas,
sic et execratio divitis pauper.
24 Buona è la ricchezza, se è senza peccato;
la povertà è cattiva sulla bocca dell’empio.
25 Dives commotus confirmatur ab amicis suis :
humilis autem cum ceciderit, expelletur et a notis.
25 Il cuore di un uomo cambia il suo volto
sia in bene sia in male.
26 Diviti decepto multi recuperatores :
locutus est superbia, et justificaverunt illum.
26 Segno di buon cuore è un volto sereno,
ma trovare dei proverbi è un lavoro faticoso.
27 Humilis deceptus est, insuper et arguitur :
locutus est sensate, et non est datus ei locus.
28 Dives locutus est, et omnes tacuerunt,
et verbum illius usque ad nubes perducent.
29 Pauper locutus est, et dicunt : Quis est hic ?
et si offenderit, subvertent illum.
30 Bona est substantia cui non est peccatum in conscientia :
et nequissima paupertas in ore impii.
31 Cor hominis immutat faciem illius,
sive in bona, sive in mala.
32 Vestigium cordis boni et faciem bonam
difficile invenies, et cum labore.