Scrutatio

Giovedi, 2 maggio 2024 - Sant´ Atanasio ( Letture di oggi)

Secondo libro di Samuele 14


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BIBBIA MARTINIBIBBIA CEI 1974
1 Ma Gioab figliuolo di Sarvia avvedutosi, come il cuore del re si piegava verso di Assalonne,1 Ioab figlio di Zeruià si accorse che il cuore del re era contro Assalonne.
2 Mandò gente a Thecua, e fece di là venire una donna prudente, e dissele: Fingi di essere in lutto, e prendi una veste da duolo, e non ungerti con olio, affinchè tu rassembri a una donna che pianga da molto tempo un morto.2 Allora mandò a chiamare a Tekòa e fece venire una donna saggia e le disse: "Fingi di essere in lutto: mettiti una veste da lutto, non ti ungere con olio e compòrtati da donna che pianga da molto tempo un morto;
3 E ti presenterai al re, e gli parlerai così, e così. E Gioab la imboccò.3 poi entra presso il re e parlagli così e così". Ioab le mise in bocca le parole da dire.
4 Presentatasi adunque al re la donna di Thecua, si prostrò colla fronte per terra dinanzi a lui, e lo adorò, e disse: Salvami, o re.4 La donna di Tekòa andò dunque dal re, si gettò con la faccia a terra, si prostrò e disse: "Aiuto, o re!".
5 E il re le disse: Che hai tu? Ed ella rispose: Ahi! io sono una donna vedova, e mi è morto il marito.5 Il re le disse: "Che hai?". Rispose: "Ahimè! Io sono una vedova; mio marito è morto.
6 E la tua serva avea due figliuoli, i quali son venuti tra di loro a contesa alla campagna dove non era alcuno che potesse attenergli: e un di loro diede un colpo all'altro, e lo uccise.6 La tua schiava aveva due figli, ma i due vennero tra di loro a contesa in campagna e nessuno li separava; così uno colpì l'altro e l'uccise.
7 E ora tutta la parentela se la prende contro la tua serva, e dicono: Dà nelle mani a noi colui che ha ucciso il fratello, affinchè lo facciamo morire per vendicare la morte del fratello, cui egli ha ucciso, e leviamo dal mondo l'erede. E cercano di spegnere una scintilla, che mi era rimasa, onde non resti più nome, nè reliquia di mio marito sopra la terra.7 Ed ecco tutta la famiglia è insorta contro la tua schiava dicendo: consegnaci l'uccisore del fratello, perché lo facciamo morire per vendicare il fratello che egli ha ucciso. Elimineranno così anche l'erede e spegneranno l'ultima bracia che mi è rimasta e non lasceranno a mio marito né nome, né discendenza sulla terra".
8 E il re disse alla donna: Vattene a casa tua; e io darò gli ordini opportuni per te.8 Il re disse alla donna: "Va' pure a casa: io darò ordini a tuo riguardo".
9 Ma la donna di Thecua disse al re: Sopra di me cada la colpa, o re mio signore, e sopra la casa del padre mio: ma il re, e il suo trono sieno senza reato.9 La donna di Tekòa disse al re: "Re mio signore, la colpa cada su di me e sulla casa di mio padre, ma il re e il suo trono sono innocenti".
10 E il re disse: Se alcuno vorrà inquietarti, fallo venire dinanzi a me, e non avrà più ardire di darti noja.10 E il re: "Se qualcuno parla contro di te, conducilo da me e vedrai che non ti molesterà più".
11 E quella disse: Pel Signore Dio suo ricordisi il re di far sì che, non cresca il numero di coloro che cercan di far vendetta del sangue de' loro parenti, e che costoro non uccidano il mio figliuolo. Diss'egli: Viva il Signore: non cadrà a terra un capello del tuo figliuolo.11 Riprese: "Il re pronunzi il nome del Signore suo Dio perché il vendicatore del sangue non aumenti la disgrazia e non mi sopprimano il figlio". Egli rispose: "Per la vita del Signore, non cadrà a terra un capello di tuo figlio!".
12 Disse allora la donna: Sia lecito alla tua serva di dire una parola al re mio signore. Ed egli disse: Parla.12 Allora la donna disse: "La tua schiava possa dire una parola al re mio signore!". Egli rispose: "Parla".
13 E la donna soggiunse: Per qual motivo hai tu presa tal risoluzione in disvantaggio del popol di Dio, e perchè ha egli il re determinato di far questo male, di non richiamare il suo (figliuolo) sbandito?13 Riprese la donna: "Allora perché pensi così contro il popolo di Dio? Intanto il re, pronunziando questa sentenza si è come dichiarato colpevole, per il fatto che il re non fa ritornare colui che ha bandito.
14 Tutti siam mortali, e ci sperdiamo nella terra come l’acqua che non può più raccogliersi, e Dio non vuole che alcun uomo perisca, ma è inclinato a mutar sentenza, affinchè non perisca interamente colui che giace per terra.14 Noi dobbiamo morire e siamo come acqua versata in terra, che non si può più raccogliere, e Dio non ridà la vita. Il re pensi qualche piano perché il proscritto non sia più bandito lontano da lui.
15 Ora io son venuta per dir questo al mio signore in presenza del popolo. E la tua serva disse: parlerò al re (per tentare) se mai il re facesse quello che dirà a lui la sua serva.15 Ora, se io sono venuta a parlare così al re mio signore, è perché la gente mi ha fatto paura e la tua schiava ha detto: Voglio parlare al re; forse il re farà quanto gli dirà la sua schiava;
16 E il re mi ha esaudita, e ha liberata la sua serva dalle mani di tutti quei che volevano togliere me, e insieme il mio figlio dall'eredità di Dio.16 il re ascolterà la sua schiava e la libererà dalle mani di quelli che cercano di sopprimere me e mio figlio dalla eredità di Dio".
17 Dica adunque la tua serva, che la parola del re mio signore sia qual sacrifizio. Imperocché il re mio signore egli è come un Angelo di Dio, il quale nè pel bene, nè pel male non si commuove: per la qual cosa anche il Signore Dio tuo è con te.17 La donna concluse: "La parola del re mio signore conceda la calma. Perché il re mio signore è come un angelo di Dio per distinguere il bene e il male. Il Signore tuo Dio sia con te!".
18 Ma il re rispose, e disse alla donna: Non, celarmi quello ch'io ti domanderò. E la donna disse: Parla, ore signor mio.18 Il re rispose e disse alla donna: "Non tenermi nascosto nulla di quello che io ti domanderò". La donna disse: "Parli pure il re mio signore".
19 E il re disse: Non ti ha egli dato mano Gioab in tutto questo? Rispose la donna, e disse: Per la vita tua, o re mio signore, tu hai dato addirittura nel segno in tutto quello che hai detto, o re mio signore: perocché Gioab tuo servo egli stesso mel comandò, e mise in bocca della tua serva tutte queste parole.19 Disse il re: "La mano di Ioab non è forse con te in tutto questo?". La donna rispose: "Per la tua vita, o re mio signore, non si può andare né a destra né a sinistra di quanto ha detto il re mio signore! Proprio il tuo servo Ioab mi ha dato questi ordini e ha messo tutte queste parole in bocca alla tua schiava.
20 Il tuo servo Gioab fu quegli che mi comandò di valermi di questa parabola: ma tu, o re mio signore, tu sei saggio come è saggio un Angelo di Dio, onde tutte intendi le cose del mondo.20 Per dare alla cosa un'altra faccia, il tuo servo Ioab ha agito così; ma il mio signore ha la saggezza di un angelo di Dio e sa quanto avviene sulla terra".
21 E il re disse a Gioab: Ecco ch'io son placato, e fo tutto quello che chiedi: va adunque, e richiama il figliuolo Assalonne.21 Allora il re disse a Ioab: "Ecco, voglio fare quello che hai chiesto; va' dunque e fa' tornare il giovane Assalonne".
22 E Gioab prostratosi boccone per terra adorò, e ringraziò il re, e disse: Oggi il tuo servo ha riconosciuto, come ha trovato grazia negli occhi tuoi, o re mio signore; perocché hai esaudite le parole del tuo servo.22 Ioab si gettò con la faccia a terra, si prostrò, benedisse il re e disse: "Oggi il tuo servo sa di aver trovato grazia ai tuoi occhi, re mio signore, poiché il re ha fatto quello che il suo servo gli ha chiesto".
23 E Gioab si alzò, e andò a Gessur, e condusse Assalonne a Gerusalemme.23 Ioab dunque si alzò, andò a Ghesùr e condusse Assalonne a Gerusalemme.
24 Or il re avea detto: Tornì a casa sua, ma non mi comparisca davanti. E Assalonne tornò a casa sua, ma non comparì davanti al re.24 Ma il re disse: "Si ritiri in casa e non veda la mia faccia". Così Assalonne si ritirò in casa e non vide la faccia del re.
25 E non eravi alcuno in tutto Israele così bello, e avvenente formisura, come era Assalonne: dalle piante dei piedi fino alla cima del capo egli era senza difetto.25 Ora in tutto Israele non vi era uomo che fosse tanto lodato per la sua bellezza quanto Assalonne; dalle piante dei piedi alla cima del capo, non vi era in lui un difetto alcuno.
26 E quando si tagliava la cappelliera (Io che faceva una volta l’anno, perchè essa lo incomodava), i capelli della sua testa pesavano dugento sicli al peso comune.26 Quando si faceva tagliare i capelli, e se li faceva tagliare ogni anno perché la capigliatura gli pesava troppo, egli pesava i suoi capelli e il peso era di duecento sicli a peso del re.
27 Or Assalonne ebbe tre figliuoli, e una figlia per nome Thamar, che era molto avvenente.27 Ad Assalonne nacquero tre figli e una figlia chiamata Tamàr, che era donna di bell'aspetto.
28 E dimorò Assalonne in Gerusalemme due anni, ma non vide la faccia del re.28 Assalonne abitò in Gerusalemme due anni, senza vedere la faccia del re.
29 Mandò egli pertanto a chiamar Gioab per farlo andare a trovar il re: ma quegli non volle venire a lui. E avendo mandato per la seconda volta, e quegli avendo ricusato di venire,29 Poi Assalonne convocò Ioab per mandarlo dal re; ma egli non volle andare da lui; lo convocò una seconda volta, ma Ioab non volle andare.
30 Diss'egli a’ suoi servi: voi conoscete il campo di Gioab vicino al mio campo, dov'è l’orzo da mietere: andate pertanto, e mettetevi il fuoco. I servi adunque di Assalonne detter fuoco alla messe. E i servi di Gioab andarono a lui avendo stracciate le loro vesti, e dissero: I servI di Assalonne han messo fuoco a una parte del tuo campo.30 Allora Assalonne disse ai suoi servi: "Vedete, il campo di Ioab è vicino al mio e vi è l'orzo; andate ed appiccatevi il fuoco!". I servi di Assalonne appiccarono il fuoco al campo.
31 Allora Gioab si mosse, e andò alla casa dI Assalonne, e disse: Per qual ragione i tuoi servi hanno eglino dato fuoco alla mia messe?31 Allora Ioab si alzò, andò a casa di Assalonne e gli disse: "Perché i tuoi servi hanno dato fuoco al mio campo?".
32 E Assalonne disse a Gioab: Mandai a pregarti di venire a me per mandarti a dire al re: Perchè son io venuto da Gessur? Era meglio per me che stessi colà: fa adunque, ti prego, ch’io vegga la faccia del re: che se egli si ricorda del mio peccato, mi uccida.32 Assalonne rispose a Ioab: "Io ti avevo mandato a dire: Vieni qui, voglio mandarti a dire al re: Perché sono tornato da Ghesùr? Sarebbe meglio per me se fossi rimasto là. Ora voglio vedere la faccia del re e, se vi è in me colpa, mi faccia morire!".
33 Allora Gioab presentatosi al re fece a lui l’ambasciata: e Assalonne fu chiamato ed entrò dove era il re, e prostrato per terra dinanzi a lui, lo adorò: e il re baciò Assalonne.33 Ioab allora andò dal re e gli riferì la cosa. Il re fece chiamare Assalonne, il quale venne e si prostrò con la faccia a terra davanti a lui; il re baciò Assalonne.