Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Secondo libro di Samuele 13


font

Assalonne uccide in un convito il fratello Ammon a causa dell'incesto commesso colla sorella Thamar. Schiva l'ira del padre, rifugiandosi presso il re di Gessur, dove si sia per tre anni.

1Dopo di ciò egli avvenne che Ammon figliuolo di Davidde s'innamorò di una sorella di Assalonne figliuolo anch'esso di David, chiamata Thamar, che era molto bella,2E concepì tanta passione, che per troppo amore cadde ammalato: perchè essendo ella fanciulla, gli parve difficile di poter far male con lei.3Or Ammon avea un amico, uomo molto sagace, per nome Gionadab, che era figliuolo di Semmaa fratello di Davidde.4E questi gli disse: Perchè ti vai tu struggendo ogni dì più, tu figliuolo del re? perchè non ti apri con me? E Ammon gli disse: Sono innamorato di Thamar sorella di mio fratello Assalonne.5Rispose a lui Gionadab: Mettiti a letto, e fingi qualche malattia: e quando venga il padre tuo a vederti di' a lui: Venga, ti prego, da me la mia sorella Thamar, e mi dia da mangiare e mi faccia colle sue mani un manicaretto, onde io mi ristori.6Ammon adunque si mise a letto, e cominciò a fare il malato: ed essendo andato il re a vederlo, disse Ammon al re. Venga, ti prego, a vedermi la mia sorella Thamar, affinchè faccia in mia presenza due cordiali, e dalle mani di lei io prenda mia refezione.7Davidde adunque mandò a dire a Thamar: Va a casa di Ammon tuo fratello, e fagli qualche cosa da mangiare.8E Thamar entrò nella camera di Ammon suo fratello che giaceva in letto: ed ella avendo preso della farina, e stemperatala con acqua in sua presenza fece cuocere i cordiali.9E dopo avergli fatti cuocere, li prese, e gli mise in un vaso, e li pose dinanzi a lui, il quale non volle mangiare: ma disse Ammon: Si mandi via tutta la gente: E quando tutti si furono ritirati,10Disse Ammon a Thamar: porta il cibo nella mia camera, affinchè io lo riceva dalla tua mano. Thamar allora portò i cordiali, che avea fatti, e li presentò al fratello Ammon nella camera.11Ma quand'ella gli ebbe presentato il cibo egli la prese, e disse: Vieni, sorella mia nel letto con me.12Ma ella risposegli: Non fare, fratel mio non farmi violenza; perocché simil cosa non è permessa in Israele non fare questa pazzia.13Perocché io non potrò soffrire il mio obbrobrio, e tu sarai come un insensato in Israele: ma parla piuttosto al re, ed egli non mi negherà a te.14Quegli però non volle piegarsi alle sue preghiere: ma come più forte le fe' violenza, e la disonorò.15E Ammon concepì avversione somma verso di lei, talmente che maggiore fu l'odio che le portava, che l’amore che avea prima avuto per essa: onde le disse: Levati e vattene.16Ed ella rispose a lui: Più gran male è questo, che tu fai ora in discacciandomi che quello fatto prima da te. Ed ei non le diede retta.17Ma chiamato un servo che lo assisteva, gli disse: Caccia via costei lungi da me e chiudile la porta dietro.18Ella era vestita di una tonaca collo strascico: perocché tale era la veste delle vergini figliuole del re. Il servo adunque la spinse fuora, e le chiuse la porta dietro.19Ma ella sparsa di cenere la sua testa, e stracciata la veste talare, e incrociate le mani sul capo se ne andava gridando.20Ma Assalonne suo fratello le disse: Forse Ammon tuo fratello ti ha fatto violenza? ma per adesso, sorella mia, sta cheta, egli è tuo fratello: non ti affliggere per questo. Rimase adunque Thamar a struggersi in casa di Assalonne suo fratello.21Ed essendo state riferite al re David queste cose, se ne afflisse grandemente: ma non volle disgustare Ammon suo figliuolo, perchè lo amava come suo primogenito.22Or Assalonne non uscì a veruna parola con Ammon, benché Assalonne odiasse Ammon per la violenza fatta alla sua sorella Thamar.23Ma di lì a due anni avvenne che Assalonne fece tosare le sue pecore a Baal-hasor, che è vicino ad Ephraim: e Assalonne invitò tutti i figliuoli del re.24E andò a trovar il re, e gli disse: Sappi che si tosano le pecore del tuo servo; venga, ti prego, il re co' suoi servi a casa del suo servo.25E il re disse ad Assalonne: No, figliuol mio, non domandare che venghiamo tutti a recarti incomodo. E quegli pressandolo, e (il re) non volendo andare, gli diede la benedizione.26E Assalonne disse: Se non vuoi venir tu: venga con noi di grazia almeno il mio fratello Amnon. E il re dissegli: Non è necessario, che ei venga teco.27Ma Assalonne tanto importunò che il re lasciò andare con lui Amnon e tutti i suoi figliuoli. E Assalonne fece un convito come da re.28Or egli avea ordinato, e detto a' servi suoi: Badate, quando Amnon sarà riscaldato dal vino, e io vi darò il segno, andategli alla vita, e uccidetelo: non abbiate paura, perocché sono io che vel comando: fatevi cuore, e operate da forti.29E i servi di Assalonne fecero ad Amnon come avea lor comandato Assalonne. Alzatisi tutti i figliuoli del re salirono sulle loro mule, e si fuggirono.30E mentre eran tuttavia per istrada, andò alle orecchie di David la fama, che Assalonne avea uccisi tutti i figliuoli del re, e non ne era restato un solo.31Si alzò subito il re, e stracciò le sue vestimenta, e gettossi per terra: e tutti i suoi che erano attorno a lui, stracciarono le loro vesti.32Ma Gionadab figliuolo di Semmaa fratello di Davidde prese la parola, e disse: Non si metta in cuore il re mio signore, che sieno stati uccisi tutti i figliuoli del re: il solo Amnon è morto, ed Assalonne gliela serbava fin da quel giorno, in cui quegli fece violenza a sua sorella Thamar.33Or non si metta in cuore il re mio signore tal cosa, e non dica: Sono stati uccisi tutti i figliuoli del re: perocché il solo Amnon è morto.34Ma Assalonne prese la fuga. Or un servo, che stava alle vedette alzati li suoi occhi, mirò, e osservò come gran turba di gente se ne veniva per istrada disastrosa da un lato del monte.35E Gionadab disse al re: Ecco i figliuoli del re che sono qua: è avvenuto come ti diceva il tuo servo.36E finito che egli ebbe di parlare, comparvero i figliuoli del re, e in entrando dettero uno strido, e piansero, e anche il re, e tutti i suoi servi piansero a caldi occhi.37Ma Assalonne se ne andò fuggendo a casa di Tholomai figliuolo di Ammiud, re di Gessur. E David pianse il figliuolo Amnon continuamente.38E Assalonne rifuggendosi in Gessur, vi stette tre anni.39E il re David non cercò più di aver nelle mani Assalonne, perché si consolò della morte di Amnon.

Note:

13,1:S'innamorò di una sorella di Assalonne figliuolo anch'esso di David ec. Thamar era figliuola di Maacha e di David, e perciò sorella di Ammon da canto di padre e non di madre.

13,10:Parla piuttosto al re. ec. È credibile, che Thamar nella perturbazione, in cui si trovava, dicesse questo per togliersi dalle mani del fratello con tal lusinga. Se avesse creduto, che il suo matrimonio con Ammon fosse lecito, ella sarebbe stata in errore.

13,18:Ella era vestita di una tonaca colla strascico. L'Ebreo significa una veste di stella e fiori.

13,10:Sparsa di cenere la sua testa. Ciò si usava la occasione di qualche gran dolore. Vedi Job. II. 12. Jerem. XXXVI. 24. Ezech. XXVII. 30.
Incrociate le mani sul capo. E segno di dolore insieme, e di vergogna, venendo con quest'atto a coprirsi la faccia.

13,20:Egli è tuo fratello. Mi sembra assai verisimile, che Assalonne voglia dire alla sorella, che facendo rumore di tal cosa verrebbe ad essere intaccato il decoro della famiglia reale, e che ai mali domestici il miglior rimedio egli è il silenzio. Egli però non parlava secondo il sua cuore; ma non volea manifestare fuor di tempo la risoluzione di far vendetta dell'affronto fatto alla sorella.

13,21:Se ne afflisse grandemente, ma non volle, ec. Se solamente a motivo dell'affetto, che egli portava al suo primogenito, Davidde si fosse taciuto in tali circostanze, non potrebbe scusarsi in sua dissimulazione; ma notisi, che quelle parole non volle disgustare Janon, ec., mancano nell'Ebreo e nel Caldeo e nella maggior parte de' codici dei LXX, ne le lesse s. Girolamo. E può ben credersi, che, non essendo trapelato fuori della casa reale il delitto, Davidde pensò, che il manifestarlo colla punizione del delinquente sarebbe troppo grande sfregio per la sua casa, e occasione di grandi mormorazioni in tutto il regno. La legge portava pena di morte contro lo stupratore.

13,23:Fece tosare te sue pecore ec. La semplicità di quei tempi ci fa vedere sovente simili tratti, da' quali impariamo, come anche i gran signori accudivano alle cose della campagna, e non le stimavano indegne della loro applicazione. La tosatura delle pecore faceasi di primavera, e allora si faceano delle allegrie, e de' banchetti, a' quali invitavansi reciprocamente gli amici.
A Baathasor, che è vicino ad Hepraim. Ephraim,ovvero Ephrem citta di Giuda rammentata da s. Giovanni XI. 54.

13,28:Son io, che vel comando. Son io figliuolo del re, ed erede del regno, tolto Ammon dal mondo. Imperocchè non solo dallo spirito di vendetta, ma anche dall'ambizione fu spinto a dar morte al fratello.