Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Secondo libro di Samuele 18


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Assalonne vinto in battaglia, e pendente da una quercia, è trafitto da Gioabbo; lo che avendo saputo Davidde amaramente lo piange.

1Davidde adunque, fatta la rassegna della sua gente, elesse tribuni, e centurioni, che la comandassero.2E diede il comando di un terzo de' soldati a Gioab e di un terzo ad Abisai figliuolo di Sarvia fratello di Gioab, e dell'altro terzo ad Ethai che era di Geth: e il re disse a' suoi: Verrò io pure con voi.3E quelli risposero: Tu non dei venire: perocché quando noi fossimo messi in fuga, non sarà per quelli un gran vantaggio; e quando perisse la metà di noi quelli non faranno gran caso: perocché tu solo conti per dieci mila. È meglio adunque che tu ci dia ajuto dalla città.4Disse loro il re: Io farò quello che voi credete opportuno. II re adunque fermossi alla porta; e i soldali uscivano a schiere di cento, e di mille uomini.5E diede il re quest'ordine a Gioab, ad Abisai, ad Ethai, e disse: Salvatemi il figliuolo Assalonne. E tutto il popolo udì, come il re raccomandava Assalonne a tutti i capi.6Uscì pertanto in campagna l’esercito contro Israele, e seguì la battaglia nel bosco di Ephraim:7E ivi il popolo d'Israele fu sconfitto dall'esercito di Davidde, e grande strage fu in quel giorno di venti mila uomini.8E i combattenti si azzuffarono rottamente chi qua, chi là per tutto quel tratto, e molti più furono quelli del popolo, che in fuggendo periron pel bosco, che quelli che furon trucidati dalla spada in quel giorno:9Or egli avvenne, che s'imbattè nei soldati di David Assalonne, che cavalcava un mulo: e il mulo venendo a passare sotto una quercia grande, e molto fronzuta, il capo di lui rimase appiccato alla quercia; e restando egli appeso tra cielo e terra, il mulo che ei cavalcava, tirò avanti.10E vi fu, chi l'osservò, e ne diede parte a Gioab, dicendo: Ho veduto Assalonne appeso ad una quercia.11E Gioab disse a colui, che gli dava tal nuova: Se l'hai veduto, perchè non lo hai tu conficcato in terra, e io ti avrei dato dieci sicli di argento, e una bandoliera?12E quegli rispose a Gioab: Quando mi avessi messo in mano mille monete d'argento, non avrei stesa la mano contro il figliuolo del re: mentre udimmo ben noi come il re ordinò, e disse a te, ad Abisai, e ad Ethai: Conservatemi il figliuolo Assalonne.13E se io avessi ardito di tradire l’anima mia, non avrebbe potuto restare ascosa al re simil cosa; e mi avresti tu forse difeso?14Ma Gioab disse: Non sarà come vuoi tu: anzi io lo trafiggerò in tua presenza. Prese egli adunque in mano tre dardi, e gl’immerse nel petto di Assalonne: e mentre quegli appiccato alla quercia tuttor palpitava,15Corsero dieci giovani scudieri di Gioab, e co' loro colpi lo finirono.16E Gioab fece suonare la sua tromba, e contenne il popolo dall’inseguire i fuggitivi, risparmiar volendo la moltitudine.17E presero Assalonne, e lo gettarono nel bosco in una buca grande; e lo gettarono nel bosco in una buca grande; e gettaron sopra di lui una massa altissima di pietre: e tutto Israele se ne fuggì alle sue tende.18Or Assalonne si era eretto, mentre era in vita, un monumento nella valle del re: perocché diceva: Io non ho un figliuolo: lascerò questa memoria del nome mio. E diede a quel monumento il suo nome, e si chiama fino al dì d'oggi la Mano di Assalonne.19Or Achimaas figliuolo di Sadoc disse: Correrò a recare a Davidde la nuova, come il Signore ha fatta a lui giustizia contro i suoi nemici.20Ma Gioab disse a lui: Non porterai le nuove oggi, ma un'altra volta: oggi non voglio, che porti le nuove tu, perchè il figliuolo del re è morto.21E disse Gioab a Chusi: Va, e riferisci al re quello che hai veduto. Chusi s'inchinò a Gioab, e corse via.22Ma Achimaas figliuolo di Sadoc disse dipoi a Gioab: Che mal sarà egli, se io pure correrò dietro a Chusi? E Gioab gli disse: Perchè vuoi tu, figliuol mio, far questa corsa? tu non saresti apportatore di grata novella.23E quegli rispose: E se io facessi questa corsa? E Gioab gli disse: Corri. Allora Achimaas, presa una scorciatoja, trapassò Chusi.24Or Davidde stava sedendo tra le due porte: e una sentinella, che stava in cima alla porta sulla muraglia, alzati gli occhi, vide un uomo solo che correva;25E alzò la voce per dirlo al re, e il re disse: Se egli è solo, reca buona novella: ma quegli venendo in tutta fretta, e avvicinandosi di più,26La sentinella vide un altr'uomo, che correva, e gridando da alto disse: Comparisce un altr'uomo, che corre, ed è solo. E il re disse: Anche questo porta buone nuove.27E la sentinella disse: Se bado alla maniera di correre del primo, mi sembra ch'ei sia Achimaas figliuolo di Sadoc. E il re disse: Egli è uomo dabbene, e viene a portare buone nuove.28E Achimaas gridò, e disse al re: Dio ti salvi, o re: e prostratosi per terra dinanzi a lui, lo adorò e disse: Benedetto il Signore Dio tuo, il quale ha messi alle strette coloro, che alzaron le mani contro il re mio signore.29E disse il re: È egli salvo il figliuolo Assalonne? E Achimaas disse: Io vidi un grande scompiglio quando Gioab tuo servo, o re, spediva me tuo servo: altra cosa io non so.30E il re a lui: Avanzati, e posati qui. E quando quegli si fu avanzato al suo posto,31Comparve Chusi, e in arrivando disse: Buone nuove io ti porto, o re mio signore: perocché oggi il Signore ha sentenziato in tuo favore liberandoti dalle mani di quelli che si son ribellati.32Ma il re disse a Chusi: È egli salvo il figliuolo Assalonne? Rispose a lui Chusi: Sia come di quel figliuolo, così di tutti i nemici del re mio signore, e di tutti quelli che si ribellano contro di lui per nuocergli.33Allora il re pieno di dolore salì alla camera, che era sopra la porta, e pianse, e nell’andare diceva: Assalonne figliuol mio, Assalonne figliuol mio! Chi mi concederà, che io muoja per te, Assalonne figliuol mio, figliuol mio Assalonne?

Note:

18,6:Nel bosco di Ephraim. Certamente la battaglla fu di là dal Giordano, e non lungi da Mahanaim, onde questo bosco non pote essere detto bosco di Ephraim, perchè fosse della tribù di tal nome; ma da qualche avvenimento, che a noi non e noto.

18,9:Il capo di lui rimase appiccato alla quercia; ec. Comunemente gl'Interpreti hanno creduto ch'ei restasse appeso per la capelliera; ma le parole della Scrittura sembrano piuttosto significare, che fuggendo a tutte briglia Assalonne, e passando sotto la quercia restò col capo preso tra due rami; e può ben essere, che la stessa gran cappelliera contribuisse a rendergli impossibile il distrigarsi: intanto il mulo sentendosi libero fuggì via. Notisi, che gli antichi non avean ne selle, ne stalle. Il Grisostomo e Teodoreto l'intesero nel modo, che abbiamo detto. Ma chi in tal maniera di morte non riconoscerà la vendicatrice mano di Dio? Davidde avea fatto tutte quel che poteva per mettere in sicuro in vita del parricida, e la sua gente non avrebbe ardito di mettergli le mani addosso dopo le reiterate proibizioni del re: Assalonne fuggiva, e probabilmente era lasciato fuggire: Dio prepara una quercia contro di lui; ed ella diviene il suo carnefice e il suo patibolo.

18,14:Ma Gioab disse: ec. Checchè si dica per iscusare il fatto di Gioab ( il quale anzi alcuni pretendono, che fece quello che la giustizia voleva, ch'ei facesse), non è da mettere in dubbio, che egli peccò, mentre disobbedi al re, il quale per dar tempo di penitenza al disgraziato figliuolo, avea comandato, che gli fosse salvata la vita. Gioab avrebbe potuto e dovuto assicurarsi della persona di Assalonne, il quale era ancor vivo, e rimetterlo nelle mani del re. Così si provvedeva al bene e alla sicurezza del regno, e Assalonne avrebbe avuto quella sorte, che il padre avesse ordinato. Ma Dio voleva nel tragico fine di questo figliuolo ribelle dare un terribile esempio a tutte l'età avvenire, ed avea (come notò il Grisostomo) pronunziato già contro di lui la sentenza, di cui Gioab fu l'esecutore, in Ps. VII.

18,17:Gettarono sopra di lui una massa altissima di pietre. È fatto ad Assalonne quello che fu fatto ad Achan, Jos. VII. 26.

18,18:Si era eretto... un monumento ec. Il sacro storico tocca questo fatto di Assalonne per dimostrare, come egli ebbe un fine tutto diverso da quello che si sperava, e in cambio di un monumento e di un mausoleo insigne, fu sepolto come un empio e un sacrilego sotto una massa chi pietre. Dicono, che vedonsi ancora al presente le mora di quel monumento, contro le quali i passeggieri Turchi e Cristiani gettano delle pietre maledicendo il nome di Assalonne. Doveano, quando egli eresse quel monumento, essere morti i tre figliuoli rammentati, cap. XIV. 27. Mano di Assalonne è lo stesso, che opera di Assalonne. La ribellione di quell'ingrato e barbaro figlio, fu una viva immagine della ribellione del popolo Ebreo contro il suo Cristo, di cui era figura Davidde. Il Cristo perseguitato, cercato a morte, catturato, straziato e ucciso, presa pe' suoi persecutori, e per essi da volentieri il suo sangue. Ma il peso della giustizia divina cade finalmente sopra l'ingrata e ostinata nazione, la quale vinta da' Romani, dispersa per ogni parte, si resta come sospesa tral cielo e la terra, abbandonata e rigettata da Dio, e odiosa a tutte le genti.

18,21:Disse Gioab a Chusi: ec. Dovea essere un uomo plebeo; imperocchè egli non è Chusi, o Chusui Arachite, il suo nome proprio significa anche un etiope.

18,24:Davidde stava.... nelle due porte. Le città fortificate si vede, che aveano doppie le porte, una di dentro, l'altra fuori verso la campagna.

18,25:Se egli è solo, reca buona novella. Se fosse stato rotto il suo esercito, i fuggitivi sarebbero corsi in folla verso del re.

18,27:Egli e uomo dabbene, ec. È uomo fedele e valoroso, che non si darebbe per fretta alla fuga.

18,33:Chi mi concederà, ec. Davidde piange la sciagura eterna di Assalonne, e volentieri darebbe la propria vita per impetrargli vita, e colla vita spazio di ravvedimento e di salute.