Scrutatio

Venerdi, 29 marzo 2024 - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi)

Secondo libro di Samuele 19


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Davidde mosso dal discorso di Gioab finisce di piangere Assalonne, e riconcilia seco i congiurati, ed è ricondotto in Gerusulemme dagli uomini di Giuda: perdona a Semei, che a lui si raccomanda: e accoglie Miphiboseth, ordinandogli di spartire i beni con Siba. Dice addio a Berzellai, ritenendo con seco Chamaam. Gl'Israeliti altercano fortemente con que' di Giuda per ragione di Davidde.

1Or fu detto a Gioab, come il re piangeva, ed era in duolo per ragion del figliuolo.2E la vittoria in quel giorno si cangiò in lutto per tutto il popolo, perchè il popolo senti dire in quel giorno: II re piange il suo figliuolo.3E il popolo si ritenne in quel dì dall'entrare nella città, come suol ritenersi un popolo, che è stato messo in rotta, ed è fuggito dalla battaglia.4Ma il re si era coperto il capo, e ad alta voce gridava: Figliuol mio Assalonne, Assalonne figlio mio, figlio mio.5Ma Gioab andò a trovare il re nella casa, e disse: Tu oggi hai coperta di rossore la faccia di tutti i tuoi servi, i quali hanno salvata la vita tua, e la vita de' tuoi figliuoli, e delle tue figlie, e la vita delle tue mogli, e la vita delle tue concubine.6Tu ami que' che ti odiano, e hai in odio quei che ti amano: e hai oggi fatto vedere, come non ti cale de' tuoi capitani, e dei tuoi servi, e ora io ho conosciuto esser vero, che se Assalonne fosse vivo, e tutti noi fossimo morti, allora saresti contento.7Ora pertanto alzati, ed esci fuora, e parla, e contenta i tuoi servi: perocché io giuro a te pel Signore, che se tu non esci fuora, neppur un uomo si resterà teco questa notte: e questo sarà ben peggio per te, che tutt'i mali, che ti sono caduti addosso dalla tua adolescenza fino al presente.8E il re allora si alzò, e si pose a sedere sulla porta (della città); e tutto il popolo seppe, come il re era assiso alla porta: e tutti in folla si presentarono al re: ma quei d'Israele se n'eran fuggiti alle loro tende.9E di più tutto il popolo in tutte le tribù d'Israele altercava, e diceva: il re ci liberò dalle mani de' nostri nemici, egli ci salvò dalle mani de' Filistei, e ora ha dovuto fuggire da questa terra a causa di Assalonne.10Or Assalonne unto da noi per nostro re è morto nella battaglia: sino a quando vi state mutoli, e non fate tornare il re?11Ma il re Davidde mandò a dire a' sommi sacerdoti Sadoc e Abiathar: Parlate a' seniori di Giuda, e dite loro: Per qual motivo verrete voi gli ultimi a ricondurre il re a casa sua? (Perocché i discorsi di tutto Israele eran giunti a notizia del re in sua casa)12Voi siete miei fratelli, voi mie ossa, e mia carne; perchè siete voi gli ultimi a far tornare il re?13E dite ad Amasa: Non se' tu carne mia, e mio sangue? Il Signore faccia a me questo, e peggio, se io non ti fo per sempre capo delle mie schiere in luogo di Gioab.14Ed egli piegò il cuore di tutti gli uomini di Giuda, come se fossero un sol uomo: e mandarono a dire al re: Ritorna tu, e tutti i tuoi servi.15E il re tornò, e andò fino al Giordano, e tutto Giuda andò sino a Galgala incontro al re per servirlo nel passaggio del Giordano.16Ma Semei di Bahurim figliuolo di Gera figliuolo di Jemini andò in fretta incontro al re Davidde cogli uomini di Giuda,17Avendo seco mille uomini di Beniamin, e Siba servo della casa di Saul, con quindici suoi figliuoli, venti servi, che eran con lui, e questi gittatisi nel Giordano per presentarsi al re;18Passarono il guado affine di far passare la famiglia del re, e fare quello ch'ei comandasse. Ma Semei figliuolo di Gera prostratosi dinanzi al re, quando questi ebbe passato il Giordano,19Gli disse: Non punire, o signor mio, la mia iniquità, e non ricordarti delle ingiurie del tuo servo il dì, in cui uscivi di Gerusalemme, o re mio signore, e non ritenerle, o re, in cuor tuo.20Perocché io tuo servo conosco il mio peccato, e per questo son oggi venuto il primo di tutta la casa di Giuseppe incontro al re mio signore.21Ma Abisai figliuolo di Sarvia rispose, e disse: E basteranno forse queste parole a far sì, che non sia messo a morte Semei, che ha maledetto il cristo del Signore?22Ma Davidde disse: Che ho io da fare con voi, o figliuoli di Sarvia? Perchè fate voi oggi da miei avversarii? Sarà egli vero, che si uccida quest'oggi un uomo in Israele? Non so io forse, che oggi sono stato fatto re d'Israele?23E il re disse a Semei: Tu non morrai: e gliene fe’ giuramento.24Anche Miphiboseth figliuolo di Saul andò incontro al re coi piedi sporchi, e colla barba non tagliata, e non avea lavate le sue vesti dal dì, in cui era partito il re (di Gerusalemme) fino al dì del pacifico suo ritorno.25Ed essendosi presentato al re in Gerusalemme, il re gli disse: Perchè non venisti tu meco, o Miphiboseth?26Rispose Miphiboseth: II mio servo, o re mio signore, si burlò di me: gli avea detto io tuo servo, che mi allestisse l’asino, perchè io sopra di esso potessi andare col re, conciossiachè sono stroppiato io tuo servo.27Ed egli per giunta ha portato accuse contro di me tuo servo a te, o re mio signore: ma tu, o re signor mio, tu se' come un Angelo di Dio: fa quello che è di tuo piacimento.28Imperocché non ha meritato la casa del padre mio dal re mio signore, se non la morte: e tu ricevesti me tuo servo tra quelli che mangiano alla tua mensa: di che adunque poss'io con giustizia dolermi? o come poss'io ancora importunare il re?29Il re pertanto gli disse: Che occorre, che tu dica di più? quello che ho detto, starà: tu, e Siba, dividetevi le tenute.30E Miphiboseth rispose al re: Si prenda pur egli ogni cosa, dappoiché il re mio signore se n'è tornato in pace a casa sua.31Similmente Berzellai di Galaad, partitosi da Rogelim, servì il re nel passaggio del Giordano, pronto a seguirlo anche di là dal fiume.32Ora Berzellai di Galaad era assai vecchio, cioè di ottant’anni, ed egli avea somministrato viveri al re, quando era agli alloggiamenti: perocché egli era molto facoltoso.33E il re disse a Berzellai: Vieni meco a riposarti in pace a Gerusalemme.34Ma Berzellai disse al re: Di che età son io, che debba andare col re a Gerusalemme?35Io ho oggimai ottanta anni: i miei sensi son'eglino assai vegeti per distinguere il dolce dall'amaro? ovver può egli il tuo servo trovar suo piacere nel mangiare, e nel bere? o star ancora a sentire le voci dei cantori, e delle cantatrici? Per qual motivo il tuo servo sarà di aggravio al re mio signore?36Ti seguirò io tuo servo ancor per un poco di là dal Giordano: ma non ho bisogno di tal cambiamento.37Ma, ti prego, lascia che io tuo servo me ne torni a morire nella mia patria, e ivi io sia sepolto presso alla sepoltura di mio padre, e di mia madre. Ma ecco qui Chamaam tuo servo, venga egli teco, o re signor mio, e fa di lui quello che a te piacerà.,38E il re gli disse: Verrà meco Chamaam, e io farò per lui tutto quello che tu vorrai, e otterrai da me tutto quello che domanderai.39E quando il re, e tutto il popolo ebber passato il Giordano, il re baciò Berzellai, e Io benedisse: ed egli se ne tornò a casa sua,40E il re passò a Galgala, e con lui Chamaam. Or tutto il popolo di Giuda avea accompagnato il re nel suo passaggio del Giordano, e vi si era trovata solamente la metà del popolo d'Israele.41Per la qual cosa tutti gli uomini d'Israele affollatisi intorno al re gli dissero: con qual titolo i nostri fratelli gli uomini di Giuda ti hanno rubato, e han fatto passare il Giordano al re, e alla sua famiglia, e a tutta la gente di David con lui?42E tutti gli uomini di Giuda risposero a quelli d'Israele: Perchè il re appartiene a noi più dappresso: perchè vi alterate voi per simil cosa? Abbiam noi mangiato qualche cosa al re, ovver sono stati dati a noi dei donativi?43E quelli d'Israele risposero a que' di Giuda, e dissero: Noi siam dieci volte da più di voi riguardo al re, e Davidde appartiene a noi più che a voi: per qual motivo ci avete fatto questo torto, e perchè non è stato dato avviso primieramente a me, affinchè io riconducessi il mio re? Ma gli uomini di Giuda risposero con qualche asprezza a quei d'Israele.

Note:

19,5:Tu oggi hai coperta ec. Tutto questa discorso di Gioab ci da il ritratto di un uomo impetuosa, arrogante, pieno di se e del concetto, che ha de' servigi renduti al suo re; onde tutto si crede lecito, e anche di maltrattare lo stesso re.

19,13:E dite ad Amasa: Non se' tu, ec. Egli era stato capitano generale di Assalonne. XVII. 25.; onde poteva più degli altri aver ribrezzo e vergogna di presentarsi dinanzi a lui. Davidde lo anima, rammentandogli la stretta parentela (egli era figliuolo di Abigail sorella di David ), e colla promessa di farlo capitano generale delle sue truppe. Davidde volea umiliare Gioab divenuto a lui insopportabile per la morte data ad Assalonne, e pell'estrema sua arroganza.

19,14:Ed egli piegò il cuore ec. Ciò naturalmente dovrebbe intendersi di Amasa. V'ha nondimeno chi crede, che sia detto di Sadoc, a cui David diede commissione di trattare con quelli di Giuda, e specialmente con Amasa del suo ritorno. Io non veggo, perché non possa intendersi dello stesso Davidde, il quale con queste dolci maniere fece rivolgere in suo favore gli animi di tutto quelle tribù, nella quale avea avuto Assalonne de' partigiani.

19,20:Di tutto la casa di Giuseppe. Di tutte le dieci tribù, delle quali è capo la tribù di Ephraim figliuolo di Giuseppe. Semei era di Beniamin; onde non avea che fare co' figliuoli di Giuseppe; ma egli fa due parti di tutto Israele, Giuda, che era stato quasi tutto fedele al re, e le oltre dieci tribù, che avean seguito Assalonne, tralle quali primeggiare Ephraim. Di queste dieci tribù Semei ero stato il primo a presentarsi al re dopo la morte di Assalonne.

19,22:Non so io forse, che oggi sono stato fatto re? questo giorno, principio per me di un nuovo ritoro, non sarà funestato col supplizio di un uomo, benone scellerato. Davidde dopo aver soddisfatto alla sua clemenza, e al suo giuramento, osservato da lui per tutto il tempo che ei visse, prima di morire ordinò a Salomone di non lasciare impunità l'iniquità di Semei, affinchè la giustizia avesse il suo pieno, e l'esempio di un tal uomo salvato fino a quell'ora per eccesso di bontà, non incoraggisse altrui a vilipendere ed oltraggiare lo stesso Dio nella persona del sovrano.

19,24:Co 'piedi sporchi. Gli Ebrei si lavavano spessissimo i piedi, ed era gran mortificazione astenersi da questa lavanda, che era perciò uno de' segni di duolo e di afflizione.
E la barba non tagliata. Si è altrove notato, che gli Ebrei si radevano nelle guance, e sul labbro superiore, lasciando intatto il mento, e dal mento fino alle orecchie. Miphiboseth avea lasciata crescere la barba anche nelle guance; lo che era segno di duolo, come lo era la sordidezza delle vesti.

19,29:Quello che ho detto, starà: tu e Siba, ec. La maniera, onde Davidde risponde a Miphiboseth, dà o divedere, che egli non rimase convinto dell'innocenza di Miphiboseth ne per le dimostrazioni esteriori, ne per le parole di lui. Nondimeno per istinto di moderazione e dj bontà rivoca in parte la sentenza gia pronunziata, e ordina, che egli abbia la metà de' suoi beni, lasciando a Siba l'altra metà.

19,40:Solamente la metà del popolo. La tribù di Giuda, e quei mille uomini di Beniamin condotti da Semel. La sola tribù di Giuda facea come la metà di tutta la nazione, che nel numero aguagliava molte altre tribù ed era in grande autorità, particolarmente per essere di quella tribù la famiglia reale. Davidde per aver secondato i desiderj della sua tribù, che si affrettò di ricondurlo a Gerusalemme senza aspettare le altre tribù, vide accendersi a segno la gelosia nella maggior parte del suo popolo, che ebbe a temerne un'aperta rottura.