Scrutatio

Giovedi, 18 aprile 2024 - San Galdino ( Letture di oggi)

Secondo libro di Samuele 16


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A Siba, che gli porta dei viveri, e calunnia Miphiboseth, Davidde dona i beni di questo principe. Proibisce, che si uccida Semei, il quale lo malediceva. Assalonne entrato in Gerusalemme, per consiglio di Achitophel, si accosta pubblicamente alle concubine del padre suo.

1Or quando David ebbe valicata di poco la cima del monte, comparve Siba, servo di Miphiboseth, che andogli incontro con due asini carichi di dugento pani, e di cento penzoli di uva secca, e di cento canestri di fichi, e di un otre di vino.2E il re disse a Siba: A che fine queste cose? E Siba rispose: Gli asini pei domestici del re, che li cavalchino; i pani, e i fichi, perchè li mangino i tuoi servi: e il vino, perchè ne beva chiunque si trovi spossato nel deserto.3E il re disse: Dov'è il figliuolo del tuo signore? E Siba rispose al re: Egli è restato in Gerusalemme, e dice: Oggi il Signore d'Israele renderà a me il regno del padre mio,4E il re disse a Siba: Tutto quello che possedeva Miphiboseth è tuo. E Siba disse: Io, o re mio signore, chieggo di trovar grazia dinanzi a te.5Arrivò adunque il re David fino a Bahurim; e ad un tratto ne uscì fuora un uomo imparentato colla casa di Saul, per nome Semei, figliuolo di Gera, e facendosi più dappresso proferiva maledizioni.6E gettava sassi contro Davidde, e contro tutti i servi del re Davidde: or tutto il popolo, e tutti i combattenti camminavano a destra, e a sinistra del re.7E queste erano le parole, colle quali Semei malediceva David: Vattene, vattene, uomo sanguinario, uomo di Belial.8Il Signore ti fa pagare il fio di tutto il sangue della casa di Saul: poiché tu usurpasti il suo regno, e il Signore ha trasportato il reame nelle mani di Assalonne tuo figliuolo: ed ecco che ti opprimono i mali tuoi, perchè tu se' un uomo sanguinario.9Ma Abisai figliuolo di Sarvia disse al re: Dovrà egli questo cane morto maledire il re mio signore? Andrò io a troncargli la testa.10E il re disse: Che avete da far con me voi, figliuoli di Sarvia? lasciate ch'ei maledica: imperocché il Signore gli ha ordinato di maledir David: e chi ardirà di domandargli conto del perchè così faccia?11Disse ancora il re ad Abisai, e a tutti i suoi servi: Ecco che un mio figliuolo generato da me vuol la mia vita: non debb'egli far peggio un figliuolo di Jemini? lasciale ch'ei maledica secondo l'ordine del Signore.12Forse (chi sa?) il Signore mirerà la mia afflizione: e mi renderà del bene per la maledizione di questo giorno.13David pertanto, e i suoi compagni facevano loro strada. Ma Semei sul giogo del monte camminando dirimpetto a lui, lo malediceva, e gettava sassi verso di lui, e spargeva terra.14II re adunque, e tutta sua gente arrivarono stanchi (a Bahurim), e ivi si ristorarono.15Ma Assalonne, e tutta la moltitudine che lo seguiva, entrarono in Gerusalemme, ed era con lui anche Achitophel.16E Chusai di Arachi amico di David essendosi presentato ad Assalonne, gli disse: Dio ti salvi, o re, Dio ti salvi, o re.17E Assalonne disse a lui: È ella questa la gratitudine pel tuo amico? Perchè non se’ tu andato col tuo amico?18E Chusai rispose ad Assalonne: No: perchè io sarò di colui che è eletto dal Signore, e da tutto questo popolo, e da tutto Israele; e con lui io mi starò.19E per dire anche questo; di chi sarò io servo? nol sarò io del figliuolo del re? come io obbedii al padre tuo, così obbedirò anche a te.20Or Assalonne disse ad Achitophel: Consultate quello che abbiam da fare.21Achitophel disse ad Assalonne: Serviti delle concubine del padre tuo lasciate da lui a custodire la casa; affinchè quando tutto Israele saprà, come tu avrai fatto questo smacco al padre tuo, si assodino quelli nel tuo partito.22Alzarono adunque sul solajo un padiglione per Assalonne, e a vista di tutto Israele andò egli a trovarvi le concubine del padre suo.23Or il consultare Achitophel in quel tempo era come consultare un Dio: tanto erano stimati i consigli di Achitophel sia quando era con Davidde, sia quando era con Assalonne.

Note:

16,1:Comparve Siba, ec. È probabile, che egli venisse da qualche villa del suo padrone. Questo maligno uomo avea abbastanza di spirito per prevedere, che Davidde si sarebbe mantenuto sul trono: cerca perciò di caparrarsi la sua buona grazia, facendo il generoso colla roba del padrone, e insieme ordisce, contro lo stesso padrone una orribil calunnia, colla quale induce Davidde a dargli il dominio di tutti i beni di Miphiboseth. Fu eccessiva la facilità di Davidde nel credere a Siba, e nel condannare l'assente figliuolo di Gionata sulla semplice accusa di un servo; ma può scusarlo almeno in parte la circostanza del tempo, in cui il povero principe non vedeva se non traditori e tradimenti per ogni parte.

16,4:Io... chieggo di trovar grazia ec. Cosi questo iniquo servo vuol far credere, che non per interesse, ma per solo amore verso del re accusa il proprio padrone.

16,5:Fino a Bahurim. Città a settentrione di Gerusalemme nella tribù di Beniamin; ella è chiamata Almath, l. Paral. VI. 60.

16,8:I mali tuoi. I mali, che tu ti se' tirati addosso col far male agli altri.

16,10:Che avete da far con me voi ec. vale a dire: io non approvo, o figliuoli di Sarvia, il calore, che voi mostrate per vendicar le ingiurie, che mi son fatte da Semel; egli non è altro, che un ingiusto esecutore della giustissima volontà del Signore, il quale anche questo vuol che io patisca pelle mie colpe: egli per ingiusto odio la contro di me quello, che Dio con giusto ordine di vendetta permette per mia umiliazione. Sopra queste parole S. Ambrogio, lib I. de David cap. VI. o altissima prudenza! o pazienza altissima! o invenzione grande per divorare le contumelie! Davidde non bada alla causa seconda, al mal animo di Semei; ma colla sua fede risale fino alla prima causa, fino e Dio, e le severe disposizioni di sua giustizia vendicatrice adora e accetta con eroica umiltà.

16,11:Un figliuolo di Jemini. Uno della tribù di Beniamin, la quale per ragione di Saul non era delle più affezionate a Davidde.

16,21:Serviti delle concubine del padre tuo. Dio lo avea predetto a Davidde, cap. XII. II. Achitophel consigliando ad Assalonne di fare questo orribile oltraggio al padre, mirò a persuadere a tutto Israele, che non vi sarebbe mai riconciliazione tra il padre e il figlio. Giacobbe non dimenticò giammai un simile scorno fattogli da Ruben.