Scrutatio

Venerdi, 29 marzo 2024 - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi)

Secondo libro di Samuele 7


font

David le stabilisce di edificare la casa del Signore, e ne è lodato dal profeta Nathan, il quale di poi per ordine di Dio nel dissuade, ma gli e promesso, che la edificherà il suo figliuolo; della qual cosa egli rende grazie al Signore.

1Ma il re sedendo tranquillamente in sua casa: e avendogli il Signore conceduta pace da tutte le parti con tutti i suoi nemici,2Disse a Nathan profeta: Osservi tu, come io abito in una casa di cedro, e l'arca di Dio è collocata sotto le pelli?3E Nathan disse al re: Va, e fa tutto quello che il cuor tuo ti detta: perocché il Signore è teco.4Ma quella notte stessa, ecco che il Signore parlò a Nathan, e disse:5Va, e di' al mio servo David: Queste cose dice il Signore: Sarai tu forse, che mi edificherai una casa per mia abitazione?6Perocché io non ho abitato in una casa da quel dì, in cui trassi i figliuoli d'Israele dalla terra d'Egitto, insino a questo giorno, ma sono stato sotto un padiglione, e sotto una tenda.7In tutti i luoghi, pel quali son passato insieme con tutti i figliuoli d’Israele, ho io detto ad alcuna delle tribù, a cui io avessi dato il governo del popol mio d'Israele: Per qual motivo non mi avete voi fabbricato una casa di cedro?8Or tu adesso dirai a David mio servo: Queste cose dice il Signore degli eserciti: Io ti tolsi dalla pastura, mentre andavi dietro al gregge, affinchè fossi condottiere del popol mio d'Israele:9E sono stato con te dovunque tu sei andato, e ho sterminato dinanzi a te tutti i tuoi nemici: e ti ho dato una rinomanza grande come quella de' grandi che sono sulla terra.10E darò fermo stato al popol mio d'Israele, e ivi lo pianterò, e vi abiterà, e non sarà più agitato: e i figliuoli d'iniquità non torneranno ad affliggerlo come prima,11Dal dì, in cui io diedi de' giudici al popol mio d'Israele. Or io darò a te la pace con tutti i tuoi nemici: e il Signore è quegli che ti predice, che egli, il Signore, stabilirà la tua casa.12E quando avrai terminati i tuoi giorni, e ti sarai addormentato co' padri tuoi, io innalzerò dopo di te il tuo seme, che da te nascerà, e fonderò stabilmente il suo regno.13Egli edificherà una casa al nome mio, e io stabilirò il trono del suo regno per l’eternità.14Io sarogli padre, ed ei sarammi figliuolo: che se egli farà cosa mal fatta, io lo correggerò colla verga degli uomini, e co' gastighi de' figliuoli degli uomini.15Ma non torrò a lui la mia misericordia come la tolsi a Saul, il quale rigettai dal mio cospetto,16E la tua casa sarà permanente, e il tuo regno fino all’eternità dinanzi a te, e il tuo trono sarà sempre immobile.17Tutte queste parole, tutta questa visione riferì Nathan a David.18Ma il re David andò, e si pose a sedere davanti al Signore, e disse: Chi son io, Signore Dio, e che è la mia casa, onde tu mi abbi condotto fin quassù?19Ma questo pure è paruto piccola cosa negli occhi tuoi, Signore Dio, che hai voluto far promessa al tuo servo anche a favor della sua casa pel tempo rimoto: imperocché questa è la legge di Adamo, o Dio Signore.20Che potrà dunque ormai dir più a te Davidde? imperocché tu, Signore Dio, conosci il tuo servo.21Per amore di tua parola, e secondo il tuo beneplacito tu hai fatto tutte queste grandi cose, e le hai ancor fatte sapere al tuo servo.22Per la qual cosa grande ti se’ dimostrato, o Signore Dio; e nissuno è simile a te, e Dio non havvi fuori di te secondo tutto quello che noi colle nostre orecchie abbiamo udito.23Imperocché qual è la nazione sopra la terra, che comparar si possa al popolo d’lsraele, cui Dio andò a riscattare per farlo suo popolo, e glorificarsi con fare mirabili cose, e tremende per lui contro quel paese, (contro) quella gente, e il suo dio nel cospetto dello stesso tuo popolo, cui tu riscattasti per te dall'Egitto?24Perocché tu, hai stabilito il popolo d'Israele per tuo popolo in sempiterno: e tu, Dio Signore, se' divenuto loro Dio.25Or dunque, Signore Dio, mantieni per sempre viva la parola proferita da te a favor del tuo servo, e a favore della sua casa, e fa come hai detto,26Affinchè sia magnificato eternamente il tuo nome, e si dica: II Signor degli eserciti egli è il Dio d' Israele. E la casa di David tuo servo sarà stabile dinanzi al Signore,27Perchè tu, Signore degli eserciti, Dio d'Israele, hai rivelata all'orecchio del tuo servo tal cosa, dicendo: lo farò stabile la tua casa: per questo il tuo servo ha avuto cuore di fare a te tal preghiera.28Or dunque o Dio Signore, tu se' Dio, e veraci saranno le tue parole: perocché tu stesso queste buone cose hai dette al tuo servo.29Comincia adunque, e dà benedizione alla casa del servo tuo, affinchè ella sia per sempre dinanzi a te: perocché tu, Dio Signore, hai parlato, e colla tua benedizione sarà benedetta la casa del servo tuo in eterno.

Note:

7,3:Va', e fai tutto quello, che il cuor tuo ti detta. il pensiero di David parve si giusto e bello a Nathan, che egli non con tentò di approvarlo sollecita David a porlo ad effetto senza ne consultare il Signore, ne essere ispirato da lui. Cosi egli errò ma si corresse, e si ridisse subito che Dio gli ebbe parlato.

7,5:Sarai tu forse, che mi edificherai? ec. La ragione, per cui Dio non volle, che David fosse quegli, che fabbricasse a lui il tempio, è notata I. Paral. XXII. 7. 8.

7,7:Ho in detto ad alcuna delle tribù ec. Nel libro I. del Paral. XVII. 8. si legge: Ho io detto ad alcuno de' giudici, ec. il senso pero è sempre lo stesso. La tribù, dalla quale Dio sceglieva il giudice per governare Israele, veniva in certo modo ad avere il principato sopra le altre. Dice adunque il Signore, che in qualunque luogo sia stata ne' tempi addietro portata l'arca, che era il suo trono, egli non ha mai domandato a veruno di quei grandi uomini, che avea scelto or da questa, or da quella tribù, che gli edificassero una casa degna di lui; ne per questo avea mai lasciato di amare e proteggere Israele. Cosi perché io non voglio, che tu, o Davidde, edifichi a me il tempio, non per questo tu dei temere, che io non ti ami; perocchè il contrario dimostrasi da' molti benefizj de' quali sei stato ricolmo da me.

7,10:Darò fermo stato ec. Tutto questo significa la lunga e gloriosa pace sotto David e sotto Salomone.

7,12:Innalzerò dopo di te il tuo seme, che da te nascerà. Nissuno adunque de' figliuoli gia nati a Davidde arriverà al trono d'Israele; il figliuolo, che dee succedergli, nascerà in appresso, e dopo questa promessa. Cosi viene ad accennarsi quell'altro figliuolo di David, per ragion del quale sono scritte tutte queste cose, il quale, esclusi i figliuoli della carne, gli Ebrei, avrà regno eterno, edificherà a Dio la casa, vale a dire la Chiesa, in cui Dio sarà lodato e adorato.

7,14:Io sarogli padre, ed ei sarammi figliuolo. Non è dubbio, che queste parole sono da intendersi principalmente e sinfolarmcnte di Cristo figliuolo di Dio per natura. Vedi Heb. I. 5. In secondo luogo s'intendono di Salomone come figliuolo adottato per pura grazia. In tutta questa profezia dal versetto 12, fino a tutto il versetto 16, alcune cose convengono solamente a Cristo, altre solamente a Salomone, altre finalmente a Salomone e a Cristo.
Lo correggerò colla verga ec. Se ei peccherà, lo gustificherò come padre paternamente, non lo punirò come giudice a rigor di legge.

7,10:La tua casa sarà permanente, ec. La famiglia di Davidde è estinta già da gran tempo, e il suo regno passò, e il suo trono; ma Gesu Cristo e il regno di Cristo e la casa di lui, che è la Chiesa, sussistono: egli è pe' secoli, e la sua nuova famiglia durera sino alla fine de' secoli sopra la terra, ed eternamente nel cielo.
Dinanzi a te. I LXX lessero dinanzi a me, e forse cosi dee leggersi nella volgata.

7,18:Si pose a sedere davanti al Signore. S. Agostino ad Simpl. lib., 2. q. 4. osserva, che, non essendo prescritto nella legge, qual positura di corso dovesse tenersi nell'orazione, purché l'anima sia tutto intesa a Dio, l'orazione perciò può farsi e in ginocchio e in piedi, e sedendo e anche giacendo; così Davidde in questo luogo ora con sommo e intensissimo affetto, dinanzi all'arca sedendo. Osserva però in altro luogo lo stesso S. Agostino, che talora una certa esterior positura di umiliazione, contribuisce a risvegliare nell'anima gli affetti, che più convengono all'uomo orante; onde utilmente si osserva tal positura. Quindi generalmente i Cristiani sogliono orare in ginocchio, e in molte Chiese fu osservato lungamente il rito, che il popolo orasse prostrato colla faccia per terra dal tempo della consumazione del corpo e del sangue di Cristo sino alla comunione; lo che in qualche ordine religioso si osserva tuttora. Cosi Gesù Cristo in ginocchio e prostrato sul suolo pregò nell'orto, e s. Stefano parimente in ginocchio prego nel suo martirio, Atti, cap. VIII.
Fin quassù. Fino a tante grandezze.

7,19:Questa è la legge di Adamo, o Dio Signore. Quale sia è l'inclinazione, la passione, la brama di figliuoli di Adamo, di essere felici non solo nella propria persona, ma anche in quella de' loro figliuoli e discendenti.
Essendo divenuti mortali. benchè fatti da te, o Dio, per non morire, aspirano all'immortalità anche in questa vita, transfondendosi per cosi dire ne' loro figliuoli e prendendo parte alla loro felicità.

7,23:Con fare mirabili cose, ec. Nella traduzione di questo luogo, che ha non poca oscurità, ho voluto seguire le vestigia della vulgata, di cui parmi di avere espresso il senso piu naturale. Il paese e la nazione, contro di cui fece Dio mirabili cose e tremende, egli è l'Egitto e il popolo Egiziano; e il dio del popolo Egiziano egli è qui il re Faraone, venerato da suoi, come un dio.