Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Secondo libro di Samuele 24


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Davidde ripreso da Gad Profeta per aver numerato il popolo, di tre flagelli propostigli sceglie la peste di tre giorni, e mentre questa infierisce fino ad uccider settanta mila persone, Davidde fa orazione al Signore, e avvertito dal Profeta Gad, nell'aia di Areuna (di cui paga il prezzo) alza un altare, e cessa la pestilenza.

1Ma si accese di bel nuovo il furor del Signore contro Israele, e Davidde in loro danno si mosse a dar ordini, che si facesse il registro della gente d’Israele e di Giuda.2Il re adunque disse a Gioab capo del suo esercito: Va attorno per tutte le tribù d'Israele da Dan fino a Bersabea, e fa registro del popolo, ond'io ne sappia il numero.3E Gioab rispose al re; II Signore Dio tuo moltiplichi il tuo popolo al doppio di quello che è, e anche a cento volte più sotto gli occhi del re mio signore; ma che pretende il re mio signore in facendo tal cosa?4Ma la parola del re la vinse contro il dire di Gioab, e de' capi dell'esercito, e Gioab, e i principi de' soldati partirono dalla presenza del re per andare a far il conto del popolo d'Israele.5E passato che ebbero il Giordano, arrivarono ad Aroer dal lato destro della città che è nella valle di Gad:6E passati per Jazer entrarono in Galaad, e nel paese inferiore di Hodsi giunsero fino alle boscaglie di Dan, e girando attorno a Sidone,7Passarono presso le mura di Tiro, e per tutto il paese degli Hevei, e dei Cananei, e arrivarono a Bersabea dalla parte meridionale di Giuda:8E avendo scorso tutto il paese, tornarono a Gerusalemme dopo nove mesi, e venti giorni.9E Gioab diede al re il computo del registro del popolo, e si trovarono d'Israele ottocento mila uomini fatti, e buoni per la guerra: e di Giuda cinquecento mila combattenti.10Ma Davidde provò al cuore un rimorso dopo che fu fatto il computo del popolo, e David disse al Signore: Io ho peccato assai in questo fatto; ma ti prego, o Signore, a condonare questo peccato al tuo servo; perocché io ho operato con troppa stoltezza.11E alzato che fu Davidde la mattina, il Signore parlò a Gad Profeta, e Veggente di Davidde, e gli disse:12Va a dire a Davidde: Queste cose dice il Signore: Ti vien data la scelta di tre cose; eleggi una di queste, quella che tu vorrai, che io ti mandi.13E Gad essendosi presentato a Davidde, recò a lui questa nuova, e disse: O per sette anni sarà la fame nel tuo paese: o per tre mesi fuggirai i tuoi nemici, e quelli t'inseguiranno, o almeno per tre dì sarà pestilenza nel tuo reame. Or tu adunque consulta, e vedi qual risposta io abbia da dare a lui, che mi ha mandato.14E Davidde disse a Gad: Sono in grandi strettezze; ma è meglio che io cada nelle mani del Signore, (di cui grandi son le misericordie) che nelle mani degli uomini.15E il Signore mandò la peste in Israele da quella mattina fino al tempo stabilito; e morirono del popolo da Dan fino a Bersabea, settanta mila persone.16E mentre l'Angelo del Signore stendea la sua mano sopra Gerusalemme per desolarla, il Signore ebbe pietà di tanta sciagura, e disse all'Angelo sterminatore del popolo: Basta: ritieni adesso la tua mano. Or l'Angelo del Signore stava presso l’aja di Areuna Jebuseo.17E Davidde, quando ebbe veduto l'Angelo, che percuoteva il popolo, disse al Signore: Io son quegli, che ho peccato, io che ho operato iniquamente: che hann'eglino fatto costoro, che son le pecore? Contro di me, ti prego, rivolgasi la tua mano, e contro la casa del padre mio.18E Gad andò quel giorno a trovare Davidde, e gli disse: Va, ed ergi un altare al Signore nell'aia di Areuna Jebuseo.19E andò Davidde secondo la parola dettagli da Gad per ordine del Signore.20E Areuna alzando gli occhi vide, che il re co' suoi servi andavano verso di lui:21E andogli incontro, e lo adorò prostrandosi per terra, e disse: Qual è la ragione, per cui il re mio Signore viene a casa del suo servo? E David gli disse: Per comprar la tua aia, ed ergervi un aliare al Signore, affinchè cessi la mortalità, che infierisce contro del popolo.22E Areuna disse a, Davidde: Se la prenda il re mio signore, e la consacri come a lui piace: eccoti i bovi pell’olocausto, e il carro, e il giogo de' buoi, che serviranno per legna (da fuoco).23Tutto diede il re Areuna al re: e soggiunse Areuna al re: II Signore Dio tuo gradisca il tuo voto.24E il re rispose, e disse: Non andrà la cosa, come vuoi tu, ma io ne pagherò a te il prezzo, e non offerirò al Signore Dio mio olocausto &mi- in dono. Davidde adunque comprò l’aia, e i bovi per cinquanta sicli d’argento.25E Davidde eresse in quel luogo un altare al Signore, e offerse olocausti, e ostie pacifiche: e il Signore si placò verso il paese, e fu posto fine alla mortalità, che straziava Israele.

Note:

24,1:Si accese il furor del Signore contro Israele. La Scrittura non dice precisamente per quali peccati del popolo si accendesse lo sdegno di Dio contro lo stesso popolo.
E Davidde in loro danno si mosse, ec. Ecco l'effetto dell'ira di Dio contro Israele: Dio permette, che Satan spinga Davidde a numerare Israele, come è detto, I. Paral. XXI. I. Sopra questo luogo non posso ritenermi dal riferire la gravissima e utilissima osservazione di s. Gregorio: egli ne inferisce, che i sudditi non debbon prendersela co' loro capi, quando questi cadono in qualche errore, o peccato; ma ascrive al peccati propri la loro caduta. Colui, dice egli, che fu lodato per testimonianza di Dio, quel Davidde ammesso alla cognizione de' segereti del cielo, gonfio da repentina vanità, pecca facendo il registro del popolo: ma il popolo portò la pena dei peccati di Davidde: e parchè questo? perchè secondo i meriti del popolo sono disposti i cuori di chi li governo; e il retto Giudice punì il vizio del delinquente col gastigo di quelli, per causa de' quali egli peccò. Ma perché egli per sua propria volontà insuperbito non era senza reato, esso pure fa a parte della vendetta... Egli è adunque certo, che il merito de' pastori e quello dei popoli hanno si stretta relazione tra loro, che spesso per colpa de' pastori divien peggiore la vita de' popoli, e spesso pe' demeriti de' popoli la vita de' pastori si deteriora. Ma poiché il loro giudice hanno i pastori, debbono perciò attentamente guardarsi i sudditi dal far giudizio de' propri pastori, Moral. XXIX.14.

24,3:Ma che pretende il re, ec. Gioab uomo certamente non scrupoloso si unì in questo cogli altri capi a dare un buon consiglio a Davidde. Cosi sovente sono sagaci nel fatto altrui quelli, che sono imprudenti e trascurati nelle cose proprie.

24,9:Si trovarono d'Israele ottocentomila ec. Nei Paralipomeni, lib. 1. cap. XXX., 3., la somma di tutto Israele è di un milione e cento mila, la somma di Giuda è di quattrocento settanta mila; ma nello stesso libro parmi, si accenni il filo per uscire da questo, che alcuni credono inestricabile laberinto. Ne' Paralipomeni si ha il numero esatto di tutti i maschi d'Israele e di Giuda da' venti anni in su; in questo luogo de' Regi si ha il calcolo quale fu presentato a Davidde da Gioab, il quale, come è detto, I. Paral. XXI 6., di mala voglia eseguiva l'ordine del re, e neppure terminò il suo registro per essere sopraggiunta la pestilenza. I. Paral. XXVII 24., onde questa catalogo, o registro fatto da Gioab non fu trascritto nei Fasti del re Davidde, ibid.; ma fu dipoi supplito e corretto colle memorie, che portarono gli altri principi, i quali ebbero insieme con Gioab questa incumbenza, per la diligenza de' qualì si ebbe il vero stato di tutto il popolo. Quanto a trenta mila uomini della tribù di Giuda, che sana di piu in questo luogo, e di meno ne' Paralipomeni, volentieri mi attengo al sentimento di quegli spositori, i quali credono, che Gioab o per errore, o per adulazione accrescesse il numero di quelli della tribù reale, che era anche la sua tribù, includendo la essa qual che porzione delle confinanti tribù di Dan e di Simeon, le quali tenevano parte dell'antico territorio di Giuda. Ella e ancora cosa assai ordinaria nelle Scritture, che un numero di centinaia, o di migliaia non completo si ponga come se fosse intero e perfetto.

24,13:O per sette anni sarà Infame, ec. Ne' Paralipomeni, lib. l.l cap. XXI. 12., son notati tre anni di fane, e cosi pure lessero i LXX. e Origene e s. Ambrogio e Teodoreto ma si sostiene la lezione della volgata, dicendo, che Dio propose da prima sette anni di fame, i quali furon ridotti a tre alle preghiere di Gad.

24,15:Fino al tempo stabilito, ec. La pestilenza durò due interi giorni, e parte del terzo, perché Dio si placò, ebbe compassione del popolo, e fece cessere il flagello.

24,16:Presso l'aia di Areuna Jebusco. Areuna ovvero Ornan, dovea essere uno degli antichi abitatori di Gerusalemme convertito all'Ebraismo, che avea sua abitazione sul monte Moria, dove fu poi il Tempio. Quel monte non era allora chiuso nella città.

24,23:Tutto diede il re Areuna ec. Ornan potè essere della stirpe degli antichi re Jebusei, e anche aver tuttora in dignità di re sopra quelli, che restavano di quella nazione, con dipendenza da Davidde, e come suo tributario. I LXX non danno quel titolo ad Areuna, e neppur si trova in molte edizioni della vulgata.

24,24:Per cinquanta sicli d'argento. Pel Silo occupato dell'altare e pe' bovi, diede cinquanta sicli d'argento; ma per tutta l'aia di Ornan, nella quale dovea fabbricarsi il tempio, diede seccnto sicli di oro, come è narrato . 1 Paral. XXI 25.; nel qual luogo è supplito quello che era stato qui tralasciato. Quindi nello stesso libro de' Paralipomeni, e nello stesso luogo si descrive quello, che cominciò a fare Davidde per prepararsi materiali della gran fabbrica.