Scrutatio

Martedi, 23 aprile 2024 - San Giorgio ( Letture di oggi)

Proverbi 30


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I detti di Agur

1Parole di colui che aduna, del figlio di colui che spande verità. Visione raccontata da uno col quale è Dio, e che, confortato dalla presenza di Dio in lui, dice:2« Io sono il più ignorante tra gli uomini, e la sapienza umana è lungi da me.3Io non ho imparato la sapienza, io non conosco la scienza dei santi.4Chi è salito al cielo e ne è poi disceso? Chi chiuse nelle sue mani il vento? Chi ha ristrette le acque nella sua veste? Chi ha stabiliti tutti i confini della terra? Qual è il suo nome? Qual è il nome del suo figliolo? Lo sai?5Ogni parola di Dio è purificata col fuoco: Egli è uno scudo per quelli che sperano in lui.6Non aggiunger nulla alle sue parole, per non esser ripreso e sbugiardato.7Due cose ti ho chieste, non me le negare prima che io muoia:8tien lungi da me la vanità e le parole di menzogna, non mi dare nè povertà, nè ricchezze, ma concedimi soltanto il necessario al mio sostentamento;9affìnchè, saziato, non sia tentato a rinnegarti e dica: Chi è il Signore? ovvero, spinto dalla necessità, non rubi e non bestemmi il nome del mio Dio.10Non accusare il servo presso il suo padrone, chè forse non ti maledica e tu vada in perdizione.11C'è una genìa di uomini che maledice il padre e non benedice la madre.12C'è una genìa d'uomini che si credon puri, eppure non son lavati dalle loro immondezze.13V'è una genìa d'uomini dagli occhi alteri e dalle ciglia superbamente alzate.14V'è una genìa d'uomini che invece di denti ha spade, che maciulla coi suoi molari, per divorare i poveri della terra e i miserabili tra gli uomini.15La mignatta ha due figliole che dicono: Dammi, dammi. Tre cose sono insaziabili e la quarta non dice mai basta:16L'inferno, la bocca della matrice, la terra, che non si sazia di acque: il fuoco poi non dice mai: basta.17L'occhio che schernisce il padre e disprezza il parto di sua madre, lo cavino i corvi del torrente, lo divorino i figli dell'aquila.18Tre cose mi restan difficili, e la quarta la ignoro affatto:19la traccia dell'aquila nell'aria, la traccia del serpente sulla pietra, la traccia d'una nave in mezzo al mare, e la traccia dell'uomo nell'adolescenza.20Tal è della donna adultera: essa mangia, si ripulisce la bocca, e dice: Non ho fatto alcun malo.21Per tre cose è messa sottosopra la terra, e la quarta non la può sopportare:22per lo schiavo che arriva a regnare, per lo stolto pieno di cibo,23per una donna odiosa che trova marito, e per una serva che diventa erede della padrona.24Vi sono quattro cose piccolissime sulla terra, e superano in sapienza i sapienti:25le formiche, popolo debole, che al tempo della messe prepara il suo vitto;26le piccole lepri, razza paurosa, che fanno la loro tana nelle rocce;27le cavallette non hanno re, eppure si muovon tutte divise in schiere;28la lucertola, che si regge sulle mani, e abita nei palazzi dei re.29Tre cose han bella andatura, e la quarta va magnificamente:30il leone, il più forte degli animali, non ha paura, chiunque incontri;31il gallo, dai fianchi serrati, il capro, e il re, a cui nessuno resiste.32Vi è chi è stato riconosciuto per stolto, innalzato a posto sublime: se avesse capito qualche cosa, si sarebbe messa la mano alla bocca.33Chi preme con forza le mammelle per trarne il latte, ne fa uscire del burro, chi si soffia troppo forte il naso, ne fa uscire il sangue, e chi provoca sdegni produce discordie».