Scrutatio

Domenica, 5 maggio 2024 - Beato Nunzio Sulprizio ( Letture di oggi)

Secondo libro di Samuele 14


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BIBBIA TINTORIDIODATI
1 Or Gioab figlio di Sarvia, accortosi che il cuore del re si piegava verso Assalonne,1 OR Ioab, figliuolo di Seruia, conoscendo che il cuor del re era inverso Absalom, mandò in Tecoa,
2 mandò a Tecua, e fatta venire di là una donna scaltra, le disse: « Fingi d'essere in lutto, prendi una veste di duolo, non ti ungere d'olio, per sembrar una donna che da molto tempo piange un morto:2 e ne fece venire una donna accorta, alla quale disse: Deh! infigniti di far duolo, e vestiti di vestimenti da cordoglio, e non ungerti di olio; anzi sii a guisa di una donna, che già da molti giorni faccia cordoglio di un morto;
3 così entra dal re e digli queste cose ». E Gioab le pose le parole in bocca.3 ed entra dal re, e digli tali e tali cose. E Ioab le mise le parole in bocca.
4 Essendo adunque la donna di Tecua entrata dal re, si gettò per terra dinanzi a lui, lo adorò e disse: « Salvami, o re ».4 Quella donna Tecoita adunque andò a parlare al re, e si gittò in terra sopra la sua faccia, e si prosternò, e disse: Salvami, o re.
5 Il re le disse: « Che hai da dire? » Ed essa rispose: « Ah! Io son vedova, mio marito è morto,5 E il re le disse: Che hai? Ed ella disse: Certo io sono una donna vedova, e il mio marito è morto.
6 Or la tua serva aveva due figli, i quali son venuti a contesa fra loro in un campo, e non v'era nessuno a separarli, e uno ha percosso l'altro e l'ha ucciso.6 Ora la tua servente avea due figliuoli, i quali vennero a contesa fuori a’ campi; e, non essendovi fra loro chi li spartisse, l’uno percosse l’altro, e l’uccise.
7 E ora tutta la parentela s'è levata contro la tua serva a dire: Dacci il fratricida, che lo facciamo morire per la vita del fratello che ha ucciso e così distruggiamo l'erede. Essi cercano di estinguere la scintilla che m'è rimasta, affinchè a mio marito non resti nè un nome nè altra cosa sulla terra ».7 Ed ecco, tutto il parentado si è levato contro alla tua servente, dicendo: Dacci colui che ha percosso il suo fratello, acciocchè lo facciamo morire, per la vita del suo fratello ch’egli ha ucciso, e lo sterminiamo; benchè egli sia l’erede; e così spegneranno il carbone acceso che mi è rimasto, senza lasciare al mio marito alcun nome, nè alcun rimanente sopra la faccia della terra.
8 Il re disse alla donna: «Vattene a casa tua, ed io darò degli ordini a tuo riguardo ».8 E il re disse alla donna: Vattene a casa tua, ed io darò ordine intorno al fatto tuo.
9 Ma la donna di Tecua disse al re: « O re mio signore, la colpa cada sopra di me e sopra la casa di mio padre; ma il re e il suo trono siano innocenti ».9 E la donna Tecoita disse al re: O re, mio signore, l’iniquità sia sopra me, e sopra la casa di mio padre; e sia innocente il re e il suo trono.
10 E il re a lei: « Se alcuno t'inquietasse, fallo venire da me, e non avrà più ardire di toccarti ».10 E il re le disse: Se alcuno parla contro a te, fallo venire a me, ed egli non ti toccherà più.
11 Essa disse: « Faccia il re menzione del Signore suo Dio, affinchè non si moltiplichino i vendicatori del sangue, per far vendetta e uccidere il mio figlio ». Egli le disse: « Viva il Signore! non cadrà a terra uno dei capelli del tuo figlio ».11 Ed ella disse: Deh! mentovi il re il Signore Iddio suo, che tu non lascerai che il vendicatore del sangue passi misura per uccidere; e che non istermineranno il mio figliuolo. Ed egli le disse: Come vive il Signore, non caderà pure un capello del tuo figliuolo a terra.
12 Ma la donna riprese a dire: « Permetti alla tua serva di dire una parola al mio signore ». Ed egli disse: « Parla ».12 E la donna disse: Deh! lascia che la tua servente dica una parola al re, mio signore. Ed egli le disse: Parla.
13 La donna soggiunse: « Perchè hai pensata una cosa simile contro il popolo di Dio, e perchè il re ha detta questa parola, per dichiararsi colpevole, non richiamando colui che egli ha cacciato?13 E la donna disse: Perchè dunque hai tu pensato una cosa simile a questa contro al popolo di Dio? e il re parlando in questa maniera, è in certo modo colpevole, non facendo tornar colui ch’egli ha cacciato.
14 Tutti moriamo, e dileguiamo sulla terra come acqua che non torna più; Dio non vuole che un'anima perisca; ma temporeggia, operando in modo che non perisca del tutto il discacciato.14 Perciocchè noi per certo morremo, e saremo simili ad acqua sparsa in terra, la qual non si può raccogliere; e Iddio non ha riguardo ad alcuna persona; pensi adunque il re alcun modo, che colui ch’è cacciato non rimanga scacciato da lui.
15 Or io son venuta a dire al re mio signore questa parola in presenza del popolo. La tua serva ha detto: Ne parlerò al re, e può darsi che il re compia la parola della sua serva.15 Ed ora ciò che io son venuta per parlare di questa cosa al re, mio signore, è stato perchè il popolo mi ha fatto paura; onde la tua servente ha detto: Ora io parlerò col re; forse il re farà ciò che la sua servente gli dirà.
16 Ora il re m'ha esaudita, ed ha liberata la sua serva dalle mani di tutti coloro che volevano sterminar me e il mio figlio dall'eredità di Dio.16 Se il re acconsente di liberar la sua servente dalla mano di colui che vuole sterminar me, e insieme il mio figliuolo, dall’eredità del Signore; la tua servente ha anche detto:
17 Dica adunque la tua serva che la parola del re mio signore sia qual sacrifizio. Il re mio signore è come un angelo di Dio che non si commuove, nè per benedizioni nè per maledizioni, e per questo il Signore Dio tuo è con te ».17 Or sarà la parola del re, mio signore, a tranquillità; perciocchè il re, mio signore, è come un angelo di Dio, per udire il bene e il male; e il Signore Iddio tuo sarà teco.
18 Ma il re, presa la parola, disse alla donna: « Non mi celar niente di ciò che ti dimanderò ». E la donna disse: « Parla, o re mio signore ».18 E il re rispose, e disse alla donna: Deh! non celarmi ciò che io ti domanderò. E la donna disse: Parli pure il re, mio signore.
19 E il re a lei: «Non è forse con te la mano di Gioab in tutto questo? » La donna, rispondendo, disse: « Per la salute dell'anima tua, o re mio signore, nulla di tutto ciò che ha detto il re mio signore è a destra o a sinistra; infatti il tuo stesso servo Gioab dette gli ordini e mise in bocca della tua serva queste parole.19 E il re disse: Non ha Ioab tenuto mano a farti far tutto questo? E la donna rispose, e disse: Come l’anima tua vive, o re, mio signore, ei non si può sfuggire nè a destra, nè a sinistra, di cosa alcuna che il re, mio signore, ha detta; perciocchè Ioab, tuo servitore, è quel che mi ha ordinato questo; ed egli stesso ha poste in bocca alla tua servente tutte queste parole.
20 Ii tuo servo Gioab mi ingiunse di trasformare così l'aspetto del fatto; ma tu, o re mio signore, sei saggio come un angelo di Dio, per conoscere tutte le cose sulla terra ».20 Ioab, tuo servitore, ha fatto questo per trasformare il negozio; ma il mio signore è savio come un angelo di Dio, per conoscer tutto quello che si fa in terra
21 Allora il re disse a Gioab: « Ecco che, placato, compio la tua parola: va adunque e richiama il giovane Assalonne ».21 Allora il re disse a Ioab: Ecco, ora tu hai condotto questo affare; va’ dunque, e fa’ ritornare il giovane Absalom.
22 Gioab, prostratosi bocconi per terra, adorò, benedisse il re e disse: « Oggi il tuo servo ha riconosciuto d'aver trovata grazia ai tuoi occhi, o re mio signore, perchè hai compiuta la parola del tuo servo ».22 E Ioab si gittò in terra sopra la sua faccia, e si prosternò, e benedisse il re, e disse: Oggi conosce il tuo servitore che io ho trovata grazia appo te, o re, mio signore; poichè il re ha fatto ciò che il suo servitore gli ha detto.
23 Or Gioab, levatosi, andò a Gessur e condusse Assalonne a Gerusalemme.23 Ioab adunque si levò, e andò in Ghesur, e ne menò Absalom in Gerusalemme.
24 Ma il re disse: « Torni a casa sua, e non vegga la mia faccia ». Assalonne tornò a casa sua e non vide la faccia del re.24 E il re disse: Riducasi a casa sua, e non vegga la mia faccia. Absalom adunque si ridusse a casa sua, e non vide la faccia del re.
25 In tutto Israele non v'era nessuno così bello e avvenente oltre ogni dire come Assalonne: dalla pianta dei piedi fino al vertice del capo non vi era in lui alcun difetto:25 Ora in tutto Israele non vi era uomo alcuno che fosse pari ad Absalom in eccellente bellezza; non vi era in lui alcun difetto, dalla pianta del piè fino alla sommità del capo.
26 e quando si tagliava i capelli (il che faceva una volta all'anno, perchè la capigliatura lo incomodava), egli pesava i capelli della sua testa con duecento sicli, al peso pubblico.26 E, quando egli si facea tondere il capo, il che facea ogni anno, perciocchè gli pesava troppo, egli pesava le chiome del suo capo, ed erano di peso di dugento sicli a peso del re.
27 Assalonne ebbe tre figli ed una figlia, chiamata Tamar, la quale era bellissima.27 E nacquero ad Absalom tre figliuoli, e una figliuola, il cui nome era Tamar; e fu una bella donna
28 Assalonne dimorò in Gerusalemme, ma senza vedere la faccia del re.28 Ed Absalom dimorò in Gerusalemme due anni, senza vedere la faccia del re.
29 Fece pertanto chiamare Gioab, per mandarlo dal re; ma Gioab non volle andar da lui. Lo fece chiamare una seconda volta, e siccome Gioab non andava,29 Ed Absalom mandò per Ioab, per mandarlo al re. Ma egli non volle venire a lui. Ed Absalom mandò per lui ancora la seconda volta; ma egli non volle venire.
30 disse ai suoi servi: « Sapete bene che il campo di Gioab, vicino al mio campo, ha l'orzo da mietere, or dunque andate e mettetevi il fuoco ». I servi di Assalonne misero a fuoco il campo. Allora i servi di Gioab, stracciatesi le vesti, andarono da lui, a dirgli: « I servi di Assalonne han dato alle fiamme una parte del tuo campo ».30 Ed Absalom disse a’ suoi servitori: Ecco il campo di Ioab, ch’è presso del mio, dove egli ha dell’orzo; andate, e mettetevi il fuoco. E i servitori di Absalom misero il fuoco in quel campo.
31 Allora Gioab si mosse e andò alla casa di Assalonne, a dire: « Perchè i tuoi servi han dato fuoco alla mia messe? »31 E Ioab si levò, e venne ad Absalom in casa, e gli disse: Perchè hanno i tuoi servitori messo il fuoco nel mio campo?
32 Assalonne rispose a Gioab: « Mandai a pregarti di venire da me per inviarti dal re a dirgli: Perchè io son venuto da Gessur? Per me era meglio esserci ancora. Chiedo di poter vedere la faccia del re: e, se egli si ricorda della mia iniquità, mi faccia morire ».32 Ed Absalom disse a Ioab: Ecco, io ti avea mandato a dire: Vieni qua, ed io ti manderò al re, a dirgli: Perchè sono io venuto di Ghesur? meglio sarebbe per me che io vi fossi ancora; ora dunque fa’ che io vegga la faccia del re; e se in me vi è alcuna iniquità, facciami morire.
33 Gioab andò dal re e gli riferì ogni cosa. Assalonne fu richiamato, entrò dal re e si prostrò bocconi per terra dinanzi a lui; e il re baciò Assalonne.33 Ioab adunque venne al re, e gli rapportò la cosa. E il re chiamò Absalom; ed egli venne a lui, e si prosternò in terra davanti a lui sopra la sua faccia. E il re baciò Absalom