Scrutatio

Martedi, 30 aprile 2024 - San Pio V ( Letture di oggi)

Genesi 32


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BIBBIA RICCIOTTIBIBBIA CEI 2008
1 - Giacobbe pure partì per il cammino già intrapreso, ed ecco venirgli incontro degli angeli di Dio.1 Làbano si alzò di buon mattino, baciò i figli e le figlie e li benedisse. Poi partì e ritornò a casa.
2 Quando li ebbe veduti, disse: «Questi sono gli accampamenti di Dio»; e chiamò quel luogo "Maanaim", cioè "Accampamenti".2 Mentre Giacobbe andava per la sua strada, gli si fecero incontro gli angeli di Dio.
3 Mandò poi innanzi a sè dei messi ad Esaù suo fratello nella terra di Seir, nella regione di Edom,3 Giacobbe al vederli disse: «Questo è l’accampamento di Dio», e chiamò quel luogo Macanàim.
4 e comandò loro dicendo: «Così parlerete al signore mio Esaù. Questo dice il tuo fratello Giacobbe. Andai come pellegrino a Labano, e vi son stato sino ad oggi.4 Poi Giacobbe mandò avanti a sé alcuni messaggeri al fratello Esaù, nella regione di Seir, la campagna di Edom.
5 Ho bovi, asini, pecore, servi e serve; mando ora un'ambasceria a te mio signore, per trovar grazia innanzi a te».5 Diede loro questo comando: «Direte al mio signore Esaù: “Dice il tuo servo Giacobbe: Sono restato come forestiero presso Làbano e vi sono rimasto fino ad ora.
6 E tornarono i messi a Giacobbe dicendo: «Fummo da Esaù tuo fratello, ed ecco ti viene frettolosamente incontro con quattrocento uomini».6 Sono venuto in possesso di buoi, asini e greggi, di schiavi e schiave. Ho mandato a informarne il mio signore, per trovare grazia ai suoi occhi”».
7 Temè Giacobbe grandemente, e spaventato divise in due schiere la gente che aveva seco, i greggi, le pecore, i bovi ed i cammelli,7 I messaggeri tornarono da Giacobbe, dicendo: «Siamo stati da tuo fratello Esaù; ora egli stesso sta venendoti incontro e ha con sé quattrocento uomini».
8 dicendo: «Se Esaù verrà contro una schiera e l'assalirà, l'altra schiera resterà salva».8 Giacobbe si spaventò molto e si sentì angustiato; allora divise in due accampamenti la gente che era con lui, il gregge, gli armenti e i cammelli.
9 Poi pregò: «Dio del padre mio Abramo, Dio del padre mio Isacco, Signore che dicesti: - Ritorna nella tua terra e nel luogo dove nascesti, ed io ti beneficherò -;9 Pensava infatti: «Se Esaù raggiunge un accampamento e lo sconfigge, l’altro si salverà».
10 ecco, io sono troppo piccolo appetto di tutti i tuoi benefizi, e delle promesse che hai mantenute al tuo servo. Col solo mio bastone ho passato questo fiume Giordano, ed ora ritorno con due schiere.10 Giacobbe disse: «Dio del mio padre Abramo e Dio del mio padre Isacco, Signore, che mi hai detto: “Ritorna nella tua terra e tra la tua parentela, e io ti farò del bene”,
11 Liberami dalle mani del mio fratello Esaù, che non abbia a venire, ed uccidere madri e figli, ch'io molto lo temo.11 io sono indegno di tutta la bontà e di tutta la fedeltà che hai usato verso il tuo servo. Con il mio solo bastone avevo passato questo Giordano e ora sono arrivato al punto di formare due accampamenti.
12 Tu dicesti che m'avresti beneficato, ed avresti moltiplicato i miei discendenti come l'arena del mare, che non si può contare, tanto è numerosa».12 Salvami dalla mano di mio fratello, dalla mano di Esaù, perché io ho paura di lui: che egli non arrivi e colpisca me e, senza riguardi, madri e bambini!
13 Ed avendo ivi dormito in quella notte, di ciò che possedeva mise da parte, come dono ad Esaù suo fratello,13 Eppure tu hai detto: “Ti farò del bene e renderò la tua discendenza tanto numerosa come la sabbia del mare, che non si può contare”».
14 duecento capre e venti capri, duecento pecore e venti montoni,14 Giacobbe rimase in quel luogo a passare la notte. Poi prese, da ciò che gli capitava tra mano, un dono per il fratello Esaù:
15 trenta cammelle fresche di parto co' loro nati, quaranta vacche e venti tori, venti asine e dieci asinelli.15 duecento capre e venti capri, duecento pecore e venti montoni,
16 Mandò separatamente ciascun gruppo per mezzo dei suoi servi, e disse ai garzoni: «Andate avanti a me, e mantenete uno stacco fra un gruppo ed un altro».16 trenta cammelle, che allattavano, con i loro piccoli, quaranta giovenche e dieci torelli, venti asine e dieci asinelli.
17 E comandò al primo, dicendo: «Se t'incontrerai col mio fratello Esaù, e ti domanderà di chi sei, o dove vai, o di chi sono quelli animali che tu conduci,17 Egli affidò ai suoi servi i singoli branchi separatamente e disse loro: «Passate davanti a me e lasciate una certa distanza tra un branco e l’altro».
18 risponderai: - Sono del tuo servo Giacobbe, che le manda in dono al mio Signore Esaù, e viene anch'egli dietro a noi -».18 Diede quest’ordine al primo: «Quando ti incontrerà Esaù, mio fratello, e ti domanderà: “A chi appartieni? Dove vai? Di chi sono questi animali che ti camminano davanti?”,
19 Gli stessi ordini dette al secondo, al terzo, ed a tutti quelli che accompagnavano i greggi, dicendo: «Dite ad Esaù queste stesse parole, quando lo incontrerete.19 tu risponderai: “Di tuo fratello Giacobbe; è un dono inviato al mio signore Esaù; ecco, egli stesso ci segue”».
20 Ed aggiungete: - Il medesimo Giacobbe tuo servo ci vien dietro; giacchè egli ha detto: "Lo placherò coi doni che gli mando avanti, e poi lo vedrò, e forse mi diverrà benevolo" -».20 Lo stesso ordine diede anche al secondo e anche al terzo e a quanti seguivano i branchi: «Queste parole voi rivolgerete ad Esaù quando lo incontrerete;
21 Partirono dunque i suoi doni avanti a lui; ed egli per quella notte rimase nel [luogo da lui chiamato] "Gli accampamenti".21 gli direte: “Anche il tuo servo Giacobbe ci segue”». Pensava infatti: «Lo placherò con il dono che mi precede e in seguito mi presenterò a lui; forse mi accoglierà con benevolenza».
22 Levatosi poi molto presto, prese le due mogli, le due ancelle, con gli undici figli, e passò il guado di Iaboc.22 Così il dono passò prima di lui, mentre egli trascorse quella notte nell’accampamento.
23 E portato all'altra riva tutto quello che gli apparteneva,23 Durante quella notte egli si alzò, prese le due mogli, le due schiave, i suoi undici bambini e passò il guado dello Iabbok.
24 restò solo. Ed ecco, un uomo lottò con lui sino a giorno.24 Li prese, fece loro passare il torrente e portò di là anche tutti i suoi averi.
25 Il quale, vedendo di non poterlo vincere, lo toccò nel nervo d'una coscia, e subito vi restò senza forza.25 Giacobbe rimase solo e un uomo lottò con lui fino allo spuntare dell’aurora.
26 Poi gli disse: «Lasciami andare, che è già l'aurora». Rispose Giacobbe: «Non ti lascerò andare, se non mi benedirai».26 Vedendo che non riusciva a vincerlo, lo colpì all’articolazione del femore e l’articolazione del femore di Giacobbe si slogò, mentre continuava a lottare con lui.
27 Disse allora quell'uomo: «Qual è il tuo nome?». Rispose: «Giacobbe».27 Quello disse: «Lasciami andare, perché è spuntata l’aurora». Giacobbe rispose: «Non ti lascerò, se non mi avrai benedetto!».
28 Ma quegli: «Il tuo nome non sarà più Giacobbe, ma Israele; chè se fosti forte lottando con Dio, quanto più avrai vittoria lottando con gli uomini?».28 Gli domandò: «Come ti chiami?». Rispose: «Giacobbe».
29 Giacobbe allora lo interrogò: «Dimmi, come ti chiami?». Ma quegli rispose: «Perchè mi domandi il mio nome?». E in quello stesso luogo lo benedisse.29 Riprese: «Non ti chiamerai più Giacobbe, ma Israele, perché hai combattuto con Dio e con gli uomini e hai vinto!».
30 Giacobbe a quel luogo mise nome "Fanuel", dicendo: «Ho visto Dio a faccia a faccia, eppure sono rimasto vivo».30 Giacobbe allora gli chiese: «Svelami il tuo nome». Gli rispose: «Perché mi chiedi il nome?». E qui lo benedisse.
31 Subito gli si levò il sole, appena uscito da Fanuel; e andava zoppicando.31 Allora Giacobbe chiamò quel luogo Penuèl: «Davvero – disse – ho visto Dio faccia a faccia, eppure la mia vita è rimasta salva».
32 Ed ora, insino ad oggi, i figli d'Israele non mangiano [negli animali] il nervo che si seccò nella coscia di Giacobbe, in memoria che [quell'uomo] gli toccò il nervo della coscia, e vi restò impedito.32 Spuntava il sole, quando Giacobbe passò Penuèl e zoppicava all’anca.
33 Per questo gli Israeliti, fino ad oggi, non mangiano il nervo sciatico, che è sopra l’articolazione del femore, perché quell’uomo aveva colpito l’articolazione del femore di Giacobbe nel nervo sciatico.