Scrutatio

Martedi, 30 aprile 2024 - San Pio V ( Letture di oggi)

Genesi 32


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BIBBIA RICCIOTTIBIBBIA CEI 1974
1 - Giacobbe pure partì per il cammino già intrapreso, ed ecco venirgli incontro degli angeli di Dio.1 Alla mattina per tempo Làbano si alzò, baciò i figli e le figlie e li benedisse. Poi partì e ritornò a casa.
2 Quando li ebbe veduti, disse: «Questi sono gli accampamenti di Dio»; e chiamò quel luogo "Maanaim", cioè "Accampamenti".2 Mentre Giacobbe continuava il viaggio, gli si fecero incontro gli angeli di Dio.
3 Mandò poi innanzi a sè dei messi ad Esaù suo fratello nella terra di Seir, nella regione di Edom,3 Giacobbe al vederli disse: "Questo è l'accampamento di Dio" e chiamò quel luogo Macanaim.
4 e comandò loro dicendo: «Così parlerete al signore mio Esaù. Questo dice il tuo fratello Giacobbe. Andai come pellegrino a Labano, e vi son stato sino ad oggi.4 Poi Giacobbe mandò avanti a sé alcuni messaggeri al fratello Esaù, nel paese di Seir, la campagna di Edom.
5 Ho bovi, asini, pecore, servi e serve; mando ora un'ambasceria a te mio signore, per trovar grazia innanzi a te».5 Diede loro questo comando: "Direte al mio signore Esaù: Dice il tuo servo Giacobbe: Sono stato forestiero presso Làbano e vi sono restato fino ad ora.
6 E tornarono i messi a Giacobbe dicendo: «Fummo da Esaù tuo fratello, ed ecco ti viene frettolosamente incontro con quattrocento uomini».6 Sono venuto in possesso di buoi, asini e greggi, di schiavi e schiave. Ho mandato ad informarne il mio signore, per trovare grazia ai suoi occhi".
7 Temè Giacobbe grandemente, e spaventato divise in due schiere la gente che aveva seco, i greggi, le pecore, i bovi ed i cammelli,7 I messaggeri tornarono da Giacobbe, dicendo: "Siamo stati da tuo fratello Esaù; ora egli stesso sta venendoti incontro e ha con sé quattrocento uomini".
8 dicendo: «Se Esaù verrà contro una schiera e l'assalirà, l'altra schiera resterà salva».8 Giacobbe si spaventò molto e si sentì angosciato; allora divise in due accampamenti la gente che era con lui, il gregge, gli armenti e i cammelli.
9 Poi pregò: «Dio del padre mio Abramo, Dio del padre mio Isacco, Signore che dicesti: - Ritorna nella tua terra e nel luogo dove nascesti, ed io ti beneficherò -;9 Pensò infatti: "Se Esaù raggiunge un accampamento e lo batte, l'altro accampamento si salverà".
10 ecco, io sono troppo piccolo appetto di tutti i tuoi benefizi, e delle promesse che hai mantenute al tuo servo. Col solo mio bastone ho passato questo fiume Giordano, ed ora ritorno con due schiere.10 Poi Giacobbe disse: "Dio del mio padre Abramo e Dio del mio padre Isacco, Signore, che mi hai detto: Ritorna al tuo paese, nella tua patria e io ti farò del bene,
11 Liberami dalle mani del mio fratello Esaù, che non abbia a venire, ed uccidere madri e figli, ch'io molto lo temo.11 io sono indegno di tutta la benevolenza e di tutta la fedeltà che hai usato verso il tuo servo. Con il mio bastone soltanto avevo passato questo Giordano e ora sono divenuto tale da formare due accampamenti.
12 Tu dicesti che m'avresti beneficato, ed avresti moltiplicato i miei discendenti come l'arena del mare, che non si può contare, tanto è numerosa».12 Salvami dalla mano del mio fratello Esaù, perché io ho paura di lui: egli non arrivi e colpisca me e tutti, madre e bambini!
13 Ed avendo ivi dormito in quella notte, di ciò che possedeva mise da parte, come dono ad Esaù suo fratello,13 Eppure tu hai detto: Ti farò del bene e renderò la tua discendenza come la sabbia del mare, tanto numerosa che non si può contare".
14 duecento capre e venti capri, duecento pecore e venti montoni,14 Giacobbe rimase in quel luogo a passare la notte. Poi prese, di ciò che gli capitava tra mano, di che fare un dono al fratello Esaù:
15 trenta cammelle fresche di parto co' loro nati, quaranta vacche e venti tori, venti asine e dieci asinelli.15 duecento capre e venti capri, duecento pecore e venti montoni,
16 Mandò separatamente ciascun gruppo per mezzo dei suoi servi, e disse ai garzoni: «Andate avanti a me, e mantenete uno stacco fra un gruppo ed un altro».16 trenta cammelle allattanti con i loro piccoli, quaranta giovenche e dieci torelli, venti asine e dieci asinelli.
17 E comandò al primo, dicendo: «Se t'incontrerai col mio fratello Esaù, e ti domanderà di chi sei, o dove vai, o di chi sono quelli animali che tu conduci,17 Egli affidò ai suoi servi i singoli branchi separatamente e disse loro: "Passate davanti a me e lasciate un certo spazio tra un branco e l'altro".
18 risponderai: - Sono del tuo servo Giacobbe, che le manda in dono al mio Signore Esaù, e viene anch'egli dietro a noi -».18 Diede questo ordine al primo: "Quando ti incontrerà Esaù, mio fratello, e ti domanderà: Di chi sei tu? Dove vai? Di chi sono questi animali che ti camminano davanti?,
19 Gli stessi ordini dette al secondo, al terzo, ed a tutti quelli che accompagnavano i greggi, dicendo: «Dite ad Esaù queste stesse parole, quando lo incontrerete.19 tu risponderai: Del tuo fratello Giacobbe: è un dono inviato al mio signore Esaù; ecco egli stesso ci segue".
20 Ed aggiungete: - Il medesimo Giacobbe tuo servo ci vien dietro; giacchè egli ha detto: "Lo placherò coi doni che gli mando avanti, e poi lo vedrò, e forse mi diverrà benevolo" -».20 Lo stesso ordine diede anche al secondo e anche al terzo e a quanti seguivano i branchi: "Queste parole voi rivolgerete ad Esaù quando lo troverete;
21 Partirono dunque i suoi doni avanti a lui; ed egli per quella notte rimase nel [luogo da lui chiamato] "Gli accampamenti".21 gli direte: Anche il tuo servo Giacobbe ci segue". Pensava infatti: "Lo placherò con il dono che mi precede e in seguito mi presenterò a lui; forse mi accoglierà con benevolenza".
22 Levatosi poi molto presto, prese le due mogli, le due ancelle, con gli undici figli, e passò il guado di Iaboc.22 Così il dono passò prima di lui, mentr'egli trascorse quella notte nell'accampamento.
23 E portato all'altra riva tutto quello che gli apparteneva,23 Durante quella notte egli si alzò, prese le due mogli, le due schiave, i suoi undici figli e passò il guado dello Iabbok.
24 restò solo. Ed ecco, un uomo lottò con lui sino a giorno.24 Li prese, fece loro passare il torrente e fece passare anche tutti i suoi averi.
25 Il quale, vedendo di non poterlo vincere, lo toccò nel nervo d'una coscia, e subito vi restò senza forza.25 Giacobbe rimase solo e un uomo lottò con lui fino allo spuntare dell'aurora.
26 Poi gli disse: «Lasciami andare, che è già l'aurora». Rispose Giacobbe: «Non ti lascerò andare, se non mi benedirai».26 Vedendo che non riusciva a vincerlo, lo colpì all'articolazione del femore e l'articolazione del femore di Giacobbe si slogò, mentre continuava a lottare con lui.
27 Disse allora quell'uomo: «Qual è il tuo nome?». Rispose: «Giacobbe».27 Quegli disse: "Lasciami andare, perché è spuntata l'aurora". Giacobbe rispose: "Non ti lascerò, se non mi avrai benedetto!".
28 Ma quegli: «Il tuo nome non sarà più Giacobbe, ma Israele; chè se fosti forte lottando con Dio, quanto più avrai vittoria lottando con gli uomini?».28 Gli domandò: "Come ti chiami?". Rispose: "Giacobbe".
29 Giacobbe allora lo interrogò: «Dimmi, come ti chiami?». Ma quegli rispose: «Perchè mi domandi il mio nome?». E in quello stesso luogo lo benedisse.29 Riprese: "Non ti chiamerai più Giacobbe, ma Israele, perché hai combattuto con Dio e con gli uomini e hai vinto!".
30 Giacobbe a quel luogo mise nome "Fanuel", dicendo: «Ho visto Dio a faccia a faccia, eppure sono rimasto vivo».30 Giacobbe allora gli chiese: "Dimmi il tuo nome". Gli rispose: "Perché mi chiedi il nome?". E qui lo benedisse.
31 Subito gli si levò il sole, appena uscito da Fanuel; e andava zoppicando.31 Allora Giacobbe chiamò quel luogo Penuel "Perché - disse - ho visto Dio faccia a faccia, eppure la mia vita è rimasta salva".
32 Ed ora, insino ad oggi, i figli d'Israele non mangiano [negli animali] il nervo che si seccò nella coscia di Giacobbe, in memoria che [quell'uomo] gli toccò il nervo della coscia, e vi restò impedito.32 Spuntava il sole, quando Giacobbe passò Penuel e zoppicava all'anca.
33 Per questo gli Israeliti, fino ad oggi, non mangiano il nervo sciatico, che è sopra l'articolazione del femore, perché quegli aveva colpito l'articolazione del femore di Giacobbe nel nervo sciatico.