Scrutatio

Mercoledi, 24 aprile 2024 - San Fedele da Sigmaringen ( Letture di oggi)

Genesi 31


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Fuga ed inseguimento di Giacobbe

1- Ora Giacobbe, avendo udito i discorsi dei figli di Labano che dicevano: «Giacobbe ha preso tutto quello ch'era di nostro padre, e si è fatto ricco e potente coi beni di lui»;2vedendo anche il contegno di Labano, che non era più con lui come sin allora;3e soprattutto dicendogli il Signore: «Torna nella terra de' tuoi padri, ed alla tua parentela, e sarò teco»;4mandò a chiamare Rachele e Lia nel campo dove pascevano i greggi,5e disse loro: «Veggo in viso a vostro padre che egli non è più a mio riguardo come sin qui. Iddio di mio padre è stato con me,6e voi ben sapete che con tutte le mie forze ho servito il padre vostro.7Ma egli mi ha circonvenuto, m'ha cambiato dieci volte la mercede, eppure Dio non gli ha permesso di nuocermi.8Quando disse: - Avrai per mercede le pecore variate, - tutte le pecore partorivano macchiato. Quando invece disse: - Ti prenderai per mercede i capi bianchi, - tutti i greggi partorivano bianco.9Iddio prese i beni del padre vostro e li dette a me.10Quando infatti era venuto il tempo che le pecore concepivano, levando gli occhi, vidi in sogno accoppiarsi alle femmine i maschi variati, macchiati, o di diverso colore.11L'angelo di Dio in sogno mi chiamò: - Giacobbe. - Io risposi: - Eccomi. -12Ed egli: - Alza gli occhi, e vedi accoppiarsi alle femmine tutti i maschi variati, macchiati o spruzzati. Ho visto infatti tutto quel che ti ha fatto Labano.13Io sono il Dio di Betel, dove consacrasti la pietra, e mi facesti un voto. Or dunque alzati, ed esci da questa terra per tornare in quella che nascesti -».14Rachele e Lia risposero: «È forse rimasto a noi qualcosa dei beni o dell'eredità della casa del padre nostro?15Non ci ha egli considerate come straniere, vendendoci, e mangiandosi il nostro prezzo?16Ma Dio ha preso le sostanze del padre nostro, e le ha date in mano a noi ed ai nostri figliuoli. Fa' dunque tutto quello che Dio t'ha comandato».17S'alzò dunque Giacobbe, e caricati i figliuoli e le mogli sopra i cammelli, partì.18Prese tutte le sue sostanze, i greggi, e tutto quello che aveva acquistato in Mesopotamia, indirizzandosi verso Isacco suo padre nella terra di Canaan.19In quel tempo Labano era andato alla tosatura delle pecore, e Rachele portò via gli idoletti del padre suo.20Nè volle Giacobbe far sapere al suocero che egli partiva.21Essendo dunque partito con tutto ciò che gli s'apparteneva, passato che ebbe il fiume, andando egli verso il monte Galaad,22al terzo giorno Labano seppe che Giacobbe era fuggito.23Presi con sè i fratelli, lo inseguì per sette giorni, e lo raggiunse al monte Galaad.24Ma vide in sogno Dio che gli diceva: «Bada bene di non dir niente di duro contro Giacobbe».25Questi aveva già stese le tende sul monte. Quegli, avendolo raggiunto co' suoi fratelli, si accampò sul monte medesimo.26E disse a Giacobbe: «Perchè hai fatto questo, di portarmi via le figliuole di nascosto, quasi prigioniere di guerra?27Perchè sei voluto fuggire a mia insaputa, senza avvisarmene, ch'io t'avrei accompagnato giubilante con canti e timpani e cetre?28Non mi hai permesso di baciare i figli e le figlie mie. Hai agito stoltamente. Ora29potrebbe la mia mano renderti del male; sennonchè, il Dio del padre vostro m'ha detto ieri: - Bada di non dir niente di duro a Giacobbe. -30Sia pure che tu desiderassi tornare dai tuoi, e ti stesse in cuore la casa del padre tuo; perchè però m'hai rubato i miei dèi?».31Rispose Giacobbe: «Quanto all'esser partito a tua insaputa, ebbi paura che tu volessi a forza portarmi via le tue figliuole.32Quanto poi al furto del quale mi accusi, chiunque tu trovi avere i tuoi dèi, sarà messo a morte in presenza de' nostri fratelli. Cerca e riprenditi qualunque cosa tu troverai del tuo presso di me». Questo diceva, ignorando che fosse stata Rachele a portar via gli idoletti.33Entrato dunque Labano nella tenda di Giacobbe, di Lia, e delle due ancelle, niente trovò. Quando poi entrò nella tenda di Rachele,34essa nascose in fretta gli idoli sotto la sella del cammello, e vi si pose a sedere. Frugando egli tutta la tenda, senza niente trovare,35gli disse: «Non s'adiri il mio Signore, se non posso alzarmi in piedi alla tua presenza, perchè ho ora il consueto incomodo delle donne». Così restò delusa la sua ricerca fatta con tanta sollecitudine.36Allora Giacobbe sdegnato lo rimproverò, dicendo: «Per qual mia colpa, o per qual mia offesa ti sei così riscaldato contro di me,37ed hai frugato tutta la mia suppellettile? Che cos'hai trovato, di tutti gli averi di casa tua? Mettilo qui, innanzi ai fratelli miei ed ai tuoi, e giudicheranno fra me e te.38Per questo fui con te venti anni? Le tue pecore e le tue capre non furono sterili; io non mangiai dei montoni del tuo gregge;39se le fiere rapivano qualche capo, non te lo facevo vedere, e ripagavo io tutto il danno; ma tu, tutto quel che veniva rubato, me lo richiedevi.40Giorno e notte, ero bruciato dal sole o dal freddo, ed il sonno se n'andava dagli occhi miei.41Così io t'ho servito in casa tua per vent'anni: quattordici per le figliuole, e sei per i tuoi greggi; e tu m'hai rimutato la mercede da dieci volte.42Se il Dio di Abramo mio padre, temuto anche da Isacco, non m'avesse assistito, forse ora tu mi rimanderesti spogliato; ma il Signore ha rimirato la mia afflizione, e l'opera delle mie mani, e ieri ti ammonì».43Rispose Labano: «Le figlie mie ed i figli, ed i greggi tuoi, e tutto quel che tu vedi, son miei; che posso io fare ai figli e nipoti miei?44Vieni dunque, e stringiamo un patto, che resti in testimonianza fra me e te».45Prese dunque Giacobbe una pietra, l'alzò in segnale,46e disse ai fratelli: «Portate delle pietre». Quelli, ammassatele, ne fecero un mucchio, e vi mangiarono sopra.47Labano lo chiamò "Il mucchio del Testimone"; e Giacobbe "Il cumulo della testimonianza"; ciascuno nella propria lingua.48Disse Labano: «Questo cumulo farà oggi da testimone fra me e te; perciò gli è stato messo nome Galaad, cioè "Cumulo del testimone".49Vegga il Signore, e sia giudice fra noi quando ci saremo separati,50se tu affliggessi le figlie mie, o se tu prendessi altre mogli oltre di loro; non v'è del nostro patto altro testimone che Dio, il quale è presente, e ci vede».51Disse ancora a Giacobbe: «Questo mucchio, e la pietra ch'io ho alzata fra me e te,52farà testimonianza; questo mucchio, dico, e questa pietra, siano in testimonianza, se mai io l'oltrepassassi per venire a te, o lo oltrepassassi tu col pensiero di farci del male.53Il Dio d'Abramo, il Dio di Nacor, il Dio de' padri loro, sia giudice fra noi». Giacobbe allora giurò per Quegli che il padre suo Isacco temeva;54ed immolate le vittime sul monte, chiamò i suoi fratelli perchè mangiassero del pane. Ed essi, dopo mangiato, vi si fermarono.55Labano poi, levatosi di prima mattina, baciò i figliuoli e le figliuole, li benedisse, e tornò al suo paese.