Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Atti degli Apostoli 26


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BIBBIA CEI 2008VULGATA
1 Agrippa disse a Paolo: «Ti è concesso di parlare a tua difesa». Allora Paolo, fatto cenno con la mano, si difese così:1 Agrippa vero ad Paulum ait : Permittitur tibi loqui pro temetipso. Tunc Paulus extenta manu cœpit rationem reddere :
2 «Mi considero fortunato, o re Agrippa, di potermi difendere oggi da tutto ciò di cui vengo accusato dai Giudei, davanti a te,2 De omnibus quibus accusor a Judæis, rex Agrippa, æstimo me beatum apud te cum sim defensurus me hodie,
3 che conosci a perfezione tutte le usanze e le questioni riguardanti i Giudei. Perciò ti prego di ascoltarmi con pazienza.3 maxime te sciente omnia, et quæ apud Judæos sunt consuetudines et quæstiones : propter quod obsecro patienter me audias.
4 La mia vita, fin dalla giovinezza, vissuta sempre tra i miei connazionali e a Gerusalemme, la conoscono tutti i Giudei;4 Et quidem vitam meam a juventute, quæ ab initio fuit in gente mea in Jerosolymis, noverunt omnes Judæi :
5 essi sanno pure da tempo, se vogliono darne testimonianza, che, come fariseo, sono vissuto secondo la setta più rigida della nostra religione.5 præscientes me ab initio (si velint testimonium perhibere) quoniam secundum certissimam sectam nostræ religionis vixi pharisæus.
6 E ora sto qui sotto processo a motivo della speranza nella promessa fatta da Dio ai nostri padri,6 Et nunc, in spe quæ ad patres nostros repromissionis facta est a Deo, sto judicio subjectus :
7 e che le nostre dodici tribù sperano di vedere compiuta, servendo Dio notte e giorno con perseveranza. A motivo di questa speranza, o re, sono ora accusato dai Giudei!7 in quam duodecim tribus nostræ nocte ac die deservientes, sperant devenire. De qua spe accusor a Judæis, rex.
8 Perché fra voi è considerato incredibile che Dio risusciti i morti?
8 Quid incredibile judicatur apud vos, si Deus mortuos suscitat ?
9 Eppure anche io ritenni mio dovere compiere molte cose ostili contro il nome di Gesù il Nazareno.9 Et ego quidem existimaveram me adversus nomen Jesu Nazareni debere multa contraria agere,
10 Così ho fatto a Gerusalemme: molti dei fedeli li rinchiusi in prigione con il potere avuto dai capi dei sacerdoti e, quando venivano messi a morte, anche io ho dato il mio voto.10 quod et feci Jerosolymis, et multos sanctorum ego in carceribus inclusi, a principibus sacerdotum potestate accepta : et cum occiderentur, detuli sententiam.
11 In tutte le sinagoghe cercavo spesso di costringerli con le torture a bestemmiare e, nel colmo del mio furore contro di loro, davo loro la caccia perfino nelle città straniere.
11 Et per omnes synagogas frequenter puniens eos, compellebam blasphemare : et amplius insaniens in eos, persequebar usque in exteras civitates.
12 In tali circostanze, mentre stavo andando a Damasco con il potere e l’autorizzazione dei capi dei sacerdoti,12 In quibus dum irem Damascum cum potestate et permissu principum sacerdotum,
13 verso mezzogiorno vidi sulla strada, o re, una luce dal cielo, più splendente del sole, che avvolse me e i miei compagni di viaggio.13 die media in via vidi, rex, de cælo supra splendorem solis circumfulsisse me lumen, et eos qui mecum simul erant.
14 Tutti cademmo a terra e io udii una voce che mi diceva in lingua ebraica: “Saulo, Saulo, perché mi perséguiti? È duro per te rivoltarti contro il pungolo”.14 Omnesque nos cum decidissemus in terram, audivi vocem loquentem mihi hebraica lingua : Saule, Saule, quid me persequeris ? durum est tibi contra stimulum calcitrare.
15 E io dissi: “Chi sei, o Signore?”. E il Signore rispose: “Io sono Gesù, che tu perséguiti.15 Ego autem dixi : Quis es, domine ? Dominus autem dixit : Ego sum Jesus, quem tu persequeris.
16 Ma ora àlzati e sta’ in piedi; io ti sono apparso infatti per costituirti ministro e testimone di quelle cose che hai visto di me e di quelle per cui ti apparirò.16 Sed exsurge, et sta super pedes tuos : ad hoc enim apparui tibi, ut constituam te ministrum, et testem eorum quæ vidisti, et eorum quibus apparebo tibi,
17 Ti libererò dal popolo e dalle nazioni, a cui ti mando17 eripiens te de populo et gentibus, in quas nunc ego mitto te,
18 per aprire i loro occhi, perché si convertano dalle tenebre alla luce e dal potere di Satana a Dio, e ottengano il perdono dei peccati e l’eredità, in mezzo a coloro che sono stati santificati per la fede in me”.
18 aperire oculos eorum, ut convertantur a tenebris ad lucem, et de potestate Satanæ ad Deum, ut accipiant remissionem peccatorum, et sortem inter sanctos, per fidem quæ est in me.
19 Perciò, o re Agrippa, io non ho disobbedito alla visione celeste,19 Unde, rex Agrippa, non fui incredulus cælesti visioni :
20 ma, prima a quelli di Damasco, poi a quelli di Gerusalemme e in tutta la regione della Giudea e infine ai pagani, predicavo di pentirsi e di convertirsi a Dio, comportandosi in maniera degna della conversione.20 sed his qui sunt Damasci primum, et Jerosolymis, et in omnem regionem Judææ, et gentibus, annuntiabam, ut pœnitentiam agerent, et converterentur ad Deum, digna pœnitentiæ opera facientes.
21 Per queste cose i Giudei, mentre ero nel tempio, mi presero e tentavano di uccidermi.21 Hac ex causa me Judæi, cum essem in templo, comprehensum tentabant interficere.
22 Ma, con l’aiuto di Dio, fino a questo giorno, sto qui a testimoniare agli umili e ai grandi, null’altro affermando se non quello che i Profeti e Mosè dichiararono che doveva accadere,22 Auxilio autem adjutus Dei usque in hodiernum diem, sto, testificans minori atque majori, nihil extra dicens quam ea quæ prophetæ locuti sunt futura esse, et Moyses,
23 che cioè il Cristo avrebbe dovuto soffrire e che, primo tra i risorti da morte, avrebbe annunciato la luce al popolo e alle genti».
23 si passibilis Christus, si primus ex resurrectione mortuorum, lumen annuntiaturus est populo et gentibus.
24 Mentre egli parlava così in sua difesa, Festo a gran voce disse: «Sei pazzo, Paolo; la troppa scienza ti ha dato al cervello!».24 Hæc loquente eo, et rationem reddente, Festus magna voce dixit : Insanis, Paule : multæ te litteræ ad insaniam convertunt.
25 E Paolo: «Non sono pazzo – disse – eccellentissimo Festo, ma sto dicendo parole vere e sagge.25 Et Paulus : Non insanio, inquit, optime Feste, sed veritatis et sobrietatis verba loquor.
26 Il re è al corrente di queste cose e davanti a lui parlo con franchezza. Penso infatti che niente di questo gli sia sconosciuto, perché non sono fatti accaduti in segreto.26 Scit enim de his rex, ad quem et constanter loquor : latere enim eum nihil horum arbitror. Neque enim in angulo quidquam horum gestum est.
27 Credi, o re Agrippa, ai profeti? Io so che tu credi».27 Credis, rex Agrippa, prophetis ? Scio quia credis.
28 E Agrippa rispose a Paolo: «Ancora un poco e mi convinci a farmi cristiano!».28 Agrippa autem ad Paulum : In modico suades me christianum fieri.
29 E Paolo replicò: «Per poco o per molto, io vorrei supplicare Dio che, non soltanto tu, ma tutti quelli che oggi mi ascoltano, diventino come sono anche io, eccetto queste catene!».
29 Et Paulus : Opto apud Deum, et in modico et in magno, non tantum te, sed etiam omnes qui audiunt hodie fieri tales, qualis et ego sum, exceptis vinculis his.
30 Allora il re si alzò e con lui il governatore, Berenice e quelli che avevano preso parte alla seduta.30 Et exsurrexit rex, et præses, et Bernice, et qui assidebant eis.
31 Andandosene, conversavano tra loro e dicevano: «Quest’uomo non ha fatto nulla che meriti la morte o le catene».31 Et cum secessissent, loquebantur ad invicem, dicentes : Quia nihil morte aut vinculis dignum quid fecit homo iste.
32 E Agrippa disse a Festo: «Quest’uomo poteva essere rimesso in libertà, se non si fosse appellato a Cesare».32 Agrippa autem Festo dixit : Dimitti poterat homo hic, si non appellasset Cæsarem.