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Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Atti degli Apostoli 20


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BIBBIA CEI 2008BIBBIA RICCIOTTI
1 Cessato il tumulto, Paolo mandò a chiamare i discepoli e, dopo averli esortati, li salutò e si mise in viaggio per la Macedonia.1 - Cessato che fu il tumulto, Paolo fece chiamare i discepoli, e, dopo averli esortati, disse loro addio e si partì per andare in Macedonia.
2 Dopo aver attraversato quelle regioni, esortando i discepoli con molti discorsi, arrivò in Grecia.
2 Percorse que' paesi, rivolgendo a' fedeli continue parole di conforto; poi venne in Grecia,
3 Trascorsi tre mesi, poiché ci fu un complotto dei Giudei contro di lui mentre si apprestava a salpare per la Siria, decise di fare ritorno attraverso la Macedonia.3 dove si fermò tre mesi. Pensava d'imbarcarsi per la Siria quando udì che i Giudei gli avean tese delle insidie; allora decise di tornare per la Macedonia.
4 Lo accompagnavano Sòpatro di Berea, figlio di Pirro, Aristarco e Secondo di Tessalònica, Gaio di Derbe e Timòteo, e gli asiatici Tìchico e Tròfimo.4 Lo accompagnavano Sòpatro, di Pirro di Berea, Aristarco e Secondo di Tessalonica, Gaio di Derbe e Timoteo, e gli Asiani Tichico e Trofimo.
5 Questi però, partiti prima di noi, ci attendevano a Tròade;5 Questi, andati innanzi, ci aspettarono a Troade;
6 noi invece salpammo da Filippi dopo i giorni degli Azzimi e li raggiungemmo in capo a cinque giorni a Tròade, dove ci trattenemmo sette giorni.
6 e noi, dopo i giorni degli Azzimi, partimmo da Filippi, e in cinque giorni li raggiungemmo a Troade, dove ci fermammo sette giorni.
7 Il primo giorno della settimana ci eravamo riuniti a spezzare il pane, e Paolo, che doveva partire il giorno dopo, conversava con loro e prolungò il discorso fino a mezzanotte.7 E nel primo giorno della settimana, essendoci radunati per spezzare il pane, Paolo, dovendo partire il giorno di poi, s'intrattenne co' discepoli e prolungò il discorso fino a mezzanotte.
8 C’era un buon numero di lampade nella stanza al piano superiore, dove eravamo riuniti.8 Or nella sala dov'erano radunati, c'eran molte lampade accese;
9 Ora, un ragazzo di nome Èutico, seduto alla finestra, mentre Paolo continuava a conversare senza sosta, fu preso da un sonno profondo; sopraffatto dal sonno, cadde giù dal terzo piano e venne raccolto morto.9 e un giovinetto, per nome Eutico, postosi a sedere sulla finestra, mentre Paolo tirava il suo dire in lungo, fu preso da forte sonnolenza, e, vinto dal sonno, cadde giù dal terzo piano e fu levato da terra morto.
10 Paolo allora scese, si gettò su di lui, lo abbracciò e disse: «Non vi turbate; è vivo!».10 E Paolo, sceso a basso, si gettò su lui, e, abbracciatolo, disse: «Non v'affannate; l'anima sua è in lui!».
11 Poi risalì, spezzò il pane, mangiò e, dopo aver parlato ancora molto fino all’alba, partì.11 Poi, risalito che fu, spezzò il pane e prese cibo; e così trattenendosi a parlare, quando fu all'alba partì.
12 Intanto avevano ricondotto il ragazzo vivo, e si sentirono molto consolati.
12 E il giovinetto ricondussero vivo, e tutti ne furono assai consolati.
13 Noi, che eravamo già partiti per nave, facemmo vela per Asso, dove dovevamo prendere a bordo Paolo; così infatti egli aveva deciso, intendendo fare il viaggio a piedi.13 Noi intanto, entrati in nave, facemmo vela per Asson, a fin di riunirci con Paolo; poichè così aveva determinato, volendo egli fare quel viaggio per terra.
14 Quando ci ebbe raggiunti ad Asso, lo prendemmo con noi e arrivammo a Mitilene.14 Quando ci ebbe raggiunti ad Asson, lo prendemmo con noi e venimmo a Mitilene.
15 Salpati da qui, il giorno dopo ci trovammo di fronte a Chio; l’indomani toccammo Samo e il giorno seguente giungemmo a Mileto.15 Di lì fatta vela, il giorno seguente arrivammo all'altezza di Chio, e quello di poi prendemmo terra a Samo, e nell'altro giorno eravamo a Mileto;
16 Paolo infatti aveva deciso di passare al largo di Èfeso, per evitare di subire ritardi nella provincia d’Asia: gli premeva essere a Gerusalemme, se possibile, per il giorno della Pentecoste.
16 poichè Paolo aveva stabilito di passar oltre Efeso, a evitare d'esser trattenuto in Asia: gli premeva, se fosse possibile, di trovarsi a Gerusalemme per il giorno della Pentecoste.
17 Da Mileto mandò a chiamare a Èfeso gli anziani della Chiesa.17 E da Mileto mandò a chiamare gli anziani della chiesa d'Efeso.
18 Quando essi giunsero presso di lui, disse loro: «Voi sapete come mi sono comportato con voi per tutto questo tempo, fin dal primo giorno in cui arrivai in Asia:18 I quali, venuti, si raccolsero intorno a lui, ed egli disse: «Voi sapete come, dal primo giorno che venni in Asia, io mi sia sempre diportato con voi,
19 ho servito il Signore con tutta umiltà, tra le lacrime e le prove che mi hanno procurato le insidie dei Giudei;19 servendo il Signore con tutta umiltà, con lacrime, in mezzo alle prove cadutemi addosso per le insidie de' Giudei;
20 non mi sono mai tirato indietro da ciò che poteva essere utile, al fine di predicare a voi e di istruirvi, in pubblico e nelle case,20 sapete come non abbia trascurato d'annunziarvi nulla di ciò che è utile, e d'istruirvi, in pubblico e per le case,
21 testimoniando a Giudei e Greci la conversione a Dio e la fede nel Signore nostro Gesù.21 raccomandando a Giudei e Greci la penitenza dinanzi a Dio e a credere nel Signor nostro Gesù Cristo.
22 Ed ecco, dunque, costretto dallo Spirito, io vado a Gerusalemme, senza sapere ciò che là mi accadrà.22 Ed ora, ecco, io, costretto dallo spirito, vado a Gerusalemme, senz'altro conoscere di quel che mi stia per accadere,
23 So soltanto che lo Spirito Santo, di città in città, mi attesta che mi attendono catene e tribolazioni.23 se non questo: che lo Spirito Santo per ogni città mi avverte che a Gerusalemme m'aspettano catene e tribolazioni.
24 Non ritengo in nessun modo preziosa la mia vita, purché conduca a termine la mia corsa e il servizio che mi fu affidato dal Signore Gesù, di dare testimonianza al vangelo della grazia di Dio.
24 Ma io per nessuna di queste cose temo; nè tengo più preziosa di me la mia vita; purchè termini il mio corso e compia il ministero ricevuto dal Signore Gesù, che è di render testimonianza al Vangelo della grazia di Dio.
25 E ora, ecco, io so che non vedrete più il mio volto, voi tutti tra i quali sono passato annunciando il Regno.25 E ora, ecco, io so che voi tutti, tra' quali son andato e venuto predicando il regno di Dio non vedrete più la mia faccia.
26 Per questo attesto solennemente oggi, davanti a voi, che io sono innocente del sangue di tutti,26 Perciò vi prendo quest'oggi a testimoni che io non son responsabile del sangue d'alcuno di voi;
27 perché non mi sono sottratto al dovere di annunciarvi tutta la volontà di Dio.27 poichè non ho trascurato d'annunziarvi tutto il consiglio di Dio.
28 Vegliate su voi stessi e su tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti come custodi per essere pastori della Chiesa di Dio, che si è acquistata con il sangue del proprio Figlio.28 Badate dunque a voi stessi, badate al gregge di cui lo Spirito Santo vi ha costituiti vescovi per pascere la Chiesa di Dio, acquistata da lui col proprio sangue.
29 Io so che dopo la mia partenza verranno fra voi lupi rapaci, che non risparmieranno il gregge;29 So infatti che, dopo la mia partenza, entreranno tra voi de' lupi rapaci; i quali non risparmieranno il gregge;
30 perfino in mezzo a voi sorgeranno alcuni a parlare di cose perverse, per attirare i discepoli dietro di sé.30 e anche di mezzo a voi si leveranno su degli uomini a insegnar cose perverse, per strascinarsi dietro i discepoli.
31 Per questo vigilate, ricordando che per tre anni, notte e giorno, io non ho cessato, tra le lacrime, di ammonire ciascuno di voi.
31 Perciò vegliate, ricordandovi che per lo spazio di tre anni, giorno e notte, non mi son mai stancato d'ammonir con lacrime ciascun di voi.
32 E ora vi affido a Dio e alla parola della sua grazia, che ha la potenza di edificare e di concedere l’eredità fra tutti quelli che da lui sono santificati.32 E ora vi raccomando a Dio e alla virtù della grazia di Lui, ch'è potente a edificare e a darvi l'eredità tra' santi suoi.
33 Non ho desiderato né argento né oro né il vestito di nessuno.33 Io non ho bramato nè l'argento, nè l'oro, nè il vestito d'alcuno;
34 Voi sapete che alle necessità mie e di quelli che erano con me hanno provveduto queste mie mani.34 anzi, voi medesimi siete testimoni che queste mani han provveduto ai bisogni miei e di coloro ch'eran meco;
35 In tutte le maniere vi ho mostrato che i deboli si devono soccorrere lavorando così, ricordando le parole del Signore Gesù, che disse: “Si è più beati nel dare che nel ricevere!”».
35 e ho fatto di tutto per mostrarvi, lavorando così, che s'ha da aver cura dei bisognosi, rammentandosi le parole del Signore Gesù, il quale disse: - È meglio dare, che ricevere -».
36 Dopo aver detto questo, si inginocchiò con tutti loro e pregò.36 E com'ebbe dette queste cose, si pose in ginocchio, e pregò con tutti loro;
37 Tutti scoppiarono in pianto e, gettandosi al collo di Paolo, lo baciavano,37 e il pianto di tutti fu grande; tutti poi, gettatisi al collo di Paolo, lo baciavano,
38 addolorati soprattutto perché aveva detto che non avrebbero più rivisto il suo volto. E lo accompagnarono fino alla nave.38 addolorati sopra tutto per quella parola ch'egli aveva detta loro, che non vedrebbero più la sua faccia. E lo accompagnarono fino alla nave.