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Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Atti degli Apostoli 16


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BIBBIA CEI 2008BIBBIA RICCIOTTI
1 Paolo si recò anche a Derbe e a Listra. Vi era qui un discepolo chiamato Timòteo, figlio di una donna giudea credente e di padre greco:1 - E venne anche a Derbe e a Listri; dov'era un certo discepolo, per nome Timoteo, figlio di una donna giudea credente in Cristo, ma di padre greco.
2 era assai stimato dai fratelli di Listra e di Icònio.2 Data la buona testimonianza che di lui rendevano i fratelli di Listri e di Iconio,
3 Paolo volle che partisse con lui, lo prese e lo fece circoncidere a motivo dei Giudei che si trovavano in quelle regioni: tutti infatti sapevano che suo padre era greco.3 Paolo lo volle con sè; e, presolo, lo fece circoncidere, per cagione dei Giudei che erano in que' luoghi; essi già sapevano che il padre di lui era greco.
4 Percorrendo le città, trasmettevano loro le decisioni prese dagli apostoli e dagli anziani di Gerusalemme, perché le osservassero.4 Passando così di città in città, si raccomandava a tutti d'osservar le decisioni prese dagli apostoli e dagli anziani di Gerusalemme.
5 Le Chiese intanto andavano fortificandosi nella fede e crescevano di numero ogni giorno.
5 E le chiese eran confermate nella fede, e di giorno in giorno crescevan di numero.
6 Attraversarono quindi la Frìgia e la regione della Galazia, poiché lo Spirito Santo aveva impedito loro di proclamare la Parola nella provincia di Asia.6 Poi, avendo lo Spirito Santo fatto divieto d'annunziar la parola di Dio nell'Asia, traversarono la Frigia e il paese della Galazia;
7 Giunti verso la Mìsia, cercavano di passare in Bitìnia, ma lo Spirito di Gesù non lo permise loro;7 e, arrivati nella Misia, si proponevano d'andare in Bitinia; ma lo Spirito di Gesù non lo permise loro.
8 così, lasciata da parte la Mìsia, scesero a Tròade.8 Traversata quindi la Misia, scesero a Troade.
9 Durante la notte apparve a Paolo una visione: era un Macèdone che lo supplicava: «Vieni in Macedonia e aiutaci!».9 E una notte Paolo ebbe questa visione: un uomo della Macedonia gli apparve, supplicandolo e dicendo: «Passa in Macedonia, e soccorrici».
10 Dopo che ebbe questa visione, subito cercammo di partire per la Macedonia, ritenendo che Dio ci avesse chiamati ad annunciare loro il Vangelo.
10 E com'egli ebbe avuta questa visione, cercammo subito di partire per la Macedonia, tenendo per certo che il Signore ci avesse chiamati là ad annunziar l'Evangelo.
11 Salpati da Tròade, facemmo vela direttamente verso Samotràcia e, il giorno dopo, verso Neàpoli11 Perciò, imbarcatici a Troade, facemmo vela direttamente per la Samotracia, e il giorno seguente per Neapoli;
12 e di qui a Filippi, colonia romana e città del primo distretto della Macedonia. Restammo in questa città alcuni giorni.12 e di lì a Filippi, che è la città principale di quella parte della Macedonia, ed è colonia; e vi passammo alquanti giorni.
13 Il sabato uscimmo fuori della porta lungo il fiume, dove ritenevamo che si facesse la preghiera e, dopo aver preso posto, rivolgevamo la parola alle donne là riunite.13 Venuto il sabato, andammo fuor di porta, presso al fiume, dove pareva che fosse il luogo della preghiera; e, postici a sedere, ci mettemmo a parlare alle donne là adunate.
14 Ad ascoltare c’era anche una donna di nome Lidia, commerciante di porpora, della città di Tiàtira, una credente in Dio, e il Signore le aprì il cuore per aderire alle parole di Paolo.14 Una di loro, per nome Lidia, della città di Tiatira, che vendeva la porpora ed era timorata di Dio, stava ad ascoltarci; e il Signore le aprì il cuore per ricevere le cose dette da Paolo.
15 Dopo essere stata battezzata insieme alla sua famiglia, ci invitò dicendo: «Se mi avete giudicata fedele al Signore, venite e rimanete nella mia casa». E ci costrinse ad accettare.
15 E battezzata che fu con la sua famiglia, ella c'invitò, dicendo: «Se mi tenete per una credente nel Signore venite a stare in casa mia». E ci costrinse.
16 Mentre andavamo alla preghiera, venne verso di noi una schiava che aveva uno spirito di divinazione: costei, facendo l’indovina, procurava molto guadagno ai suoi padroni.16 Accadde poi che, andando noi alla preghiera, ci venne incontro una serva che aveva lo spirito di Pitone. Costei procurava molto guadagno a' suoi padroni, facendo l'indovina.
17 Ella si mise a seguire Paolo e noi, gridando: «Questi uomini sono servi del Dio altissimo e vi annunciano la via della salvezza».17 E si mise a seguir Paolo e noi, gridando: «Questi uomini son servi di Dio Altissimo, e vi annunziano la via della salvezza!».
18 Così fece per molti giorni, finché Paolo, mal sopportando la cosa, si rivolse allo spirito e disse: «In nome di Gesù Cristo ti ordino di uscire da lei». E all’istante lo spirito uscì.
18 Fece così per molti giorni; alla fine Paolo fu preso da sdegno, e si voltò, e disse allo spirito: «Nel nome di Gesù Cristo ti comando, che tu esca da costei!». E, d'un subito, uscì.
19 Ma i padroni di lei, vedendo che era svanita la speranza del loro guadagno, presero Paolo e Sila e li trascinarono nella piazza principale davanti ai capi della città.19 Ma i padroni di lei, vedendo che la speranza del loro guadagno era svanita, presero Paolo e Sila, e, conducendoli nel foro da' magistrati,
20 Presentandoli ai magistrati dissero: «Questi uomini gettano il disordine nella nostra città; sono Giudei20 li presentarono ai giudici dicendo: «Questi uomini metton sossopra la nostra città; son dei Giudei,
21 e predicano usanze che a noi Romani non è lecito accogliere né praticare».21 e predicono usi che non si possono nè ricevere nè osservare da noi che siam Romani».
22 La folla allora insorse contro di loro e i magistrati, fatti strappare loro i vestiti, ordinarono di bastonarli22 Allora la plebe fu tutta contro di loro; e i giudici, fatte stracciar loro le vesti, comandarono che fossero battuti con verghe.
23 e, dopo averli caricati di colpi, li gettarono in carcere e ordinarono al carceriere di fare buona guardia.23 Così, battuti crudelmente, li cacciarono in prigione, ordinando al carceriere di fare buona guardia.
24 Egli, ricevuto quest’ordine, li gettò nella parte più interna del carcere e assicurò i loro piedi ai ceppi.
24 Ricevuto un tal ordine, egli li mise nel fondo della prigione con i piedi tra i ceppi.
25 Verso mezzanotte Paolo e Sila, in preghiera, cantavano inni a Dio, mentre i prigionieri stavano ad ascoltarli.25 Ma a mezzanotte Paolo e Sila, pregando, cantavano inni a Dio; e i carcerati li udivano.
26 D’improvviso venne un terremoto così forte che furono scosse le fondamenta della prigione; subito si aprirono tutte le porte e caddero le catene di tutti.26 A un tratto, s'avvertì un gran terremoto; tanto che la prigione ne fu scossa tutta; e le porte si spalancarono, e le catene di tutti si sciolsero.
27 Il carceriere si svegliò e, vedendo aperte le porte del carcere, tirò fuori la spada e stava per uccidersi, pensando che i prigionieri fossero fuggiti.27 Il carceriere, destatosi in sussulto e vedute le porte della prigione aperte, sfoderata la spada, stava per uccidersi pensando che i carcerati fossero in fuga.
28 Ma Paolo gridò forte: «Non farti del male, siamo tutti qui».28 Ma Paolo gridò ad alta voce: «Non ti far male alcuno, perchè tutti quanti siam qui».
29 Quello allora chiese un lume, si precipitò dentro e tremando cadde ai piedi di Paolo e Sila;29 Colui, chiesto un lume, saltò dentro, e tutto tremante si gettò a' piedi di Paolo e di Sila;
30 poi li condusse fuori e disse: «Signori, che cosa devo fare per essere salvato?».30 e, menatili fuori, esclamò: «Signori, che devo fare per esser salvo?».
31 Risposero: «Credi nel Signore Gesù e sarai salvato tu e la tua famiglia».31 E quelli risposero: «Credi nel Signore Gesù, e sarai salvo tu e la tua famiglia».
32 E proclamarono la parola del Signore a lui e a tutti quelli della sua casa.32 E annunziarono la parola del Signore a lui e a tutti quelli di casa sua.
33 Egli li prese con sé, a quell’ora della notte, ne lavò le piaghe e subito fu battezzato lui con tutti i suoi;33 In quella stessa ora della notte, egli li prese con sè, lavò le loro piaghe, e si fece immediatamente battezzare con tutti i suoi.
34 poi li fece salire in casa, apparecchiò la tavola e fu pieno di gioia insieme a tutti i suoi per avere creduto in Dio.
34 Poi, menatili su in casa sua, apparecchiò loro la mensa, tra il giubilo della sua famiglia, per aver creduto in Dio.
35 Fattosi giorno, i magistrati inviarono le guardie a dire: «Rimetti in libertà quegli uomini!».35 Fattosi giorno, i giudici mandarono i littori a dire: «Metti in libertà quegli uomini».
36 Il carceriere riferì a Paolo questo messaggio: «I magistrati hanno dato ordine di lasciarvi andare! Uscite dunque e andate in pace».36 E il carceriere ne informò Paolo, dicendo: «I giudici han mandato a liberarvi; uscite, dunque, e andatevene in pace».
37 Ma Paolo disse alle guardie: «Ci hanno percosso in pubblico e senza processo, pur essendo noi cittadini romani, e ci hanno gettato in carcere; e ora ci fanno uscire di nascosto? No davvero! Vengano loro di persona a condurci fuori!».37 Ma Paolo disse loro: «Battuti in pubblico e senza processo, noi che siamo Romani, ci hanno messi in prigione; e ora ci mandan via di nascosto? Ah, no! Vengano
38 E le guardie riferirono ai magistrati queste parole. All’udire che erano cittadini romani, si spaventarono;38 essi stessi a menarci fuori!». I littori referirono queste parole ai giudici; i quali, udito che erano Romani, temettero molto;
39 vennero e si scusarono con loro; poi li fecero uscire e li pregarono di andarsene dalla città.39 e vennero, dissero loro buone parole, e, menandoli fuori li pregarono di lasciar la città.
40 Usciti dal carcere, si recarono a casa di Lidia, dove incontrarono i fratelli, li esortarono e partirono.40 Usciti così di prigione, si recaron da Lidia; e, dopo aver veduto ed esortato i fratelli, partirono.