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Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Vangelo secondo Matteo 7


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1Non giudicate, per non essere giudicati;2perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi e con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi.3Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio?4O come dirai al tuo fratello: “Lascia che tolga la pagliuzza dal tuo occhio”, mentre nel tuo occhio c’è la trave?5Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello.
6Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi.
7Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto.8Perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto.9Chi di voi, al figlio che gli chiede un pane, darà una pietra?10E se gli chiede un pesce, gli darà una serpe?11Se voi, dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele chiedono!
12Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti.
13Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano.14Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano!
15Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci!16Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dagli spini, o fichi dai rovi?17Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi;18un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni.19Ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco.20Dai loro frutti dunque li riconoscerete.
21Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.22In quel giorno molti mi diranno: “Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?”.23Ma allora io dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!”.
24Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia.25Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia.26Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia.27Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».
28Quando Gesù ebbe terminato questi discorsi, le folle erano stupite del suo insegnamento:29egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come i loro scribi.

Note:

Mt 7,1:Non giudicate gli altri per non essere giudicati da Dio .Ugualmente nel v seguente (cf. Gc 4,12).

Mt 7,6:cose sante: le carni sacre, alimenti santificati per essere stati offerti nel tempio (cf. Es 22,30; Lv 22,14). Ugualmente non si deve proporre una dottrina preziosa e santa a gente incapace di accoglierla e che potrebbe abusarne. Il testo non precisa chi sia questa gente: i giudei ostili? i pagani? (cf. Mt 15,26).

Mt 7,12:quanto volete che gli uomini facciano a voi: questa massima di condotta era ben conosciuta nell'antichità, specialmente nel giudaismo (cf. Tb 4,15 , lettera d'Aristea, Targum di Lv 19,18 , Hillel, Filone di Alessandria, ecc.), ma sotto forma negativa: «non fare ad altri quello che non vorresti fatto a te». Gesù, e dopo di lui gli scrittori cristiani, danno a questa massima un senso positivo, che è molto più esigente.

Mt 7,13:La dottrina delle due vie, del bene e del male, tra le quali l'uomo deve scegliere, è un tema antico e diffuso nel giudaismo (cf. Dt 30,15-20 - Sal 1 ; Prov Mt 4,18-19; Mt 12,28; Mt 15,24; Sir 15,17; Sir 33,14). E' stata espressa in un piccolo trattato di morale che ci è pervenuto attraverso la Didaché e la sua traduzione latina Doctrina Apostolorum. Si crede di sentire la sua influenza in Mt 5,14-18; Mt 7,12-14; Mt 19,16-26; Mt 22,34-40 e in Rm 12,16-21; Rm 13,8-12 . larga è la porta e spaziosa la via: una var. ha: «larga infatti e spaziosa è la strada».

Mt 7,15:falsi profeti: dottori di menzogna che seducono il popolo con false sembianze di pietà, ma perseguendo fini interessati (cf. Mt 24,4s; Mt 24,24).

Mt 7,22:in quel giorno: nel giorno del giudizio finale.

Mt 7,29:come i loro scribi: che mettevano al riparo tutti i loro insegnamenti dietro la «tradizione» degli antichi (cf. Mt 15,2). - Un'aggiunta legge: «e i farisei».