Scrutatio

Venerdi, 19 aprile 2024 - San Leone IX Papa ( Letture di oggi)

Vangelo secondo Matteo 13


font

1Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare.2Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia.
3Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare.4Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono.5Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo,6ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò.7Un’altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono.8Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno.9Chi ha orecchi, ascolti».
10Gli si avvicinarono allora i discepoli e gli dissero: «Perché a loro parli con parabole?».11Egli rispose loro: «Perché a voi è dato conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato.12Infatti a colui che ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a colui che non ha, sarà tolto anche quello che ha.13Per questo a loro parlo con parabole: perché guardando non vedono, udendo non ascoltano e non comprendono.14Così si compie per loro la profezia di Isaia che dice:
Udrete, sì, ma non comprenderete,
guarderete, sì, ma non vedrete.
15Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile,
sono diventati duri di orecchi
e hanno chiuso gli occhi,
perché non vedano con gli occhi,
non ascoltino con gli orecchi
e non comprendano con il cuore
e non si convertano e io li guarisca!
16Beati invece i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano.17In verità io vi dico: molti profeti e molti giusti hanno desiderato vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono!
18Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore.19Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada.20Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che ascolta la Parola e l’accoglie subito con gioia,21ma non ha in sé radici ed è incostante, sicché, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola, egli subito viene meno.22Quello seminato tra i rovi è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto.23Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno».
24Espose loro un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo.25Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò.26Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania.27Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”.28Ed egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”. E i servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?”.29“No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano.30Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponételo nel mio granaio”».
31Espose loro un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo.32Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami».
33Disse loro un’altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».
34Tutte queste cose Gesù disse alle folle con parabole e non parlava ad esse se non con parabole,35perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta:
Aprirò la mia bocca con parabole,
proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo.
36Poi congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo».37Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo.38Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno39e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli.40Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo.41Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità42e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.43Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!
44Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
45Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose;46trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra.
47Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci.48Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi.49Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni50e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.
51Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì».52Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».
53Terminate queste parabole, Gesù partì di là.54Venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi?55Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda?56E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?».57Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua».58E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.

Note:

Mt 13,1:quel giorno: quest'espressione stereotipa è una semplice transizione senza valore cronologico.

Mt 13,3:molte cose in parabole: alle due parabole che ha in comune con Mc, Mt ne aggiunge altre cinque, per un totale di sette (cf. Mt 6,9+).

Mt 13,9:Dopo orecchi, un'aggiunta porta: «per intendere». Ugualmente in Mt 11,15 e Mt 13,43 .

Mt 13,12:Per le anime ben disposte, al possesso dell'antica alleanza si aggiungerà il perfezionamento della nuova (cf. Mt 5,17; Mt 5,20); alle anime mal disposte, verrà tolto anche quello che hanno, cioè la stessa legge giudaica che, lasciata a se stessa, diverrà caduca.

Mt 13,13:pur vedendo non vedono: indurimento volontario e colpevole che comporta e spiega il ritiro della grazia. Tutti i racconti che precedono hanno preparato il discorso in parabole illustrando questo indurimento (Mt 11,16-19; Mt 11,20-24; Mt 12,7; Mt 12,14; Mt 12,24-32; Mt 12,34; Mt 12,39; Mt 12,45). A questi spiriti miopi, che la piena luce sul carattere umile e nascosto del vero messianismo non farà che accecare ulteriormente (Mc 1,34+), Gesù potrà dare solo una luce velata dai simboli: penombra che sarà ancora una grazia, un invito a chiedere meglio e a ricevere di più.

Mt 13,17:profeti e giusti: quelli dell'antica alleanza (Mt 23,29 ; cf. Mt 10,41). San Paolo ha insistito sui lunghi silenzi di cui è stato circondato il «mistero» (Rm 16,25 , Ef 3,4-5; Col 1,26 ; cf. anche 1Pt 1,11-12).

Mt 13,19:questo è il seme seminato: alla lettera «questo è quello che è stato seminato». Questa frase strana deriva da una certa confusione nell'interpretazione della parabola, che identifica gli uomini ora con i diversi terreni che accolgono più o meno bene la Parola, ora con il seme stesso, di più o meno buona qualità, che produce sia trenta, sia sessanta, sia cento per uno.

Mt 13,33:Come il granello di senape e il lievito, il regno ha inizi modesti, ma un grande sviluppo.

Mt 13,35:del mondo: parecchi testimoni omettono.

Mt 13,38:i figli. . . i figli: traduzione lett.; semitismi per disegnare «i sudditi».

Mt 13,43:Al regno (messianico) del Figlio del v 41 succede il regno del Padre al quale il Figlio rimette gli eletti che ha salvato (cf. Mt 25,34; 1Cor 15,24).

Mt 13,44:Chi trova il regno dei cieli deve abbandonare tutto per entrarvi (cf. Mt 19,21; Lc 9,57-62).

Mt 13,52:ogni scriba: il dottore giudeo divenuto discepolo del Cristo possiede e amministra tutta la ricchezza dell'antica alleanza, accresciuta dai perfezionamenti della nuova (v 12). Questo elogio dello «scriba cristiano» riassume l'ideale dell'evangelista Mt e sembrerebbe la sua firma posta con discrezione.

Mt 13,54:patria: Nazaret, la città della sua infanzia (cf. Mt 2,23).