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Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Vangelo secondo Matteo 28


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1Dopo il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l’altra Maria andarono a visitare la tomba.2Ed ecco, vi fu un gran terremoto. Un angelo del Signore, infatti, sceso dal cielo, si avvicinò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa.3Il suo aspetto era come folgore e il suo vestito bianco come neve.4Per lo spavento che ebbero di lui, le guardie furono scosse e rimasero come morte.5L’angelo disse alle donne: «Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso.6Non è qui. È risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato deposto.7Presto, andate a dire ai suoi discepoli: “È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete”. Ecco, io ve l’ho detto».
8Abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli.9Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono.10Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno».
11Mentre esse erano in cammino, ecco, alcune guardie giunsero in città e annunciarono ai capi dei sacerdoti tutto quanto era accaduto.12Questi allora si riunirono con gli anziani e, dopo essersi consultati, diedero una buona somma di denaro ai soldati,13dicendo: «Dite così: “I suoi discepoli sono venuti di notte e l’hanno rubato, mentre noi dormivamo”.14E se mai la cosa venisse all’orecchio del governatore, noi lo persuaderemo e vi libereremo da ogni preoccupazione».15Quelli presero il denaro e fecero secondo le istruzioni ricevute. Così questo racconto si è divulgato fra i Giudei fino ad oggi.
16Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.17Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono.18Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra.19Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo,20insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

Note:

Mt 28,1:Passato il sabato: non «la sera del sabbato»; volg.: Vespere autem sabbati. - Poiché il sabato era il giorno del riposo, il «primo giorno della settimana» giudaica corrisponde alla nostra «domenica» (Ap 1,10), cioè «giorno del Signore», così chiamato in ricordo della resurrezione (cf. At 20,7+; 1Cor 16,2). l'altra Maria: è «Maria di Giacomo» (Mc 16,1; Lc 24,10 ; cf. Mt 27,56 e 61). - a visitare: essendo la tomba sigillata e custodita, le donne non pensano di ungere il corpo di Gesù, come in Mc e Lc, ma vogliono solamente «visitare» la tomba.

Mt 28,6:era deposto o «giaceva»: con S, B, ecc.; A, C, D, ecc. leggono: «era deposto il Signore»; altri testimoni leggono: «era deposto Gesù»; altri ancora: «era deposto il corpo del Signore».

Mt 28,8:Abbandonato in fretta il sepolcro: D legge: «Uscendo in fretta dal sepolcro», alla lettera «monumento» (cf. Mc 16,8).

Mt 28,10:Se i quattro vangeli sono d'accordo nell'attribuire l'apparizione dell'angelo (o degli angeli) alle donne (Mt 28,5-7; Mc 16,5-7; Lc 24,4-7; Gv 20,13), divergono in ciò che concerne le apparizioni di Gesù stesso. A parte Mc, la cui conclusione improvvisa pone un problema speciale (cf. Mc 16,8+) mentre la «finale lunga» ricapitola i dati degli altri vangeli, si osserva in tutti una distinzione letterariamente e dottrinalmente accentuata tra: 1. apparizioni private che servivano a provare la resurrezione: a Maria Maddalena, sola (Gv 20,14-17 ; cf. Mc 16,9), accompagnata (Mt 28,9-10); ai discepoli di Emmaus (Lc 24,13-32 ; cf. Mc 16,12); a Simone (Lc 24,34); a Tommaso (Gv 20,26-29); 2. un'apparizione collettiva con missione apostolica (Mt 28,16-20; Lc 24,36-49 ; Gv 20.19-23; cf. Mc 16,14-18). Si notano, d'altra parte, due tradizioni circa la località: in Galilea soltanto (Mc 16,7; Mt 28,10; Mt 28,16-20); in Giudea solamente (Lc 20}e Gv 20); Gv 21 aggiunge, come in appendice, un'apparizione in Galilea che, pur rivestendo un carattere privato (soprattutto a Pietro e a Giovanni) si accompagna con una missione (a Pietro). Il kerigma antico, che Paolo riferisce in 1Cor 15,3-7 , enumera 5 apparizioni (alle quali si aggiunge l'apparizione a Paolo stesso); queste non si possono facilmente mettere d'accordo con i racconti evangelici; Paolo menziona in particolare un'apparizione a Giacomo che è raccontata anche nel Vangelo degli Ebrei. Si sentono, in questi racconti, tradizioni differenti, dovute a gruppi diversi che è difficile precisare. Ma le loro stesse divergenze attestano, meglio che una uniformità artificiosamente costruita, il carattere antico e storico di queste molteplici manifestazioni del Cristo risorto.

Mt 28,17:alcuni però dubitavano: altra traduzione, meno autorizzata dalla grammatica: «essi che avevano dubitato». - Su questi dubbi, che Mt deve menzionare qui per non aver raccontato un'altra apparizione ai discepoli, cf. Mc 16,11; Mc 16,14; Lc 24,11; Lc 24,41; Gv 20,24-29 .

Mt 28,18:disse loro: alla lettera «parlò loro dicendo». In queste ultime istruzioni di Gesù, con la promessa che le segue, si trova condensata la missione della chiesa apostolica. Il Cristo glorificato esercita sulla terra, come anche in cielo (Mt 6,10 ; cf. Gv 17,2; Fil 2,10; Ap 12,10), il potere senza limiti (Mt 7,29; Mt 9,6; Mt 21,23 ; ecc.), che ha ricevuto dal Padre (cf. Gv 3,35+). I suoi discepoli eserciteranno «dunque» questo stesso potere in suo nome, battezzando e formando dei discepoli nella fede. La loro missione è universale annunziata prima al popolo di Israele (Mt 10,5s+; Mt 15,24), come esigeva il piano divino, la salvezza deve essere offerta ormai a tutte le nazioni (Mt 8,11; Mt 21,41; Mt 22,8-10; Mt 24,14; Mt 24,30s; Mt 25,32; Mt 26,13 ; cf. At 1,8+; At 13,5+; Rm 1,16+). In quest'opera di conversione universale, per lunga e laboriosa che possa essere, il Risorto sarà vivente e operante insieme ai suoi.

Mt 28,19:nel nome del Padre...: è possibile che questa formula risenta, nella sua precisione, dell'uso liturgico stabilitosi più tardi nella comunità primitiva. Si sa che gli Atti parlano di battezzare «in nome di Gesù» (cf. At 1,5+; At 2,38+). Più tardi si sarà esplicitato il legame del battezzato con le tre persone della Trinità. Checché ne sia di queste variazioni possibili, la realtà profonda rimane la stessa. Il battesimo ricollega alla persona di Gesù salvatore; ora tutta la sua opera di salvezza procede dall'amore del Padre e si compie nell'effusione dello Spirito.