Scrutatio

Venerdi, 29 marzo 2024 - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi)

Geremia 5


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1Percorrete le vie di Gerusalemme,
osservate bene e informatevi,
cercate nelle sue piazze
se c’è un uomo che pratichi il diritto,
e cerchi la fedeltà,
e io la perdonerò.
2Invece giurano certamente il falso
anche quando dicono: «Per la vita del Signore!».
3I tuoi occhi, Signore, non cercano forse la fedeltà?
Tu li hai percossi, ma non mostrano dolore;
li hai fiaccati, ma rifiutano di comprendere la correzione.
Hanno indurito la faccia più di una rupe,
rifiutano di convertirsi.
4Io pensavo: «Sono certamente gente di bassa condizione,
quelli che agiscono da stolti,
non conoscono la via del Signore,
la legge del loro Dio.
5Mi rivolgerò e parlerò ai grandi,
che certo conoscono la via del Signore,
e il diritto del loro Dio».
Purtroppo anche questi hanno rotto il giogo,
hanno spezzato i legami!
6Per questo li azzanna il leone della foresta,
il lupo delle steppe ne fa scempio,
il leopardo sta in agguato vicino alle loro città:
quanti escono saranno sbranati,
perché si sono moltiplicati i loro peccati,
sono aumentate le loro ribellioni.
7«Perché ti dovrei perdonare?
I tuoi figli mi hanno abbandonato,
hanno giurato per coloro che non sono dèi.
Io li ho saziati, ed essi hanno commesso adulterio,
si affollano nelle case di prostituzione.
8Sono come stalloni ben pasciuti e focosi;
ciascuno nitrisce dietro la moglie del suo prossimo.
9Non dovrei forse punirli?
Oracolo del Signore.
Di una nazione come questa
non dovrei vendicarmi?
10Salite sulle sue terrazze e distruggetele,
senza compiere uno sterminio;
strappate i tralci,
perché non sono del Signore.
11Poiché si sono ribellate contro di me
la casa d’Israele e la casa di Giuda».
Oracolo del Signore.
12Hanno rinnegato il Signore,
hanno proclamato: «Non esiste!
Non verrà sopra di noi la sventura,
non vedremo né spada né fame.
13I profeti sono diventati vento,
la sua parola non è in loro».
14Perciò dice il Signore, Dio degli eserciti:
«Poiché avete fatto questo discorso,
farò delle mie parole
come un fuoco sulla tua bocca
e questo popolo sarà la legna che esso divorerà.
15Ecco, manderò da lontano una nazione
contro di te, casa d’Israele.
Oracolo del Signore.
È una nazione valorosa,
è una nazione antica!
Una nazione di cui non conosci la lingua
e non comprendi che cosa dice.
16La sua faretra è come un sepolcro aperto.
Sono tutti prodi.
17Divorerà le tue messi e il tuo pane,
divorerà i tuoi figli e le tue figlie,
divorerà le greggi e gli armenti,
divorerà le tue vigne e i tuoi fichi,
distruggerà le città fortificate,
nelle quali riponevi la tua fiducia.
18Ma anche in quei giorni
– oracolo del Signore –
non farò di voi uno sterminio».
19Allora, se diranno: «Perché il Signore Dio ci fa tutto questo?», tu risponderai loro: «Come avete abbandonato il Signore per servire nella vostra terra divinità straniere, così sarete servi degli stranieri in una terra non vostra».
20Annunciatelo nella casa di Giacobbe,
fatelo udire in Giuda e dite:
21«Ascolta, popolo stolto e privo di senno,
che ha occhi ma non vede,
ha orecchi ma non ode.
22Non mi temerete?
Oracolo del Signore.
Non tremerete dinanzi a me,
che ho posto la sabbia per confine al mare,
limite perenne che non varcherà?
Le sue onde si agitano ma non prevalgono,
rumoreggiano ma non l’oltrepassano».
23Questo popolo ha un cuore indocile e ribelle;
si voltano indietro e se ne vanno,
24e non dicono in cuor loro:
«Temiamo il Signore, nostro Dio,
che dona la pioggia autunnale
e quella primaverile a suo tempo,
che custodisce per noi
le settimane fissate per la messe».
25Le vostre iniquità hanno sconvolto quest’ordine
e i vostri peccati tengono lontano da voi il benessere;
26poiché tra il mio popolo si trovano malvagi,
che spiano come cacciatori in agguato,
pongono trappole per prendere uomini.
27Come una gabbia piena di uccelli,
così le loro case sono piene di inganni;
perciò diventano grandi e ricchi.
28Sono grassi e pingui,
oltrepassano i limiti del male;
non difendono la causa,
non si curano della causa dell’orfano,
non difendono i diritti dei poveri.
29Non dovrei forse punirli?
Oracolo del Signore.
Di una nazione come questa
non dovrei vendicarmi?
30Cose spaventose e orribili
avvengono nella terra:
31i profeti profetizzano menzogna
e i sacerdoti governano al loro cenno,
e il mio popolo ne è contento.
Che cosa farete quando verrà la fine?

Note:

Ger 5:Al male essenziale che è la contaminazione idolatrica del culto di Jahve, Geremia aggiunge l'ateismo pratico e l'indocilità (vv 3.12-13), la lussuria (vv 7-8), l'oppressione sociale (vv 26-29). Il profeta denunzia la responsabilità delle classi dirigenti (vv 4-5), dei sacerdoti e dei profeti (v 31).

Ger 5,1:dice il Signore: con i LXX, la lussuria omesso dal TM.

Ger 5,7:per chi non è Dio: quando dicono del vero Dio: «Non esiste!» (cf. v 12).

Ger 5,11:la casa di Israele: il nome di «casa di Israele» designa qui, forse, il regno del sud (cf. il c 2) e casa di Giuda potrebbe essere una glossa. L'espressione ha conosciuto vari significati: anzitutto serviva per indicare le dodici tribù del popolo dell'alleanza (Gs 24); poi, assumendo un significato profano, passò a designare il regno del nord (2Sam 5,5). Tuttavia il suo valore religioso non andò dimenticato. Isaia parla delle «due case di Israele» (Ger 8,14); dopo la caduta del regno di Samaria (721), questo nome viene applicato al regno del sud (cf. Is 5,7; Mi 2,1 , Ez 4,3; Ez 5,4).

Ger 5,12:Non è lui!: l'empio non afferma un ateismo teorico, ma, a suo modo di vedere, Jahve non interverrà; ai suoi occhi egli non esiste praticamente (cf. Sal 14,1+). Si può anche comprendere: «noi (non ne vogliamo sapere) di lui!».

Ger 5,17:riponevi la fiducia: l'oracolo continuerà nel v 26.

Ger 5,21:privo di senno: alla lettera «senza cuore» (cf. Os 7,11; Gen 8,21+).

Ger 5,26:che spiano: al plurale secondo il contesto; l'ebraico ha il singolare - come cacciatori in agguato: traduzione incerta: il verbo significa «umiliarsi» e quindi, forse, «abbassarsi, accovacciarsi» (per l'agguato).

Ger 5,31:i sacerdoti governano al loro cenno: prendendo il verbo radah I «governare», «dominare»; BJ traduce: «fanno il loro interesse»; alla lettera: «raccolgono sulle loro mani» (in questo caso si ricorre a radah II, usato in Gdc 14,9).