Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Geremia 20


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BIBBIA CEI 2008VULGATA
1 Pascur, figlio di Immer, sacerdote e sovrintendente-capo del tempio del Signore, udì Geremia profetizzare queste cose.1 Et audivit Phassur filius Emmer, sacerdos, qui constitutus erat princeps in domo Domini, Jeremiam prophetantem sermones istos.
2 Pascur ordinò di fustigare il profeta Geremia e quindi lo fece mettere ai ceppi nella prigione che si trovava presso la porta superiore di Beniamino, nel tempio del Signore.2 Et percussit Phassur Jeremiam prophetam, et misit eum in nervum quod erat in porta Benjamin superiori, in domo Domini.
3 Il giorno dopo, quando Pascur lo fece liberare dai ceppi, Geremia gli disse: «Il Signore non ti chiama più Pascur, ma Terrore all’intorno.3 Cumque illuxisset in crastinum, eduxit Phassur Jeremiam de nervo, et dixit ad eum Jeremias : Non Phassur vocavit Dominus nomen tuum, sed Pavorem undique.
4 Perché così dice il Signore: Ecco, io darò in preda al terrore te e tutti i tuoi cari; essi cadranno per la spada dei loro nemici davanti ai tuoi occhi. Consegnerò tutti gli abitanti di Giuda in mano al re di Babilonia, il quale li deporterà e li ucciderà di spada.4 Quia hæc dicit Dominus : Ecce ego dabo te in pavorem,
te et omnes amicos tuos :
et corruent gladio inimicorum suorum,
et oculi tui videbunt :
et omnem Judam dabo in manum regis Babylonis,
et traducet eos in Babylonem,
et percutiet eos gladio.
5 Consegnerò tutte le ricchezze di questa città e i suoi prodotti, tutti gli oggetti preziosi e i tesori dei re di Giuda in mano ai loro nemici, i quali li saccheggeranno e li prenderanno e li porteranno a Babilonia.5 Et dabo universam substantiam civitatis hujus,
et omnem laborem ejus, omneque pretium,
et cunctos thesauros regum Juda
dabo in manu inimicorum eorum :
et diripient eos, et tollent,
et ducent in Babylonem.
6 Tu, Pascur, e tutti quelli della tua casa andrete in schiavitù; andrai a Babilonia, là morirai e là sarai sepolto, tu e tutti i tuoi cari, ai quali hai profetizzato tante menzogne».
6 Tu autem, Phassur, et omnes habitatores domus tuæ,
ibitis in captivitatem :
et in Babylonem venies,
et ibi morieris, ibique sepelieris
tu, et omnes amici tui,
quibus prophetasti mendacium.
7 Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre;
mi hai fatto violenza e hai prevalso.
Sono diventato oggetto di derisione ogni giorno;
ognuno si beffa di me.
7 Seduxisti me, Domine, et seductus sum :
fortior me fuisti, et invaluisti :
factus sum in derisum tota die ;
omnes subsannant me.
8 Quando parlo, devo gridare,
devo urlare: «Violenza! Oppressione!».
Così la parola del Signore è diventata per me
causa di vergogna e di scherno tutto il giorno.
8 Quia jam olim loquor,
vociferans iniquitatem, et vastitatem clamito :
et factus est mihi sermo Domini in opprobrium,
et in derisum tota die.
9 Mi dicevo: «Non penserò più a lui,
non parlerò più nel suo nome!».
Ma nel mio cuore c’era come un fuoco ardente,
trattenuto nelle mie ossa;
mi sforzavo di contenerlo,
ma non potevo.
9 Et dixi : Non recordabor ejus,
neque loquar ultra in nomine illius :
et factus est in corde meo quasi ignis exæstuans,
claususque in ossibus meis,
et defeci, ferre non sustinens.
10 Sentivo la calunnia di molti:
«Terrore all’intorno!
Denunciatelo! Sì, lo denunceremo».
Tutti i miei amici aspettavano la mia caduta:
«Forse si lascerà trarre in inganno,
così noi prevarremo su di lui,
ci prenderemo la nostra vendetta».
10 Audivi enim contumelias multorum,
et terrorem in circuitu :
Persequimini, et persequamur eum,
ab omnibus viris qui erant pacifici mei,
et custodientes latus meum :
si quomodo decipiatur, et prævaleamus adversus eum,
et consequamur ultionem ex eo.
11 Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso,
per questo i miei persecutori vacilleranno
e non potranno prevalere;
arrossiranno perché non avranno successo,
sarà una vergogna eterna e incancellabile.
11 Dominus autem mecum est, quasi bellator fortis :
idcirco qui persequuntur me cadent,
et infirmi erunt :
confundentur vehementer,
quia non intellexerunt opprobrium sempiternum,
quod numquam delebitur.
12 Signore degli eserciti, che provi il giusto,
che vedi il cuore e la mente,
possa io vedere la tua vendetta su di loro,
poiché a te ho affidato la mia causa!
12 Et tu, Domine exercituum, probator justi,
qui vides renes et cor,
videam, quæso, ultionem tuam ex eis :
tibi enim revelavi causam meam.
13 Cantate inni al Signore,
lodate il Signore,
perché ha liberato la vita del povero
dalle mani dei malfattori.
13 Cantate Domino,
laudate Dominum,
quia liberavit animam pauperis de manu malorum.
14 Maledetto il giorno in cui nacqui;
il giorno in cui mia madre mi diede alla luce
non sia mai benedetto.
14 Maledicta dies in qua natus sum !
dies in qua peperit me mater mea
non sit benedicta !
15 Maledetto l’uomo che portò a mio padre il lieto annuncio:
«Ti è nato un figlio maschio», e lo colmò di gioia.
15 Maledictus vir qui annuntiavit patri meo,
dicens : Natus est tibi puer masculus,
et quasi gaudio lætificavit eum !
16 Quell’uomo sia come le città
che il Signore ha distrutto senza compassione.
Ascolti grida al mattino
e urla a mezzogiorno,
16 Sit homo ille ut sunt civitates quæ subvertit Dominus,
et non pœnituit eum :
audiat clamorem mane,
et ululatum in tempore meridiano,
17 perché non mi fece morire nel grembo;
mia madre sarebbe stata la mia tomba
e il suo grembo gravido per sempre.
17 qui non me interfecit a vulva,
ut fieret mihi mater mea sepulchrum,
et vulva ejus conceptus æternus !
18 Perché sono uscito dal seno materno
per vedere tormento e dolore
e per finire i miei giorni nella vergogna?
18 Quare de vulva egressus sum,
ut viderem laborem et dolorem,
et consumerentur in confusione dies mei ?