Scrutatio

Venerdi, 29 marzo 2024 - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi)

Geremia 48


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1Su Moab.
Così dice il Signore degli eserciti, Dio d’Israele:
«Guai a Nebo, poiché è devastata!
Piena di vergogna e catturata è Kiriatàim,
sente vergogna, è abbattuta la roccaforte.
2Non esiste più la fama di Moab,
a Chesbon tramano il male contro di essa:
“Venite ed eliminiamola dalle nazioni”.
Anche tu, Madmen, sarai demolita,
la spada ti inseguirà.
3Una voce, un grido da Coronàim:
“Devastazione e rovina grande!”.
4Abbattuta è Moab,
le grida si fanno sentire fino a Soar.
5Piangendo, salgono la salita di Luchìt,
giù per la discesa di Coronàim
si odono grida strazianti:
6“Fuggite, salvate la vostra vita!
Siate come l’asino selvatico nel deserto”.
7Poiché hai posto la fiducia
nelle tue fortezze e nei tuoi tesori,
anche tu sarai preso e Camos andrà in esilio,
insieme con i suoi sacerdoti e con i suoi capi.
8Il devastatore verrà contro ogni città,
nessuna città potrà scampare.
Sarà devastata la valle e la pianura desolata,
come dice il Signore.
9Erigete un cippo funebre a Moab,
perché è tutta in rovina.
Le sue città diventeranno un deserto,
nessuno le abiterà.
10Maledetto chi compie fiaccamente l’opera del Signore,
maledetto chi trattiene la spada dal sangue!
11Moab era tranquillo fin dalla giovinezza,
riposava come vino sulla sua feccia,
non è stato travasato di botte in botte,
né è mai andato in esilio;
per questo gli è rimasto il suo sapore,
il suo profumo non si è alterato.
12Per questo giorni verranno
– oracolo del Signore –
nei quali manderò uomini a travasarlo,
vuoteranno le sue botti
e frantumeranno i suoi otri.
13Moab si vergognerà di Camos come la casa d’Israele si è vergognata di Betel, in cui aveva riposto la sua fiducia.
14Come potete dire:
“Noi siamo uomini prodi
e uomini valorosi per la battaglia”?
15Il devastatore di Moab sale contro di lui,
i suoi giovani migliori scendono al macello.
Oracolo del re, il cui nome è Signore degli eserciti.
16È vicina la rovina di Moab,
la sua sventura avanza in gran fretta.
17Compiangetelo, voi tutti suoi vicini
e tutti voi che conoscete il suo nome;
dite: “Come si è spezzata la verga robusta,
quello scettro magnifico?”.
18Scendi dalla tua gloria, siedi sull’arido suolo,
o popolo che abiti a Dibon;
poiché il devastatore di Moab sale contro di te,
egli distrugge le tue fortezze.
19Sta sulla strada e osserva,
tu che abiti ad Aroèr.
Interroga il fuggiasco e lo scampato,
domanda: “Che cosa è successo?”.
20Moab prova vergogna, è in rovina;
urlate, gridate,
annunciate sull’Arnon
che Moab è devastato.
21È arrivato il giudizio per la regione dell’altopiano, per Colon, per Iaas e per Mefàat,22per Dibon, per Nebo e per Bet-Diblatàim,23per Kiriatàim, per Bet-Gamul e per Bet-Meon,24per Keriòt e per Bosra, per tutte le città del territorio di Moab, lontane e vicine.
25È infranta la potenza di Moab,
è spezzato il suo braccio.
Oracolo del Signore.
26Inebriatelo, perché si è sollevato contro il Signore, e Moab si rotolerà nel vomito e anch’esso diventerà oggetto di scherno.27Non è stato forse Israele per te oggetto di scherno? Fu questi forse sorpreso fra i ladri, dato che quando parli di lui scuoti sempre la testa?
28Abbandonate le città e dimorate nelle rupi,
abitanti di Moab,
siate come la colomba, che fa il nido
sull’orlo di un precipizio.
29Abbiamo udito l’orgoglio di Moab,
il grande orgoglioso,
la sua superbia, il suo orgoglio, la sua alterigia,
l’altezzosità del suo cuore.
30Conosco bene la sua tracotanza – oracolo del Signore –, l’inconsistenza delle sue chiacchiere, le sue opere vane.31Per questo alzo un lamento su Moab, grido per tutto Moab, gemo per gli uomini di Kir-Cheres.
32Io piango per te come per Iazer,
o vigna di Sibma!
I tuoi tralci arrivavano al mare,
raggiungevano Iazer.
Sui tuoi frutti e sulla tua vendemmia
è piombato il devastatore.
33Sono scomparse gioia e allegria
dai frutteti e dalla regione di Moab.
È finito il vino nei tini,
non pigia più il pigiatore,
il canto di gioia non è più canto di gioia.
34Delle grida di Chesbon e di Elalè si diffonde l’eco fino a Iaas; da Soar si odono grida fino a Coronàim e a Eglat-Selisià, poiché anche le acque di Nimrìm sono un deserto.35Io farò scomparire in Moab – oracolo del Signore – chi sale sulle alture e chi brucia incenso ai suoi dèi.36Perciò il mio cuore per Moab geme come i flauti, il mio cuore geme come i flauti per gli uomini di Kir-Cheres, poiché sono venute meno le loro scorte.37Sì, ogni testa è rasata, ogni barba è tagliata; ci sono incisioni sulle mani e tutti i fianchi sono coperti di sacco.38Sopra tutte le terrazze di Moab e nelle sue piazze è tutto un lamento, perché io ho spezzato Moab come un vaso senza valore. Oracolo del Signore.39Come è rovinato! Gridate! Come Moab ha voltato vergognosamente le spalle! Moab è diventato oggetto di scherno e di orrore per tutti i suoi vicini.
40Poiché così dice il Signore:
Ecco, come l’aquila si libra
e distende le ali su Moab.
41Le città sono prese, le fortezze sono espugnate.
In quel giorno il cuore dei prodi di Moab
sarà come il cuore di una donna nei dolori del parto.
42Moab è distrutto, ha cessato di essere popolo,
perché si è sollevato contro il Signore.
43Terrore, fossa e laccio
ti sovrastano, o abitante di Moab.
Oracolo del Signore.
44Chi fugge al grido di terrore
cadrà nella fossa,
chi risale dalla fossa
sarà preso nel laccio,
perché io manderò sui Moabiti tutto questo
nell’anno del loro castigo.
Oracolo del Signore.
45All’ombra di Chesbon si fermano
spossati i fuggiaschi,
ma un fuoco esce da Chesbon,
una fiamma dal palazzo di Sicon
e divora le tempie di Moab
e il cranio di uomini turbolenti.
46Guai a te, Moab,
sei perduto, popolo di Camos,
poiché i tuoi figli sono condotti in schiavitù,
le tue figlie in esilio.
47Ma io cambierò la sorte di Moab
negli ultimi giorni».
Oracolo del Signore.
Fin qui il giudizio su Moab.

Note:

Ger 48:E' difficile discernere il nucleo primitivo di questo oracolo, il cui testo utilizza parecchi passi biblici: Is 15-16 Nm 21,27-30; Nm 24,17 . Ha potuto essere pronunziato dopo il 605 (cf. Ger 25,21) o dopo il 593 (cf. Ger 27,3) o dopo il 587 (cf. Ez 25,8-11).

Ger 48,1:Moab è a sud di Ammon, in Transgiordania; qui si ricordano: il monte Nebo (Dt 34,1); Kiriatàim, forse verso il Khirbet el-Quraijat, a sud-ovest di Madaba; Chesbòn, oggi Chesbàn, 12 km a nord di Madaba, e il cui nome qui fa un gioco di parole con hashab, «tramare»; Madmèn, oggi Khirbet Dimna, 12 km a nord di Kerak, che fa un gioco di parole con damam, «essere ridotto al silenzio»; Coronàim, verosimilmente a est del paese, ai confini con il deserto; Luchìt di localizzazione incerta, deve situarsi probabilmente verso ovest; infine se, con il greco, nel v 4b si legge; «annunziatelo fino a Zoar» (a sud del mar Morto, cf. Gen 14,2; Gen 14,8), si comprende facilmente che lo spavento provocato dall'invasione si impadronisce del paese in tutta la sua estensione.

Ger 48,5:Su per la salita di Luchìt vanno piangendo: BJ traduce: «Sì, la salita di Luchìt, la si sale piangendo»; «la (si sale)», bo, conget. (cf. Is 15,5); il TM ripete la parola «pianto», beki.

Ger 48,6:l'asino selvatico: `arod, con i LXX; il TM ha: `aro`er, «tamerice».

Ger 48,7:Camos: Dio nazionale dei moabiti (vv 13 e 46; cf. Nm 21,29; 1Re 11,7; 1Re 11,33).

Ger 48,9:ali: la parola ebraica cic significa normalmente «fiore»; forse abbiamo qui un senso inusitato di questa parola, a meno che non si debba leggere nòcah, «piumaggio», «ali» (cf. Ez 17,3; Gb 39,13). Il greco ha letto cijjûn, «tomba», e traduce: «date una tomba a Moab perché essa è devastata».

Ger 48,11:Moab, regione di vigneti (cf. vv 32-33), era rinomato per i suoi vini.

Ger 48,13:Betel è il nome di un grande santuario del nord, che dopo lo scisma divenne rivale di quello di Gerusalemme (cf. 1Re 18,29; Am 7,13); ma è anche un nome divino nel culto eterodosso della colonia giudaica di Elefantina.

Ger 48,18:siedi sull'arido suolo: alla lettera: «siedi nella sete». - Dibon, oggi Diban, circa 5 km a nord-ovest di Aroer (v 19), oggi Arair, sull'Arnon. E a Diban che fu scoperta la stele di Mesha, re di Moab (2Re 3,4+).

Ger 48,19:lo scampato: con le versioni; il TM ha: «la scampata». - La risposta è data nei vv 20.25 (dove «oracolo del Signore», omesso dai LXX, è forse una glossa) e 28; i brani in prosa sono commenti.

Ger 48,24:La maggior parte delle città nominate in questi vv sono di incerta identificazione. Del resto questa lunga enumerazione ha soltanto lo scopo di esprimere con efficacia l'ampiezza della sventura.

Ger 48,31-32:Kir-Cheres, «muro di cocci», è qui un soprannome per Kir-Moab antica capitale dei moabiti, oggi Kerak. Iazèr, probabilmente Khirbet Jazzir, a nord della regione di Moab. - Sibma, tra Chesbòn (v 2) e il Nebo; il mare, che qui si immagina raggiunto dai tralci di Sibma, è il mar Morto, a ovest.

Ger 48,33:il pigiatore: con le versioni, il TM ha: «il grido di gioia». - il canto di gioia non è più canto di gioia: con il TM; BJ traduce: «il canto... non risuona più» «risuona», supponendo herim o jehuddad, forma non attestata della parola hedad, «canto di gioia», che il TM ripete due volte.

Ger 48,34:Delle grida: conget.; il TM legge: «a causa delle grida». - e di Elealè: conget. (cf. 1Sam 15,4); il TM ha: «fino ad Elealè». - Solo Zoar, a sud, e Chesbòn ed Eleale, a pochi chilometri l'una dall'altra, a nord, sono identificate con sicurezza cf. v 1+). Le acque di Nimrìm devono forse essere cercate a nord del mar Morto (ma è stato anche proposto l'uadi Numeira, a sud-est).

Ger 48,44:tutto questo: con i LXX e sir.; il TM ha: «su di essa».

Ger 48,45:dal palazzo: leggendo con 3 mss ebr. mibbet; il TM ha: «dal mezzo», mibben. - Sicòn è il re degli amorrei che avevano per capitale Chesbòn (Nm 21,27-28; Dt 2,26-37).

Ger 48,47:Qui finisce il giudizio su Moab: nota di uno scriba (cf. Ger 51,64).