Scrutatio

Venerdi, 3 maggio 2024 - Santi Filippo e Giacomo ( Letture di oggi)

Vangelo secondo Matteo 13


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BIBBIA MARTINIDIODATI
1 In quel giorno poi Gesù uscito dalla casa stava a sedere alla riva del mare.1 ORA in quel giorno stesso, Gesù, uscito di casa, si pose a sedere presso del mare.
2 E si radunò intorno a lui gran turba di popolo; talmente che entrato in una barca vi si pose a sedere: e tutta la turba restò sul lido.2 E molte turbe si raunarono appresso di lui, talchè egli, entrato in una navicella, si pose a sedere; e tutta la moltitudine stava in piè in su la riva.
3 E parlò ad essi di molte cose per via di parabole, dicendo: Ecco, che un seminatore andò per seminare.3 Ed egli ragionava loro molte cose, in parabole, dicendo: Ecco, un seminatore uscì fuori a seminare.
4 E mentre egli spargeva il seme, cadde parte lungo la strada: e sopraggiunsero gli uccelli dell'aria, e lo mangiarono.4 E mentre egli seminava, una parte della semenza cadde lungo la strada, e gli uccelli vennero, e la mangiarono tutta.
5 Parte cadde in luoghi sassosi, ove non avea molta terra: e subito spuntò fuora, perchè non avea profondità di terreno.5 Ed un’altra cadde in luoghi pietrosi, ove non avea molta terra, e subito nacque, perciocchè non avea profondo terreno;
6 Ma levatosi il sole lo infocò: e per non avere radice seccò.6 ma, essendo levato il sole, fu riarsa; e, perciocchè non avea radice, si seccò.
7 Un'altra parte cadde tra le spine: e crebber le spine, e lo suffocarono.7 Ed un’altra cadde sopra le spine, e le spine crebbero, e l’affogarono.
8 Un'altra finalmente cadde sopra una buona terra, e fruttificò, dove cento per uno, dove sessanta, e dove trenta.8 Ed un’altra cadde in buona terra, e portò frutto, qual granel cento, qual sessanta, qual trenta.
9 Chi ha orecchie da intendere, intenda.9 Chi ha orecchie da udire, oda.
10 E accostatisi i suoi discepoli gli dissero: Per qual motivo parli tu adessi per via di parabole?10 Allora i discepoli, accostatisi, gli dissero: Perchè parli loro in parabole?
11 Ed ei rispondendo disse loro: Perchè a voi è concesso d'intendere i misterj del regno de' cieli; ma ad essi ciò non è stato concesso.11 Ed egli, rispondendo, disse loro: Perciocchè a voi è dato di conoscere i misteri del regno de’ cieli, ma a loro non è dato.
12 Imperocché a chi ha, sarà dato, e sarà nell'abbondanza; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello, che ha.12 Perciocchè, a chiunque ha, sarà dato, ed egli soprabbonderà; ma, a chiunque non ha, eziandio quel ch’egli ha gli sarà tolto.
13 Per questo parlo loro per via di parabole, perchè vedendo non vedono, e udendo non odono, né intendono.13 Perciò, parlo io loro in parabole, perchè veggendo non veggono, udendo non odono, e non intendono.
14 E adempiesi in essi la profezia d'Isaia, che dice: Udirete colle vostre orecchie e non intenderete: e mirerete co' vostri occhi e non vedrete.14 E si adempie in loro la profezia d’Isaia, che dice: Bene udirete, ma non intenderete; ben riguarderete, ma non vedrete.
15 Imperocché questo popolo ha un cuore crasso, ed è duro d'orecchie, ed ha chiusi gli occhi: affinchè a sorte non veggano cogli occhi, ne odano con le orecchie, nè comprendano col cuore, onde si convertano, ed io li risani.15 Perciocchè il cuore di questo popolo è ingrassato, e odono gravemente con gli orecchi, e chiudono gli occhi; acciocchè non veggano con gli occhi, e non odano con gli orecchi, e non intendano col cuore, e non si convertano, ed io non li sani.
16 Ma beati sono i vostri occhi che vedono, e le vostra orecchi, che odono.16 Ma, beati gli occhi vostri, perchè veggono; e le vostre orecchie, perchè odono.
17 Imperocché vi dico in verità, che molti profeti, e molti giusti desiderarono vedere quello che voi vedete, e non lo videro, e di udire quello, che udite e non l'udirono.17 Perciocchè, io vi dico in verità, che molti profeti e giusti hanno desiderato di veder le cose che voi vedete e non le hanno vedute; e di udir le cose che voi udite, e non le hanno udite.
18 Sentite pertanto voi la parola del seminatore.18 Voi dunque intendete la parabola del seminatore.
19 Chiunque ascolta la parola del regno (di Dio), e non vi pon mente, viene il maligno, e toglie quel, che era stato seminato nel di lui cuore: questi è quegli, che ha ricevuto la semenza lunga la strada.19 Quando alcuno ode la parola del regno, e non l’intende, il maligno viene, e rapisce ciò ch’era stato seminato nel cuor di esso. Un tale è la semenza seminata lungo la strada.
20 Quegli, che riceve la semenza in mezzo alle pietre, è colui, che ascolta la parola, e subito la riceve con gaudio.20 E colui che è seminato in luoghi pietrosi è colui che ode la parola, e subito con allegrezza la riceve;
21 Ma non ha in se radice, ed è di corta durata: e venuta la tribolazionee la persecuzione a causa della parola tosto è scandalizzato.21 ma non ha radice in sè, anzi è di corta durata: ed avvenendo tribolazione, o persecuzione, per la parola, incontanente è scandalezzato.
22 Colui, che riceve la semente tra le spine, è quegli, che ascolta la parola: ma la sollecitudine del secolo presente e l'illusione delle ricchezze soffogano la parola, onde rendesi infruttuosa.22 E colui che è seminato fra le spine è colui che ode la parola; ma la sollecitudine di questo secolo e l’inganno delle ricchezze, affogano la parola; ed essa diviene infruttuosa.
23 Ma quegli, che riceve la semente in un buon terreno, è colui, che ascolta la parola, e vi pon mente, e porta frutto, e rende questo il cento, quello il sessanta, quell'altro il trenta per uno.23 Ma colui che è seminato nella buona terra è colui che ode la parola, e l’intende; il quale ancora frutta, e fa qual cento, qual sessanta, qual trenta
24 Propose loro un'altra parabola,dicendo: Il regno de' cieli è simile ad un uomo, il quale seminò nel suo campo buon seme.24 EGLI propose loro un’altra parabola, dicendo: Il regno de’ cieli è simile ad un uomo che seminò buona semenza nel suo campo.
25 Ma nel tempo, che gli uomini dormivano, il nemico di lui andò, e seminò della zizzania in mezzo al grano,e si partì.25 Ma, mentre gli uomini dormivano, venne il suo nemico, e seminò delle zizzanie per mezzo il grano, e se ne andò.
26 Cresciuta poi l'erba, e venuta a frutto, allora comparve anche la zizzania.26 E quando l’erba fu nata, ed ebbe fatto frutto, allora apparvero eziandio le zizzanie.
27 E i servi del padre di famiglia accostatisi gli dissero: Signore, non avete voi seminato buon seme nel vostro campo? Come dunque ha della zizzania?27 E i servitori del padron di casa vennero a lui, e gli dissero: Signore, non hai tu seminata buona semenza nel tuo campo? onde avvien dunque che vi son delle zizzanie?
28 Ed egli rispose loro: Qualche nemico uomo ha fatto tal cosa. E servi gli dissero: Volete voi, che andiamo a coglierla?28 Ed egli disse loro: Un uomo nemico ha ciò fatto. E i servitori gli dissero: Vuoi dunque che andiamo, e le cogliamo?
29 Ed egli rispose: No, affinchè cogliendo la zizzania non isterpiate con essa anco il grano.29 Ma egli disse: No; che talora, cogliendo le zizzanie, non diradichiate insieme con esse il grano.
30 Lasciate, che l'uno, e l'altra crescano sino alla ricolta: e al tempo della ricolta dirò ai mietitori: Sterpate in primo luogo la zizzania, e legatela in fastelli per bruciarla; il grano poi radunatelo nel mio granaio.30 Lasciate crescere amendue insieme, infino alla mietitura; e nel tempo della mietitura, io dirò a’ mietitori: Cogliete prima le zizzanie, e legatele in fasci, per bruciarle; ma accogliete il grano nel mio granaio.
31 Propose loro un'altra parabola, dicendo: E simile il regno de' cieli a un grano di senapa, che un uomo prese, e seminò nel suo campo:31 EGLI propose loro un’altra parabola, dicendo: Il regno de’ cieli è simile ad un granel di senape, il quale un uomo prende, e lo semina nel suo campo.
32 La quale è bensì la più minuta di tutte le semenze: ma cresciuta, che sia, è maggiore di tutti i legumi, e diventa un albero; dimodoché gli uccelli dell'aria vanno a riposare sopra i di lei rami.32 Esso è bene il più piccolo di tutti i semi; ma quando è cresciuto è la maggiore di tutte l’erbe, e divien albero, talchè gli uccelli del cielo vengono, e si riparano ne’ suoi rami.
33 Un' altra parabola disse loro: E' simile il regno de' cieli a un pezzo di lievito, cui una donna rimescola con tre staia di farina, sintanto che tutta sia fermentata.33 Egli disse loro un’altra parabola: Il regno de’ cieli è simile al lievito, il quale una donna prende, e lo ripone dentro tre staia di farina, finchè tutta sia levitata.
34 Tutte queste cose Gesù disse alle turbe per via di parabole: né mai parlava loro senza parabole:34 Tutte queste cose ragionò Gesù in parabole alle turbe; e non parlava loro senza parabola;
35 Affinchè si adempisse quello, che era stato detto dal Profeta: Aprirò la mia bocca in parabole: manifesterò cose, che sono state nascoste dalla fondazione del mondo.35 acciocchè si adempiesse ciò che fu detto dal profeta: Io aprirò la mia bocca in parabole; io sgorgherò cose occulte fin dalla fondazione del mondo.
36 Allora Gesù, licenziato il popolo, se ne tornò a casa: e accostatisi i suoi discepoli dissero: Spiegaci la parabola della zizzania nel campo.36 ALLORA Gesù, licenziate le turbe, se ne ritornò a casa, e i suoi discepoli gli si accostarono, dicendo: Dichiaraci la parabola delle zizzanie del campo.
37 Ed ei rispondendo disse loro: Quegli, che semina buon seme, si è il Figliuol dell'uomo.37 Ed egli, rispondendo, disse loro: Colui che semina la buona semenza è il Figliuol dell’uomo.
38 Il campo è il mondo: il buon seme sono i figliuoli del regno: la zizzania poi sono ì figliuoli del maligno.38 E il campo è il mondo, e la buona semenza sono i figliuoli del regno, e le zizzanie sono i figliuoli del maligno.
39 Il nemico, che la ha seminata, è il Diavolo: la raccolta è la fine del mondo: i mietitori son gli Angeli.39 E il nemico che le ha seminate è il diavolo, e la mietitura è la fin del mondo, e i mietitori son gli angeli.
40 Siccome adunque si raccoglie la zizzania, e si abbrucia; così succederà alla fin del secolo.40 Siccome adunque si colgono le zizzanie, e si bruciano col fuoco, così ancora avverrà nella fin del mondo.
41 Il figliuol dell'uomo manderà i suoi Angeli: e torranno via dal suo regno tutti gli scandali, e tutti coloro, che esercitano l'iniquità.41 Il Figliuol dell’uomo manderà i suoi angeli, ed essi raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali, e gli operatori d’iniquità;
42 E li getteranno nella fornace di fuoco. Ivi sarà pianto, e stridore di denti.42 e li getteranno nella fornace del fuoco. Ivi sarà il pianto e lo stridor de’ denti.
43 Allora splenderanno i giusti come il sole nel regno del loro Padre. Chi ha orecchie da intendere, intenda.43 Allora i giusti risplenderanno come il sole, nel regno del Padre loro. Chi ha orecchie da udire, oda
44 Di più il regno de' cieli è simile a un tesoro nascosto in un campo: il qual tesoro un uomo avendolo trovato, lo nasconde, e tutto allegro perciò va, e vende quanto ha, e compra quel campo.44 DI nuovo, il regno de’ cieli è simile ad un tesoro nascosto in un campo, il quale un uomo, avendolo trovato, nasconde; e per l’allegrezza che ne ha, va, e vende tutto ciò ch’egli ha, e compera quel campo.
45 E ancora simile il regno de' cieli a un mercadante, che cerca buone perle.45 Di nuovo, il regno de’ cieli è simile ad un uomo mercatante, il qual va cercando di belle perle.
46 Il quale trovata una perla di gran pregio, va, e vende quanto ha, e la compra.46 E trovata una perla di gran prezzo, va, e vende tutto ciò ch’egli ha, e la compera.
47 E ancora simile il regno de' cieli a una rete gettata in mare, che raccoglie ogni sorta di pesci.47 Di nuovo, il regno de’ cieli è simile ad una rete gettata in mare, la qual raccoglie d’ogni maniera di cose.
48 La quale, allorché fu piena, (i pescatori) tiratala fuori, e postisi a sedere sul lido, scelsero, e riposero i buoni ne' vasi, e buttarono via i cattivi.48 E quando è piena, i pescatori la traggono fuori in sul lito; e postisi a sedere, raccolgono le cose buone ne’ lor vasi, e gettan via ciò che non val nulla.
49 Cosi succederà nella consumazione del secolo: verranno gli Angeli, e separeranno i cattivi di mezzo a giusti:49 Così avverrà nella fin del mondo: gli angeli usciranno, e metteranno da parte i malvagi d’infra i giusti;
50 E li getteranno nella fornace di fuoco. Ivi sarà pianto, e stridore de' denti.50 e li getteranno nella fornace del fuoco. Ivi sarà il pianto e lo stridor de’ denti.
51 Avete voi inteso tutte queste cose? Sì, Signore, risposero essi.51 Gesù disse loro: Avete voi intese tutte queste cose? Essi gli dissero: Sì, Signore.
52 Ed ei disse loro: Per questo ogni Scriba instruito pel regno de' cieli è simile a un padre di famiglia, il quale cava fuora dalla sua dispensa roba nuova, e usata.52 Ed egli disse loro: Perciò ogni Scriba, ammaestrato per lo regno de’ cieli, è simile ad un padrone di casa, il qual trae fuori dal suo tesoro cose vecchie, e nuove
53 Terminate, che ebbe Gesù queste parabole, partì di là.53 ORA, quando Gesù ebbe finite queste parabole si dipartì di là.
54 E andatosene alla sua patria, insegnava nelle loro sinagoghe: dimodoché restavano stupefatti, e dicevano: Onde mai ha costui tal sapienza, e miracoli?54 Ed essendo venuto nella sua patria, li insegnava nella lor sinagoga, talchè essi stupivano, e dicevano: Onde viene a costui cotesta sapienza, e coteste potenti operazioni?
55 Non è egli figliuolo d'un artigiano? Non è ella sua madre quella, che chiamasi Maria? e suoi fratelli quelli, che chiamatisi Giacomo, Giuseppe, Simone, e Giuda?55 Non è costui il figliuolo del falegname? sua madre non si chiama ella Maria? e i suoi fratelli Giacomo, e Iose, e Simone, e Giuda?
56 E non son elleno tra di noi tutte le sue sorelle? Donde adunque son venute a costui tutte queste gran cose?56 E non son le sue sorelle tutte appresso di noi? onde vengono dunque a costui tutte queste cose?
57 E restavano scandalizzati di lui. Ma Gesù disse loro: Non è senza onore un profeta, fuorichè nella sua patria, e in casa propria.57 Ed erano scandalizzati di lui. E Gesù disse loro: Niun profeta è sprezzato, se non nella sua patria, e in casa sua.
58 E non fece quivi molti miracoli a motivo della loro incredulità.58 Ed egli non fece quivi molte potenti operazioni, per la loro incredulità