Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Vangelo secondo Matteo 2


font

Come i Magi arrivaron a Betlemme, e offersero a Cristo i doni. Crudeltà di Erode contro i bambini. Esilio di Cristo in Egitto, e suo ritorno nella terra d'Israele.

1Essendo adunque nato Gesù in Betlemme di Giuda, regnante il re Erode, ecco che i Magi arrivarono dall'oriente a Gerusalemme.2Dicendo: Dov' è il nato Re de' Giudei? imperocché abbiamo veduto la sua stella nell'oriente, e siamo venuti per adorarlo.3Sentite il re Erode tali cose si turbò, e con lui tutta Gerusalemme.4E adunati tutti i principi de' sacerdoti, e gli scribi del popolo, domandò loro, dove fosse per nascere il Cristo.5Essi gli risposero: in Betlemme di Giuda: imperocché cosi è stato scritto dal Profeta.6E tu Betlemme, terra di Giuda, non se' la minima tra i cupi di Giuda: poiché da te uscirà il condottiere, che reggerà Israele mio popolo.7Allora Erode, chiamati segretamente a se i Magi, minutamente s'informò da loro, in qual tempo fosse lor comparsa la stella.8E mandandogli a Betlemme disse: Andate, e fate diligente ricerca di questo fanciullo: e quando l'abbiate trovato, fatemelo sapere, affinchè ancor io vada ad adorarlo.9Quegli, udite le parole del re, si partirono: ed ecco che la stella veduta da loro in oriente andava loro davanti, fintantoché arrivata sopra del luogo, ove stava il bambino, fermossi.10E veduta la stella sì riempirono di sopra grande allegrezza.11Ed entrati nella casa trovarono il bambino con Maria sua madre: e prostratisi l'adorarono: e aperti i loro tesori gli offerirono i doni, oro, incenso, e mirra.12Ed essendo stati in sogno avvertiti di non ripassar da Erode, per altra strada se ne ritornarono al loro paese.13Partiti che furon essi l'Angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe, e gli disse: Levati, prendi il bambino, e la sua madre, e fuggì in Egitto e fermati colà, fintantoché io ti avviserò. Imperocché Erode cercherà del bambino per farlo morire.14Ed ei svegliatosi prese il bambino, e la madre di notte tempo, e si ritirò in Egitto.15E ivi si stette sino alla morte d'Erode, affinchè si adempisse, quanto era stato detto dal Signore pel Profeta, che dice: dall'Egitto ho chiamato il mio figlio.16Allora Erode vedendosi burlato da' Magi s'adirò fortemente, e mandò ad uccidere tutti i fanciulli, che erano in Betlemme, e in tutti i suoi confini, dall'età di due anni in giù, secondo il tempo, che avea rilevato da' Magi.17Allora si adempì, quanto fu predetto dal profeta Geremia, che dice:18Una voce si è udita in Rama, gran pianti, e urli: Rachele piangente i suoi figli; né volle ammetter consolazione, perch'ei più non sono.19Morto Erode: ecco che l'Angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto.20E gli disse: Svegliati, prendi il fanciullo, e la madre di lui, e va' nella terra di Israele: imperocché sono morti coloro, che cercavano la vita del bambino.21Ed egli svegliatosi prese il bambino, e la madre, e andò nella terra d'Israele.22Ma avendo sentito, che Archelao regnava nella Giudea in luogo di Erode suo padre, temè d'andare colà: e avvertito in sogno si ritirò in Galilea.23Dove giunto abitò nella città chiamata Nazaret: affinchè si adempisse quello, ch'era stato predetto da' profeti: Ei sarà chiamato Nazareno.

Note:

2,1:In Betlemme di Giuda, regnante il re Erode. Dice di Giuda per distinguere questa Betlemme da un'altra, che era nella tribù di Zabulon.
Regnante il re Erode. Questi era Erode soprannominato il Grande, il figliuolo di Antipatro, Idumeo di origine, o ( come altri vogliono) Ascalonita. Così il tempo, in cui dovea venir il Messia, era già arrivato secondo la celebre profezia di Giacobbe: non sarà tolto di Giuda lo scettro, nè mancherà condottiero del seme di lui, sino a tanto che venga colui, che dee esser mandato: ed ei sarà l'aspettazione delle genti. Gen. XLIX. 10. Or gli Ebrei non avean già più un capo della loro nazione; mentre erano governati da questo principe straniero, e dato loro da' Romani. Giuseppe Ebreo, Antiq. II. XIV. racconta, che fu invenzione di Niccolò Damasceno il voler far passare Erode per Ebreo: invenzione, alla quale il primo e il solo (ch'io sappia) ch'abbia cercato di dar corpo, fu lo Scaligero confutato abbastanza dal general consenso de' Padri, e degli autori si antichi, come moderni.
I Magi. Da qualunque parte dell'oriente sian venuti questi Magi ( imperocchè alcuni li credono della Persia, altri dell'Arabia) egli è certo, che per questo nome intendevasi una classe d'uomini, i quali si occupavano interamente dello studio delle scienze più sublimi, e nel culto della divinità. Non è inverisimile, che delle profezie di Daniele (il quale era con tanto nome vissuto nella Persia ) conservata si fosse la memoria, e la tradizione tra questi filosofi. Ch'ei fossero principi, o regoli, o almen primari signori del loro paese, è stato scritto da molti Padri Greci e Latini.

2,2:Abbiamo veduto la sua stella. Viene a dire la stella, che è il segno della nascita del nuovo Re.

2,4:I principi de' sacerdoti. Probabilmente intendonsi i capi delle ventiquattro famiglie sacerdotali.
Gli scribi del popolo. Questi in altri luoghi del Vangelo sono chiamati dottori della legge; perchè erano custodi, e interpreti de' libri santi. Eglino erano i dotti, e scienziati di tutte le tribù.

2,7:Chiamati segretamente a sè. Non voleva, che i Giudei venissero in cognizione delle ragioni, ch'eranvi di credere, che fosse già nato il Messia tanto da essi aspettato, nè che sospettassero di quello ch'ei disegnava di fare.

2,8:E mandandogli a Betlemme. Erode avrebbe potuto fargli accompagnare: e se nol fece, fu o perchè non volle mostrare di far caso della voce sparsa di un nuovo re nato, o perchè Dio lo accecò, affinchè non potesse sapere, dove fosse il bambino. Forse ancora pensò, che i genitori lo avrebber più facilmente fatto vedere a que'forestieri, che ad alcuno dei suoi ministri; imperocchè ben ei sapeva, quanto fosse e temuto, e odiato per le sue crudeltà.

2,10:E veduta la stella. S'intenda ripetuto dal vers. precedente che fermossi. Vedendo come la stella si fermava sopra un determinato luogo, conobbero, che quivi stava il nato bambino.

2,11:Ed entrati nella casa ec. Qualunque luogo, che serva di abitazione agli uomini, o anche alle bestie gli Ebrei lo chiamano casa. Onde s. Girolamo ep. 17. dice, che il Creatore de' cieli in quella stessa buca della terra, ove nacque, fu veduto da pastori, dimostrato dalla stella, adorato da' Magi. Questi illuminati dallo Spirito santo adorarono il Salvatore in ispirito e verità, quai primizie delle genti, con vero culto di religione. Un bambino, che all'esterno nulla avea di differente dagli altri figliuoli degli uomini, privo d'ogni apparato di grandezza, anzi in uno stato di poverta, e di abbiezione si attira l'ossequio, e le adorazioni di questi sapienti della terra.

2,12:Ed essendo stati in sogno avvertiti ec. Notisi l'ordine mirabile tenuto dalla provvidenza con questi Magi. Son eglino prima invitati a Cristo da una nuova stella, ven gono di poi vie piu animati per mezzo degli espressi ora coli de' profeti, e finalmente alla loro fede è conceduto di essere da Dio stesso immediatamente istruiti.

2,15:Affinchè si adempisse. Questa maniera di parlare non significa, che della fuga di Cristo fosse cagione il doversi adempire quella profezia; ma si che per mezzo di questa fuga avvenne che la profezia ebbe il suo adempimento.
Dall'Egitto ho chiamato il mio figlio. Queste parole di Osea letteralmente s'intendono del popolo d'Israele chiamato da Dio figliuol suo, Erod. IV. 22., e da lui tratto fuor dell'Egitto. In un senso mistico, e più propriamente s'intendono di Cristo, di cui fu figura Israele. Imperocchè Cristo è vero, e naturale figliuolo di Dio, ed egli fu esule nell'Egitto. Vedi s. Girol. in Oseam.

2,16:Dall'età di due anni in giù. Il senso di questo luogo egli è questo. Erode fece uccidere i fanciulli maschi dall'età di due anni indietro computando i due anni dal tempo, in cui (secondo che avea inteso da' Magi) era com parsa la stella; perchè questa stella era segno del già nato Re. Or benchè fosse certo, che all'apparir della stella questo Re era nato; contuttociò nè Erode, nè i Magi stessi sapevano quanto tempo prima fosse nato. Erode perciò per maggior cautela ordinò, che fossero uccisi tutti i bambini dall'eta di due anni indietro, allinchè non potesse in verun modo sottrarsi alla morte il nuovo Re de' Giudei.

2,18:Una voce si è udita in Rama. Rama era nella tribù di Beniamin; ma nell' estremità di questa tribu, e vicina a Betlemme: e per questo si dice, che le strida de' fanciulli si udirono in Rama: e il testo Ebreo può tradursi: si è udita fino a Rama; perchè ancora i bambini di Rama, ch'erano sui confini di Betlemme, furono uccisi secondo il comando di Erode.
Rachele piangente ec. Rachele fu madre di Beniamin, e fu sepolta in Betlemme: e la tribù di Beniamin dopo la schiavitudine di Babilonia fece un sol corpo colla tribù di Giuda, alla quale apparteneva Betlemme: e perciò si dice, che questa tenera madre piange, e deplora la strage de' suoi figliuoli, e di quegli ancora della tribù di Giuda.

2,19:Morto Erode, ec. Con qual terribil maniera di morte punisse Dio le atroci crudeltà di questo principe, leggesi in Giuseppe de bel. 1. 21. Antiq. XVII. 18.

2,20:Nella terra d'Israele. Nella Giudea in generale, senza determinazione di luogo.

2,22:Archelao regnava. Questi ebbe da Augusto la metà del regno del padre col titolo di tetrarca: l'altra metà fu divisa tra Antipa, e Filippo, due altri figliuoli di Erode. Archelao fu poi esiliato da Augusto a Vienna nelle Gallie.
Si ritirò in Galilea. Antipa signore della Galilea era di migliore indole del fratello.

2,23:Da' profeti. S. Girolamo dice, che parlando il Vangelista in plurale vuol indicare, come non ha avuto in mira alcun luogo particolare delle Scritture, dove il Cristo sia chiamato il Nazareno; ma bensì gl'infiniti luoghi, dove il Messia è chiamato il Santo per eccellenza, che ciò vuol dir Nazareno. Nondimeno osserva lo stesso s. Dottore, che in Isaia XI. I. secondo l'Ebreo si legge: Uscirà dalla stirpe di Jesse una verga, e un Nazareo si alzerà dalla radice di lei Netzer, virgulto, germoglio. Or egli è da notare, primo, che gli Ebrei non meno, che i Cristiani, per questo germoglio intendevano il Messia: in secondo luogo i nemici di Gesù Cristo davano a lui per disprezzo il nome di Nazareo, chiamandolo Gesu da Nazaret, rimproverandogli, ch'ei veniva da un miserabil borgo della Galilea. L'Evangelista pertanto toglie questo scandalo Giudaico, facendo osservare, come la dimora di Gesu a Nazaret, e 'l nome, che perciò davano a lui, porgeva loro occasione di riflettere a que' luoghi de' profeti, ne'quali per diversi rispetti il nome di Nazareo era dato al Messia; e dimostrando, come la Providenza dello stesso mal animo de' nemici si valeva a verificare a parte a parte in Gesu tutto quello, che del Messia era scritto.