Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Vangelo secondo Matteo 4


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Cristo nel deserto dopo il digiuno di Quaranta giorni supera le tentazioni del Diavolo, ed essendo stato catturato Giovanni,si ritira a Cafarnaum, e predica la penitenza: chiama a se Pietro, e Andrea, Giacomo, e Giovanni di Zebedeo: e annunziando il Vangelo anche a' Galilei, cura diverse infermità.

1Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per essere tentato dal Diavolo.2E avendo digiunato quaranta giorni, e quaranta notti, finalmente gli venne fame.3E accostatoseli il tentatore disse: Se tu se' figliuolo di Dio, di' che queste pietre diventino pani.4Ma egli rispondendo disse: Sta scrìtto: Non di solo pane vive l'uomo, ma di qualunque cosa, che Dio comandi.5Allora il Diavolo lo menò nella città santa, e poselo sulla sommità dui tempio.6E gli disse: Se tu se' figliuolo di Dio, gettati giù: imperocché sta scritto, che ha commesso a' suoi Angeli la cura di te, ed essi ti porteranno sulle mani, affinchè non inciampi talvolta col tuo piede nella pietra.7Gesù gli disse: Sta anche scritto: Non tenterai il Signore Dio tuo.8Di nuovo il Diavolo lo menò sopra un monte molto elevato; e fecegli vedere tutti i regni del mondo, e la loro magnificenza.9E gli disse: Tutto questo io ti darò, se prostrato mi adorerai.10Allora Gesù gli disse: Vattene Satana; imperocché sta scritto: adora il Signore Dio tuo, e servi lui solo.11Allora il Diavolo lo lasciò: ed ecco che se gli accostarono gli Angeli, e lo servivano.12Gesù poi avendo sentito, come Giovanni era stato messo in prigione, si ritirò nella Galilea:13E lasciata la città di Nazaret, andò ad abitare in Cafarnaum, città marittima, ai confini di Zabulon, e di Neftali:14Affinchè si adempisse quello, che era stato detto da Isaia profeta.15La terra di Zabulon, e la terra di Neftalim strada al mare di là dal Giordano, la Galilea delle nazioni.16Il popolo, che camminava nelle tenebre, ha veduto una gran luce: e la luce si è levata per coloro, che giacevano nella regione, e nella oscurità della morte.17Da li in poi cominciò Gesù a predicare, e a dire: Fate penitenza; imperocché il regno dei cieli è vicino.18E camminando Gesù lungo il mare di Galilea, vide due fratelli Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano in mare la rete (imperocché erano pescatori):19E disse loro: Venite dietro a me, e vi farò pescatori d'uomini.20Ed essi, subito abbandonate le reti, lo seguirono.21E di li andando innanzi vide due altri fratelli, Giacomo di Zebedeo, e Giovanni suo fratello in una barca insieme con Zebedeo loro padre, che rassettavano le loro reti: e li chiamò.22Ed essi, subito abbandonate le reti, e il padre, lo seguirono.23E Gesù andava attorno per tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, e predicando il Vangelo del regno, e sanando tutti i languori, e le malattie del popolo.24E si sparse la fama di lui per tutta la Siria: e gli presentarono tutti quelli, che erano indisposti, e afflitti da diversi mali, e dolori, e gli indemoniati, e i lunatici, e i paralitici, ed ei li risanò.25E lo segui una gran turba dalla Galilea, dalla Decapoli, da Gerusalemme, dalla Giudea, e dal paese di là dal Giordano.

Note:

4,1:Dallo Spirito. Da quel medesimo spirito, che si era posato sopra di lui, fu condotto nel deserto, dove per mezzo della solitudine, del digiuno, e dell'orazione dovea prepararsi alla predicazione del Vangelo.
Per esser tentato dal Diavolo. Tentare propriamente si gnifica far prova, fare sperienza di alcuno. In questo senso tenta talora anche Dio; ma il Demonio tenta per indurre al peccato. Nell'uno, e nell'altro modo fu tentato Cristo. Perocchè volle il Diavolo colle sue tentazioni, e chiarirsi dell'esser di Cristo, e indurlo ( se fosse stato possibile) a peccare: e non per sè, ma per noi fu tentato, e primieramente per meritarci la grazia di vincere il tentatore; secondo per insegnarci con quali armi si vinca, vale a dire col digiuno, coll'orazione, collo studio della divina parola: terzo per fare a noi intendere, come volendo darci sinceramente al servizio di Dio saremo esposti all'invidia, e alla malignità di questo nemico delle anime.

4,2:Gli venne fame. Questa fame è una evidente prova dell'umanità assunta dal Verbo divino con tutte le sue dependenze, e con tutte le necessità inseparabili da essa, non avendo egli voluto, benchè scevro di peccato essere esente da alcuna delle miserie annesse alla condizione dell'uomo peccatore.

4,3:E accostatosegli. I Padri comunemente credono, che il Demonio si presentasse a Cristo in forma d'uomo. Nel continuato digiuno di quaranta giorni vedeva il Demonio qualche cosa di più che umano; ma la fame, che poi venne a Cristo, facea vedere che egli era uomo. Le tentazioni di lui sono dirette a scoprire l'essere di Gesu Cristo. S. Ignazio martire fu di parere, che il Demonio non conobbe da prima nè la verginità di Maria, nè l'incarnazione del Verbo.

4,4:Non di solo pane ec. Il pane stesso non è nutrimento dell'uomo, se non perchè così ha voluto Dio. Altri ha Dio mantenuti vivi senza pane: ad altri ha dato in vece di pane un cibo non più usitato, come la manna. Così nè dice di esser figliuolo di Dio, nè lo niega, e con ammirabile sapienza elude le arti del tentatore, e lo vince non colla potenza, qual figliuolo di Dio; ma colla umilta, qual uomo debole, e infermo, opponendo alla la fidanza in Dio, e lo scudo della divina parola.

4,5:Nella città santa. Così era chiamata Gerusalemme a motivo principalmente del Tempio, l'unico in tutto l'universo, dove il vero Dio fosse adorato; e a motivo della religione, di cui ell'era quasi il centro.

4,6:Ha commesso ai suoi Angeli ec. Il Demonio stravolge il senso della Scrittura. Lo Spirito santo promette sicurezza, e difesa da' mali al giusto, che cammina nella osservanza della legge divina; ma non a quelli, che tentano Dio, e per vanità e presunzione vogliono far prova della bontà, e potenza di lui, e si tirano addosso que' mali, da' quali pretendon di essere con miracolo liberati.

4,10:Allora Gesù ec. Allorchè udi il Diavolo apertamente chiedere l'onore, e 'l culto dovuto al solo Dio, allora rimproverando all'iniquo la sua temerità lo cacciò lungi da sè. Tutto quello, che finquì il Demonio avea detto, o fatto riguardo a lui, Gesu lo avea sofferto con somma pazienza; ma allorchè si trattò dell'onore, e della gloria di Dio ne prese egli le parti, e colla parola di Dio conquise il superbo. Satana vuol dire avversario, nemico.

4,12:Nella Galilea. Questa, dov'era Cafarnaum, era abitata da molti Gentili, fino da quando Salomone ne avea cedute varie città ad Hiram re di Tiro. L'altra Galilea (dov'era Nazaret) apparteneva al dominio di Erode.

4,16:Il popolo, che camminava nelle tenebre. I Gentili abitanti di tutto quel tratto di paese privi d'ogni lume di vera religione videro, e udirono la stessa Sapienza del Padre annunziante agli uomini le vie di Dio.

4,17:Fate penitenza: ec. Comincia la sua predicazione colle stesse parole del suo precursore, e ambasciadore Giovanni.

4,18:Vide due fratelli, ec. Gesù conosceva già Pietro, e Andrea (Joan. I. 40.) ma non gli avea ancora chiamati con quella voce onnipotente, la quale dovea determinargli a lasciare ogni cosa per divenir suoi discepoli.

4,23:Nelle lor sinagoghe. Sinagoga vuol dire adunanza, e significa tanto il luogo, dove si radunavano gli Ebrei, come la stessa assemblea. Erano luoghi destinati all'orazione, e alla lezione delle Scritture. Gli Ebrei avevano un solo tempio, ma molte sinagoghe; e queste non solamente per tutte le città della Giudea, e in altri paesi, ma anche in Gerusalemme.
Il Vangelo del regno. La felice novella del regno celeste, che Gesù Cristo prometteva agli uomini, e gli insegnamenti divini, co' quali mostrava loro la strada per giungere allo stesso regno.

4,24:La Siria. Questa abbracciava molte provincie, l'Idumea, la Palestina, la Celesiria, la Fenicia, la Siria di Damasco, la Siria d'Antiochia, la Mesopotamia, ec. Donde intendesi quanto spazio di mondo fosse già pieno della rinomanza, e de' miracoli di Gesù Cristo.

4,25:Dalla Decapoli. Paese composto di dieci città, delle quali la principale era Scitopoli, detta anche Batsan.