Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Vangelo secondo Matteo 3


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Giovanni Batista (di cui descrivesi l'austera vita) predica nel deserto la penitenza, secondo la predizione; e radunandosi da lui il popolo, riprende i Farisei, e i Sadducei, esortandogli a fare frutti degni di penitenza, e mostrando la differenza, che v' ha tra l' suo battesimo, e quello di Cristo. Sopra di Cristo battezzato da Giovanni discende lo Spirito santo, e si ode dal cielo la voce del Padre,

1In questo tempo venne Giovanni il Batista a predicare nel deserto della Giudea;2Dicendo: Fate penitenza: perché il regno de' cieli è vicino.3Imperocché questi è l'uomo, di cui parlò Isaia profeta, che disse: La voce di colui, che grida nel deserto: Preparate la via del Signore: addirizzate i suoi sentieri.4Or lo stesso Giovanni aveva una veste di peli di camelo, e una cintola di cuoio ai fianchi, e suo cibo erano locuste, e miele salvatico.5Allora andava a lui Gerusalemme, e tutta la Giudea, e tutto il paese d'intorno al Giordano.6Ed erano battezzati da lui nel Giordano, confessando i loro peccati.7Ma avendo egli veduto molti Farisei, e Sadducei, che venivano al sua battesimo, disse loro: Razza di vipere, chi vi ha insegnato a fuggire dall'ira futura!8Fate adunque frutti degni di penitenza.9E non vogliate dire drento di voi: Abbiamo Abramo per padre: imperocché io vi dico, che può Dio da queste pietre suscitar de' figliuoli ad Abramo.10Imperocché la scure sta già alla radice degli alberi. Qualunque albero adunque, che non fa buon frutto, sarà tagliato, e gettato nel fuoco.11Quanto a me io vi battezzo con acqua per la penitenza: ma quegli, che verrà dopo di me, è più potente di me; di cui non son io degno di portare i sandali: egli vi battezzerà collo Spirito santo, è col fuoco.12Egli ha la sua pala nella sua mano: e purgherà all'atto la sua aia, e radunerà il suo frumento nel granaio; ma brugerà le paglie con fuoco inestinguibile.13Allora arrivò Gesù dalla Galilea al Giordano da Giovanni per esser da lui battezzato.14Ma Giovanni se gli opponeva, dicendo: Io ho bisogno d'esser battezzato da te; e tu vieni a me?15Ma Gesù gli rispose dicendo: Lascia fare per ora: imperocché così conviene a noi di adempire tutta giustizia. Allora gli condiscese.16Gesù battezzato usci tosto dell'acqua: ed ecco che si aprirono a lui i cieli e vide lo Spirito di Dio scendere quasi colomba, e venir sopra di se.17Ed ecco una voce del cielo, che disse: Questi è il mio figlio il diletto, nel quale io mi sono compiaciuto.

Note:

3,1:In questo tempo ec. Mentre Gesu dimorava tutt'ora in Nazaret, dove passò la sua vita dal ritorno di Egitto fino al tempo del suo pubblico ministero. Il Batista. questo nome fu dato al Precursore per ragion del battesimo, di cui era ministro, o più particolarmente per l'onore, che fecegli Cristo di voler essere da lui battezzato, essendo lo stesso batista che battezzatore.

3,2:Il regno de' cieli. Significa il regno del Messia sopra le anime tanto pel tempo presente, in cui la grazia del Salvatore distrugge in queste l'impero del Demonio, e del peccato, quanto anche pel tempo avvenire, in cui regnerà assolutamente il Signore sopra di esse; e dando Giovanni a questo regno il titolo di celeste, corregge la storta opinione degli Ebrei, i quali dal Messia aspettavano lo stabilimento di un regno terreno.

3,3:La voce di colui, ec. Dimostra con queste parole Isaia gia vicino il tempo della consolazione di Israele; perchè ode la voce di quel banditore, il qual dee precedere la venuta del Re: il qual banditore intima agli uomini di prepararsi ad accogliere questo Re col rinunziare ai peccati, e col fare frutti degni di penitenza.

3,4:Locuste. Erano del numero de' cibi puri, che poteano mangiarsi dagli Ebrei. Levit. XI. 21. 22.

3,6:Erano battezzati ec. Con questo battesimo venivano a disporsi per mezzo della penitenza a ricevere il battesimo del Salvatore, in cui dovevano ricevere la remissione de' peccati.

3,7:Farisei, e Sadducei, ec. Fariseo secondo la più probabil sentenza significa separato, segregato a motivo, che costoro si piccavano di osservare più strettamente, ed esattamente la legge. Sadduceo si interpreta giusto. I primi erano ipocriti, e dominati dall' ambizione; i secondi non pensavano se non al piacere, e alla vita presente. Ad ambedue queste sette, che erano potentissime nella repubblica, dichiarò Gesù Cristo la guerra: e s. Giovanni li chiama razza di vipere per far loro intendere, che in cambio di gloriarsi d'essere discesi da Abramo, e dagli altri santi Patriarchi avrebbero dovuto confondersi di avere malamente degenerato da' costumi di quelli. Dice perciò: è egli possibile, che con buona intenzione veniate a ricevere il mio battesimo, e che siate veramente disposti ad abbracciare la penitenza per fuggire i gastighi di Dio, de' quali finora non vi siete mai messi in pensiero?

3,9:Abbiamo Abramo per padre. E perciò le promesse a lui fatte da Dio sono anche per noi. Questa falsa fi danza ingannò mai sempre, e inganna tutt'ora gli Ebrei. I veri figliuoli d'Abramo sono gl'imitatori della fede di Abramo.
Può Dio da queste pietre. Come creò Adamo di terra, Eva di Adamo, Isacco da genitori sterili. Vedi la lettera a'Romani IX. 7. 8. ec. Queste pietre figuravano particolarmente i Gentili accecati dall'idolatria, indurati ne' pravi costumi, senza legge, e senza Dio in questo mondo. Di queste pietre ne formò Dio innumerabil numero di figliuoli d'Abramo, mediante la fede, e la grazia del Salvatore.

3,10:La scure sta già alla radice. Con questa forte e spressione minaccia loro i terribili imminenti gastighi. Questa pianta infelice feconda solo di amari frutti, e mortiferi, sarà troncata, e gettata nel fuoco. Il popolo Ebreo separato da Dio dopo il rifiuto del suo Cristo sarà percosso con ogni maniera di flagelli, sarà sterminato. Ma notisi, come non alla nazione in generale, ma a ciascheduno de' cittadini di lei è indiritta la minaccia: la scure sta già alla radice degli alberi. Così con enfasi grande stimola ognuno de' suoi uditori a pensare, e provvedere al proprio caso.

3,11:Io vi battezzo con acqua per la penitenza: ec. La lavanda, di cui io son ministro, non è una lavanda ordinaria, e profana: imperocchè ella indica in chi la riceve, il pentimento, ch'egli ha de' suoi falli, e il desiderio d'esser mondato; ma ella non è tal lavanda, per cui si conseguisca la remission dei peccati. Lavanda infinitamente migliore della mia è riserbata a colui, il quale dopo di me darà principio al suo ministero: e il quale essendo superiore a me di virtù, e di potesta, anzi essendo tale, che non son io degno di rendere a lui i piu abbietti servigi, vi battezzerà, e vi laverà con battesimo non di pura acqua, ma di Spirito santo. Il quale Spirito (simile al fuoco nella sua attività ed efficacia ) diffuso ne' cuori dei credenti consumerà i peccati, illuminerà le menti, accenderà in esse la carità, e le solleverà fino al cielo.

3,12:Egli ha la sua pala. Il significato della voce Latina ventilabrum, come anche della Greca, è quello, che abbiamo espresso. E di fatto s. Agostino in Ps. 92. in vece di ventilabrum lesse palam. Siccome per invitare gli Ebrei a Cristo espose nel precedente verso la somma e divina grandezza di lui, e l'infinito bene, ch'egli recar dovea a' credenti col suo battesimo nella prima venuta; così procura adesso di scuotere gli stessi Ebrei, ponendo loro davanti gli occhi quello, che il medesimo Cristo farà nella seconda venuta, allorchè comparirà giudice de' vivi, e de' morti, e separerà i buoni da' cattivi, il grano dalla paglia; e nel suo regno congregherà i buoni, e i cattivi manderà ad ardere nel fuoco eterno. Notisi con s. Basilio (Reg. brev. 253.) che le paglie, le quali per loro stesse a nulla son buone, sono però utili al grano: quindi per esse son significati i cattivi, i quali, come tutte le altre cose, per disposizione divina al bene servono degli eletti.

3,13:Allora ec. Dopo che Giovanni con la sua predicazione aveva preparati gli animi della gente a conoscere, ed ascoltare il Messia.

3,15:Lascia fare per ora. Non disapprova la ripugnanza di Giovanni nascente dalla viva cognizione, che questi aveva dell'infinita dignità, e santità, che era in colui, che chiedeva di essere battezzato: ma gli fa intendere, che adesso, cioè prima, che dalla voce del Padre, e colla discesa dello Spirito santo fosse dichiarato, e manifestato a tutti per quel, ch'egli era, voleva esser trattato da lui come uno degli altri uomini.
Conviene a noi. Conveniva in primo luogo, che per onore della missione di Giovanni il suo battesimo fosse approvato pubblicamente col fatto proprio da Gesù Cristo: secondo, conveniva che colui, ch'era senza peccato, confondendosi co' peccatori, desse con tale altissima umiltà incitamento agli altri, onde col primo si disponessero al secondo battesimo mediante la penitenza: con veniva finalmente che Giovanni, superando le ritrosie della sua umiltà, ubbidisse a Cristo, e lo battezzasse, affinchè in tal occasione venisse ad essere manifestato a tutti il Messia colla voce del cielo, e colla discesa dello Spirito santo. La voce giustizia significa in questo luogo tutto quello, che è secondo la virtu, tutto quello, che piace a Dio.

3,17:Questo è il mio figlio, il diletto: Figliuolo naturale, unico, coeterno, carissimo a me, come unigenito.
Nel quale io mi son compiaciuto. Secondo la forza della frase Ebrea, dietro a cui è stata formata la Greca usa ta sovente nelle Scritture, queste parole non tanto significano l'amore, e la predilezione del Padre verso del Figlio, quanto la propensa volontà dello stesso Padre ad amare nel Figliuolo gli altri uomini, a placarsi con gli altri uomini per amor del Figliuolo, per mezzo di cui solamente possono gli altri piacere a Dio, e ottenere, che Dio sia con essi placato e benigno. Tutti i Padri osservano qui manifestato il mistero della Trinità, nel Padre, che fa sentir la sua voce, nel Figliuolo, a cui è renduta testimonianza, nello Spirito santo, che scende in figura di colomba.