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Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Vangelo secondo Matteo 18


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Della umiltà. Dello scandalo de' piccoli. Della correzione fraterna. Parabola della pecorella smarrita. Potestà di sciogliere, e di legare data agli Apostoli. Del perdonare le offese. Parabola del servo debitore de' dieci mila talenti.

1Nel tempo stesso si appressarono a Gesù i discepoli, e gli dissero: Chi è mai il più grande nel regno de' cieli?2E Gesù chiamato a se un fanciullo, lo pose in mezzo di essi.3E disse: In verità vi dico, che, se non vi convertirete, e non diventerete come fanciulli, non entrerete nel regno de' cieli.4Chiunque pertanto si farà piccolo, come questo fanciullo, quegli sarà il più grande nel regno de' cieli.5E chiunque accoglierà nel nome mio un fanciullo come questo, accoglie me stesso.6Chi poi scandalizzerà alcuno di questi piccolini, che credono in me, meglio per lui sarebbe, che gli fosse appesa al collo una macina da asino, e che fosse sommerso nel profondo del mare.7Guai al mondo per causa degli scandali. Imperocché necessaria cosa è, che sianvi degli scandali: ma guai all'uomo, per colpa del quale viene lo scandalo.8Che se la tua mano, o il tuo piede ti serve di scandalo, troncagli, e gettali via da te: è meglio per te di giugnere alla vita con un piede, o una mano di meno, che con tutte due le mani, e con tutti due i piedi esser gettato nel fuoco eterno.9E se l'occhio tuo ti serve di scandalo, cavatelo, e gettalo via da te: è meglio per te l'entrar nella vita con un sol occhio, che con due occhi esser gettato nel fuoco dell'inferno.10Guardatevi dal disprezzare alcuno di questi piccoli: conciossiachè io vi fo sapere, che i loro Angioli ne' cieli vedono perpetuamente il volto del Padre mio, che è ne' cieli.11Imperocché il Figliuolo dell'uomo è venuto a salvare quel, che si era perduto.12Che ve ne pare? se un uomo bacento pecore, e una di queste si smarrisce, non abbandona egli le altre novantanove, e sen va per li monti in cerca di quella, che si è smarrita?13E se gli venga fatto di ritrovarla: in verità vi dico, che più si rallegra di questa, che delle novantanove, che non si erano smarrite.14Così non è volere del Padre vostro, che è ne' cieli, che un solo perisca di questi piccoli.15Che se il tuo fratello abbia commesso mancamento contro di te, va, e correggilo tra te, e lui solo. Se egli ti ascolta, hai guadagnato il tuo fratello.16Se poi non ti ascolta, prendi ancora teco una, o due persone, affinchè col detto di due, o tre testimonj si stabilisca lutto l'affare.17Che se non farà caso di essi, fallo sapere alla Chiesa. E se non ascolta nemmen la Chiesa, abbilo come per gentile, e per pubblicano.18In verità vi dico: Tutto quello, che legherete sulla terra, sarà legato anche nel cielo: e tutto quello, che scioglierete su la terra,sarà sciolto anche nel cielo.19Vi dico ancora, che se due di voi si accorderanno sopra la terra a domandare qualsisia cosa, sarà loro concessa dal Padre mio, che è ne' cieli.20Imperocché dove sono due, o tre persone congregate nel nome mio, quivi sono io in mezzo di esse.21Allora accostatosi a lui Pietro gli disse: Signore, fino a quante volte peccando il mio fratello contro di me, gli perdonerò io? fino a sette volte?22Gesù gli rispose: Non ti dico fino a sette volte; ma fino a settanta volte sette volte.23Per questo il regno de' cieli si assomiglia ad un re, il quale volle fare i conti co' suoi servi.24E avendo principiato a riveder la ragione, gli fu presentato uno, che gli andava debitore di dieci mila talenti.25E non avendo costui il modo di pagare, comandò il padrone, che fosse venduto lui, e sua moglie, e i figliuoli, e quanto aveva, e si saldasse il debito,26Ma il servo prostrato lo supplicava cui dire: Abbi meco pazienza, e ti soddisfarò interamente.27Mosso il padrone a pietà di quel servo lo liberò condonandogli il debito.28Ma partito di li il servo trovò uno de' suoi conservi, che gli doveva cento danari: e presolo per la gola, lo strozzava dicendo: Pagami quello, che devi.29E il conservo prostrato ai suoi piedi lo supplicava, dicendo: Abbi meco pazienza, e io ti soddisfarò interamente.30Ma quegli non volle; e andò a farlo mettere in prigione, fino a tanto che l'avesse soddisfatto.31Ma avendo gli altri conservi veduto tal fatto, grandemente se ne attristarono: e andarono, e riferirono al padrone tutta quel, che era avvenuto.32Allora il padrone lo chiamò a se, e gli disse: Servo iniquo, io ti ho condonato tutto quel debito, perché ti sei a me raccomandato:33Non dovevi adunque anche tu aver pietà d'un tuo conservo, come io ho avuto pietà di te?34E sdegnato il padrone lo dette in mano de' carnefici, perfino a tanto che avesse pagato tutto il debito.35Nella stessa guisa farà con voi il mio Padre celeste, se di cuore non perdonerete ciascheduno al proprio fratello.

Note:

18,1:Chi è mai il più grande ec. Nell'andare a Cafarnaum aveano gli Apostoli disputato di maggioranza: disputa, che era nata più volte, ma a cui questa volta diede occasione ( come dicono alcuni Padri ) l'avere Gesù Cristo distinto dagli altri Pietro nel pagamento del tributo.

18,3:Se non vi convertirete. Se non cangerete sentimenti, e non diverrete simili a' fanciulli per la umiltà e semplicità.

18,5:Chiunque accoglierà ec. Nella ospitalità, che Cristo raccomanda verso de' piccoli, comprendesi ogni servigio, e ogni atto di carità verso il prossimo.

18,6:Macina da asino. Vale a dire una di quelle macine, che si facevano girare da un asino, per distinguerla da quelle più piccole, che si giravano a mano.

18,7:Necessaria cosa è, ec. È difficile, e impossibile, moralmente parlando, che attesa la corruzione degli uomini, manchino al mondogli scandali, ed è anche necessario, che ve ne sia per provare la fedeltà, e la costanza de' giusti: e a questo fine Iddio, che sa coll'infinita sapienza, e potenza sua trarre il bene dal male, non gl'impedisce, ma li permette, e li tollera.

18,11:Il Figliuolo dell'uomo è venuto ec. Prova con un altro argomento il rispetto, che dee aversi pei piccoli: conciossiachè per essi è venuto il Figliuolo dell'uomo al mondo, ha patito, ed è morto per salvarli. Gran peccato adunque esser cagione di rovina per quelli, pe' quali salvare Cristo morì! donde quelle parole di Paolo: peccando contro i fratelli, e offendendo la loro debole coscienza, contro di Cristo peccate, I. Cor. 8. 12.

18,15:Se il tuo fratello abbia commesso mancamento contro di te, ec. Non bisogna pel motivo che qui si dice contro di te, restringere questo precetto della correzione fraterna, nè credere, che a questa correzione non sia tenuto il cristiano, se non quando pel mancamento del fratello venga ad essere offeso egli stesso. Imperocchè è cosa ordinaria ne' divini precetti, che, posta una specie principale, le altre s'intendano con quella comprese. Così molte offese, che far si possono ai prossimi nella persona, s'intendono sotto la speciale proibizione di ammazzare. È a dunque generale il precetto di correggere il fratello, che cade in peccato, osservate le circostanze del tempo, del luogo, della persona, e si estende ad ogni sorta di peccati o contro Dio, o contro il prossimo. Tra te, e lui solo: affline di correggerlo senza infamarlo. Se egli ti ascolta, ec. Se riconosce il suo errore, e se ne pente, hai guadagnato il fratello, che sarebbe perito senza la tua correzione: lo hai guadagnato a Dio, col quale per opera tua egli si riconcilia; e lo hai guadagnato in tuo pro, perchè acquisti tu il merito della sua emendazione.

18,17:Alla chiesa. Ai pastori, ai prelati della chiesa aventi potestà di sciogliere, e di legare, i quali come rettori di essa chiesa la rappresentano, e fanno le veci di essa.
Abbilo come per gentile, ec. Riguardalo come uomo alieno affatto dalla società de' fedeli; stanne lontano come da un gentile; non trattare con lui.

18,18:Quello, che legherete .. . sarà legato ec. Perchè potevano darsi degli uomini talmente duri, e ostinati, che poco, o nissun caso facessero di questa separazione, dichiara Cristo solennemente, e con giuramento, che il giudizio de' pastori della chiesa sarà confermato in cielo, e che i peccatori separati dal corpo de' fedeli per sentenza della chiesa saranno da Dio medesimo separati.

18,19:Due di voi. Molto più se maggior numero di fedeli, per esempio, una intera chiesa. Sappiamo da Tertulliano, che i fedeli radunati nel tempio di Dio ottenevano talora fino il risuscitamento dei morti. Tanta è in virtù della promessa di Cristo, la violenza, per così dire, che fa al cuore di Dio l'orazione de' fedeli uniti in un medesimo spirito nel luogo della comune orazione.

18,20:Dove sono due, o tre ec. Gesù Cristo adunque non può in alcun tempo non esserpresente alla sua chiesa per assisterla, per dirigerla, per confortarla. Tutti gli anti chi Padri da queste parole hanno dedotta la infallibile autorità de' concili generali in tutto quello, che risguarda la fede, e le regole de' costumi: ne' quali concili la Chiesa tutta ( presedendo i successori di Pietro, vicari di Cristo) adunata nel nome del Salvatore, le sue decisioni propone come formate dallo spirito del Signore. Vedi gli atti cap. 15.

18,22:Fino a settanta volte ec. Senza fine, nè limitazione la carità del cristiano dee esser sempre disposta a perdonare le ingiurie ricevute dai prossimi.

18,25:Comandò il padrone, che fosse venduto lui ec. Un debitore insolvente diventava servo del creditore: e lo stesso avveniva della moglie, e de' figliuoli: e ognun sa, che i servi si vendevano non meno che gli animali.

18,35:Nella stessa guisa farà ec. Non ritratterà Dio (come quel padrone) il perdono, che abbia una volta conceduto, ma la ingratitudine di un uomo, il quale dopo che Dio tante volte ha usata misericordia con lui, non vuol usarla verso il fratello, che lo ha offeso, questa ingratitudine lo fa reo dinanzi a Dio, come se il primo debito non gli fosse stato rimesso.