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Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Vangelo secondo Matteo 24


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Predice la rovina del tempio, e le guerre, e le persecuzioni future. Avverte i discepoli di guardarsi da' seduttori, da' falsi Cristi, e da' falsi profeti. Venuta del Figliuolo dell'uomo. Segni precedenti nel sole, nella luna, nelle stelle. Il giorno del giudizio finale è ignoto a tutti. Del fedele, e del cattivo servo. Dice, che bisogna sempre vegliare.

1Ed uscito Gesù dal tempio se n' andava. E se gli appressarono i suoi discepoli per fargli osservare le fabbriche del tempio.2Ma egli prese a dir loro: Vedete voi tutte queste cose? In verità vi dico, non resterà qui pietra sopra pietra senza essere scompaginata.3Ed essendo egli a sedere sul monte Oliveto, se gli accostarono i discepoli di nascosto, e gli dissero: Di' a noi, quando succederan queste cose? e quale il segno di tua venuta, e della fine del secolo?4E Gesù rispose, e disse loro: Badate, che alcuno non vi seduca.5Imperocché molti verranno nel nome mio, dicendo: Io sono il Cristo; e sedurranno molta gente.6Imperocché sentirete parlare di guerre, e di rumori di guerre. Badate di non turbarvi: conciossiaché bisogna, che queste cose succedano; ma non finisce qui.7Imperocché si solleverà popolo contro popolo, e regno contro regno; e vi saran delle pestilenze, e carestie, e tremuoti in questa, e in quella parte.8Ma tutte queste cose sono il principio dei dolori.9Allora vi getteranno nella tribolazione, e vi faranno morire, e sarete odiati da tutte le nazioni per causa del nome mio.10E allora molti patiranno scandalo, e l'uno tradirà l'altro, e si odieranno l'un l'altro.11E usciranno fuora molti falsi profeti, e sedurranno molta gente.12E per essere soprabbondata l'iniquità, raffredderassi la carità in molti.13Ma chi persevererà sino al fine, questi sarà salvo.14E sarà predicato questo Vangelo del regno per tutta la terra, per testimonianza a tutte le nazioni: e allora verrà la fine.15Quando adunque vedrete l'abbominazione della desolazione predetta dal profeta Daniele posta nel luogo santo (chi legge, comprenda):16Allora coloro, che sii troveranno nella Giudea, fuggano ai monti:17E chi si troverà sopra il solaio, non iscenda per prendere qualche cosa di casa sua:18E chi sarà al campo, non ritorni a pigliar la sua veste.19Ma guai alle donne gravide, oche avranno bambini al petto in que' giorni.20Pregate perciò, che non abbiate a fuggire di verno, o in giorno di sabato:21Imperocché grande sarà allora la tribolazione, quale non fu dal principio del mondo sino a quest' oggi, né mai sarà.22E se non fossero accorciati que' giorni, non sarebbe uomo restato salvo: ma saranno accorciati que' giorni in grazia degli eletti.23Allora se alcuno vi dirà: Ecco qui, o ecco là il Cristo: non date retta.24Imperocché usciranno fuora de' falsi cristi, e de' falsi profeti, e faranno miracoli grandi, e prodigj, da fare che siano ingannati (se è possibile) gli stessi eletti.25Ecco che io ve l'ho predetto.26Se adunque vi diranno: Ecco che egli è nel deserto, non vogliate muovervi; eccolo in fondo della casa, non date retta.27Imperocché siccome il lampo si parte dall'oriente, e si fa vedere sino all'occidente; cosi la venuta del figliuolo dell'uomo.28Dovunque sarà il corpo, quivi si raduneranno le aquile.29Immediatamente poi dopo la tribolazione di que' giorni si oscurerà il sole, e la luna non darà più la sua luce, e cadranno dal cielo le stelle, e le potestà ne' cieli saranno sommosse.30Allora il segno del Figliuolo dell'uomo comparirà nel cielo: e allora si batteranno il petto tutte le tribù della terra, e vedranno il Figliuol dell'uomo scendere sulle nubi del cielo con potestà, e maestà grande.31E manderà i suoi Angeli, i quali con tromba, e voce sonora raduneranno i suoi eletti dai quattro venti, da un'estremità de' cieli all'altra.32Dalla pianta del fico imparate questa similitudine. Quando il ramo di essa intenerisce, e spuntano le foglie, voi sapete, che la state è vicina:33Così ancora, quando voi vedrete tutte queste cose, sappiate, che egli è vicino alla porta.34In verità vi dico, non passerà questa generazione, che adempite non siano tutte queste cose.35Il cielo, e la terra passeranno; ma le mie parole non passeranno.36Quanto poi a quel giorno, e a quell'ora nissuno la sa, nemmeno gli Angeli del cielo, eccetto il solo Padre.37E come (fu) a' tempi di Noè; cosi sarà ancora al venire del Figliuolo dell'uomo.38Imperocché siccome ne' giorni avanti al diluvio gli uomini se ne stavano mangiando, e bevendo, sposando, e dando a marito le donne sino a quel giorno, che Noè entrò nell'arca:39E non si detter pensiero, sintanto che venne il diluvio, e uccise tutti; cosi sarà alla venuta del Figliuolo dell'uomo.40Allora due si troveranno in un campo: uno sarà preso, e l'altro abbandonato.41Due donne saranno a macinare al mulino: una sarà presa, e l'altra abbandonata.42Vegliate adunque, perché non sapete, a che ora sia per venire il Signor vostro.43Sappiate però, che, se il padre di famiglia sapesse, a che ora sia per venire il ladro, vogherebbe certamente, e non lascerebbe, che fosse sforzata la sua casa.44Per questo anche voi state preparati, perché il Figliuolo dell'uomo verrà in quell'ora, che non pensate.45Chi è mai quel servo fedele, e prudente preposto dal padrone sopra la sua servitù, per distribuirle il vitto a' suoi tempi.46Beato quel servo, cui il padrone in venendo troverà cosi diportarsi.47In verità vi dico, che gli affiderà il governo di tutti i suoi beni.48Ma se quel servò cattivo dirà in cuor suo: Il mio padrone tarda a venire:49E comincerà a battere i suoi con servi, e a mangiare, e bere con gli ubbriachi:50Verrà il padrone di questo servo nel dì, che egli non se l'aspetta, e nell'ora, che egli non sa:51E lo separerà, e gli darà luogo tra gl'ipocriti: ivi sarà pianto, e stridor di denti.

Note:

24,1:Per fargli osservare le fabbriche ec. I discepoli fanno osservare a Gesù la superba fabbrica del tempio chiamato da uno scrittore gentile Opera d'immensa ricchezza, quasi per rappresentargli quanto deplorabili cosa sarebbe, che mnacchina si maestosa, e augusta dovesse esser distrutta, com' egli avea predetto nel capo precedente, e per muoverlo a ritrattar la sentenza.

24,3:I discepoli. S. Marco li nomina; e dice, che furono Pietro, Giacomo, Giovanni e Andrea, i più intimi tra gli Apostoli.
Quando succederan queste cose e quale il segno ec. Li Apostoli confondono qui la rovina del tempio colla seconda venuta di Cristo, e colla fine del mondo, come se queste tre cose dovessero esser tutte a un tempo. La risposta di Cristo soddisfa a tutte tre le interrogazioni, ma senza distinguere i tempi di questi avvenimenti, dando però i segni che precederanno, e la distruzione di Gerusalemme, e la fine delle cose.

24,5:Molti verranno nel nome mio, ec. Il Demonio per accecare sempre più i Giudei, affinchè non riconoscessero il vero Messia, fece uscir fuori e prima, e dopo la rovina di Gerusalemme molti impostori, che presero il nome di Cristo, e di Messia, de' quali abbiam la storia in Giuseppe, e presso Origene contro Celso, e in altri autori. Tanti falsi cristi, che si levaron su in quel tempo, e tirarono a sè gran gente, non solamente fecero manifesta la verità di questa profezia di Gesù Cristo, ma provano ancora, che ferma era l'opinione presso gli Ebrei, che quello era il tempo della venuta del Messia.

24,6:Sentirete parlare di guerre, ec. Parla delle sedizioni, e delle guerre civili nella Giudea, e delle stragi, che furon fatte di quella nazione sotto l'imperio di Gaio, delle quali parlano a lungo Giuseppe, e Filone.

24,7:Popolo contro popolo, e regno contro regno. I Giudei preser le armi contro de' Gentili in Cesarea, in Scitopoli, in Tolemaide, in Tiro, in Alessandria, in Damasco. Mossero guerra ai Samaritani, ai Siri, ai Romani. De' tremuoti, delle carestie, e delle pestilenze, che vanno dietro alle carestie, si ha memoria negli storici ai tempi di Claudio, e di Nerone: egli è però da notare, che tutte queste predizioni quadrano anche ai tempi della seconda venuta di Cristo, prima della quale sarà sconvolta, e desolata la terra dalle discordie, dalle guerre, e da altri flagelli, e molti impostori compariranno a sedurre gl'incauti. Vedi l'Apocalisse.

24,9:Sarete odiati da tutte le nazioni ec. Da' Giudei sarete odiati, come adoratori del nome mio; dai Gentili, perchè vi guarderanno come uomini sacrileghi, nemici de' loro dei, e all'ira di questi vilipesi da voi attribuiranno le carestie, le pestilenze, i tremuoti, e tutti i mali, che inonderanno la terra. I Padri della chiesa, che scrissero in difesa del cristianesimo, riportano come una delle più gravi accuse date a' cristiani dalle migliori teste tra i Gentili, che avesser quelli col disprezzo dell'antico culto rovesciate sopra l'impero le sciagure tutte, dalle quali fu desolato in que' tempi. La sola predizione di Gesù Cristo potea servir di risposta a questa irragionevolissima calunnia, confutata ancora dalle strane vicende sofferte nella repubblica prima della nascita di Gesù Cristo.

24,12:Per essere soprabbondata l'iniquità, raffredderassi ec. Da una parte la crudeltà de' Gentili, e degli Ebrei contro il nome Cristiano, dall'altra l'apostasia de' fratelli, i quali per timore abbandoneranno la fede, faran sì, che si raffreddi in molti, o si estingua la carità.

24,14:E sarà predicato questo Vangelo ec. Tutte le con tradizioni, e gli sforzi dell'umana potenza contro il Vangelo non potranno impedire, ch'ei sia predicato, e ricevuto per tutta la terra. Allora verrà la fine. Si può intendere e della fine del mondo, e della fine di Gerusalemme. Quanto a questa non volle Dio, che ella fosse distrutta, se non quando era gia sparso il Vangelo pel mondo tutto allor conosciuto. E che avanti la fine delle cose debba essere portato lo stesso Vangelo per le parti tutte del mondo abitabile, è dottrina costante de' santi padri.

24,15:Quando adunque vedrete ec. Parla ora apertamente Cristo del tempo, in cui sara atterrata Gerusalemme; il qual tempo è segnato nelle seguenti parole.
L'abbominazione della desolazione... posta nel luogo santo. Questo forse fu allora quando una turba di scellerati, detti gli zelatori, entrò con armata mano nel tempio, e per tre anni e mezzo continui vi dimorò, come in un baloar do, dal quale uscivano di e notte a commettere rapine e stragi nella città. La profanazione del luogo santo contaminato da quegli uomini infami con ogni sorta di scelleraggini, con ragione credesi significata da Cristo con queste parole. Dice egli adunque, che quando ciò accaderà, allora siano certi, che è già adempiuta la profezia di Daniele, e che Gerusalemme, e il tempio anderanno in rovina, nè risorgeranno mai più. Il primo avveramento della predizione di Daniele, e di Cristo è una invitta dimostrazione della verità della cristiana religione. Gerusalemme era stata presa altre volte, ed era stato disperso il suo popolo; ma ella si era rialzata dalle sue rovine, riuniti i suoi cittadini, ristorato il suo tempio. Ma dopo la sentenza di Cristo, questo popolo (il quale disperso, ed errante dee sempre sussistere, affinchè non solamente col deposito delle Scritture, ch'ei venera, e custodisce, ma anche collo stesso presente suo stato renda testimonianza alla fede ) questo popolo rimane, e rimarrà senza re, senza sacerdozio, senza tempio, senza speranza.

24,16:Fuggano ai monti. Questo avvertimento di Cristo, rinnovato con particolare rivelazione,fu posto in pratica da' Cristiani, i quali lasciata Gerusalemme, e i luoghi vicini, si ritirarono a Pella sulle montagne vicino al deserto verso la Siria. Eus. hist. 3. 5.

24,17-18:Chi si troverà sopra il solaio, ec. Tutte queste cose dinotano la necessità di fuggire senza perdere niente di tempo.

24,20:Che non abbiate a fuggire di verno, ec. Sarebbe assai penoso l'avere a fuggire d'inverno; e nel sabato era proibito di fare più d'un miglio di strada. E quantunque questa legge non obbligasse così strettamente in tempo di urgente necessità; contuttociò per un certo rispetto al giorno di sabato i Cristiani convertiti dal Giudaismo non avrebbero ardito di trasgredirla. La presa di Gerusalem me fu nell'estate dell'anno LXX di Cristo.

24,21:Tribolazione, quale non fu dal principio. Giuseppe lib. 6. 21: Nè io credo, che alcun'altra città soffrisse giammai calamità cosi grandi, nè che alcuna nazione, da che mondo è mondo, fosse mai più feroce nella malizia.

24,22:Se non fossero accorciati que' giorni, ec. I Giudei rinchiusi in Gerusalemme erano più crudelmente trattati dalla loro gente, che dai nemici. Quelli, che comandavano nella città, si diportavano in guisa, che pareva quasi rimproverassero a Dio il ritardo del meritato gastigo, dice Giuseppe; e se i Romani avesservoluto starsene tranquilli spettatori delle violenze, e delle stragi, che dentro si commettevano, la città, e la nazione si distruggeva, e si annichilava da se medesima. Ma Dio tra tanti perversi si era riserbato un numero di anime, che o già credevano in Cristo, o le quali volea egli condurre alla fede, e per amore di questi fece accelerare, e stringer l'assedio per sottrargli alla morte, da cui non si sarebbero salvati, se continuato avessero a dominare i tiranni, i quali, dice Giuseppe, sempre in discordia tra di loro, in questo solo andavano uniti di ammazzare quanti vi erano degni di salute, e bramosi di pace.

24,23:Allora se alcuno vi dirà: ec. Dalla descrizione della rovina di Gerusalemme fa nuovamente passaggio all'ultima venuta di Cristo, e alla fine del mondo, di cui sono predetti i segni, essendo, come abbiamo detto, la distruzione di Gerusalemme una figura della fine del mondo. Questa parola allora riguarda tutto quanto il tempo, dall'eccidio di quella città fino al tempo dell'Anticristo: imperocchè,siccome prima di quell'eccidio uscivan fuori de' falsi cristi e de' falsi profeti; così ne sono usciti di poi, e ne usciranno sino alla fine, quando perultimo verrà l'Anticristo. Vedi 2. Thessal. cap. 2.

24,27:Siccome il lampo. La venuta di Cristo sarà improvvisa, come il lampo, che non può prevedersi: e siccome questo spande in un attimo la sua luce da un polo all'altro; così il Figliuolo dell'uomo si farà repentinamente visibile al mondo tutto.

24,28:Dovunque sarà il corpo, ec. Dicesi, che le aquile in grandissima lontananza sentono l'odore dei cadaveri, e volano a pascersene: quindi venne questo proverbio, col quale Cristo vuol significare, che venendo sopra le nubi al giudizio, trarrà a sè da tutte le parti della terra gli eletti, i quali voleranno a lui, come le aquile al loro cibo.

24,29:E le potestà de' cieli ec. Espressione simile a quella di Giobbe, XXVI. II.: Tremeranno le colonne de' cieli; onde generalmente vuol dirsi, che il cielo tutto sarà in disordine, e in iscompiglio.

24,30:Il segno del Figliuolo dell'uomo. La croce, come spongono i Padri.
Si batteranno il petto tutte le tribù ec. Vale a dire tutti quelli di tutte le nazioni, i quali o lo crocifissero, o crocifisso lo disprezzarono, e non ubbidirono a lui.

24,34:Non passerà questa generazione, ec. Non finirà la generazione degli uomini, non finirà il mondo prima, che tutte quante le cose da me predette abbiano il loro adempimento.

24,36:Nemmeno gli Angeli. Con questo modo di parlare esclude dalla cognizione del futuro giudizio tutte le creature, ma non il Verbo del Padre. Era comun dettato presso gli Ebrei: nissuno sa la fine del mondo.

24,40-41:Allora due si troveranno ec. Della stessa condizione di uomini,unosarà come Lot sottratto al pericolo, l'altro nel pericolo perirà. L'uno sarà salvato, e sollevato fino al cielo, l'altro abbandonato alla meritata riprovazione.

24,45:Chi è mai quel servo fedele...? La vigilanza raccomandata a tutti gli uomini è di specialissima obbligazione pei pastori di anime, tenuti a pascerle col cibo della divina parola, e ad essere, come dice l'Apostolo, forma, e modello del gregge.

24,47:In verità vi dico, che gli affiderà il governo di tutti suoi beni. Lo farà grande nella sua casa, nel cielo.

24,51:E lo separerà. Dalla sua famiglia, dal consorzio de' santi.