Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Vangelo secondo Matteo 16


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Domanda de' Farisei, e de' Sadducei. Del loro fermento. Opinioni degli uomini intorno a Cristo. Confessione di Pietro premiata. Predizione, che fa Cristo della sua morte, e riprensione di Pietro. Della croce di Cristo, e della propria rinnegazione.

1E andarono a trovarlo i Farisei, e i Sadducei per tentarlo: e lo pregarono di far loro vedere qualche prodigio dal cielo.2Ma egli rispose loro, e disse: Alla sera voi dite: Farà bel tempo, perché il cielo rosseggia.3E alla mattina: Oggi farà temporale, perché il cielo scuro rosseggia.4Voi sapete dunque distinguere gli aspetti del cielo: e non siete da tanto di distinguere i segni de' tempi. Generazione perversa, e adultera ella chiede un prodigio: né altro prodigio saralle accordato, che quello di Giona profeta. E, lasciati costoro, si partì.5Ora i suoi discepoli in andando a traghettare il lago si erano scordati di prender del pane.6E disse loro Gesù: Tenenete aperti gli occhi, e guardatevi dal lievito de' Farisei, e Sadducei.7Ma essi stavan pensosi dentro di se, e dicevano: Non abbiaci preso del pane.8Il che conoscendo Gesù: disse: Perché state pensosi dentro di voi, gente di poca fede, a motivo che non avete pane?9Non riflettete ancora, né vi ricordate dei cinque pani per i cinquemila uomini, e quante misure ne raccoglieste?10Né dei sette pani per li quattro mila uomini, e quante sporte ne raccoglieste?11Come non comprendete, che non per riguardo al pane io vi ho detto: Guardatevi dal fermento de' Farisei, e de' Sadducei?12Allora intesero, come non aveva egli detto di guardarsi dal fermento del pane, ma dalla dottrina de' Farisei, e de' Sadducei.13Gesù poi essendo andato dalle parti di Cesarea di Filippo, interrogò i suoi discepoli, dicendo: Chi dicono gli uomini, che sia il Figliuolo dell'uomo?14Ed essi risposero: Altri dicono, egli è Giovanni Batista; altri Elia; altri Geremia, o alcun de' profeti.15E Gesù disse loro: E voi chi dite voi, ch'io mi sia?16Rispose Simone Pietro, e disse: Tu se' il Cristo, il figliuolo di Dio vivo.17E Gesù rispose, e dissegli: Beato sei tu, Simone Bar Jona: perché non la carne, e il sangue te lo ha rivelato, ma il Padre mio, che è ne' cieli.18E io dico a te, che tu sei Pietro, e sopra questa pietra edificherò la mia Chiesa, e le porte dell'inferno non avran forza contro di lei.19E a te io darò le chiavi del regno de' cieli: e qualunque cosa avrai legata sopra la terra, sarà legata anche ne' cieli: e qualunque cosa avrai sciolta sopra la terra, sarà sciolta anche ne' cieli.20Allora ordinò a' suoi discepoli, che non dicessero a nissuno, ch'ei fosse Gesù il Cristo.21Da indi in poi Gesù cominciò a indicare a' suoi discepoli, come bisognava, ch'egli andasse a Gerusalemme, e ivi molte cose soffrisse dai seniori, e dagli Scribi, e dai principi dei sacerdoti, e fosse ucciso, e risuscitasse il terzo giorno.22E Pietro, presolo a parte, cominciò a riprenderlo dicendo: Non sia mai vero, o Signore: non avverrà a te simil cosa.23E rivoltosi a Pietro gli disse: Ritirati da me, Satana: tu mi sei di scandalo; perché non hai la saggezza di Dio, ma quella degli uomini.24Allora Gesù disse a' suoi discepoli: Chi vuoi venire dietro a me, rinneghi se stesso, dia di mano alla sua croce, e mi siegua.25Imperocché chi vorrà salvare l'anima sua, la perderà: e chi perderà l'anima sua per amor mio, la troverà.26Imperocché che giova all'uomo di guadagnare tutto il mondo, se poi perda l'anima? o che darà l'uomo in cambio dell'anima sua?27Imperocché il Figliuolo dell'uomo verrà nella gloria del Padre suo co' suoi Angeli: e allora renderà a ciascheduno secondo il suo operato.28In verità io vi dico: Tra coloro, che son qui presenti, vi sono di quelli, che non morranno, prima che veggano il Figliuol dell'uomo entrar nel suo regno.

Note:

16,1:E andarono a trovarlo i Farisei, e i Sadducei ec. Queste due sette erano nimicissime tra di loro; ma si univano ogni volta, che si trattava di contrariare Gesùi Cristo,

16,4:I segni de' tempi? I segni del tempo, in cui dovea venire il Messia, segni notati, e diligentemente descritti da' profeti, come era, per esempio, la rivoluzione delle settanta settimane di Daniele, ec.

16,7:Stavan pensosi. Il Greco si può tradurre: bisticciavano tra di loro, come in s. Marco, volendo accennare, che buttavano l'un sopra l'altro la colpa della dimenticanza.

16,8:Perchè state pensosi...? Perchè interpretate voi carnalmente le mie parole? e perchè vi affannate adesso per li bisogni di questa vita terrena?

16,13:Cesarea di Filippo. Portava questo nome di Filippo, perchè era stata riedificata da Filippo, figliuolo di Erode il grande: e portava anche il nome di Cesarea in onore di Tiberio Cesare, essendosi per l'avanti chiamata Paneade.

16,16:Tu se' il Cristo, il figliuolo di Dio vivo. Unico naturale figliuolo, infinitamente superiore a Giovanni, a Elia, a Geremia, i quali non sono figliuoli di Dio, se non per adozione.

16,17:Bar Jona. Vale a dire figliuolo di Giona, o sia di Giovanni. Credesi, che così fosse cognominato Pietro, prima che si desse a seguir Gesù Cristo.

16,18:Tu sei Pietro, e sopra questa pietra ec. Sopra di te, o Pietro, edificherò io la mia chiesa. Imperocchè spiega qui Cristo il mistero ascoso nel nome di Pietro, significando (come notò s. Cirillo, e tutti i Padri) che sopra di lui, come sopra fermissima, e saldissima pietra, avrebbe innalzata la Chiesa. Egli è adunque stabilito Pietro capo, e pastore della chiesa universale, vicario del principe de' pastori, il quale in tal guisa a Pietro raccomandò la cura delle sue pecorelle, che evidentemente fece conoscere, come al suo ovile non potevano appartenere quelle che Pietro non riconoscessero per pastore.
Le porte dell'inferno ec. La saldezza, e la forza invincibile della chiesa fondata sopra tal pietra sarà tale, che vincerà tutta la possanza dell'inferno, il quale, per quanto si sforzi di opporsi all'ingrandimento di lei, non potrà impedirlo.

16,19:E a te io darò le chiavi ec. Le chiavi significano la suprema autorità, e potestà di governare. E adunque data qui a Pietro tutta quella potestà, che è necessaria a reggere il regno di Cristo, cioè la chiesa. Un atto di questa potestà suprema è spiegato nelle seguenti parole: qualunque cosa avrai sciolta ec. colle quali un'amplissi ma potestà è promessa a Pietro di sciogliere generalmente dai peccati, dalle pene spirituali, dai voti, e da tutte quelle cose, dalle quali avrebbe sciolti gli uomini Cristo medesimo conversante sopra la terra. Alla potestà di sciogliere va unita quella di legare, cioè di ritenere i peccati, e di punirli eziandio colle pene spirituali. Questa pienezza di potestà è trasfusa ne' successori di Pietro, ne' Romani Pontefici, secondo la dottrina di tutti i tempi, e di tutti i cattolici.

16,20-21:Che non dicessero ec. La causa di questa proibizione è accennata da s. Luca cap. IX. 22.,vale a dire, perchè di lì a poco dovea egli essere crocifisso. Non volle adunque Cristo, che i suoi Apostoli parlassero della sua divinità, affinchè non avvenisse, che la ignominia, e lo scandalo della croce, che fu valevole a turbare gli animi de' medesimi Apostoli, abbattesse interamente la fede dei deboli. La stessa ragione è accennata da s. Matteo, mentre racconta, che da indi in poi (dopo cioè che Cristo ebbe confermati gli Apostoli nella fede della sua divinità) cominciò a parlare con essi de' futuri suoi patimenti.

16,23:Satana: tu mi sei ec. Con questa forte riprensione umilia il suo Apostolo, dicendogli, che per uno zelo non secondo la scienza, in vece di amico, la faceva da suo avversario, tentando di ritrarlo dall'adempire i voleri del Padre, e così dandogli, quanto era in lui, occasione d'inciampo, perchè adesso non pensa secondo i dettami della sapienza celeste, ma per impulso, e affezione umana, e carnale; imperocchè da questa viene l'orrore dei patimenti, e della morte.

16,24:Rinneghi se stesso, ec. Rinunzi a tutti gli affetti, che non sono secondo Dio; si spogli dell'uomo vecchio, secondo la frase dell'Apostolo, e si rivesta del nuovo.

16,27:Verrà nella gloria. Consola i discepoli proponendo loro la espettazione della sua seconda venuta, quando, rivestito di gloria, e di una assoluta potestà, ricompenserà le pene, e le afflizioni de' suoi con un'eterna corona.

16,28:Vi sono di quelli, che non morranno, prima ec. Promette, che farà vedere ad alcuni di loro uno schizzo di quella gloria, colla quale verrà alla fine del mondo. E parla egli qui, per sentimento comune de' Padri, della sua trasfigurazione, la quale fu sei giorni dopo questo discorso. Ma perchè adunque, trattandosi di cosa, che dovea essere dopo sì breve intervallo, parla egli cosi: non morranno, prima che veggano ec.? Forse volle Cristo con una maniera di parlare tanto indeterminata tenera vie più ascoso il mistero stesso della trasfigurazione, e togliere ogni motivo di curiosità a quelli, i quali non doveano essere a parte di tal mistero. Dice, che quelli, che ne saran testimoni, vedranno lui nel suo regno, per chè del suo regno glorioso era una figura, e un'immagine la stessa trasfigurazione.