Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Vangelo secondo Matteo 19


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Indissolubilità del matrimonio. Parabola degli eunuchi. Del consiglio di rinunziare a tutto per seguir Cristo. Difficilmente i ricchi entrano nel regno de' cieli. Come siano premiati quelli, che abbandonano ogni cosa per il nome di Gesù.

1Or finiti che ebbe Gesù questi ragionamenti, si partì dalla Galilea, e andò verso i confini della Giudea di là, dal Giordano.2E lo seguirono molte turbe, e quivi rendette loro la sanità.3E andarono a trovarlo i Farisei per tentarlo, e gli dissero: E' egli lecito all'uomo di ripudiare per qualunque motivo la propria moglie?4Egli rispose, e disse loro: Non avete voi lettpo come colui, che da principio creò l'uomo, li creò maschio, e femmina? e disse:5Per questo lascicrà l'uomo il padre, e la madre, e starà unito colla sua moglie, e i due saranno una sola carne.6Non sono adunque più due, ma una sola carne. Non divida pertanto l'uomo quel, che Dio ha congiunto.7Ma perché dunque, dissero essi, Mosè ordinò di dare il libello del ripudio, e separarsi?8Disse loro: A motivo della durezza del vostro cuore permise a voi Mosè di ripudiare le vostre mogli: per altro da principio non fu cosi.9Io però vi dico, che, chiunque rimanderà la propria moglie, fuori che per causa d'adulterio, e ne piglierà un'altra, commette adulterio: e chiunque sposerà la ripudiata, commette adulterio.10Dissero a lui i discepoli: Se tale è la condizione dell'uomo riguardo alla moglie, non torna a conto di ammogliarsi.11Ed egli disse loro: Non tutti capiscono questa parola, ma quegli, a' quali è stato conceduto.12Imperocché vi sono degli eunuchi, che sono usciti tali dal sen della madre: e vi son degli eunuchi, che tali sono stati fatti dagli uomini: e ve ne sono di quelli, che si sono fatti eunuchi da loro stessi per amore del regno de' cieli. Chi può capire, capisca.13Allora furongli presentati de' fanciulli, affinchè imponesse |oro le mani, e orasse. Ma i discepoli gli sgridavano.14E Gesù disse loro: Lasciate in pace i piccolini, e non vogliate impedirli al venire a me: imperocché di questi tali è il regno de' cieli.15E avendo imposte ad essi le mani, si parti da quel luogo.16Allora si accostò a lui un tale, e gli disse: Maestro buono, che farò io di bene per ottenere la vita eterna?17Gesù gli rispose: Perché m' interroghi intorno al bene? Un solo è buono, Iddio. Che se brami di arrivare alla vita, osserva i comandamenti.18E quali? rispose egli. E Gesù disse: Non ammazzare: non commettere adulterio: non rubare: non dire il falso testimonio.19Onora il padre, e la madre: ed ama il prossimo tuo come te stesso.20Dissegli il giovine: Ho osservato tutto questo dalla mia giovinezza: che mi manca ancora?21Gesù gli disse: Se vuoi essere perfetto, va', vendi ciò che hai, e dallo a' poveri, ed avrai un tesoro nel cielo: e vieni, e seguimi.22Udite il giovine queste parole, se ne andò afflitto: perché aveva molte possessioni.23E Gesù disse a' suoi discepoli: in verità vi dico, che difficilmente un ricco entrerà nel regno de' cieli.24E di bel nuovo vi dico, che è più facile per un cammello il passare per la cruna d'un ago, che per un ricco l'entrare nel regno de' cieli.25Udito ciò i discepoli ne restarono molto ammirati, dicendo: Chi potrà dunque salvarsi?26Ma Gesù guardatili, disse loro: Impossibile è questo appresso agli uomini: ma appresso Dio tutto è possibile.27Allora Pietro prese la parola, e gli disse: Ecco, che noi abbiamo abbandonato tutte le cose, e ti abbiam seguitato: che sarà adunque di noi?28E Gesù disse loro: In verità vi dico, che voi, che mi avete seguito, nella rigenerazione, allorché il Figliuolo dell'uomo sederà sul trono della sua maestà, sederete anche voi sopra dodici troni, e giudicherete le dodici tribù d'Israele,29E chiunque avrà abbandonato la casa, o i fratelli, o le sorelle, o il padre, o la madre, o la moglie, o i figliuoli, o i poderi per amor del mio nome, riceverà il centuplo, e possederà la vita eterna.30E molti primi saranno ultimi, molti ultimi (saranno) primi.

Note:

19,5:Per questo. ... l'uomo ec. Queste parole della Genesi.II.24 furon dette da Adamo; ma da Adamo ispirato da Dio, e per bocca del quale Dio stesso parlava.

19,6:Ma una sola carne. Non possono adunque più i due separarsi; e il ripudio è contro l'ordine naturale, e contro la legge.

19,7:Perchè dunque, ec. Per evitare maggiori mali Mosè aveva tollerato il divorzio; ma per impedire, quant'era possibile, che ad un passo si estremo non si venisse per impeto di passione, aveva richieste delle condizioni, e formalita, le quali avrebber potuto servire a render meno comune questo gravissimo disordine.

19,9:Fuori che per causa di adulterio. I Farisei avean domandato, se per qualsivoglia ragione potesse il marito rimandare la moglie. Cristo risponde, che il solo adulterio dà titolo legittimo di separazione: ma questa separazione scioglie ella il vincolo del matrimonio? No certamente. Quindi se il marito, il quale per ragion di adulterio si è separato dalla moglie, ne prende un'altra, ei commette adulterio, come adulterio commette chiunque sposi colei, che fu ripudiata. Vedi 1. Cor. viti. 10. 11.

19,12:Si sono fatti eunuchi da loro stessi, ec. Questi sono quelli ( dice s. Agostino) i quali troncando la radice della concupiscenza, rinunziano per sempre ai piaceri del senso per servire con più libero cuore a Dio, e alla giustizia, e meritar la beatitudine del regno celeste.
Chi può capire, capisca. Ma una tal virtù non è di tutti, ed ella è un dono di Dio: chi adunque di essa è capace, la abbracci. Proposta la sublimità di un tale stato, proposto il premio della verginità, vuole Cristo accendere gli animi all'amore di questa virtù. Vedi s. Girol. contra Jovin.

19,14:Di questi tali è il regno de' celi. Di questi, che vengono a me, e da me sono benedetti. Da questo luogo si conferma la pratica della chiesa di battezzare i bambini. Ma osserva s. Girolamo, che Cristo non disse semplicemente di questi, ma di questi tali, volendo indicare, che non di que' soli, che sono bambini di età, ma ancora degli adulti simili nella semplicità, e innocenza de' costumi ai bambini intendeva di parlare. Ma posto, che Gesù invita a sè i fanciulli, e con tal predilezio negli invita, che dice talmente essere di questi il regno de' cieli, che non sarà di altri uomini, ove alla condizione medesima non si riducano di questi fanciulli, posto ciò, che dovrem noi pensare di quegli eretici, i quali, scossa l'autorità della chiesa, avendo dato a ciascun uomo l'autorità di formarsi sulle Scritture la regola, e il simbolo della loro fede, sono costretti perciò a confessare, che secondo il loro sistema nissuno di questi piccoli appartiene al regno di Dio, perchè nissuno di questi puo aver imparato dalla lezione, e dallo studio delle Scritture quello, che debba credere intorno ai misteri della religione cristiana? Questo nuovo domma contrario manifestamente alle parole di Cristo, benchè sia una necessaria conseguenza de' loro falsi principi, avrei non di meno qualche ribrezzo a rinfacciarlo a costoro, se omai non fosse stato ne' loro catechismi divolgato pubblicamente, e senza oscurità insegnato.

19,16:Un tale. Egli era (secondo s. Luca) un giovane di famiglia principale.

19,17:Perchè m'interroghi ec. Dalla risposta di Cristo si conosce, che questo giovane nol conosceva, se non per puro uomo; ma come a maestro scienziato gli doman da, qual via debba battere per arrivare alla vita eterna, come se non d'altro avesse bisogno, che di saperla per seguitarla. Gesù volendo illuminarlo lo indirizza al fonte di tutto il bene, che è Dio, da cui dobbiamo ricevere non solo la regola di ben operare, ma ancora l'aiuto per fare il bene; del qual bene da noi soli siamo incapaci.

19,18:E quali? Ei s' immaginò, che Cristo portato avesse qualche nuovo comandamento: ma il Salvatore gli ripete i precetti del decalogo, principalmente quelli, che le obbligazioni concernono inverso i prossimi.

19,21:Va', vendi ec. Proponendogli di abbandonare le sue ricchezze, anzi di servirsene per innalzarsi verso del cielo col versarle in seno ai poveri gli da occasione di riconoscere la occulta piaga del suo cuore, lo smoderato affetto ai beni terreni, e promettendogli un tesoro nel cielo lo invita a rompere coraggiosamente i suoi lacci.

19,23:Difficilmente un ricco ec. Non si dice nel Vangelo, che sia cosa mala d'avere delle ricchezze: ma il Vangelo, e le Scritture tutte ci dicono, che è un gran male, che uno ponga il suo cuore nelle ricchezze. E quanto è mai difficile di non porvelo? Quindi la maggiore difficoltà di salvarsi pei ricchi. Così questo maestro celeste ci insegna a temere quei beni, che sono l'oggetto delle brame dell'uomo carnale.

19,26:Appresso Dio tutto è possibile. Dio solo può con la sua grazia salvare i ricchi dal contagio delle ricchezze, aiutandogli a farne un uso santo, come buoni, e fedeli dispensatori de' beni donati loro dalla providenza.

19,28:Nella rigenerazione, ec. Nel giudizio finale, quando i Santi saranno rigenerati ad una vita incorruttibile, e beata.

19,29:Riceverà il centuplo, ec. Riceverà questo centuplo primieramente coll'affluenza dei beni spirituali, i quali cento, ed infinite volte sorpasseranno i beni lasciati per amore di Cristo: in secondo luogo lo riceverà anche rispetto al temporale, perchè troverà tra coloro, co' quali è unito mediante il vincolo della fede, e della carità cristiana, abbondantemente compensate le terrene cose, alle quali rinunziò per Cristo.

19,30:Molti primi saranno ultimi, e molti ec. Queste parole possono intendersi in primo luogo come dette per gli Ebrei, i quali consideravano i Gentili come gente incapace di salute: e Gesù Cristo dice loro, che ad essi ( che si credono primi, e superiori di merito, e di virtù) anderanno avanti nel regno di Dio i Gentili. In secondo luogo possono essere state dette per umiliare gli stessi Apostoli, i quali per bocca di Pietro si erano vantati di avere abbandonato ogni cosa; come se voles se dir loro: avete principiato bene, e finora nissuno vi precede nel regno di Dio: non vi insuperbiste perciò; imperocche non siete ancora arrivati alla meta. Ora vi dico, che di quelli, che ora son primi nella corsa, vi sarà chi restera l'ultimo: cosi fu di uno di essi, il quale si restò indietro, e si perdè.