Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Vangelo secondo Matteo 23


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Ubbidire agli Scribi, e Farisei sedenti sulla cattedra di Mosè; ma non imitare i loro costumi, l'ipocrisia, L'ambizione. Insegna a' discepoli l'umiltà. Minacce contro gli Scribi, e Farisei, e contro Gerusalemme.

1Allora Gesù parlò alle turbe, e a' suoi discepoli,2Dicendo: Sulla cattedra di Mosè si assisero gli Scribi, e i Farisei.3Tutto quello pertanto, che vi diranno, osservatelo, e fatelo; ma non vogliate far quel, che essi fanno: conciossiachè dicono, e non fanno.4Imperocché accumulano some gravi, e importabili, e le pongono su le spalle degli uomini; ma per loro non vogliono muoverle col loro dito.5Fanno poi tutte le loro opere per essere osservati dagli uomini; imperocché portano più ampie le filatterie, e più lunghe le frange (della veste).6Ed amano i primi posti ne' banchetti, e le prime sedie nelle sinagoghe.7E di essere salutati nel foro, e di essere dalla gente chiamati maestri.8Ma voi non vogliate esser chiamati maestri; imperocché uno solo è il vostro maestro, e voi siete tutti fratelli.9Né vogliate chiamare alcuno sulla terra vostro padre; imperocché il solo Padre vostro è quegli, che sta ne' cieli.10Né siate chiamati maestri, perché l'unico vostro maestro è il Cristo.11Chi sarà maggiore tra voi, sarà vostro servo.12E chi si esalterà, sarà umiliato, e chi si umilierà, sarà esaltato.13Ma guai a voi. Scribi, e Farisei ipocriti, perché chiudete in faccia agli uomini il regno de' cieli: imperocché né voi vi entrate, né permettete, che v' entrino quelli, che stanno per entrarvi.14Guai a voi. Scribi, e Farisei ipocriti; perché divorate le case delle vedove col pretesto di lunghe orazioni: per questo sarete giudicati più severamente.15Guai a voi, Scribi, e Farisei ipocriti; perché scorrete mare, e terra per fare un proselito: e fatto che sia, lo rendete figliuolo dell'inferno il doppio di voi.16Guai a voi, ciechi condottieri, i quali dite: che uno abbia giurato per lo tempio, non è niente: ma se abbia giurato per l'oro del tempio, resta obbligato.17Stolti, e ciechi: Imperocché cosa è da più, l'oro, od il tempio, che santifica l'oro?18E che uno abbia giurato per l'altare non è niente: ma chi avrà giurato per l'offerta, che è sopra di esso, resta obbligato.19Ciechi; Imperocché cosa è da più l'offerta, o l'altare, che santifica l'offerta?20Chi dunque giura per l'altare, giura e per esso, e per tutte le cose, che vi sono sopra:21E chiunque giura per lo tempio, giura, e per esso, e per colui, che lo abita:22E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio, e per colui, che siede sopra di esso.23Guai a voi Scribi, e Farisei ipocriti, che pagate la decima della menta, e dell'aneto, e del cumino, e avete trascurato il più essenzial della legge, la giustizia, e la misericordia, e la fede. Queste cose era d'uopo di fare, e quelle non omettere.24Condottieri ciechi, che scolate un moscherino, e ingoiate un cammello.25Guai a voi, Scribi, e Farisei ipocriti, perché il di fuora lavate del bicchiere, e del piatto: al di dentro poi siete pieni di rapina, e d'immondezza.26Fariseo cieco, lava prima il di dentro del calice, e del piatto, onde anche il di fuora diventi mondo.27Guai a voi Scribi, e Farisei ipocriti; perché siete simili a' sepolcri imbiancati, che al di fuori appariscon belli alla gente, ma dentro pieni sono di ossa di morti, e d'ogni sporcizia:28Così anche voi al di fuori comparite giusti alla gente; ma dentro pieni siete d'ipocrisìa, e d'iniquità.29Guai a voi, Scribi, e Farisei ipocriti, che fabbricate sepolcri ai profeti,e abbellite i monumenti de' giusti.30E dite: Se fossimo stati a tempo de' nostri padri, non saremmo stati complici con essi del sangue dei profeti.31Cosi provate contro di voi medesimi, che siete figliuoli di coloro, che uccisero i profeti.32Colmate pur voi la misura de' padri vostri.33Serpenti, razza di vipere, come scamperete voi dalla condanna dell'inferno?34Per questo, ecco, che io mando a voi de' profeti, e de' saggi, e degli Scribi, e di questi ne ucciderete, ne crocifiggerete, e ne flagellerete nelle vostre sinagoghe, e li perseguiterete di città in città:35Onde cada sopra di voi tutto il sangue giusto sparso sopra la terra, dal sangue del giusto Abele sino al sangue di Zaccaria figliuolo di Barachia, che voi uccideste tra il tempio, e l'altare.36In verità io vi dico, che tutto questo verrà sopra di questa generazione.37Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti, e lapidi coloro, che a te sono mandati, quante volte ho voluto io radunare i tuoi figli, come la gallina raduna i suoi pulcini sotto le ali, e non hai voluto?38Ecco, che vi sarà lasciata deserta la vostra casa.39Imperocché vi dico: Non mi vedrete da ora in poi, sino a tanto che diciate: Benedetto colui, che viene nel nome del Signore.

Note:

23,2:E i Farisei. Da questo luogo apparisce, che gran numero dei Farisei era dell'ordine sacerdotale.

23,3:Non vogliate far quel ch'essi fanno. L'autorità, che vi muove ad abbracciare i loro insegnamenti, che son conformi alla legge, non dee muovervi ad imitare la loro vita: la qual cosa (dice s. Agostino) molto opportunamente fu ordinata da Cristo, perchè molti sono nel popolo, i quali alla mala loro vita cercano difesa nelle trasgressioni de' maestri, e de' superiori Ecclesiastici.

23,4:Accumulano some gravi. Dimostra, che costoro di cono, e non fanno: sono rigorosi con gli altri, indulgenti verso di loro medesimi contro l'indole della Vera virtù.

23,5:Le filatterie. Queste erano pezzi di membrane, sulle quali erano scritti o i comandamenti di Dio, o sentenze tolte dalle Scritture; queste membrane le portavano i più divoti sulla fronte, e avvolte alle braccia. I Farisei per fasto di pieta le portavano più ampie. Quanto alle frange, Dio aveva comandato, Num. XV. 38., che gli Ebrei portassero all'orlo della veste una frangia per distinguerli dagli altri popoli. I Farisei per dimostrarsi più esatti osservatori della legge avean queste frange più lunghe.

23,7:E di essere salutati nel foro. Non biasima Cristo l'onore, che rendesi a' ministri della religione, che è effetto di vera pietà, ma biasima i ministri della religione, che ambiscono quest'onore, e di questo vanamente si pascono.

23,11:Sarà vostro servo. Si terrà in cuor suo per servo, riguarderà la sua maggioranza, non come un impero, ma come un peso, e un ministero, chè tale è qualunque di gnita nella chiesa.

23,13:Chiudete in faccia agli uomini ec. Non solo chiudete ostinatamente gli occhi a tutte le prove della mia missione; ma vi adoperate continuamente, e fate di tutto, perchè gli altri, che verrebbero a me, si tengano indietro. La vostra superbia vi fa credere, che nissuno dee lusingarsi di entrare in cielo se non dietro a voi, e seguendo le vostre pedate.

23,14:Sarete giudicati più severamente. Se chi mal vive è degno di pena; colui, che la sua mala vita ricuopre sotto il velo della pietà, merita doppia pena. Grisost.

23,15:Per fare un proselito. Per convertire un Gentile al giudaismo. E fatto che sia, lo rendete ec. Siccome questi proseliti non gli istruite ne' principi della soda pietà, ma solo nelle infinite vostre superficiali tradizioni, e non date loro, se non de' pessimi esempi; siete perciò la causa, che questi proseliti o ritornino assai presto all'idolatria, o se perseverano tra di voi divengano molto peggiori dei loro maestri.

23,16:Ma se abbia giurato per l'oro ec. Era interesse di questi falsi dottori, che i doni offerti al tempio fosser tenuti come cosa più santa, che il tempio istesso, perchè in tali offerte avean essi la loro parte.

23,23:Pagate la decima della menta, ec. La legge non ordinava di pagare la decima delle erbe più minute.
La giustizia, e la misericordia, e la fede. La giustizia rende al prossimo quello, che gli è dovuto: la misericordia comprende tutti gli ufici di carità: la fede significa la sincerità, e rettitudine di cuore, nel trattare col prossimo, e nell'adempir le promesse. Per la fede alcuni intendono la fede in Dio; ma il primo senso torna assai meglio in questo luogo.

23,26:Lava prima il di dentro. Togli via l'immondezza del tuo cuore: il quale, quando sia veramente puro, da alcuna esteriore immondezza non può esser macchiato.

23,29:Fabbricate sepolcri ec. Ristaurate i sepolcri de' profeti, che sono per l'antichità rovinati. Erano adunque presso la sinagoga in onore i sepolcri de' santi uomini; nè un tal costume è biasimato da Cristo: biasima bensì egli coloro, i quali onorando i profeti erano ancor più crudeli, che gli uccisori de' profeti.

23,31:Provate... che siete figliuoli ec. In vedendo come voi edificate dei monumenti a' profeti uccisi da' padri vostri, chiunque conosce il vostro genio crudele, e sanguinario, potrà credere, che voi pensiate piuttosto ad erigere de' trofei alla crudeltà de' vostri maggiori, che ad onorare i profeti, e i giusti. Se disapprovaste quello, che contro di tali uomini dalla vostra nazione fu fatto, non trattereste i buoni adesso con egual crudeltà. Gesù Cristo (come apparisce da quello, che segue) portava in così parlando il suo sguardo divino agli orribili strapazzi, che da costoro dovean esser fatti non solo a se stesso, ma anche a' suoi Apostoli, e a tutti i predicatori del Vangelo, e a tutti i fedeli della chiesa nascente, i quali moltissimo ebbero a soffrire da' perfidi Ebrei.

23,32:Colmate pur voi la misura ec. Non comanda loro di farlo; ma predice, che ciò avrebbero essi fatto, dimostrando, che erano a lui notissimi i crudeli disegni, che ordivano contro se stesso.

23,35:Onde cada sopra di voi ec. Notisi in primo luogo, che tutta la nazione è considerata come un sol corpo permanente; e perciò le azioni de' maggiori a' discendenti loro si attribuiscono. Gli esempi sono frequenti nelle Scritture. In secondo luogo, per la stessa ragione s'imputano a'figliuoli i delitti dei maggiori, e ne' figliuoli stessi si puniscono. Cosi gli Amaleciti portano la pena de' peccati de' loro padri, I. Reg. XV.2. 3.: la qual cosa accade ogni volta, che i figliuoli stessi della malvagita de' padri sono imitatori, e colmano la misura delle loro iniquità. Terzo finalmente i gastighi, co' quali sopra i cattivi figliuoli pu nisce Dio i peccati de' padri, questi gastighi non oltre passano giammai la misura de' peccati commessi dagli stessi figliuoli; e non per altra ragione si dice, che questi gastighi sono in pena de' peccati de' padri, se non perchè senza di questi non avrebbe Iddio puniti in questa vita gli stessi figliuoli, o non gli avrebbe puniti con tanta severità. E certamente, benchè Cristo annunzi qui agli Ebrei infedeli, che anche del sangue di tutti i giusti sparso dai loro maggiori farà vendetta sopra di loro, e ben chè orrendi fossero effettivamente i flagelli, co' quali secondo tal profezia fu percossa quella nazione; contutto ciò nissuna proporzione potè essere tra questi flagelli, e l'orrendo deicidio commesso da lei, accompagnato eziandio dalle infinite crudeltà esercitate contro i ministri del Vangelo, e contro tutta la chiesa. Abele ucciso dall'empio fratello fu figura del Giusto per eccellenza, di Gesù messo a morte dagli Ebrei suoi fratelli. E benchè gli Ebrei non fossero discendenti di Caino, potevan però chiamarsi figliuoli di Caino, come in altro luogo son detti figliuoli del diavolo, perchè non imitarono solamente, ma sorpassarono la crudeltà del primo omicida. Vedi Joan. VIII. 44.
Sino al sangue di Zaccaria. Se invece di figliuolo di Barachia si legga Zaccaria figliuolo di Gioad, come avverte s. Girolamo essere stato scritto nel testo dei Nazareni, di lui sarebbe da intendersi questo luogo, e confronterebbe colla storia, che leggesi 2. Paralip. XXIV. 20. Può anche essere, che il padre di Zaccaria avesse due nomi, come di altri si osserva nelle Scritture, e fosse detto e Barachia, e Gioad: e tanto più, che questi due nomi hanno quasi lo stesso significato, perchè Gioad vuol dire uno, che confessa il Signore, Barachia uno, che benedice il Signore. L'altare, di cui si fa qui menzione, è quello degli olocausti, che era allo scoperto nell'atrio del tempio.

23,37:Quante volte ho voluto ec. Quante volte e per mezzo de' profeti miei servi, e finalmente da me stesso in persona ho cercato di ricondurre al mio seno i tuoi cittadini alienati da me per opera principalmente dei tuoi primati, i dottori della legge, i Farisei, ec., i quali non han voluto la riunione, e la pace, che io ti offeriva?

23,38:Ecco, che vi sarà lasciata deserta ec. Predice chiaramente la rovina del tempio, e della città presa, e distrutta da Vespasiano; e in senso spirituale, l'abbandonamento, in cui sarà lasciato quel popolo da Dio, che ne fu per tanti secoli protettore, e padre amoroso.

23,39:Non mi vedrete da ora in poi, sino a tanto ec. Ben presto da voi mi ritirerò, nè più mi vedrete fino a quel giorno, nel quale voi stessi colle parole medesime usate da' fanciulli (a' quali volevate adesso chiuder la bocca ) mi riconosciate per vero Figliuol di Dio, e vero Messia. Il tempo, di cui qui si parla, è la fine del mondo, tempo della conversione de' Giudei predetta in queste parole da Cristo, secondo la sposizione degli antichi Padri: della qual conversione vedremo come parli l'Apostolo, Rom. cap. II. Quando a' Giudei di quel tempo, nemici e omicidi di Cristo, voglian restringersi queste parole, sarà verissimo, che anche questi nell'ultimo giorno lo riconosceranno, e confesseranno (benchè inutilmente, e contro lor voglia) per vero Messia, e unico Salvatore degli uomini.