Scrutatio

Domenica, 12 maggio 2024 - Santi Nereo e Achilleo ( Letture di oggi)

Atti degli Apostoli 17


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BIBBIA TINTORIBIBBIA CEI 2008
1 Ed essendo passati per Anfipoli e per Apollonia, arrivarono a Tessalonica, ov'era una sinagoga di Giudei.1 Percorrendo la strada che passa per Anfìpoli e Apollònia, giunsero a Tessalònica, dove c’era una sinagoga dei Giudei.
2 E Paolo, secondo il suo solito, andò da loro, e per tre sabati disputò con loro sulle Scritture,2 Come era sua consuetudine, Paolo vi andò e per tre sabati discusse con loro sulla base delle Scritture,
3 dichiarando e dimostrando come il Cristo doveva patire e risuscitare da morte. E questo Cristo, diceva, è Gesù che v'annunzio.3 spiegandole e sostenendo che il Cristo doveva soffrire e risorgere dai morti. E diceva: «Il Cristo è quel Gesù che io vi annuncio».
4 Alcuni credettero e si unirono con Paolo e Sila, come fece pure una gran moltitudine di proseliti e di gentili, e non poche nobili donne.4 Alcuni di loro furono convinti e aderirono a Paolo e a Sila, come anche un grande numero di Greci credenti in Dio e non poche donne della nobiltà.
5 Ma i Giudei, mossi da zelo, prendendo dal volgo dei cattivi soggetti, e fatta gente, misero a tumulto la città, e, attorniata la casa di Giasone, cercavano di tirarli davanti al popolo.5 Ma i Giudei, ingelositi, presero con sé, dalla piazza, alcuni malviventi, suscitarono un tumulto e misero in subbuglio la città. Si presentarono alla casa di Giasone e cercavano Paolo e Sila per condurli davanti all’assemblea popolare.
6 Ma non avendoli trovati trascinarono Giasone ed alcuni fratelli dai capi della città, gridando: Quei che mettono sottosopra la terra son venuti anche qua,6 Non avendoli trovati, trascinarono Giasone e alcuni fratelli dai capi della città, gridando: «Quei tali che mettono il mondo in agitazione sono venuti anche qui
7 e Giasone ha dato loro ricetto, e tutti costoro vanno contro gli editti di Cesare, dicendo esservi un altro re, Gesù.7 e Giasone li ha ospitati. Tutti costoro vanno contro i decreti dell’imperatore, perché affermano che c’è un altro re: Gesù».
8 Così incitarono la folla e i magistrati che udivano tali cose.8 Così misero in ansia la popolazione e i capi della città che udivano queste cose;
9 Ma ricevuta cauzione da Giasone e da altri li lasciarono andare.9 dopo avere ottenuto una cauzione da Giasone e dagli altri, li rilasciarono.
10 I fratelli però, subito, di notte, fecero partire Paolo e Sila per Berea. Questi, appena arrivati, andarono alla sinagoga dei Giudei.10 Allora i fratelli, durante la notte, fecero partire subito Paolo e Sila verso Berea. Giunti là, entrarono nella sinagoga dei Giudei.
11 Or questi Giudei erano più nobilmente disposti di quelli di Tessalonica, e ricevettero la parola con tutta avidità, esaminando ogni giorno le Scritture, se le cose stessero così.11 Questi erano di sentimenti più nobili di quelli di Tessalònica e accolsero la Parola con grande entusiasmo, esaminando ogni giorno le Scritture per vedere se le cose stavano davvero così.
12 E molti di loro credettero e molte nobili donne gentili e uomini non pochi.12 Molti di loro divennero credenti e non pochi anche dei Greci, donne della nobiltà e uomini.
13 Ma com'ebbero inteso i Giudei di Tessalonica che anche in Berea era stata predicata da Paolo la parola di Dio, corsero anche là a suscitare e a muovere a tumulto la popolazione.13 Ma quando i Giudei di Tessalònica vennero a sapere che anche a Berea era stata annunciata da Paolo la parola di Dio, andarono pure là ad agitare e a mettere in ansia la popolazione.
14 E allora i fratelli mandarono via subito Paolo, perchè andasse fino al mare e ci restarono Sila e Timoteo.14 Allora i fratelli fecero subito partire Paolo, perché si mettesse in cammino verso il mare, mentre Sila e Timòteo rimasero là.
15 Quelli poi che accompagnavano Paolo lo condussero ad Atene, e ricevuto l'incarico di dire a Sila e a Timoteo di raggiungerlo al più presto, partirono.15 Quelli che accompagnavano Paolo lo condussero fino ad Atene e ripartirono con l’ordine, per Sila e Timòteo, di raggiungerlo al più presto.
16 E mentre Paolo li attendeva ad Atene, si sentiva l'anima afflitta, nel vedere quella città piena di idoli.16 Paolo, mentre li attendeva ad Atene, fremeva dentro di sé al vedere la città piena di idoli.
17 Disputava egli pertanto nella sinagoga coi Giudei e coi proseliti, e nella piazza ogni giorno con chi vi incontrava.17 Frattanto, nella sinagoga, discuteva con i Giudei e con i pagani credenti in Dio e ogni giorno, sulla piazza principale, con quelli che incontrava.
18 E alcuni filosofi epicurei e stoici disputavano con lui, e alcuni dicevano: Che vuol dire questo ciarlatano? Altri poi: Pare che annunzi nuovi dèi; perchè annunziava loro Gesù e la risurrezione.18 Anche certi filosofi epicurei e stoici discutevano con lui, e alcuni dicevano: «Che cosa mai vorrà dire questo ciarlatano?». E altri: «Sembra essere uno che annuncia divinità straniere», poiché annunciava Gesù e la risurrezione.
19 Allora lo presero e lo condussero all'Areopago, dicendo: Possiamo noi sapere quello che sia questa nuova dottrina di cui tu parli?19 Lo presero allora con sé, lo condussero all’Areòpago e dissero: «Possiamo sapere qual è questa nuova dottrina che tu annunci?
20 Tu infatti fai suonare certe cose nuove alle nostre orecchie; vorremmo dunque sapere di che si tratta.20 Cose strane, infatti, tu ci metti negli orecchi; desideriamo perciò sapere di che cosa si tratta».
21 Or tutti gli Ateniesi e gli ospiti forestieri non badavano ad altro che a dire o ascoltare qualche cosa di nuovo.21 Tutti gli Ateniesi, infatti, e gli stranieri là residenti non avevano passatempo più gradito che parlare o ascoltare le ultime novità.
22 E Paolo stando in piedi in mezzo all'Areopago, disse: Ateniesi, io vi trovo per ogni riguardo più che religiosi.22 Allora Paolo, in piedi in mezzo all’Areòpago, disse:
«Ateniesi, vedo che, in tutto, siete molto religiosi.
23 Passeggiando infatti, e considerando i vostri simulacri ho scoperto persino un altare con questa scritta: Al Dio ignoto. Quello dunque che voi adorate senza conoscerlo, io ve lo annunzio.23 Passando infatti e osservando i vostri monumenti sacri, ho trovato anche un altare con l’iscrizione: “A un dio ignoto”. Ebbene, colui che, senza conoscerlo, voi adorate, io ve lo annuncio.
24 Il Dio che ha fatto il mondo e tutto ciò che vi si trova, essendo il Signore del Cielo e della terra, non abita in templi fatti dalle mani,24 Il Dio che ha fatto il mondo e tutto ciò che contiene, che è Signore del cielo e della terra, non abita in templi costruiti da mani d’uomo
25 e non è servito dalle mani degli uomini quasi avesse bisogno di qualche cosa, egli che dà a tutti la vita, il respiro e tutte le cose.25 né dalle mani dell’uomo si lascia servire come se avesse bisogno di qualche cosa: è lui che dà a tutti la vita e il respiro e ogni cosa.
26 Egli ha derivato da un sol uomo tutta la progenie degli uomini, perchè popolassero tutta la faccia della terra, fissando i tempi determinati ed i confini delle loro dimore,26 Egli creò da uno solo tutte le nazioni degli uomini, perché abitassero su tutta la faccia della terra. Per essi ha stabilito l’ordine dei tempi e i confini del loro spazio
27 affinchè cerchino Dio se a sorte, brancolando, lo trovino, quantunque egli non sia lungi da ciascuno di noi;27 perché cerchino Dio, se mai, tastando qua e là come ciechi, arrivino a trovarlo, benché non sia lontano da ciascuno di noi.
28 poichè in lui viviamo, ci moviamo e siamo. Come anche taluni dei vostri poeti han detto: Siamo veramente progenie di lui.28 In lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo, come hanno detto anche alcuni dei vostri poeti: “Perché di lui anche noi siamo stirpe”.
29 Essendo adunque noi progenie di Dio, non dobbiamo credere che l'essere divino sia simile all'oro o all'argento, o alla pietra scolpita dall'arte e dall'invenzione dell'uomo.29 Poiché dunque siamo stirpe di Dio, non dobbiamo pensare che la divinità sia simile all’oro, all’argento e alla pietra, che porti l’impronta dell’arte e dell’ingegno umano.
30 Dio non tollerando più tempi di siffatta ignoranza, intima agli uomini tutti, d'ogni nazione, di pentirsi,30 Ora Dio, passando sopra ai tempi dell’ignoranza, ordina agli uomini che tutti e dappertutto si convertano,
31 perchè ha fissato un giorno in cui giudicherà il mondo a rigor di giustizia, per mezzo di un uomo che egli ha designatom, come ne ha fatto fede a tutti col risuscitarlo da morte.31 perché egli ha stabilito un giorno nel quale dovrà giudicare il mondo con giustizia, per mezzo di un uomo che egli ha designato, dandone a tutti prova sicura col risuscitarlo dai morti».
32 Sentita nominare la risurrezione dei morti, alcuni se ne burlarono, e altri poi dissero: Su ciò ti ascolteremo un'altra volta.32 Quando sentirono parlare di risurrezione dei morti, alcuni lo deridevano, altri dicevano: «Su questo ti sentiremo un’altra volta».
33 Così Paolo si ritirò di mezzo a loro.33 Così Paolo si allontanò da loro.
34 Alcuni però, unitisi con lui, credettero, tra i quali Dionigi l'Areopagita, una donna di nome Damaride ed altri con loro.34 Ma alcuni si unirono a lui e divennero credenti: fra questi anche Dionigi, membro dell’Areòpago, una donna di nome Dàmaris e altri con loro.