Scrutatio

Venerdi, 29 marzo 2024 - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi)

Vangelo secondo Luca 15


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La pecorella smarrita

1Or i pubblicani ed i peccatori si accostavano a lui per udirlo, se ne sussurravano.2I Farisei e gli Scribi col dire: Costui accoglie i peccatori e mangia con essi.3Ed egli prese a dir loro questa parabola:4Chi di voi se ha cento pecore, e ne perde una, non lascia le altre novantanove nel deserto e non va dietro a quella perduta finché non la ritrovi?5E come l'ha trovata, se la mette tutto allegro sulle spalle;6e giunto a casa, chiama gii amici e vicini e dice loro: Rallegratevi meco perchè ho ritrovato la mia pecorella smarrita.7Così vi dico, si farà più festa in cielo per un peccatore pentito, che per novantanove giusti i quali non han bisogno di penitenza.

La dramma ritrovata

8O qual donna, se ha dieci dramme e ne perde una, non accende la lucerna e non spazza la casa, e non cerca attentamente finché l'abbia trovata?9E, trovatala, chiama le amiche e le vicine, dicendo: Rallegratevi meco, chè ho trovato la dramma perduta.10Così, vi dico, si fa festa dinanzi agli Angeli di Dio per un peccatore pentito.

Il figliuol prodigo

11E aggiunse: Un uomo aveva due figlioli,12e il minore disse al padre: Padre, dammi la parte dei beni che mi spetta. E divise tra loro il patrimonio.13Dopo alcuni giorni, messa insieme ogni cosa, il figlio minore se ne andò in lontano paese, e là scialacquò il suo, vivendo dissolutamente.14E come ebbe dato fondo ad ogni cosa, infierì in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a sentire la miseria.15E andò a mettersi con uno degli abitanti del paese, che lo mandò nei suoi campi a badare ai porci.16E bramava d'empire il ventre colle ghiande che mangiavano i porci, ma nessuno gliene dava.17Allora rientrato in sè disse: Quanti garzoni in casa di mio padre han pane in abbondanza, mentre io qui muoio di fame!18M'alzerò, e andrò da mio padre, e gli dirò: Padre, ho peccato contro il cielo e contro di te,19non son più degno d'esser chiamato tuo figlio; trattami come uno dei tuoi garzoni.20E, alzatosi, andò da suo padre. E, mentre egli era ancora lontano, suo padre lo scorse e mosso a pietà, gli corse incontro e gli si gettò al collo e lo baciò.21É il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il cielo e contro di te; non son più degno di essere chiamato tuo figlio.22Ma il padre disse ai suoi servi: Presto, portate qua la veste più bella, rivestitelo e mettotegli al dito l'anello ed ai piedi i calzari;23menate il vitello grasso e ammazzatelo; e si mangi e si banchetti,24perchè questo mio figlio era morto ed è risuscitato; era perduto ed è stato ritrovato. Così cominciarono a far grande festa.25Or il figlio maggiore era in campagna, e nel ritorno, avvicinandosi a casa, sentì musiche e danze,26e chiamò uno dei servi e gli domandò che volessero dire quelle cose.27Ed egli rispose: E' tornato tuo fratello; e tuo padre ha ammazzato il vitello grasso, perchè lo ha riavuto sano.28Allora costui montò in collera e non voleva entrare. Onde suo padre uscì fuori e si mise a pregarlo.29Ma rispose al padre suo: Ecco, da tanti anni io ti servo, e non ho mai trasgredito un tuo comando, eppure non mi hai dato neppure un capretto da godermelo cogli amici;30ma appena è arrivato questo tuo figlio che ha divorato tutto il suo colle meretrici, hai per lui ammazzato il vitello grasso.31E il padre a lui: Figlio, tu stai sempre con me e tutto il mio è tuo;32ma era giusto banchettare e far festa, perchè questo tuo fratello era morto ed è risuscitato, era perduto ed è stato ritrovato.