Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Tobia 2


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Pietà di Tobia verso i morti

1Dopo questo, già preparato, in un giorno di festa del Signore, un buon pranzo in casa di Tobia,2egli disse al suo figlio: « Va e mena a banchettare con noi alcuni della nostra tribù, timorati di Dio ».3Il figlio parti, e ritornò a riferire che uno dei figli d'Israele giaceva sgozzato sulla piazza. Tobia s'alzò subito da mensa, e, lasciato il pranzo, arrivò digiuno presso il cadavere,4lo prese, lo portò di nascosto a casa sua per seppellirlo con precauzione dopo il tramonto del sole.5Nascosto che ebbe il cadavere, si pose a mangiare con pianto e tremore,6ricordando le parole dette dal Signore, per mezzo del profeta Amos: « I vostri giorni di festa saran cangiati in lamenti e lutto ».7Tramontato il sole, andò a seppellirlo.8Tutti i suoi vicini lo biasimavano, dicendo: « Già per questo motivo ordinarono d'ammazzarti, e a mala pena scampasti dalla sentenza di morte, e di nuovo seppellisci i morti? »9Ma Tobia, temendo più Dio che il re, rapiva i corpi degli uccisi, e, nascostili nella sua casa, li seppelliva nel profondo della notte.

Pazienza di Tobia nel sopportare la cecità e la moglie

10Un giorno tornando a casa affaticato dal seppellire, si gettò accosto a un muro e si addormentò.11Mentre dormiva, essendogli caduto sugli occhi dello sterco caldo da un nido di rondini, diventò cieco.12Il Signore permise che gli venisse questa prova, per dare ai posteri un esempio di pazienza, come quello del santo Giobbe.13Infatti, avendo egli sempre temuto Dio fin dalla fanciullezza, osservandone i comandamenti, non si lamentò contro Dio, per essere stato colpito dalla disgrazia della cecità,14anzi, mantenendosi saldo nel timore di Dio, rese grazie a Dio tutti i giorni della sua vita.15Or come i re insultavano il beato Giobbe, così i parenti e i congiunti di Tobia deridevano la sua condotta, dicendo:16« Dov'è la tua speranza per cui tu facevi elemosine e seppellivi? »17Ma Tobia li sgridava, dicendo: « Non parlato così,18perchè noi siam figli di santi, e aspettiamo quella vita che Dio darà a coloro i quali non perdono mai la loro fede in Lui ».19Anna, sua moglie, andava tutti i giorni a tessere, e portava a casa il vitto che poteva guadagnare col lavoro delle sue mani.20Un giorno, avendo ricovrito un capretto, lo portò a casa.21Suo marito, avendolo sentito belare, disse: « Badate che per caso non sia rubato; rendetelo ai suoi padroni, perchè non c'è lecito mangiare, nè toccare cosa rubata ».22Allora la sua moglie rispose irritata: « E' chiaro che la tua speranza è diventata vana, ora si son manifestate le tue elemosine ».23Con queste e simile parole lo ingiuriava.