1 Ora Dina, figlia di Lia, uscì a vedere e donne di quel paese; | 1 Egressa est autem Dina filia Liæ ut videret mulieres regionis illius. |
2 e Sichem, figliolo di Hemor Eveo, principe del paese, avendola veduta, se ne innamorò e la rapì, con lei si giacque e la disonorò colla violenza. | 2 Quam cum vidisset Sichem filius Hemor Hevæi, princeps terræ illius, adamavit eam : et rapuit, et dormivit cum illa, vi opprimens virginem. |
3 E appassionato nell'anima per Dina che ne era afflitta, l'acquietò colle carezze; | 3 Et conglutinata est anima ejus cum ea, tristemque delinivit blanditiis. |
4 e poi andò a dire ad Hemor suo padre: « Prendimi questa fanciulla per moglie ». | 4 Et pergens ad Hemor patrem suum : Accipe, inquit, mihi puellam hanc conjugem. |
5 Giacobbe, sebbene sapesse la cosa, pure, essendo i suoi figli assenti e occupati a pascere le pecore, si tacque fino al loro ritorno. | 5 Quod cum audisset Jacob absentibus filiis, et in pastu pecorum occupatis, siluit donec redirent.
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6 Or essendo andato Hemor, padre di Sichem, a parlare a Giacobbe, | 6 Egresso autem Hemor patre Sichem ut loqueretur ad Jacob, |
7 ecco i figli di lui tornare dalla campagna. Essi, appena seppero quanto era avvenuto, si abbandonarono al furore contro chi aveva fatta azione si infame contro Israele, e violando la figlia di Giacobbe aveva commessa un'azione vituperevole. | 7 ecce filii ejus veniebant de agro : auditoque quod acciderat, irati sunt valde, eo quod f?dam rem operatus esset in Israël et, violata filia Jacob, rem illicitam perpetrasset. |
8 Ma Hemor disse loro: «L'anima del mio figliolo non può stare lontana dalla vostra figlia: dategliela in moglie, | 8 Locutus est itaque Hemor ad eos : Sichem filii mei adhæsit anima filiæ vestræ : date eam illi uxorem : |
9 e imparentatevi con noi, dandoci le vostre figliole e prendendo le nostre; | 9 et jungamus vicissim connubia : filias vestras tradite nobis, et filias nostras accipite, |
10 abitate con noi: la terra è a vostra disposizione: lavoratela, trafficateci, acquistatela ». | 10 et habitate nobiscum : terra in potestate vestra est : exercete, negotiamini, et possidete eam. |
11 Ed anche Sichem diceva al padre ed ai fratelli di Dina: « Se io posso trovar grazia presso di voi, vi darò tutto quello che desiderate: | 11 Sed et Sichem ad patrem et ad fratres ejus ait : Inveniam gratiam coram vobis : et quæcumque statueritis, dabo : |
12 aumentate la dote, chiedete doni, ed io volentieri vi darò quanto chiederete; ma datemi questa fanciulla in moglie ». | 12 augete dotem, et munera postulate, et libenter tribuam quod petieritis : tantum date mihi puellam hanc uxorem. |
13 I figli di Giacobbe rispondendo a Sichem e a suo padre con inganno, perche esacerbati pel disonore della sorella, dissero: | 13 Responderunt filii Jacob Sichem et patri ejus in dolo, sævientes ob stuprum sororis : |
14 « Non possiamo far quanto bramate, nè dare la sorella ad un uomo incirconciso, perchè ciò presso di noi è cosa illecita e abominevole; | 14 Non possumus facere quod petitis, nec dare sororem nostram homini incircumciso : quod illicitum et nefarium est apud nos. |
15 ma potremo fare alleanza, se vorrete farvi simili a noi, circoncidendo tra voi ogni maschio: | 15 Sed in hoc valebimus f?derari, si volueritis esse similes nostri, et circumcidatur in vobis omne masculini sexus ; |
16 allora vi daremo le nostre figliole e ci prenderemo le vostre, e abiteremo con voi e diventerei o un popolo solo. | 16 tunc dabimus et accipiemus mutuo filias vestras ac nostras : et habitabimus vobiscum, erimusque unus populus. |
17 Ma se non vi volete circoncidere, prenderemo la nostra fanciulla e ce ne andremo ». | 17 Si autem circumcidi nolueritis, tollemus filiam nostram, et recedemus. |
18 La loro offerta piacque ad Hemor e a Sichem suo figlio, | 18 Placuit oblatio eorum Hemor, et Sichem filio ejus, |
19 il quale non tardò ad eseguire quanto gli era richiesto, perchè portava grande amore alla fanciulla ed era il più onorato in tutta la casa di suo padre. | 19 nec distulit adolescens quin statim quod petebatur expleret : amabat enim puellam valde, et ipse erat inclytus in omni domo patris sui. |
20 Hemor e Sichem allora andarono alla porta della città e dissero al popolo: | 20 Ingressique portam urbis, locuti sunt ad populum : |
21 « Questi uomini sono pacifici e desiderano abitar con noi: permettiamo loro di trafficare in questa terra e di lavorarla, giacché è spaziosa e vasta ed ha bisogno di coltivatori; prenderemo poi in moglie le loro figliole e daremo loro le nostre. | 21 Viri isti pacifici sunt, et volunt habitare nobiscum : negotientur in terra, et exerceant eam, quæ spatiosa et lata cultoribus indiget : filias eorum accipiemus uxores, et nostras illis dabimus. |
22 Una sola cosa allontana tanto bene: bisogna circoncidere i nostri maschi, imitando il rito di questa gente. | 22 Unum est quo differtur tantum bonum : si circumcidamus masculos nostros, ritum gentis imitantes. |
23 Ma cosi le loro ricchezze, i loro bestiami e tutto quello che posseggono sarà nostro. Basta accordarsi in questo soltanto, per vivere insieme e formare un sol popolo ». | 23 Et substantia eorum, et pecora, et cuncta quæ possident, nostra erunt : tantum in hoc acquiescamus, et habitantes simul, unum efficiemus populum. |
24 Tutti diedero il loro assenso e tutti i maschi furono circoncisi. | 24 Assensique sunt omnes, circumcisis cunctis maribus.
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25 Ma ecco al terzo giorno, quando il dolore del taglio è più acerbo, i due figli di Giacobbe, Simeone e Levi, fratelli di Dina, impugnate le spade, entrare a man salva nella città ed uccidere tutti i maschi. | 25 Et ecce, die tertio, quando gravissimus vulnerum dolor est : arreptis duo filii Jacob, Simeon et Levi fratres Dinæ, gladiis, ingressi sunt urbem confidenter : interfectisque omnibus masculis, |
26 Trucidarono anche Hemor e Sichem, e tolsero dalla casa di Sichem la loro sorella Dina. | 26 Hemor et Sichem pariter necaverunt, tollentes Dinam de domo Sichem sororem suam. |
27 E, usciti loro, si gettarono sopra gli uccisi gli altri figli di Giacobbe, e saccheggiarono la città per vendicarsi dello stupro. | 27 Quibus egressis, irruerunt super occisos ceteri filii Jacob : et depopulati sunt urbem in ultionem stupri. |
28 Presero loro le pecore, gli armenti e gli asini, e devastarono quanto era nelle case e nella campagna, | 28 Oves eorum, et armenta, et asinos, cunctaque vastantes quæ in domibus et in agris erant, |
29 e di più menarono in schiavitù i fanciulli e le loro donne. | 29 parvulos quoque eorum et uxores duxerunt captivas. |
30 Finita questa audace impresa, Giacobbe disse a Simeone e a Levi: « Voi mi procurate grandi affanni, avendomi reso odioso ai Cananei ed ai Ferezei abitatori di questa terra. Noi siam pochi, e se essi uniti insieme mi verranno addosso, io sarò sterminato colla mia famiglia ». | 30 Quibus patratis audacter, Jacob dixit ad Simeon et Levi : Turbastis me, et odiosum fecistis me Chananæis, et Pherezæis habitatoribus terræ hujus : nos pauci sumus ; illi congregati percutient me, et delebor ego, et domus mea. |
31 E quelli risposero: « Dovevano essi abusare di nostra sorella come di una meretrice? » | 31 Responderunt : Numquid ut scorto abuti debuere sorore nostra ? |