Scrutatio

Venerdi, 19 aprile 2024 - San Leone IX Papa ( Letture di oggi)

Genesi 30


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Lia da alla luce: Issacar, Zabulon e Dina.

I figli di Baia serva di Rachele, e di Zelfa serva di Lia.

1Rachele, vedendosi sterile, invidiava sua sorella, e disse, al marito: « Dammi dei figlioli: altrimenti io muoio ».2E Giacobbe le rispose adirato: « Son forse al posto di Dio che t'ha negata la fecondità? »3E Rachele: « Ho la mia serva Baia: dormi con lei, affinchè essa partorisca sulle mie ginocchia e io abbia figli da lei ».4E gli diede Baia per moglie.5E questa, stata con Giacobbe, concepì e partorì un figlio.6E Rachele disse: « Il Signore ha giudicato in mio favore ed ha esaudita la mia voce, dandomi un figlio ». E perciò lo chiamò Dan.7E Baia concepì ancora e partorì un altro figlio,8riguardo al quale Rachele disse: « Il Signore mi ha fatto lottare colla mia sorella, ed ho vinto io », e lo chiamò Nettali.9Lia vedendo che aveva cessato di far figlioli, prese Zelfa sua serva e la diede al marito.10E avendo questa concepito e partorito un figlio,11Lia disse: «Fortuna », e perciò lo chiamò Gad.12Zelfa ne partorì ancora un altro.13E Lia disse: « Questo è per la mia felicità, perchè le donne mi diranno beata ». Per questo lo chiamò Aser.14Or al tempo della mietitura del grano, essendo Ruben andato alla campagna. trovò delle mandragole, e le portò a Lia sua madre. E Rachele disse a Lia: « Via, dammi delle mandragole del tuo figlio».15E Lia rispose: «Ti par poco avermi tolto il marito, che vuoi togliermi anche: le mandragole del mio figlio? » Rachele disse: «Ebbene, dorma pure teco stanotte per le mandragole del tuo figlio ».16E come Giacobbe, la sera tornò dai campi, Lia gli andò incontro e gli disse: « Dormirai con me, perchè t'ho accaparrato colle mandragole del mio figliolo ». E Giacobbe dormi con lei in quella notte.17Il Signore poi ascoltò le preghiere di lei, che concepì e partorì il quinto figliolo,18e disse: « Il Signore mi ha data la mercede per aver io data la mia serva al mio marito »; e lo chiamò Issacar.19E Lia, avendo concepito ancora, partorì il sesto figlio,20e disse: «Dio mi ha dotata di buona dote; anche questa volta il mio marito starà con me, avendogli io dato sei figlioli ». E per questo lo chiamò Zàbulon,21Dopo di lui partorì una figlia che ebbe nome Dina.

Rachele divien madre di Giuseppe.

22Il Signore si ricordò anche di Rachele, e la esaudì e la rese feconda,23Ed essa concepì e partorì un figlio, dicendo: « Dio ha tolto il mio obbrobrio ».24E lo chiamò col nome di Giuseppe, dicendo: «M'aggiunga il Signore un altro figliolo ».

Patto fra Labano e Giacobbe.

25Nato che fu Giuseppe, Giacobbe disse al suo socero: « Dammi licenza, che io me ne torni in patria, alla mia terra.26Dammi le mogli e i miei figli, per i quali ti ho servito, e lasciami andare; tu ben conosci il servizio che t'ho fatto ».27Labano gli disse: « Possa io trovar grazia dinanzi a te! Ho conosciuto alla prova che Dio m'ha benedetto per causa tua;28determina dunque la ricompensa che dovrò darti ».29E Giacobbe rispose: « Tu sai in che modo ti ho servito, e quanto siano aumentati nelle mie mani i tuoi beni.30Avanti che venissi da te avevi poco e ora invece sei diventato ricco, e il Signore ti ha benedetto dovunque sono entrato io. Ora è giusto che io pensi una buona volta anche alla mia famiglia ».31E Labano gli disse: « Che ti devo dare! » Ma Giacobbe rispose: « Io non voglio nulla; ma se farai quello che ti chiedo, tornerò a pascere i tuoi greggi e n'avrò cura.32Passa in mezzo a tutti i tuoi greggi e metti da parte tutte le pecore vaneggiate e vaiolate, e tutto ciò che nascerà di color fosco e macchiato e vario, tanto fra le pecore che fra le capre, sarà la mia mercede.33Così nell'avvenire, quando verrà il tempo fissato fra noi, la mìa giustizia risponderà per me, e tutto quello che non sarà vaneggiato o macchiato o fosco, nelle pecore come nelle capre, mi dimostrerà reo di furto ».34Labano rispose: « Mi piace quello che chiedi ».35E quel giorno Labano separò le capre, le pecore e i capri e i montoni vaneggiati e macchiati, e diede ai suoi figli il governo di tutto il gregge di un sol colore, cioè bianco e nero.36Pose poi la distanza di tre giornate di cammino fra sè e il genero, che pasceva il rimanente dei suoi greggi.37Or Giacobbe prese delle bacchette verdi di pioppo, di mandorlo e di platano, ne tagliò la corteccia a strisce, da fare spiccare il bianco dov'era levata la buccia, rimanendo verdi le bacchette ove non erano sbucciate, e così ne risultò il color vario.38Pose poi le bacchette nei canali dove era gettata l'acqua, affinchè i greggi, quando venivano a bere, avessero dinanzi agli occhi le bacchette e concepissero guardandole.39Così avvenne che le pecore, accoppiandosi con quei rami davanti, facevano agnelli macchiettati, vaneggiati e vaiolati.40E Giacobbe divise il gregge; e pose le bacchette nei canali davanti agli occhi dei capri: eran poi di Labano tutti i bianchi e i neri, e di Giacobbe gli altri, e i greggi stavano separati.41Quando dunque in primavera le pecore dovevan concepire, Giacobbe metteva le bacchette nei canali dell'acqua, dinanzi agli occhi dei montoni e delle pecore, affinchè concepissero guardandole.42Quando però le pecore, in autunno, concepiscono per la seconda volta, non metteva le bacchette. Così le pecore concepite in autunno eran di Labano, quelle concepite in primavera eran di Giacobbe,43il quale diventò oltremodo ricco ed ebbe numerosi greggi e serve e servi e cammelli e asini.