Scrutatio

Domenica, 5 maggio 2024 - Beato Nunzio Sulprizio ( Letture di oggi)

Lettera ai Romani 7


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BIBBIA RICCIOTTILA SACRA BIBBIA
1 - Ignorate voi, fratelli, che la Legge, (parlo a chi conosce la Legge), domina sull'uomo finchè egli vive1 O ignorate, fratelli, -- parlo a gente che conosce la legge -- che la legge ha potere sull'uomo per tutto il tempo che egli vive?
2 come una donna soggetta al marito è legata per legge al marito vivente; e se il marito muore vien sciolta dalla legge del marito.2 Infatti la donna sposata, per legge, è legata all'uomo finché questi vive; ma se l'uomo viene a morire, essa rimane sciolta dalla legge che la lega all'uomo.
3 Sicchè, vivente il marito, farà da adultera se stia con un altro uomo; e solo se muoia il marito, è libera dalla legge, rispetto al non essere adultera convivendo con un altro uomo.3 Perciò, se, essendo vivo l'uomo, si dà a un altro uomo, viene dichiarata adultera. Se invece viene a morire l'uomo, è libera dalla legge, in modo da non essere adultera se si dà a un altro uomo.
4 Cosicchè, fratelli miei, anche voi siete morti alla Legge per il corpo di Cristo, sì da appartenere ad un altro, cioè a colui che risuscitò da morte, e ciò perchè cogliamo frutti a Dio.4 Così, fratelli miei, anche voi siete stati fatti morire alla legge mediante il corpo di Cristo per essere dati a un altro, a Colui che è risorto da morte perché portiamo frutti degni di Dio.
5 Quando eravamo nella carne, le passioni peccaminose, occasionate dalla legge, agivano nelle nostre membra così da portar frutti alla morte;5 Quando infatti eravamo in balìa della carne, le passioni che inducono al peccato, attivate dalla legge, agivano nelle nostre membra facendoci portare frutti degni di morte.
6 ma ora siamo stati affrancati dalla Legge, morendo a ciò da cui eravamo detenuti, in modo da servire in novità di spirito e non secondo l'antica lettera.6 Adesso, invece, siamo stati sottratti all'effetto della legge, morti a quell'elemento di cui eravamo prigionieri, affinché serviamo a Dio nell'ordine nuovo dello Spirito e non in quello vecchio della lettera.
7 Che diremo dunque? Che la Legge è peccato? mai no, ma il peccato non l'avrei conosciuto se non era la Legge; giacchè non avrei conosciuto la concupiscenza se la legge non avesse detto «Non desiderare»;7 Che diremo allora? La legge è peccato? Non sia mai detto! Ma io non conobbi peccato se non attraverso la legge: non avrei infatti conosciuto il desiderio passionale se la legge non dicesse: Non desiderare.
8 e il peccato, prese le mosse da quel comandamento, produsse in me tutta la concupiscenza; poichè all'infuori della Legge morto era il peccato.8 E il peccato, trovato un punto di appoggio, mediante il comando ha suscitato in me tutti i desideri passionali; il peccato infatti senza la legge è morto.
9 Ed io una volta vivevo senza legge; ma venuto il precetto, il peccato prese vita,9 Ma io un tempo senza la legge vivevo; ma venuto il comando, il peccato si destò a vita,
10 e io morii; e così ne venne per me che il precetto, che mi doveva condurre alla vita mi fu cagion di morte;10 ma io morii; e il precetto che doveva darmi la vita, divenne per me causa di morte.
11 perchè il peccato presa occasione dal precetto, mi ingannò e per esso mi uccise.11 Il peccato, infatti, trovato un punto di appoggio, per mezzo del comandamento mi sedusse e per suo mezzo mi uccise.
12 Sicchè, santa è soltanto la Legge, e il precetto è santo e giusto e buono.12 Quindi la legge è santa, il comandamento è santo, giusto e buono.
13 Una cosa dunque buona mi fu cagion di morte? No, ma il peccato, per apparir peccato, mediante una cosa buona mi cagionò la morte, affinchè esso peccato diventasse estremamente colpevole per il divieto.13 Ciò che è buono divenne morte per me? Non sia mai detto: ma il peccato, per manifestarsi peccato, per mezzo di ciò che è buono opera in me la morte, per diventare peccaminoso al massimo per mezzo del comandamento.
14 Noi sappiamo infatti che la legge è spirituale, ma io son carnale, venduto e soggetto al peccato.14 Sappiamo infatti che la legge è spirituale, io invece sono di carne, venduto schiavo del peccato.
15 Quello che fo io, non lo intendo; perchè non quel bene che voglio, io opero, ma quel male che odio, io fo.15 Non capisco infatti quello che faccio: non eseguo ciò che voglio, ma faccio quello che odio.
16 E se fo quel che non voglio, consento alla legge, e riconosco che è buono;16 E se faccio ciò che non voglio, riconosco la bontà della legge.
17 ma ora non son più io che fo quello, bensì il peccato che abita in me.17 Ora non sono già io a farlo, ma il peccato inabitante in me.
18 Giacchè io so bene che non abita in me, cioè nella mia carne, il bene; c'è il volere sì in me, ma l'operare il bene no;18 So infatti che non abita in me, e cioè nella mia carne, il bene: poiché volere è a mia portata, ma compiere il bene, no.
19 giacchè non fo il bene che voglio, ma il male che non voglio, questo io fo.19 Infatti non faccio il bene che voglio, bensì il male che non voglio, questo compio.
20 E se fo quel che non voglio, non son più io che lo fo, ma il peccato risedente in me.20 Ora, se faccio ciò che non voglio, non sono già io a farlo, ma il peccato che abita in me.
21 Trovo dunque questa legge, che, volendo io fare il bene, mi sta presso il male;21 Trovo infatti questa legge: che quando voglio compiere il bene, è il male che incombe su di me.
22 mi diletto della legge di Dio secondo l'uomo di dentro,22 Mi compiaccio della legge di Dio secondo l'uomo interiore,
23 e vedo un'altra legge nelle mie membra che fa guerra alla legge della mia mente, e mi rende schiavo nella legge del peccato: la quale è nelle mie membra.23 ma vedo una legge diversa nelle mie membra che osteggia la legge della mia mente e mi rende schiavo alla legge del peccato che sta nelle mie membra.
24 Disgraziato, che io sono! chi mi libererà da questo corpo di morte?24 Uomo infelice che sono! Chi mi libererà dal corpo che porta questa morte?
25 La grazia di Dio per Gesù Cristo Signor nostro; così io stesso colla mente sono servo della legge di Dio, colla carne della legge del peccato.25 Grazie a Dio per mezzo di Cristo nostro Signore! Dunque allora io stesso, da una parte con la mente servo alla legge di Dio, dall'altra con la carne servo alla legge del peccato.